Occhiali ciclismo Cosmonauts Lander C10

Cosmonauts Lander C10: stile italiano in serie limitata

06.10.2025
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«E’ un occhiale che racchiude in sé la tradizione dell’occhialeria italiana e la spinta innovativa di un marchio giovane», parole di Dario Rossi fondatore di Cosmonauts. Rossi si riferiva al modello Lander C10 si colloca al vertice della gamma del suo brand ed è pensato per un utilizzo su strada e gravel. Con la sua lente ampia, capace di offrire una visione completa e protettiva, il Lander C10 si distingue per un design pulito e aggressivo al tempo stesso.

La filosofia che accompagna questo occhiale è chiara: proporre un prodotto di alta gamma, curato nei dettagli estetici e tecnici, senza rinunciare alla praticità d’uso.

Il modello Cosmonauts Lander C10, ha un’ampia veduta e una calzata comoda
Il modello Cosmonauts Lander C10, ha un’ampia veduta e una calzata comoda

Materiali di alta qualità

Il Cosmonauts Lander C10 non è un semplice occhiale sportivo, ma un concentrato di lavorazioni tipiche dell’occhialeria italiana applicate al mondo del ciclismo, come accennato. «La verniciatura – spiega Rossi – ad esempio, viene realizzata a mano, un processo che restituisce profondità cromatica e durabilità nel tempo. Le cerniere sono in acciaio inox, una scelta che comporta costi di produzione più alti ma garantisce resistenza, stabilità e una chiusura più robusta rispetto agli incastri tradizionali».

La montatura è realizzata in tecnopolimero svizzero, materiale leggero ma altamente resistente, lo stesso utilizzato da marchi di fascia premium. La lente cilindrica è disponibile anche in versione Zeiss. Zeiss è sinonimo di qualità ottica superiore, oppure in variante fotocromatica, particolarmente utile nei mesi invernali o per chi cerca un prodotto versatile su più condizioni di luce.

Il risultato è un occhiale che unisce l’estetica raffinata a una sostanza tecnica capace di soddisfare chi cerca performance senza compromessi. Il richiamo alle missioni spaziali, da cui deriva il nome “Lander”, racconta anche una filosofia – la nostra, da sempre – ovvero quella di esplorare nuovi spazi e portare la ricerca oltre i confini usuali dell’occhialeria sportiva.

Calzata, visibilità e uso al top

Uno dei punti forti del Lander C10 è la calzata, studiata per offrire stabilità e comfort. La lente ampia assicura un campo visivo totale, evitando fastidiosi angoli morti: un dettaglio fondamentale soprattutto nelle competizioni, dove la percezione laterale può fare la differenza.

L’occhiale è stato provato non solo su strada ma anche in gravel, dove ha dimostrato grande solidità e affidabilità. Meno adatto alla mountain bike estrema, resta comunque utilizzato anche in quel contesto grazie alla leggerezza e alla protezione della lente.

«Un’innovazione introdotta da Cosmonauts per questo modello – continua Rossi – è il nasello opzionale in gomma: un piccolo inserto adesivo che aumenta il grip nei casi in cui la calzata risulti leggermente larga, ad esempio con nasi più piccoli o durante la sudorazione intensa. Questa soluzione permette di personalizzare il fit senza compromettere la durata del prodotto, dal momento che il nasello tradizionale in gomma tende a deteriorarsi nel tempo e a richiedere costose sostituzioni. Così ovviamo a questa problematica».

Nel kit fornito da Cosmonauts, infatti, il nasellino aggiuntivo può essere applicato o sostituito facilmente, garantendo sempre un appoggio ottimale. La leggerezza complessiva e la stabilità sulle lunghe distanze rendono il Lander C10 un occhiale che non affatica, ma che accompagna il ciclista in maniera naturale e sicura.

Ideali per la strada, i Lander C10 vanno bene anche per il gravel, specie con la lente fotocromatica
Ideali per la strada, i Lander C10 vanno bene anche per il gravel, specie con la lente fotocromatica

Colorazioni, prezzi e serie limitata

Il Cosmonauts Lander C10 viene proposto in un ampio ventaglio di colorazioni. Attualmente dodici, che spaziano dalle tonalità classiche a quelle più audaci, fino a edizioni speciali in tiratura numerata. Tra queste spicca la variante viola (da noi provata), prodotta in soli 30 pezzi. Una variante che testimonia la volontà di Cosmonauts di offrire anche un prodotto esclusivo per collezionisti o appassionati attenti al dettaglio.

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A livello di prezzo – conclude Rossi – il range varia tra 139 e 149 Euro. La versione con lente Zeiss si colloca nella fascia più alta, mentre quella standard parte dal livello inferiore. La lente fotocromatica, introdotta di recente, viene proposta a 149 euro, offrendo un’opzione versatile per chi cerca un occhiale adatto a più condizioni».

Un elemento distintivo è la “Serie C”: in queste edizioni limitate il logo Cosmonauts viene sostituito da una “C” stilizzata, a indicare una produzione più esclusiva e con lenti di caratteristiche particolari. In questo modo, il Lander C10 non è solo un occhiale tecnico, ma anche un oggetto che si distingue sul piano estetico, in grado di coniugare funzionalità e stile.

Con la versione C10 del modello Lander, Cosmonauts ha creato un prodotto che interpreta la tradizione italiana con lo sguardo rivolto al futuro, fedele alla filosofia di un brand che trae ispirazione dall’esplorazione spaziale ma resta ben radicato nella concretezza della strada.

Cosmonauts

(pagina in web in rifacimento, vi rimandiamo alla pagina Instagram di Cosmonauts)

Cosa è la tecnologia fotocromatica negli occhiali sportivi?

07.07.2025
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LONGCHAUMOIS (Francia) – Si parla tanto della qualità degli occhiali e delle tecnologie che questa categoria di prodotti portano in dote. Si parla di fotocromia, colori e definizioni, contrasti e salute degli occhi. Cosa sappiamo in merito?

Abbiamo chiesto a Julbo, nello specifico alla Marketing Manager Stephanie Dugas. Julbo è azienda leader del settore per design e tecnologia ottica, una delle pochissime aziende al mondo in grado di produrre lenti sportive graduate cucite sulle esigenze dell’utilizzatore. Il brand francese opera nella categoria fin dal 1888. Oggi l’azienda di Longchaumois rientra nel Gruppo Peugeot (automobili).

Gli occhiali fotocromatici, non è solo questione di colori (foto Ben Becker)
Gli occhiali fotocromatici, non è solo questione di colori (foto Ben Becker)

Occhiali e lenti fotocromatiche, il plus per il ciclista

In cosa consiste la tecnologia fotocromatica applicata agli occhiali per l’ambito sportivo e per il ciclista? «La fotocromia delle lenti – racconta Dugas – si attiva grazie ad un pigmento fotosensibile applicato alle lenti, anche se applicato non è un termine del tutto corretto, perché nel caso di Julbo è completamente integrato nella lente. Si parla e si argomenta una tecnologia ottica di altissimo livello e non vi è nessun film applicato alle lenti degli occhiali.

«Per noi l’eccellenza della tecnologia fotocromatica – prosegue Dugas – è rappresentata dalla categoria Reactiv e di fatto è l’ultima evoluzione del polimero Trivex sul quale si basa la lente. La tecnologia fotocromatica è un valore aggiunto per tutti gli occhiali sportivi e lo è ancor di più per un action sport come lo è il ciclismo. Permette di coprire un range molto ampio di esigenze e di discipline e se di ottima qualità è anche uno strumento di protezione per gli occhi».

Cos’è la tecnologia fotocromatica negli occhiali sportivi?
Cos’è la tecnologia fotocromatica negli occhiali sportivi?

Un processo lungo oltre 12 anni

Come spesso accade, lo sport mutua la soluzione e la tecnologia dall’ambito militare perché il polimero che caratterizza le lenti fotocromatiche Reactiv di oggi deriva dagli elicotteri da combattimento. Per la produzione di ogni singola lente sono necessarie 24 ore di lavoro, partendo dal materiale grezzo, fino ad arrivare alla lente ultimata e pronta ad essere montata sugli occhiali che troviamo normalmente in catalogo.

Una lente fotocromatica di ultima generazione si ottiene con 4 passaggi differenti. Il primo è la produzione del composto, un mix di poliuretano e nitrogen. La lente fotocromatica è il risultato di una formula che può essere creata ad hoc. Il secondo si riferisce alla produzione dello stampo e alla rifinitura che rende la lente al pari di un vetro, ma con una precisione superiore. Il terzo step è relativo alla cottura per un periodo compreso tra le 7 e 10 ore, ad una temperatura tra gli 85 e 130°. Il quarto processo, quello finale è l’estrazione della lente dallo stampo e seguente modellatura.

Tecnologia complessa e costosa. Quali benefici?

«In primis la durata nel tempo e l’affidabilità – argomenta Dugas – perché una lente fotocromatica con tecnologia Reactiv è resistente agli impatti e se pulita nel modo corretto mantiene i trattamenti per tutta la sua vita. Ha un peso ridottissimo e permette di avere una qualità visiva altissima, con una chiarezza e definizione senza pari.

«Inoltre – prosegue Dugas – in soli 30 secondi passa da categoria 1 a categoria 3, coprendo un ampio range di richieste. E’ bene ricordare che se si vogliono preservare le qualità delle lenti e degli occhiali in genere, così come i trattamenti integrati, le lenti andrebbero lavate solo con acqua e asciugate delicatamente con un panno apposito».

Gli occhiali fotocromatici, non è solo questione di colori (foto Ben Becker)
Gli occhiali fotocromatici, non è solo questione di colori (foto Ben Becker)

Categorie e tecnologia per gli occhiali, uguali per tutti?

Le categorie delle lenti sono quelle, non si scappa e quelle più indicate per i ciclisti sono due, dalla 0 alla 3 e dalla 1 alla 3. La prima è utilizzata anche per chi pratica attività sportiva con il buio e nelle ore notturne. Esiste una quarta categoria di lenti (Julbo è la prima in assoluto a proporla), dalla 0 alla 4, ma è specifica per l’alta montagna, non può essere utilizzata per la guida.

«Le categorie delle lenti – ci dice Dugas – sono state create per sfruttare al massimo le potenzialità degli occhiali sportivi. E’ da considerare inoltre, che ogni categoria si può suddividere a sua volta per i diversi contrasti disponibili, per i trattamenti e naturalmente per i colori delle lenti stesse. Cambiano le risposte soggettive dello sportivo – conclude Dugas – in termini di feeling, percezione e comfort».

Julbo

Rudy Project: quattro decenni di innovazione e performance

30.06.2025
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Nel cuore delle pittoresche colline del Prosecco, l’antica e maestosa cornice di Castel Brando ha ospitato un evento memorabile: la celebrazione dei 40 anni di Rudy Project. Lo scorso 18 giugno, il celebre marchio trevigiano, sinonimo di occhiali sportivi, caschi da ciclismo e soluzioni ottiche di alta qualità, ha difatti ripercorso la sua storia di successi, innovazione e profonda passione per lo sport.

Fondata nel 1985 da Rodolfo “Rudy” Barbazza, Rudy Project è rimasta un’azienda a conduzione familiare, oggi guidata dai figli Cristiano, CEO, e Simone Barbazza, Direttore Marketing e Sostenibilità. L’evento, presentato dalla showgirl Justine Mattera e dalla conosciuta voce del ciclismo Eurosport, Luca Gregorio, ha riunito oltre 200 invitati, inclusi VIP, atleti di spicco, clienti, dipendenti, partner commerciali e rappresentanti dei media da tutta Europa.

Cristiano Barbazza CEO di Rudy Project
Cristiano Barbazza CEO di Rudy Project

Le origini leggendarie

La storia di Rudy Project è intrisa di aneddoti iconici, come la celebre scommessa tra Rodolfo Barbazza e il campione Moreno Argentin ai Mondiali di Colorado Springs del 1986.

«La sera prima della prova su strada – ha ricordato Cristiano Barbazza – eravamo nello stesso hotel della nazionale italiana e papà, giocando a biliardo, fece una scommessa con Moreno: indossa i miei occhiali domani e vinci, e io ti sponsorizzo per il futuro… Argentin vinse la prova su strada, portando il primo occhiale Rudy Project, il Super Performance, alla ribalta mondiale e segnando l’inizio di una partnership duratura».

E proprio per onorare questo momento storico, l’azienda ha presentato il Performance 40, una riedizione esclusiva dell’occhiale originale. Realizzato in titanio con tecnologia di stampa 3D e prodotto in soli 100 esemplari. Questo modello rappresenta un vero e proprio pezzo da collezione per gli amanti della storia del ciclismo e del design innovativo…

Cristiano Barbazza ha invece enfatizzato i valori fondamentali che hanno guidato la crescita del marchio: curiosità, attenzione ai dettagli, passione per lo sport e una ricerca incessante dell’innovazione. “Il futuro di Rudy Project è evolvere,” ha dichiarato, ribadendo l’impegno dell’azienda in sostenibilità, tecnologia, sicurezza, eccellenza del Made in Italy e stile.

Alla festa è intervenuto anche Antonio Tiberi, corridore del Team Bahrain Victorious del quale il brand è partner tecnico
Alla festa è intervenuto anche Antonio Tiberi, corridore del Team Bahrain Victorious del quale il brand è partner tecnico

“Ride to Zero”

Simone Barbazza ha illustrato le novità per il 2026 ribadendo l’importanza del percorso sostenibile intrapreso da Rudy Project con il progetto “Ride to Zero”. Questa iniziativa, allineata con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, culminerà con il lancio del primo casco da bici riciclabile, atteso sul mercato a inizio 2026. La “performance”, filo conduttore della storia di Rudy Project, si evolve dal payoff “Elevate your performance” all’attuale “Performance Starts In Your Head”, sottolineando l’obiettivo di ottimizzare il gesto atletico e superare ogni limite. Inoltre, è stato annunciato un significativo ingresso nel mondo del trail running, ampliando ulteriormente l’offerta del brand.

L’evento del 40mo anniversario ha registrato la partecipazione di numerosi atleti d’élite che affidano le loro performance ai prodotti Rudy Project. Tra questi, Gregory Barnaby, primo italiano a vincere l’IRONMAN Pro Series 2024, Hannah Auchentaller, giovane promessa del biathlon, l’icona dello sci di fondo Federico Pellegrino, con due argenti olimpici e sette medaglie mondiali, ha espresso il desiderio di concludere la sua illustre carriera alle prossime Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 con gli occhiali Rudy Project.

Su pista Matteo Bianchi ha celebrato il suo secondo oro consecutivo nel chilometro da fermo agli europei di Zolder, grazie anche alla partnership del brand con la Nazionale Italiana di ciclismo. Dallo short track, Tommaso Dotti e Andrea Cassinelli hanno illustrato come Rudy Project fornisca occhiali e caschi all’avanguardia, essenziali per le discipline ad alta velocità.

Infine, Antonio Tiberi, talento del team WorldTour Bahrain Victorious, ha ripercorso il suo sfortunato Giro d’Italia 2025, ribadendo il suo approccio passo dopo passo per raggiungere grandi risultati nei Grandi Giri.

Una delle novità del 2025 per Rudy Project è la partnership con la Federazione per il prossimo quadriennio
Una delle novità del 2025 per Rudy Project è la partnership con la Federazione per il prossimo quadriennio

Un futuro luminoso

Con un fatturato consolidato di oltre 17 milioni di Euro nel 2024, e una presenza in più di 60 paesi, Rudy Project continua a essere un pilastro nell’innovazione dell’occhialeria sportiva. Dalla sua nascita, frutto dell’intuizione di Rodolfo Barbazza, l’azienda ha introdotto tecnologie rivoluzionarie come le lenti ImpactX infrangibili e fotocromatiche, materiali avanzati come il Kynetium e il Grilamid, e ha saputo evolvere costantemente, espandendosi con successo anche nel settore dei caschi sportivi.

Il quarantesimo anniversario non ha rappresentato esclusivamente una celebrazione dei successi passati, ma un trampolino di lancio verso un futuro in cui l’innovazione, la sostenibilità e la passione per lo sport continueranno a distinguere Rudy Project, sempre più in armonia con il nostro pianeta.

Rudy Project

Il pro’ e la scelta degli occhiali: ecco Gazzoli coi suoi Oakley

10.02.2025
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Nel mondo del ciclismo professionistico, ogni dettaglio conta. Gli occhiali non sono solo un accessorio estetico, ma un elemento fondamentale per la prestazione e la sicurezza. Per capire meglio come un corridore seleziona il proprio modello ideale, abbiamo parlato con Michele Gazzoli, atleta della XDS-Astana.

Il team kazako ha come partner tecnico Oakley, brand di riferimento per innovazione e design. La gamma dell’azienda californiana offre un’ampia varietà di modelli, ognuno con caratteristiche specifiche che possono fare la differenza in gara. Ma come si orienta un professionista nella scelta? Si tratta di un equilibrio tra visibilità, comfort, compatibilità con il casco e prestazioni aerodinamiche. E per i professionisti, ogni piccolo dettaglio può fare la differenza tra la vittoria e una giornata difficile in gara. E ora sentiamo cosa ci ha detto Gazzoli.

Nella scelta degli occhiali Gazzoli pone prima di tutto la calzata, poi l’estetica e l’aerodinamica (foto Instagram)
Nella scelta degli occhiali Gazzoli pone prima di tutto la calzata, poi l’estetica e l’aerodinamica (foto Instagram)
Michele, quali sono i criteri fondamentali nella scelta degli occhiali?

La cosa più importante è la versatilità. Oakley ha una gamma talmente ampia che ognuno riesce a trovare il modello perfetto. Ci sono corridori che ancora oggi usano modelli di dieci anni fa, come Alaphilippe con i Jawbreaker, che restano attuali e performanti. Personalmente, prediligo i Kato, perché sono perfetti per la mia conformazione del viso e mi garantiscono un’ottima visibilità. Alla fine, estetica e funzionalità vanno di pari passo.

Cosa rende i Kato il modello perfetto per te?

La calzata è fondamentale. I Kato hanno una struttura a maschera che segue perfettamente la linea del naso, senza interruzioni. Questo li rende molto avvolgenti e stabili. La caratteristica principale è che la lente è un monoblocco, con le stanghette direttamente collegate. Ogni corridore ha un modello che preferisce, ma la vera costante tra tutti gli Oakley è la qualità della lente. Ho provato tanti occhiali, ma la differenza con Oakley si nota soprattutto in condizioni di luce intensa.

Cosa intendi?

Con altre marche, il sole può essere fastidioso, mentre con Oakley la visibilità resta ottimale. E questo succede spesso quando si pedala controluce. Può essere davvero fastidioso, ci sono riflessi (di conseguenza ne viene meno anche la sicurezza, ndr), con questo brand tutto ciò non succede. A mio avviso è un bel vantaggio.

Come hai scelto il tuo modello? Prima hai parlato anche di estetica, ma la componente tecnica non conta?

No, no… conta eccome. Ho testato diversi occhiali, sfruttando il vantaggio di avere accesso a quasi tutta la gamma. Alla fine, almeno per me, la scelta si basa su due fattori: calzata e estetica. Per me la vestibilità conta per il 60 per cento, mentre l’aspetto estetico per il 40 per cento. Gli occhiali devono essere belli, ma soprattutto comodi. Durante la gara uso prevalentemente i Kato, ma anche gli Encoder sono molto validi.

Gli occhiali devono essere compatibili con il casco: un aspetto spesso scontato e non sempre casco e occhiali vanno d’accordo. A volte un certo casco non fa aderire bene l’occhiale. Come risolvi questo problema?

Vero, e infatti una delle caratteristiche migliori dei Kato è la regolazione delle stanghette. Si può modificare l’angolazione della lente per adattarla meglio al viso e al casco. Se hai un naso più basso, per esempio, o una forma del viso diversa, puoi inclinarli per migliorare la vestibilità. Un altro dettaglio utile è la linguetta, che non si vede, sulle stanghette. Questa aiuta a fissarli saldamente quando li appoggi sul casco durante una salita, magari. Sono piccoli accorgimenti che fanno la differenza.

Avete carta bianca anche sulla lente?

Sì. La lente è l’elemento più importante. In gara, quando hai il sole contro, come dicevo, una buona lente cambia tutto. Ho provato molte marche, ma con Oakley la luce viene filtrata in modo perfetto, senza abbagliamenti. Per ogni condizione atmosferica esiste una lente specifica: ci forniscono sia le classiche, sia quelle per la pioggia, che possono essere rosa o trasparenti. Inoltre, abbiamo potuto scegliere i colori della montatura e delle lenti per abbinarli ai colori del team.

Un pregio di Oakley è quello d’incastrarsi bene nel casco quando ci si toglie gli occhiali
Un pregio di Oakley è quello d’incastrarsi bene nel casco quando ci si toglie gli occhiali
Con occhiali sempre più grandi, come cambia la visione periferica? Spesso la montatura massiccia può essere fastidiosa…

L’assenza di montatura nei Kato garantisce una visuale periferica ottimale. Non ci sono ostacoli ai lati o sotto la lente, quindi la visione resta ampia e libera. Anche con altri modelli, come gli Encoder o i nuovi Sphaera, la struttura è progettata per massimizzare il campo visivo. Rispetto al passato, le lenti sono più grandi e la montatura, se presente, è posizionata in modo da non disturbare la vista.

L’aerodinamicità degli occhiali influisce sulla scelta?

Nel ciclismo moderno, l’aerodinamica è fondamentale. Anche se non ci forniscono dati specifici sui vari modelli, basta vedere quanto l’occhiale si integra con il casco per capire che ha un impatto. Quando il design si adatta perfettamente, si riduce la resistenza dell’aria. Non dico che diventi un tutt’uno, ma avere un’accoppiata occhiale-casco ben studiata aiuta sicuramente.

022 e 023 di Salice, occhiali da mettere sotto l’albero

09.12.2024
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Natale si avvicina, e a molti appassionati non dispiacerebbe trovare sotto l’albero qualche pacchetto a tema ciclistico. Le opzioni sono ovviamente infinite, ma un’idea potrebbe essere degli occhiali del brand lombardo Salice, nello specifico due modelli: 022 e 023.

Si tratta di due prodotti leggeri e performanti, disponibili in molte varianti di colori e tipologia di lenti, tra cui quella fotocromatica specchiata RWX, fiore all’occhiello dell’azienda lombarda.

Gli occhiali 023 di Salice pesano solo 31 grammi
Gli occhiali 023 di Salice pesano solo 31 grammi

022, montatura completa

Il modello 022 si caratterizza nell’estetica dalla montatura che avvolge completamente la lente. Una struttura che migliora la stabilità e rende questi occhiali ottimi non solo per il ciclismo (che resta comunque lo sport per cui sono stati ideati), ma anche per le corse a piedi. 

Come accennato in precedenza i colori della montatura sono molti, sia a tinta unita che a bi-color. Quello che non cambia nelle montatura è che le aste – stampate in Grilamid –  sono state studiate da Salice con un sistema che incanala il flusso dell’aria per ridurre l’appannamento. La parte finale delle aste invece, come anche il nasello, sono in gomma Megol anti scivolamento.

Gli inserti in gomma Megol nelle aste assicurano il giusto grip
Gli inserti in gomma Megol nelle aste assicurano il giusto grip

Lente cilindrica e molte opzioni

La lente è in policarbonato e cilindrica, caratteristiche che garantiscono un’ottima copertura e allo stesso tempo grande leggerezza. Il peso degli occhiali è infatti di soli 36 grammi. Anche nel caso delle lenti le opzioni sono davvero molte, da quelle specchiate a quelle di diverso colore.  Interessante sottolineare però che Salice ha pensato a due diverse dotazioni: RW e RWX.

Quella RW prevede nella confezione una lente RW di categoria 3 e una lente trasparente. La dotazione RWX invece prevede una lente RW di categoria 3 e una lente fotocromatica specchiata RWX, capace di adattarsi a qualsiasi intensità di luce.

Sia gli 022 che gli 023 sono predisposti per il montaggio del KIT OPTIK B6 per le lenti da vista
Sia gli 022 che gli 023 sono predisposti per il montaggio del KIT OPTIK B6 per le lenti da vista

023, “all sports”

Il modello 023 è quello che Salice presenta come “all sports”, grazie alla montatura minimal che copre solo la metà superiore della lente fino alle aste. Questo design fa in modo che il peso sia davvero ai minimi termini: 31 grammi.

Come per il modello 022 il materiale è Grilamid con inserti in gomma Megol nelle aste e per il nasello. In questo caso invece i colori disponibili della montatura sono cinque: bianco, verde, lime, cristallo e nero.

Lente con trattamento HC

La lente degli occhiali 023 è in policarbonato con trattamento HC “High Contrast”. Questa tecnologia migliora il contrasto e restituisce un ottimo senso di profondità. A questo sono stati aggiunti un trattamento antiriflesso e idrofobico, oltre alla protezione UV400.

Come per il modello 022, anche in questo caso la lente è disponibile in diverse opzioni.  Uguali sono anche le due dotazioni possibili: con lente specchiata RW e lente trasparente oppure con lente RW e lente fotocromatica RWX.

Due le dotazioni disponibili, con lente RW e lente trasparente oppure con lente RW e lente fotocromatica RWX
Due le dotazioni disponibili, con lente RW e lente trasparente oppure con lente RW e lente fotocromatica RWX

Prezzi

Per chi dovesse puntare su uno di questi due occhiali Salice come regalo di Natale, la scelta non dipenderà dal prezzo, che è lo stesso per entrambi i modelli. La versione con lente RW è disponibile a 99 euro, mentre quella con la lente RWX a 129 euro.

Salice

EVAD.2 di Julbo, la seconda generazione di occhiali smart 

28.11.2024
4 min
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Dopo quattro anni dalla presentazione del modello EVAD-1, Julbo lancia EVAD.2, la seconda generazione dei suoi occhiali hi-tech. Un prodotto dal sapore futuristico che permette di visualizzare dati come velocità, cadenza, potenza, dislivello, direttamente sulla lente, senza dover abbassare lo sguardo sul computerino. Il tutto ad un prezzo molto più vantaggioso rispetto al passato.

Tutta la tecnologia all’interno della lente
Tutta la tecnologia all’interno della lente

Immersione totale

Gli EVAD.2 entrano a far parte di una nuova categoria di prodotto che integra la tecnologia legata ai dati in tempo reale nel mondo dell’ottica. Una categoria che è ancora agli albori, e proprio per questo è certamente molto interessante.

Ma come funzionano questi occhiali “intelligenti”? Nella parte interna della monolente Spectron, nella zona del nesello, sono stati posizionati una batteria (con 12 ore di autonomia), una connessione Bluetooth e un micro proiettore

Il Bluetooth comunica con il computerino, il micro proiettore si occupa di far apparire sul lato destro della lente i dati che si sono scelti (poi vedremo come), che appaiono quindi nel campo visivo del ciclista come fossero parte del paesaggio. O come si fosse in un videogioco.

I dati vengono proiettati direttamente sulla lente
I dati vengono proiettati direttamente sulla lente

Gestione e connettività

La gestione delle schermate è affidata ad un pulsante tattile situato al centro della lente, sopra il ponte. Sfiorandolo con un dito si possono far scorrere diverse schermate di dati o anche farle scomparire, rendendo gli EVAD.2 degli occhiali tradizionali. Della configurazione invece si occupa l’app Activelook.

Essa consente di personalizzare in pochi minuti i dati che si desidera avere a disposizione nel proprio campo visivo, fino a 6 contemporaneamente. Inoltre l’app consente di sincronizzare gli occhiali con lo smartphone e device come Apple Watch, Garmin e Suunto, e ai sensori dotati di Bluetooth come cardiofrequenzimetro, misuratore di potenza e di cadenza. 

Gli EVAD.2 sono pensati come occhiali per chi ama le competizioni, oltre alla tecnologia
Gli EVAD.2 sono pensati come occhiali per chi ama le competizioni, oltre alla tecnologia

Occhiali ad alte prestazioni

Da Julbo dicono che la sfida del progetto EVAD.2 è stata quella di ripensare il design della montatura e della lente per migliorare il comfort durante l’utilizzo. In effetti gli EVAD.2 mantengono tutte le caratteristiche di alta qualità del brand francese, anche ad di là dell’aspetto “smart”.

Le aste sono regolabili su 3 assi (laterale, verticale, lunghezza) e dotate di Grip Tech, un materiale che non si attacca ai capelli. Il Grip Tech è presente anche nel ponte, migliorato per garantire la massima tenuta anche nelle condizioni difficili. E poi naturalmente c’è la monolente Spectron in policarbonato, cavallo di battaglia dell’azienda.

Peso, colori e prezzo

Gli EVAD.2, nonostante tutta questa tecnologia, restano comunque molto leggeri, solo 35 grammi. Per il momento sono disponibili in versione con montatura traslucida grigia, aste nere e lente blu, al prezzo di 349 euro. Niente male, se si considera che la versione precedente, gli EVAD-1, erano venduti a 499.90 euro.

Julbo

Casco e occhiali Van Rysel: un set da pro’ a prezzi super

14.11.2024
4 min
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Van Rysel è ormai a tutti gli effetti un brand sinonimo di qualità e appeal. Il contributo che quest’anno ha fornito al team Decathlon-AG2R con i propri prodotti è stato incredibile. Pensate che la squadra francese, per numero di vittorie, è tra le prime cinque al mondo, cogliendo successi dal Giro d’Italia e alla Vuelta.

In questi giorni abbiamo testato casco della gamma RCR, ovvero RACER, e occhiali della gamma ROADR 900. Entrambe le gamme sono dedicate ai ciclisti che cercano la massima prestazione e, di conseguenza, il miglior materiale. Non a caso, le gamme scelte dal team Decathlon-AG2R.

Il casco RCR Mips
Il casco RCR Mips

Casco: leggerezza totale

La prima cosa che salta all’occhio del casco RCR MIPS sono le grandi fessure per la ventilazione nella parte frontale. Queste aperture fanno pensare subito a un casco ideale per la stagione estiva: tali prese d’aria non compromettono affatto l’aerodinamica, poiché sono progettate appositamente per alte velocità e ottimizzate in relazione alla parte posteriore, che è ampia sia per il deflusso dell’aria che per la dispersione del calore.

Grazie al sistema di regolazione e alle cinghie di alta qualità, il casco RCR MIPS si adatta alla perfezione al nostro viso, anche se si desidera indossare un sottocasco.

E la sicurezza? Al top, grazie alla tecnologia MIPS, che prevede una capsula interna fissa e una calotta esterna che si muove in caso di impatto. Un dettaglio che piacerà soprattutto agli appassionati delle salite: l’RCR MIPS è leggerissimo e raggiunge i 300 grammi solo nella taglia più grande, mentre pesa 240 grammi nella taglia S e 280 grammi nella taglia M.

Gli occhiali ROADR 900 PERF
Gli occhiali ROADR 900 PERF

Occhiali: lente grande

La caratteristica principale di questi occhiali, i ROADR 900 PERF, e quindi il loro punto di forza, è la grandezza della lente. La sua ampiezza permette di coprire gran parte del viso. Il campo visivo è davvero ampio, il che si adatta perfettamente al casco, anch’esso pensato per ottimizzare il campo visivo. L’occhiale deve calzare bene, senza creare ostacoli, come quando le astine urtano la parte laterale del casco.

Un aspetto che a nostro avviso non va sottovalutato è che questa grande lente è ottimale anche per chi soffre di allergie, specie nei periodi primaverili: i pollini, infatti, non riescono a penetrare. Allo stesso tempo, la “mascherina” protegge dal vento nei periodi più freddi.

Se la lente è grande, la montatura è sottile e leggera, ma al tempo stesso resistente ed elastica. Per i ciclisti attenti al look, il fatto che la montatura sia bianca permette grandi possibilità di abbinamento.

Qualità e prezzo: 10 e lode

Nel complesso, si tratta di un set dal design decisamente moderno: pochi fronzoli, ma tanta sostanza. La qualità generale dei materiali è davvero elevata e, in rapporto al prezzo, diventa eccezionale. Parliamo di un casco che costa 89,99 euro e di occhiali che costano 59,90 euro.

I colori disponibili sono bianco, verde clorofilla fluo e nero fluo per gli occhiali, mentre nero, blu e bianco per il casco. Entrambi i prodotti, come molti altri di Van Rysel, hanno un basso impatto ambientale.

Van Rysel

Uvex Pace Stage, l’occhiale ventilato, super stabile e aerodinamico

05.09.2024
5 min
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Quando si entra nella categoria degli occhiali, Uvex è una garanzia. Pace Stage è l’ultimo nato, un occhiale dalla tecnicità elevata e adatto a sport di movimento (anche running e corsa a piedi in montagna) dove la definizione e l’azzeramento delle distorsioni fanno la differenza.

Pace Stage porta in dote lenti di categoria 3 con un’elevata riduzione delle radiazioni. Le due aste sono sagomate e ribassate per adattarsi meglio alle orecchie e non interferire con il casco, mentre il nasello è regolabile. Entriamo nel dettaglio del prodotto.

Occhiale leggero con un’ottima arcuatura
Occhiale leggero con un’ottima arcuatura

L’occhiale Uvex, moderno e funzionale

L’occhiale, combinato con il casco e all’abbigliamento è una di quelle dotazioni complici dell’immagine che si trasmette. La qualità del prodotto deve essere assecondata da forme moderne. Uvex Pace Stage è tutto questo, perché al pari di una lente eccellente c’è un design molto attuale, comunque non eccessivo e troppo invasivo, adatto a visi piccoli e anche più grandi.

Un occhiale che veste, protegge, stabile in ogni situzione e per nulla fastidioso. Offre una buona ventilazione e al tempo stesso non dà mai la sensazione di esporre l’occhio all’aria frontale.

Una lente per tutto

Avere una lente che si adatta alle diverse condizioni meteo è un vantaggio non banale. Quella in dotazione è di categoria 3. Significa una lente scura con un elevato assorbimento, con una protezione solare alta che raggiunge la massima espressione tecnica con una luminosità forte. Qui entrano in gioco le due tecnologie adottate dalla lente Uvex, Colorvision e Supravision. La prima è riferita alla precisione nel delineare i contorni ed il contrasto anche attraverso colori vivi e una profondità reale, senza appiattimenti.

Uvex Supravision è riferita ad una proprietà anti appannamento utile in caso di nebbia e di ambiente con elevato tasso di umidità. Attraverso la lente i colori rimangono sempre accesi, ma senza essere troppo vivi (altrimenti si stimolerebbe eccessivamente l’occhio con un inevitabile effetto stanchezza) e l’occhio ne guadagna anche dopo diverse ore di attività. Durante le golden hours, tra prime ore del giorno e le ultime della sera, la lente rimane su tonalità tendenti al brown/beige, mentre nelle ore di sole forte (quelle centrali del giorno), la lente verte su un filtro tendente al grigio. Il vantaggio enorme è che l’occhio non percepisce differenze a tutto vantaggio del comfort e del benessere.

Un altro dettaglio particolarmente apprezzabile è legato alle due parti scure della lente, appena sotto il nasello. Non riflettono la luce ed il chiarore che può generare la pelle in alcune situazioni. E’ una sorta di schermatura che limita le distrazioni e la focalizzazione dello sguardo verso il basso. Un piccolo dettaglio a favore della sicurezza.

Grip e stabilità

Il grip è garantito dal nasello regolabile e dagli inserti zigrinati posizionati al limite delle due aste. Queste ultime hanno un disegno ribassato che caratterizza la prima parte, la più vicina alla lente e proprio il terminale.

La montatura è minimale e comprende anche una sezione superiore (unita alle aste) che rende l’occhiale più rigido, con una giusta arcuatura e non fa sbattere la lente sul casco. Uvex Pace Stage non è dotato di telaio nella parte inferiore della lente.

In conclusione

Uvex Pace Stage e Surge Aero, l’occhiale e l’ultima versione del casco che ha debuttato al Tour de France, due prodotti dedicati agli sport di movimento e azione che confermano (ancora una volta) la qualità del marchio tedesco. Ci sono un design e delle forme che accontentano diverse tipologie di utenza, senza estremizzazioni e con molta sostanza, qualità e con l’impiego di soluzioni tecniche facilmente sfruttabili.

Pace Stage è inoltre un occhiale dal peso ridotto (che non guasta mai) grazie ai suoi 25 grammi. Ottimo è il rapporto tra la qualità ed il prezzo di listino di 139,95 euro.

Uvex

Rudy Project Astral X: 28 grammi di visuale nitida e ampia

12.08.2024
5 min
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Da un’azienda che è riferimento del suo campo dal 1985 non puoi aspettarti che l’eccellenza. Per questo quando Rudy Project presenta un nuovo modello di occhiale come Astral X, l’approccio non può che essere curioso. L’azienda veneta sponsorizza con i suoi prodotti la Bahrain Victorious, ma ha occhi per tutti gli sportivi.

Quel che piace infatti al primo sguardo del nuovo occhiale è che non si stratta di una lente esclusivamente per ciclisti, né per caratteristiche tecniche né per il suo design. Così leggeri come sono, vanno bene con ogni genere di abbigliamento tecnico e possono fronteggiare ogni genere di situazione, che si tratti di bici, running, beach volley, canoa e sci di fondo. Anche se in questo momento così torrido dell’estate, la neve sembra piuttosto un miraggio tanto lontano.

La collaborazione di Johannes Klaebo

Esisteva già un modello Astral ed è ancora possibile rintracciarlo nel sito dell’azienda veneta. E’ un occhiale molto leggero che offre ottima protezione dai raggi UV e un ampio campo visivo. Astral X ne è l’evoluzione: l’aggiornamento o la rivisitazione. Ne mantiene caratteristiche come leggerezza e stabilità sul viso, ma le arricchisce con una lente più ampia che offre una barriera ancora maggiore per vento e luce, ampliando ulteriormente la chiarezza e l’ampiezza del campo visivo.

Per far capire la ragione di un simile aggiornamento, fanno sapere da casa Rudy Project che l’aggiornamento è derivato dalla collaborazione con atleti del calibro di Johannes Klaebo. Il fondista norvegese, classe 1996, è grande appassionato di ciclismo. Come si vede nel suo account Instagram, si allena con una maglia della Uno-X Mobility e al Tour si è fatto una foto con Pogacar. Il suo palmares dice che è vincitore (oltre a tutto il resto) di cinque medaglie olimpiche, nove mondiali e quattro Coppe del mondo. A lui è stato dedicato anche un modello specifico che ne porta il nome: ASTRAL X Klaebo, con montatura in rosa squillante, che ha debuttato in occasione della prima tappa della stagione 2023/24 a Ruka.

Peso piuma: 28 grammi

Spostando l’attenzione alla sfera tecnica, Astral X ha ancora come fiore all’occhiello la sua leggerezza: 28 grammi. Grazie al nasello regolabile consente la calzata praticamente su misura e le astine avvolgenti attorno alla parte posteriore del capo conferiscono all’occhiale una grandissima stabilità, anche a fronte di movimenti bruschi o di discese dissestate nel gravel o la mtb.

Le lenti RP Optics in policarbonato offrono una protezione UV del 91% e una visione nitida e precisa in ogni condizione di luce. Sono progettate per offrire una visione senza distorsioni di colore, garantendo una percezione praticamente perfetta. La tecnologia con cui Rudy Project le realizza, in abbinamento con il trattamento anti riflesso, riduce l’abbagliamento e aumenta il contrasto, permettendo una visione superiore più definita: indispensabile quando si guida ad alta velocità.

Grazie al nasello regolabile, gli occhiali sono posizionabili su misura
Grazie al nasello regolabile, gli occhiali sono posizionabili su misura

Montatura sostenibile

Come anche per il modello precedente, le astine vengono realizzate in Rilsan® (un polimero derivato dall’olio di ricino), che rendono la montatura resistente, flessibile e sostenibile sul fronte della produzione. Inoltre, cavalcando un primato ormai storico, Rudy Project propone per Astral X la possibilità di adottare un inserto RX, consentendo a tutti gli atleti di praticare la loro attività senza rinunciare alla correzione visiva.

Astral X è disponibile al prezzo di 139,90 euro in 5 diverse varianti di colore nei migliori negozi o sul sito dell’azienda.

Rudy Project