Che bella iniziativa IBF! Ecco lo StartUp Program

02.08.2021
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Mancano circa 40 giorni al via ufficiale dell’edizione 2021 di IBF, Italian Bike Festival, l’evento in programma a Rimini dal 10 al 12 settembre prossimo che in pochissimi anni ha saputo imporsi come appuntamento “expo & test” di riferimento per aziende di settore e tanti, tantissimi appassionati della bicicletta.

Una veduta aerea della fiera riminese
Una veduta aerea della fiera riminese

Un conto alla rovescia, quello per la quarta edizione di IBF, che anticipa diverse novità inserite in programma. Tuttavia si resta fedeli alla “mission” definita dal comitato organizzatore, ovvero quella di creare un luogo d’incontro e di confronto tra aziende e clienti. Un luogo all’interno del quale poter scoprire in anteprima le novità del mercato dell’anno successivo. E farlo con i sapienti consigli di chi quelle novità le ha studiate ed è pronto a lanciarle sul mercato. Un filo diretto tra azienda e consumatore che si rinnova di anno in anno e che nel 2020 ha premiato Italian Bike Festival con oltre 25.000 registrati e un totale di 30.000 presenze in tre giorni. Il primo appuntamento in Europa ad offrire questa possibilità agli appassionati della bici.

E una interessantissima novità del prossimo Italian Bike Festival è l’iniziativa IBF StartUp Program. Un’iniziativa rivolta espressamente a supportare tutte quelle StartUp coinvolte nel settore della mobilità dolce e del cicloturismo.

Per farci spiegare concretamente la valenza e l’obiettivo che si propone di raggiungere questo progetto, abbiamo fatto due chiacchiere con Lucrezia Sacchi. Lei è la responsabile marketing di Taking Off (la società che organizza Italian Bike Festival) ed al tempo stesso l’ideatrice di IBF StartUp Program.

L’Italian Bike Festival andrà in scena il prossimo settembre (dal 10 al 12)
L’Italian Bike Festival andrà in scena il prossimo settembre (dal 10 al 12)
Lucrezia, come ci puoi introdurre questa novità “extra Festival”?

IBF Startup Program nasce dalla collaborazione con l’Osservatorio Bikeconomy, l’ente presieduto da Gianluca Santilli specializzato nello studio, nella ricerca, nello sviluppo e nella promozione della mobilità sostenibile. Quello che proponiamo è un vero e proprio programma per dar voce e supportare tutte quelle piccole realtà imprenditoriali che intendono rivoluzionare il mondo delle due ruote, della mobilità sostenibile e del cicloturismo. 

In cosa si concretizza questa iniziativa?

Italian Bike Festival e Osservatorio Bikeconomy studieranno ogni realtà che aderirà al progetto (c’è ancora tempo sino al 23 agosto prossimo). L’analizzaranno sulla base di diversi fattori quali la competenza e la qualità del team, la rispondenza del progetto con le esigenze del mercato, la fattibilità del progetto stesso, la sostenibilità economica, la scalabilità, la replicabilità e la trasferibilità. Al termine della prima fase di analisi, eseguita da una giuria di esperti selezionata dall’Osservatorio, verranno candidate cinque iniziative “finaliste”. Queste finaliste presenzieranno gratuitamente alla quarta edizione di Italian Bike Festival di Rimini. Saranno dunque nostre ospiti ed avranno la grande possibilità di raccontare ad esponenti della finanza e dell’industria di settore, ma anche a migliaia di visitatori, le peculiarità del loro prodotto o la valenza del loro servizio.

Lucrezia Sacchi, responsabile marketing di Taking Off
Lucrezia Sacchi, responsabile marketing di Taking Off
E dopo cosa succede?

Succede che saremo in gara! Nel corso della tre giorni, i cinque finalisti si sfideranno in una competizione che, grazie al voto della giuria e a quello del pubblico di IBF, decreterà la StartUp vincitrice. Chi trionferà al termine di questa fase due avrà la possibilità di beneficiare di un anno di consulenza gratuita da parte degli esperti dell’Osservatorio Bikeconomy. Potrà intraprendere un percorso di 12 mesi finalizzato all’ottimizzazione della strategia comunicativa e finanziaria del progetto: confronto con i business angels, possibile accesso a fondi di venture capital, ottimizzazione il rapporto con media, stakeholder, opinion leader e aziende del mondo delle due ruote.

Davvero una bellissima iniziativa, che guarda al presente e al futuro del settore…

Si, proprio così. E’ importante evidenziare che questo periodo di affiancamento e di consulenza permetterà alla StartUp vincente di crescere e strutturarsi. Come? Grazie al continuo confronto con il mercato e grazie al supporto degli esperti dell’Osservatorio Bikeconomy. Per partecipare all’IBF StartUp Program è necessario inviare un video di presentazione all’indirizzo startup@taking-off.it Mi raccomando, entro e non oltre il prossimo 23 agosto, data dalla quale inizieremo a selezionare le 5 realtà finaliste.

Italian Bike Festival

Expo, si lavora a Italian Bike Festival. Rimini rilancia

15.04.2021
3 min
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L’anno scorso si andò in scena l’11 settembre con tutte le possibili ironie, visto che Italian Bike Festival sarebbe comunque stato il primo evento fieristico in epoca Covid. Fu un bel rischio a fronte delle rinunce di tutti gli altri, ma al Parco Fellini le cose andarono così bene da far scattare subito il piano per il 2021. Prendete nota: si apre il 10 settembre e il programma è ancora una volta molto ricco. Sul sito è già stata annotata la presenza di quasi 180 marchi.

Francesco Ferrario e tutto lo staff di Bike Events sono il motore dell’evento e sentendolo parlare hai la percezione dei mille link cui attinge nel farti esempi snocciolando numeri.

«Rimini sta andando bene – dice – le aziende che c’erano l’anno scorso hanno confermato e altre si sono aggiunte. Come dicevate, sul sito abbiamo un elenco di marchi che hanno già aderito. E badate bene, se sono lì vuol dire che ci sono già un contratto firmato e la caparra versata. Siamo contenti. Abbiamo aperto le registrazioni e ci sono già più di 3.500 iscritti».

All’interno del Parco Fellini, una pump track in cui provare le bici
All’interno del Parco Fellini, una pump track in cui provare le bici

Boom di aziende

I numeri del 2020, al netto delle paure e di chi non se l’è sentita, parlano di 25.000 registrati e 30.000 presenze nei tre giorni, ma il fatto che le prime risposte di entusiasmo siano venute proprio dalle aziende fa capire la gran voglia di ripartire che pervade il settore.

«Sono tutti carichi – dice Ferrario – e ci aspettiamo che a giugno si mettano in moto anche gli operatori turistici, cui è dedicata un’area apposita. L’anno scorso abbiamo organizzato tutto da luglio a settembre, questa volta essere partiti a novembre ci dà modo di fare le cose per bene e con un grande vantaggio. Esserci stati nel 2020, unico evento in Europa, ci ha creato un credito. Le aziende non erano tranquille, ma è andata benissimo. Era un momento di contagi bassi, ma attuammo tutte le misure e non ci fu il focolaio che si temeva. E così ci siano guadagnati la fiducia, con la speranza che a settembre sarà sicuramente migliore. I vaccini nel frattempo saranno progrediti e dico sempre, scherzando, che se Italian Bike Festival di settembre non si farà, il problema sarà ben peggiore. Perché vorrà dire che l’Italia sarà messa davvero male».

La locandina che annuncia le date di settembre di Italian Bike Festival: dal 10 al 12
La locandina che annuncia le date di settembre: dal 10 al 12

Formula 2020

Forti di questa convinzione e con quel po’ di piedi di piombo imposti dal periodo, gli organizzatori continuano con l’allestimento del programma.

«Terremo la formula dello scorso anno – spiega ancora Ferrario – prevedendo tutti i contenuti. Ad ora siamo con lo stesso schema del 2020, ma quello che si potrà fare dipenderà dalle decisioni del Governo. E’ il quarto anno che siamo a Rimini e devo dire che lo scorso anno l’evento si è fatto solo perché eravamo in Emilia Romagna. In qualsiasi altra regione, ci avrebbero detto di no. Invece il sindaco Gnassi, l’assessore allo sport Brasini, l’Apt di Davide Cassani e su tutti il presidente Bonaccini hanno fatto di tutto per lasciarci operare. E’ stato un rischio, era tutto un’incognita, ma loro erano più entusiasti di noi. Perciò andiamo avanti, aspettiamo il programma delle riaperture e confidiamo che per settembre sia tutto normale. Con i piedi di piombo, come si diceva poco fa…».

Eurobike

Eurobike 2020, cosa dicono le aziende?

16.10.2020
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In questo 2020 segnato dall’emergenza Covid, il mondo delle fiere sembra essere uno di quelli maggiormente colpiti. Non potevano fare eccezione le fiere dedicate al mondo ciclo. Noi di bici.PRO abbiamo voluto vedere a che punto si trova Eurobike, la più grande esposizione di settore in Europa.
Partiamo con il dire che gli organizzatori tedeschi hanno programmato la fiera nei giorni 24-26 novembre, ritardandola di molto rispetto al solito periodo posto a cavallo fra fine agosto e inizio settembre. Ma su quali presenze potrà contare? Abbiamo chiesto ad alcune aziende se andranno o meno e il perché della loro scelta.

Cambiano gli interlocutori

Siamo partiti da Paolo Graziani, titolare di Sixs, nota azienda di abbigliamento tecnico.
«Quest’anno non andremo ad Eurobike e non è per il Covid. Dal 2014 fino al 2019 ci siamo sempre andati, ma dal 2018 – aggiunge l’imprenditore romagnolo – ho iniziato ad avere dei dubbi. Negli ultimi due anni l’interesse verso il prodotto si è ridotto e sono cambiati gli interlocutori commerciali. Prima c’erano più distributori, che a noi servono per raggiungere nuovi mercati, ultimamente passavano sempre di più i singoli negozianti. Puoi immaginare che noi non possiamo distribuire in tutto il mondo tramite i singoli negozianti, quindi l’interesse per la fiera è calata». Oltre al cambio degli interlocutori Graziani sottolinea un altro aspetto «I costi sono alti, oltre allo spazio devi pensare al viaggio e al personale. Rispetto ai benefici non vale più la pena».

Costi elevati

L’aspetto dei costi/benefici è quello che ha spinto anche Scott a non aderire, come ci ha confermato Nicola Gavardi, Responsabile Marketing di Scott Italia.
«La scelta di andare o meno ad Eurobike non dipende da Scott Italia, ma è una scelta della casa madre, che ormai da qualche anno ha deciso che per i costi elevati non vale più la pena».

Stesso discorso anche per Giant, colosso del ciclismo mondiale. Lo dice Fabio Arcardini, Responsabile Marketing di Giant Italia: «La casa madre ha deciso da cinque anni di non partecipare più alle Fiere tipo Eurobike. Alla base c’è un cambio di strategia, preferiscono organizzare più eventi per essere maggiormente a contatto con i dealer. Si ottengono risultati migliori a un costo inferiore».

Troppo tardi

Fra le aziende italiane anche Santini non parteciperà ad Eurobike come dichiarato da Paola Santini, Marketing Director di Santini Cycling Wear
«Una delle principali motivazioni della non partecipazione di Santini alla fiera Eurobike 2020 è legata alla data: per noi novembre è troppo tardi perché abbiamo presentato tutte le collezioni 2021 ai nostri clienti mesi fa. In generale, abbiamo smesso di partecipare alla fiera già da qualche anno perché per noi non è più un’occasione per trovare nuovi clienti, ma solo per incontrare quelli già consolidati. Inoltre, dato che solitamente i nostri clienti e distributori li incontriamo già a gennaio presso la nostra azienda, la relazione costi/benefici in merito alla partecipazione alla fiera, è per noi scemata negli anni».

Forfait Selle Italia

Un altro marchio italiano famoso nel mondo, Selle Italia ha dichiarato attraverso Federico Mele, Marketing e Communication Manager dell’azienda veneta.
«Il “gruppo” Selle Italia ha deciso di non prendere parte a questa edizione, molto particolare, di Eurobike 2020 per le motivazioni che tutti sappiamo e che sono strettamente legate all’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Covid-19. Inoltre, la data proposta risulta essere un pò troppo avanti nella stagione e poco si collima con le esigenze commerciali e di marketing dei vari brand Selle Italia, Selle San Marco e idmatch. Sicuramente, per l’edizione 2021, valuteremo con grande piacere e serietà il nostro ritorno in fiera a Friedichshafen»

Ridimensionamento

Per finire una testimonianza molto interessante ci è arrivata da Stefano Montroni, Responsabile Marketing di Abus Italia.
«Per noi Eurobike è sempre stato l’appuntamento più importante dell’anno, in quanto Abus è un marchio tedesco, ma quest’anno noi di Abus Italia non andremo. La casa madre tedesca ci ha detto che per loro Eurobike è diventata una fiera nazionale e non più internazionale, quindi le varie filiali nazionali non saranno fatte venire. La tendenza anche per i tedeschi è quella di partecipare ad eventi che si svolgono all’aperto, tipo l’Italian Bike Festival che si è svolto a Rimini»

In definitiva si può affermare che lo stato di salute di Eurobike non sembra buonissimo, e questo non è dovuto solo al fattore Covid, ma sembra più un cambio di strategie aziendali. Queste preferiscono eventi mirati con i loro dealer nei singoli paesi, oppure eventi all’aperto dove c’è anche la possibilità di far provare i prodotti ai consumatori finali.