Taipei Cycle, la fiera d’Oriente chiama il mondo occidentale

19.03.2025
4 min
Salva

Le fiere di settore hanno cambiato pelle. Taipei Cycle, in Taiwan, resta il riferimento mondiale, nonostante gli expo al chiuso (all’interno dei padiglioni) si scontrino con un periodo di flessione. Eppure Taipei resta il punto d’incontro preferito da molti, visitatori e operatori del settore.

Abbiamo chiesto a Claudio Marra, vicepresidente di FSA-Vision, grande conoscitore della Fiera di Taipei e di Taiwan, di guidarci alla scoperta dell’esposizione che si svolgerà dal 26 al 29 marzo.

Claudio Marra è il vicepresidente di FSA-Vision
Claudio Marra è il vicepresidente di FSA-Vision
Taipei Cycle resta un punto di riferimento?

L’expo di Taipei, aperto agli operatori del settore della bici ed al pubblico, sta cambiando pelle rispetto a quello che è stato fino al 2010/2012. Fino a quegli anni il ruolo centrale di Taipei Cycle era indiscusso, a quella fiera non si poteva mancare. In tre giorni di esposizioni si incontrava il mondo intero. Più in generale è tutto il settore delle fiere all’interno dei padiglioni a soffrire e probabilmente. Taipei, pur soffrendo è quella che resta in auge, è una fiera sempre ben organizzata e comunque partecipata.

Perché il mondo degli expo al chiuso soffre in questo modo?

I motivi sono differenti. Sono cambiate le stagionalità ed i lanci delle novità. I grandi brand di bici fanno eventi ad hoc e spariscono dalle grandi fiere e tutti adottano una politica di taglio dei costi. Il mercato affronta un periodo difficile ed incerto, nonostante Taiwan e l’Asia restino un riferimento per la produzione. Al pari di una flessione degli expo di settore è cresciuto tantissimo l’evento di Taichung, non aperto al pubblico, dedicato esclusivamente agli operatori del settore. Non in ultimo, lato consumatore, c’è l’aumento d’interesse verso gli eventi all’aperto e demo, dove si può anche pedalare e provare le biciclette.

Taichung ha preso il posto di Taipei?

Solo in parte. Dal punto di vista strategico Taichung si pone come un evento facile, pratico, veloce e concreto sotto il profilo del business. Ovviamente manca il consumatore finale.

Il futuro degli expo della bici così come li abbiamo conosciuti?

Taipei Cycle resta e resterà ancora un punto d’incontro estremamente importante, essere presenti porta innegabilmente dei vantaggi. Potrà virare focalizzandosi sull’after market, inteso come fiera dove si potranno vedere le anticipazioni dei componenti. Ad esempio, come FSA-Vision, durante l’edizione 2025 lanceremo dei prodotti nuovi nell’ottica di creare un interesse particolare. Non mancheranno le biciclette, ma al tempo stesso non credo torneranno i grandi brand di riferimento.

E’ l’Asia un punto d’incontro?

Taiwan e l’Asia in genere giocano un ruolo strategico. Il Far-East resta il riferimento per la produzione e anche per la tecnologia. C’è uno spostamento soprattutto verso l’Europa dell’est, ma il ruolo dell’Asia rimane centrale.

La qualità di Deda Elementi per idmatch

27.03.2023
3 min
Salva

L’ultima edizione della fiera internazionale Taipei Cycle Show (in apertura la foto dello stand Deda) andata in scena nei giorni scorsi a Taipei, ha rappresentato per gli operatori del settore ciclo un momento importante di confronto e nello stesso tempo di scoperta di quelli che saranno gli orientamenti futuri del mondo bici. L’evento taiwanese è da sempre anche l’occasione per definire nuove collaborazioni o per rafforzare quelle già esistenti. E’ sicuramente questo il caso di due realtà italiane dal respiro internazionale come Deda Elementi e idmatch che proprio in occasione del Taipei Cycle Show hanno aggiunto un nuovo tassello alla loro felice collaborazione.

idmatch è un sistema di bike fitting che aiuta il ciclista a individuare una configurazione e posizionamento in bici ottimali
idmatch è un sistema di bike fitting che aiuta il ciclista a individuare una configurazione e posizionamento in bici ottimali

Grafiche speciali

In fiera, lo stand Deda Elementi, ha esposto una serie di componenti per il bike fitting realizzati con speciali grafiche custom, appositamente sviluppate da Deda per la Smart Bike di idmatch. Ricordiamo che idmatch è l’unico sistema di bike fitting completo che, attraverso un’analisi scientifica dei dati, aiuta il ciclista a individuare una configurazione e un posizionamento in bici ottimali per migliorare la sensazione di comfort e benessere, oltre alla performance. 

I prodotti Deda Elementi interessati dalla partnership con idmatch sono i seguenti: manubrio Gravel 100, manubrio Zero1, manubrio Zero100 Shallow, reggisella Zero1 Ø 31,6, manubrio MTB Peak Riser & Peak Flat, Parabolica Uno, Parabolica Due, Crononero Evo.

Un duplice obiettivo

Per Deda Elementi la collaborazione con idmatch ha una duplice funzione. Da un lato rafforza la propria presenza all’interno dei negozi di alta gamma. Dall’altro conferma quella che è da sempre una filosofia di pensiero dell’azienda lombarda, ossia creare delle collaborazioni “virtuose” con altre realtà italiane del comparto ciclo. A confermarlo è Fabio Guerini, responsabile marketing di Deda Elementi.

«Questa collaborazione – racconta –  rafforza ancor di più la presenza del nostro brand all’interno dei negozi d’alta gamma che hanno scelto idmatch come partner per la valutazione biomeccanica del ciclista. Le diverse geometrie offerte nella nostra gamma, rendono i componenti Deda ideali per il lavoro del bike fitter. Come azienda infine, crediamo fortemente nella collaborazione tra marchi italiani del settore, un plus riconosciuto a livello mondiale».

Alle parole di Fabio Guerini hanno fatto seguito quelle di Matteo Paganelli, Brand Manager di idmatch : «Da molto tempo utilizziamo prodotti Deda nei nostri laboratori di bike fitting. L’ufficializzazione della collaborazione con un brand di riferimento per la componentistica non può che renderci orgogliosi e ci dà la consapevolezza di poter offrire ai nostri ciclisti informazioni di ancor migliore qualità rispetto alla scelta dei corretti accessori per le loro bici».

Deda