Alaphilippe vittoria mondiali

Le Specialized iridate: quali differenze?

28.09.2020
3 min
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Gli ultimi Campionati del Mondo di ciclismo hanno visto primeggiare due atleti su biciclette Specialized. La cosa molto curiosa è che entrambi hanno usato lo stesso modello: il Tarmac SL7, ma con equipaggiamenti differenti.

Stesso telaio Specialized

Non è un caso che sia Julian Alaphilippe che Anna Van der Breggen abbiano scelto il Tarmac SL7 per affrontare il percorso mondiale. Questo telaio di Specialized coniuga notevoli doti aerodinamiche e un peso leggero, infatti siamo sugli 800 grammi. Il Tarmac SL7 è l’ultimo nato in casa Specialized e beneficia di attenti studi sul profilo dei tubi. I due neo campioni del mondo lo hanno scelto perché è un ottimo punto di incontro fra la ricerca della velocità e la leggerezza.

AlAphilippe Mondiali Imola
Alaphilippe impegnato sulla Cima Gallisterna
Alaphilippe Mondiali Imola
Alaphilippe impegnato sulla salita di Cima Gallisterna poco prima dello scatto vincente

Componenti diversi

Quello che differenzia le biciclette di Alaphilippe e Van der Breggen sono i componenti. Il primo utilizza una trasmissione Shimano Dura Ace Di2, ruote Roval e manubrio PRO. La seconda ha in dotazione il gruppo Sram Red eTap AXS, ruote e manubrio Zipp.

Le scelte del transalpino

Julian Alaphilippe ha utilizzato le ruote Roval 50 con un profilo da 50 millimetri e tubolari Turbo di Specialized da 26 millimetri. La scelta delle Roval da 50 millimetri al posto delle nuove Alpinist è dovuto al fatto che quest’ultime possono montare solo i copertoncini. Siccome le previsioni meteo davano un forte rischio pioggia, Alaphilippe ha optato per una coppia di ruote e pneumatici che conosceva meglio. Non è un segreto che le ha utilizzate spesso negli ultimi tre anni. Proprio per questo ha cercato la soluzione tecnica con cui aveva più confidenza. Per quanto riguarda i rapporti ha scelto quelli che usa sovente: 39-54 all’anteriore con un pacco pignoni 11-30. Il manubrio PRO ha una linea tradizionale ed è usato con il nuovo attacco manubrio di Specialized.

Van der Breggen Mondiali Imola
La Van der Breggen con la sua Specialized Tarmac SL7 e ruote Zipp
Van der Breggen mondiali Imola
Anna Van der Breggen con la sua Specialized Tarmac SL7 e ruote Zipp a profilo medio

Le scelte dell’olandese

Anche Anna Van der Breggen ha optato per scelte rassicuranti. La Campionessa olandese ha scelto di montare sulle sue Zipp 202 Firecrest in carbonio a medio profilo, i tubolari Specialized Hell of the North da 26 millimetri. Questi pneumatici sono quelli che vengono usati nelle gare del Nord e hanno la caratteristica di essere molto resistenti alle forature. Il motivo di questa scelta è stato che il circuito molto nervoso di Imola non permetteva un recupero facile in caso di foratura. Per evitare questo inconveniente la Van der Breggen ha preferito usare un tubolare più resistente. Per quanto riguarda i rapporti ha usato un 35-48 come corone anteriori e una combinazione posteriore 10-33. Anche lei utilizza un manubrio Zipp dalle linee piuttosto tradizionali.

Entrambi i campioni del mondo hanno optato per delle scelte rassicuranti, all’insegna della massima confidenza di guida. Anche a discapito della prestazione pura.

Roglic

Le Bianchi del Team Jumbo-Visma

25.09.2020
3 min
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Ogni squadra ha in dotazione diversi modelli di bicicletta, infatti ci sono corridori che preferiscono puntare sulla leggerezza e altri che ricercano l’aerodinamicità. Oltre ai gusti dei singoli corridori, ad influenzare la scelta della bici c’è la tipologia di tracciato da affrontare. Una cosa è pedalare sul pavé della Roubaix e un’altra è scalare le montagne alpine. Il Team Jumbo-Visma pedala su biciclette Bianchi e i corridori possono scegliere fra la Oltre XR4 e la Infinito CV per le gare in linea, e l’Aquila CV per le cronometro.

Oltre XR4 Jumbo
La Oltre XR4 presenta un profilo dei tubi aerodinamico
Oltre XR4 Jumbo
La Bianchi Oltre XR4 presenta un profilo dei tubi aerodinamico che la rende versatile

La Bianchi Oltre XR4

Delle bici a disposizione del Tema Jumbo-Visma la Oltre XR4 è certamente la più versatile. Dopo il terzo posto al Tour de France di Steven Kruijswijk nel 2019, è arrivato il secondo posto di Primoz Roglic quest’anno. In aggiunta sono arrivate le vittorie di tappa di Wout Van Aert, già trionfatore di Strade Bianche e Milano-Sanremo. La Oltre XR4 è una bicicletta con il profilo dei tubi aerodinamico e dotata della tecnologia Bianchi CV (Countervail). Questo sistema smorza le vibrazioni dell’asfalto fino all’80% in meno. Un risultato dovuto all’utilizzo di un materiale composito integrato nel telaio e nella forcella. Oltre a questo sistema Bianchi ha messo a punto un’esclusiva verniciatura che riduce il peso molecolare del rivestimento della Oltre XR4. In questo modo il telaio pesa fino a 80 grammi in meno. Questo nuovo sistema di verniciatura sarà introdotto in alcuni modelli top di gamma della collezione 2021.

Infinito CV
La Infinito CV è usata per le Classiche del Nord
Infinito CV
Per le classiche del Nord o per i percorsi con fondi irregolari la scelta cade sulla Infinito CV

E per le classiche la Infinito CV

All’interno della gamma Bianchi la Infinito CV è posizionata fra le biciclette endurance. Le sue caratteristiche la rendono perfetta per affrontare le classiche del Nord, soprattutto quelle con il terreno sconnesso. Anche questa bicicletta gode del sistema Bianchi CV per uno smorzamento maggiore delle vibrazioni. Le geometrie sono pensate per un comfort maggiore, con il tubo sterzo e i foderi posteriori più lunghi per una posizione meno aggressiva. A conferma del carattere più dolce della Infinito CV vi è anche la possibilità di montare pneumatici da 32 millimetri di larghezza. Garanzia di un migliore comfort, aderenza e controllo.

Aquila CV
Per le prove contro il tempo c’è l’Aquila CV
Aqauila CV
Per le prove contro il tempo i corridori della Jumbo-Visma usano l’Aquila CV

E per le crono c’è l’Aquila

Nel Team Jumbo-Visma sono presenti molti corridori che primeggiano nelle cronometro, basta pensare a Tom Dumoulin, Primoz Roglic e Wout Van Aert, quest’ultimo secondo agli ultimi mondiali. Per affrontare al meglio le prove contro il tempo c’è l’Aquila CV. Un mezzo che garantisce la massima efficacia aerodinamica e trasmissione di potenza ai pedali. Anche per questa bicicletta Bianchi ha utilizzato il sistema CV Countervail per ridurre le vibrazioni.
Infine ricordiamo che tutte le biciclette della Jumbo-Visma sono equipaggiate con il gruppo Shimano Dura Ace Di2 e ruote sempre della casa giapponese. Per i manubri i corridori possono scegliere fra diverse soluzioni messe a disposizione da Vision.

Emonda Nibali

Vincenzo Nibali-Trek Emonda: è vero amore

15.09.2020
4 min
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Dopo aver sentito il meccanico del Team Trek-Segafredo, Mauro Adobati e lo storico meccanico di Vincenzo Nibali, Andrea Nieri, abbiamo chiesto al diretto interessato come si trovi con le numerose novità tecniche che utilizza sulla sua nuova Trek Emonda.

Prima novità: il manubrio

Una tendenza consolidata è quella dei manubri integrati e con il passaggio cavi interno, in questo modo si ha un migliore impatto aerodinamico. Abbiamo chiesto a Vincenzo Nibali come si trova con il suo manubrio Bontrager.

«Bontrager ci mette a disposizione numerose soluzioni – dice il siciliano a bici.PRO – e io utilizzo quello integrato, in quanto è molto comodo e mi sono trovato subito bene con le misure,  l’angolazione e l’appoggio. Mi piace perché non è rigidissimo e quindi le sollecitazioni della strada arrivano di meno sulle braccia».

Poi lo Squalo dello Stretto pone l’accento su un aspetto interessante: «Questo manubrio – dice – mi permette di scendere con il peso della bici, perché inevitabilmente con i dischi qualcosina in termini di leggerezza si paga».

Una frenata diversa

Un punto sul quale si dibatte molto sono i freni a disco, che il campione siciliano sta usando con continuità da inizio stagione.

«I freni a disco mi permettono di frenare molto più forte – ha spiegato Nibali a bici.PRO – però se si frena continuamente l’olio si scalda e la guaina, che è sintetica, si dilata facendo diventare la leva del freno spugnosa».

Come si può evitare questo effetto fastidioso? «Bisogna dosare i freni fra anteriore e posteriore – dice – per non scaldare nessuno dei due, inoltre è molto importante saper guidare la bicicletta e spostare bene i pesi in sella».

Per concludere con il tema dei dischi Nibali conclude: «Il plus maggiore dei dischi è certamente sul bagnato, in quel caso si frena subito con la massima efficienza».

Nibali Emonda
Nibali e la sua nuova Trek Emonda con i freni a disco
Nibali Emonda
Nibali pronto a partire con la sua nuova Trek Emonda equipaggiata con i freni a disco Sram

Quali rapporti sta usando Nibali?

Altro elemento parzialmente nuovo per Nibali è il gruppo a trasmissione wireless di Sram, infatti ci ha tenuto ha precisare che «per me il cambio elettronico non è una novità perché l’anno scorso usavo lo Shimano Di2. Con Sram mi trovo molto bene e siamo in continua evoluzione».

Molto interessante è la scelta dei rapporti che sta provando da inizio anno.

«A inizio stagione montavo un 41-54 – dice – con una cassetta 10-33 o 10-28 al posteriore. Con il 41 per me è meglio avere il 33 in modo che riesco ad essere più agile. Alla Parigi-Nizza ho usato il 37-50 con una cassetta 10-28 e devo dire che mi sono trovato molto bene e non ho sofferto i vari ventagli che ci sono stati, ovviamente alcuni miei compagni più potenti di me preferiscono usare il 54».

La scelta del 50/37 è stata fatta anche al Giro di Lombardia.

«Quel giorno – spiega il siciliano a bici.PRO – ho usato il 37-50 che per quel tipo di percorso va molto bene, ci sono delle salite che richiedono un certo tipo di rapporti molto agili».

Tubeless, l’ultima frontiera?

L’ultimo aspetto affrontato è stato quello delle coperture e noi di bici.PRO gli abbiamo chiesto se ha provato i tubeless.

«Si li ho provati – ha risposto – ma non li ho ancora usati in gara. Devo abituarmi a una sensazione diversa data dalla pressione più bassa di gonfiaggio, perché con la pressione inferiore si sentono di meno le asperità della strada e si ha la sensazione di avere una bici più morbida».

E qui entra in gioco la grande sensibilità di Nibali nel guidare la bici.

«A me – spiega – piace capire quale tipo di asfalto ho sotto le ruote, perché mi permette di capire fino a che punto posso spingere. E’ una questione di sensibilità diversa e di abitudine, poi i fattori in gioco sono tanti, a cominciare anche dal tipo di cerchio che si usa».

Nibali Emonda in discesa
Nibali per ora preferisce usare i tubolari Pirelli
Nibali Emonda in discesa
Nibali è dotato di una grande sensibilità di guida e per ora preferisce usare i tubolari Pirelli

E’ ovvio che ogni novità tecnica vada provata e portata al massimo dello sviluppo prima di essere usata in gara. Nel caso di Nibali siamo di fronte ad un campione che ha una capacità e sensibilità di guida molto al di sopra della media, che richiede una fase di test e di affinamento molto elevati.