Pizza, lo sgarro preferito da corridori… e nutrizionisti

24.03.2023
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Non solo robot: i corridori sono umani, anche in questo ciclismo super tecnologico. E ci si rende conto che lo sono quando, specie al termine di avvenimenti importanti, una delle prime cose che cercano è quella della soddisfazione del palato. E questa soddisfazione passa spesso attraverso una calda e fumante pizza. 

Spesso sentiamo dire: «Stasera, mi concedo una pizza». Lo scorso anno a Verona, già prima della cronometro finale del Giro d’Italia, chi non doveva spingere a tutta girava tra i bus addentando una margherita. Di questo particolare… sgarro parliamo con Nicola Moschetti, nutrizionista della Bahrain-Victorious.

Nicola Moschetti è il nutrizionista della Bahrain Victorious


Nicola Moschetti è il nutrizionista della Bahrain Victorious
Nicola, in questo ciclismo sempre più perfetto come viene inserita, ammesso che venga inserita, la pizza nella dieta del corridore?

Noi di solito la pizza la inseriamo come pasto libero ogni due settimane. E il pasto libero si cerca di farlo quando i corridori sono a casa, lontani dalle gare, in maniera tale da staccare anche mentalmente nel giorno di sgarro. Ma utilizziamo la pizza anche come recupero post gara, per esempio dopo l’ultima tappa di un grande Giro. Solitamente ci organizziamo con i massaggiatori e diciamo loro di comprare delle pizze margherita per i corridori. Di carboidrati ne hanno bruciati in quei giorni… Ma questo avviene anche dopo una Tirreno o un Catalunya, magari in questo caso non ne mangiano una intera.

E’ dunque anche uno stacco mentale…

Esatto, durante le gare a tappe, il menu fatto da noi nutrizionisti ovviamente non prevede pizza o altri sgarri, ma a volte capita che gli si preparino delle pizze particolari. Magari la sera prima del giorno di riposo, inseriamo la pizza fatta dal nostro chef. Una pizza fatta con ingredienti selezionati, con farine integrali o ai cinque cereali, o senza glutine. Alla fine è un modo di proporre carboidrati sotto una forma diversa. E poi non gli diamo certo la pizza con le patatine o le salsicce. Teniamo bassi i grassi.

Si va di margherita insomma.

Sì, quella o una pizza con delle verdure, con una fetta di prosciutto o grana e bresaola…

Nicola, ci confermi che la pizza è uno degli sgarri che più cercano i corridori durante la stagione? E perché?

Sì, sì confermo… E la cercano perché tutto sommato c’è la consapevolezza che tra i tanti sgarri, non è il peggiore. Alla fine gli ingredienti che contiene sono: farina, acqua, un po’ di olio extravergine d’oliva, mozzarella. Non si tratta di una frittura o del sushi per dire…

Al termine della crono di Verona al Giro 2022, VdP si è avventato su una pizza fumante prima ancora di cambiarsi (foto Instagram)
Al termine della crono di Verona al Giro 2022, VdP si è avventato su una pizza fumante prima ancora di cambiarsi (foto Instagram)
Stiamo entrando nel pieno della stagione. Sanremo alle spalle, ecco le classiche del Belgio: in quel caso chi punta a fare bene al Nord se la concede una pizza?

In quel caso il corridore è consapevole che se punta non la mangia. O se la mangia, dopo una Sanremo ne prende due o tre spicchi, non di più. E’ anche vero che dopo una gara i corridori hanno una porzione di carboidrati da dover ingerire, una porzione che solitamente va dagli 80 ai 100 grammi in base alla tappa, al tipo di corridore, al dispendio energetico… Pertanto ci potrebbe anche stare che al posto del riso o della pasta in bianco prenda un paio di tranci di pizza.

E allora perché la pizza è considerata uno sgarro?

Il discorso è legato molto alla sua preparazione. Già se viene fatta con il lievito madre cambia molto. Ha una digeribilità migliore rispetto ad una pizza acquistata nella prima pizzeria che capita. Una pizza, specie se di scarsa qualità, tende a gonfiare, a trattenere più liquidi, anche in virtù del sale e non solo dei suoi tanti carboidrati. Quindi il giorno dopo l’atleta rischia di aumentare un po’ il suo peso

I tuoi ragazzi te la chiedono mai?

Beh, in ritiro capita. E infatti a inizio stagione dopo la prima settimana e mezza di ritiro la prevediamo. Aiuta. E la stessa cosa vale per l’hamburger. Un panino fatto dal nostro chef, quindi con le verdure scelte, col pane giusto, con l’hamburger cotto in un certo modo e le patatine fritte con la friggitrice ad aria è una buona alternativa. Un’alternativa che fa bene anche agli occhi e inganna la mente, che è più tollerante verso le fatiche e le rinunce successive.