Basilico ha conquistato il Sud America, ora vuole il Nord Europa

01.09.2024
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La collezione di vittorie e risultati ottenuti da Valentina Basilico in Sud America occupa una lista bella lunga del suo palmares (in apertura Basilico è in maglia nera, foto Federazione Colombiana). Con la formazione Eneicat – CMTeam ha girato in lungo e in largo l’america latina nel 2024, vincendo quattro tappe tra Guatemala, Salvador e Colombia. A tutto questo c’è da aggiungere la classifica generale della Vuelta Ciclista a Guatemala. L’ultima esperienza messa in cascina è la Vuelta a Colombia Femenina, nella quale ha vinto una tappa: la quarta. 

Jet lag e rientro in gara

Neanche il tempo di tornare in Italia e adattarsi al fuso orario che Basilico si trova già in viaggio verso altre gare. Rientrata dalla Colombia il 28 agosto, il giorno dopo è partita per il Giro di Toscana, che si chiude oggi con una tappa mossa a Montecatini Alto. 

«Rientrare e partire subito per un’altra corsa non è facile – racconta Valentina Basilico – avevo ancora da smaltire il fuso orario. Il 28 agosto mi sono svegliata alle due di notte pensando fossero le otto del mattino, mi sono riaddormentata a fatica. Ho riposato un po’ e quando mi sono svegliata erano le otto, ma pensavo fosse ancora notte. Insomma, dovevo riprendermi un attimo.

«Nonostante tutto – continua – la Vuelta a Colombia è andata bene, la squadra si è comportata in maniera buona. Siamo andati con l’intenzione di ottenere qualcosa e così è stato. Abbiamo vinto due tappe, una io e l’altra la mia compagna Campos, con lei siamo stati in lotta anche per la generale».

Per la prima volta la Vuelta a Colombia si è corsa sulla costa, le ragazze alloggiavano a Cartagena de Indias
Per la prima volta la Vuelta a Colombia si è corsa sulla costa, le ragazze alloggiavano a Cartagena de Indias
Che gara è stata?

Strana, il percorso prevedeva tre tappe pianeggianti e due con arrivo in salita. Nelle prime due frazioni sono stata parecchio sfortunata, una caduta e un guasto meccanico mi hanno impedito di fare la volata. Nella terza mi sono salvata e il giorno dopo sono riuscita ad ottenere una bella vittoria.

Correre in Colombia com’è? 

Il ciclismo è lo sport nazionale, ci sono tante squadre forti e le atlete arrivano pronte al meglio. Penso sia l’appuntamento più importante del calendario, equiparabile ai nostri tre Grandi Giri in Europa. Alcune ragazze le conoscevo, avendole già affrontate in qualche gara in Francia. La cosa bella è che in Sud America si conoscono tutte. Noi abbiamo due compagne colombiane e chiedevamo loro spunti tecnici sulle avversarie. Ci rispondevano con una scheda tecnica precisissima. 

Sulla strada tanto pubblico con i colori della Colombia sempre al proprio fianco (foto Instagram)
Sulla strada tanto pubblico con i colori della Colombia sempre al proprio fianco (foto Instagram)
Sulle strade il ciclismo è così sentito?

E’ uguale all’appuntamento maschile che si corre a giugno. Ci sono tanti appassionati e molte scuole a bordo strada, con bambini e insegnanti che ci aspettavano. Non è mai mancato il pubblico, chiaro che ci sono tappe più frequentate e altre meno. Quest’anno per la prima volta si correva sulla costa, quindi si passava dal mare alla montagna con questi stradoni larghi e dritti. Avevamo l’hotel sulla spiaggia, bellissimo.

Vi siete godute qualche bagno rigenerante tra una tappa e l’altra?

Purtroppo no. Il fuso orario ci impediva di stare sveglie oltre le 21. Facevamo i massaggi e andavamo a dormire, il tempo di adattarci alle ore di differenza che è arrivato il momento di tornare a casa. 

Dopo tante corse nel Sud America Basilico vuole mettersi alla prova nel nord Europa nel 2025 (foto Instagram)
Dopo tante corse nel Sud America Basilico vuole mettersi alla prova nel nord Europa nel 2025 (foto Instagram)
Hai corso tanto in Sud America, tra le diverse gare che differenze hai visto?

In Guatemala e Salvador i percorsi erano mossi, mentre in Colombia no. Le tappe erano di due tipologie: totalmente piatte oppure piatte con una salita di dieci chilometri alla fine. Pedalavamo su uno stradone larghissimo, poi il tempo di fare una “s” o un’inversione a “u” e si saliva subito. Nelle gare di marzo (Salvador e Guatemala, ndr) c’erano molti su e giù, come si trovano da noi in Europa. 

Le avversarie erano le stesse?

In primavera abbiamo trovato più squadre europee, invece alla Vuelta a Colombia no. Il livello era alto, le continental sono attrezzate e competitive, le altre squadre meno. 

Vuelta a Colombia Femenina, Valentina Basilico e le compagne: il buon umore non manca
Vuelta a Colombia Femenina, Valentina Basilico e le compagne: il buon umore non manca
A proposito, cosa ti manca per ottenere gli stessi risultati in Europa?

Un po’ di continuità. Ho gareggiato spesso in Spagna su percorsi non adatti a me, con tante salite lunghe e ripide. Quello che mi manca è andare in posti dove trovare pane per i miei denti. Mi piacerebbe correre in Belgio e Francia il prossimo anno, dove trovo percorsi nervosi e duri. Credo sia un ciclismo più divertente, che mi può entusiasmare tanto: vento, strappi, stradine…

Secondo te la squadra riuscirà a partecipare quelle corse?

Siamo giovani, stiamo crescendo. Credo di sì, serve un po’ più di organizzazione ma è un passo che si può fare. D’altronde certe gare non puoi vincerle se non inizi a frequentarle e provarle anno dopo anno.