Shimano, non solo trasmissioni ci sono le nuove ruote

01.02.2022
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Il pacchetto Shimano di nuova generazione non è “solo” quello delle trasmissioni a 12 velocità, Dura Ace e Ultegra, ma comprende anche le ruote. La nuova piattaforma è stata completamente rinnovata e si va ben oltre l’adattamento ai 12 pignoni.

Le versioni sono due, Dura Ace e Ultegra, ognuna con tre modelli, C36, C50 e C60 (foto Andreas Dobslaff per Shimano)
Le versioni sono due, Dura Ace e Ultegra, ognuna con tre modelli, C36, C50 e C60 (foto Andreas Dobslaff per Shimano)

Tre profili e spazio ai tubeless

Le altezze che vengono proposte sono tre e corrispondono anche alla sigla che identifica la ruota: C60, C50 e C36, rispettivamente da 60, 50 e 36 millimetri. I cerchi sono completamente in carbonio, fibra composita che è comune a tutte le ruote, a prescindere dal segmento. Quelle con tecnologia tubeless (non hookless) e per freni a disco hanno il canale interno con larghezza di 21 millimetri. Le ruote Dura Ace sono disponibili anche nella versione tubolare e per freni rim (le Ultegra sono TL e solo Disc).

Si punta molto verso la gamma di ruote tubeless. Qui la zona, rinforzata, della valvola
Si punta molto verso la gamma di ruote tubeless. Qui la zona, rinforzata, della valvola

Dura Ace e Ultegra, raggiature e mozzi

Partendo dai nipples, esterni ed in acciaio, si passa alle raggiature (anche i raggi sono in acciaio), comuni per le versioni C36 e C50, diverse per le C60 che in termini di performances devono accontentare maggiormente i velocisti. I profilati di queste ultime hanno degli spessori maggiorati (1,8 millimetri invece dei raggi da 1,5 per le C36 e C50). L’obiettivo è aumentare la rigidità e la velocità nei cambi di direzione. Le C36 e le C50 hanno un incrocio in seconda, da ambo i lati e per il comparto anteriore; radiale (non drive side) e con incrocio in seconda dal lato dei pignoni. Le C60 hanno i raggi radiali e senza incrocio (lato non disco) anche per la ruota anteriore.

Alluminio e nuova meccanica

I mozzi invece sono in alluminio, nel corpo centrale e nelle flange; rispetto al passato è cambiata la meccanica. Si basa su ruote dentate contrapposte e una sola molla (il meccanismo prende il nome di Direct Engagement, simile e non uguale al RachetSystem DTSwiss), semplici da gestire in caso di pulizia e manutenzione, ma anche efficienti e veloci, grazie ad un ingaggio immediato proprio della ruota libera.

Corpetti diversi

Mentre quello delle ruote Shimano Dura Ace è specifico per i 12 pignoni (non si possono montare le 11 velocità), quello della piattaforma Ultegra ha delle guide simile alla versione precedente. Questa soluzione permette di montare anche i “vecchi” pignoni 11 speed. Riassumendo: il corpetto delle Dura Ace è compatibile solo con le 12 velocità, l’Ultegra è compatibile con gli 11 rapporti. Le cassette pignoni a 12 velocità si possono montare anche sui corpetti con predisposizione alle 11 velocità (12 vs 11, gli ingombri e le spaziature sono le medesime).

I numeri e il concept delle ruote Shimano

  • Le Shimano C36 TL (tubeless) sono state sviluppate per gli scalatori e gli amanti dei percorsi che prevedono molti metri di dislivello. Sono leggere, pur non avendo un peso estremizzato verso il basso. Hanno un valore alla bilancia dichiarato di 1.338 grammi nella versione Dura Ace e 1.481 grammi nel modello Ultegra.
  • Si passa alle versatili C50 TL, una sorta di tutto-terreno, veloci e guidabili, una sorta di vestito buono per ogni occasione, il giusto compromesso tra peso e rigidità. Hanno dei pesi dichiarati di 1.465 e 1.562 grammi la coppia, rispettivamente per Dura Ace e Ultegra.
  • Infine le ruote dedicate agli sprinter, aerodinamiche e rigide. Sono le C60 TL, con dei pesi dichiarati di 1.609 e 1.462 (Dura Ace e Ultegra).
  • Le configurazioni con gli pneumatici tubolari hanno dei pesi dichiarati di: 1.153 grammi la coppia (C36 Disc), 1332 (C50) e 1.439 (C60).

Shimano

Shimano Dura Ace Di2 12 velocità: cosa c’é da sapere

02.01.2022
6 min
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Vogliamo argomentare i passaggi fondamentali ed alcuni punti chiave della trasmissione top di gamma di Shimano. Per tutti è il Dura Ace Di2 a 12 velocità, tecnicamente scriviamo e parliamo della piattaforma Shimano Dura Ace Di2 R9200/R9250.

La guarnitura, nuovo design e nuove forme, uno dei simboli del pacchetto Dura Ace 12 speed
La guarnitura, nuovo design e nuove forme, uno dei simboli del Dura Ace 12 speed

Non solo “12 rapporti dietro”

I dodici pignoni e la doppia corona anteriore sono il simbolo, la sostanza e qualcosa di tangibile. lo sono anche i nuovi manettini, più voluminosi e “facili”, sempre un punto di appoggio sui quale basare il proprio sforzo. L’atleta valuta (giustamente) quello che vede, quello che riesce a sfruttare ed utilizzare sul campo. Eppure il nuovo Dura Ace Di2 non rappresenta solo una trasmissione, ma è la massima espressione disponibile dell’unione tra meccanica, elettronica e smart concept. Si tratta di un pacchetto completamente rivisto nel design, nella costruzione e nell’utilizzo. Shimano Dura Ace Di2 R9250 si pone ancora una volta come punto di riferimento per la ricerca di una performance.

Un’immagine stilizzata, che ben identifica il sistema Shimano
Un’immagine stilizzata, che ben identifica il sistema Shimano

Cosa significa

Significa che per interpretare in modo corretto alcuni passaggi della nuova piattaforma Shimano e sfruttarne a pieno le sue potenzialità, è necessario capire che si tratta di uno strumento sviluppato senza compromessi. Tutto il pacchetto Dura Ace Di2 12 speed combina i due protocolli di trasmissione dati, wireless e con i cavi. C’é la massima integrazione dei componenti, una sorta di gestione remota ottimizzata e una personalizzazione con un ampio delta di azioni. Tutto questo non dimentica la tendenza di interfacciarsi in modo sempre più “smart”, ad esempio tramite un telefonino, aspetto che però non sacrifica la natura corsaiola di Shimano Dura Ace. Shimano Dura Ace Di2 R9200 è un’auto da corsa. Deve essere prima di tutto efficiente, uno strumento che non lascia nulla al caso e azzera i margini di errore.

Dura Ace Di2 a 12V: i componenti

  • I due Shifters comunicano via wireless con il cambio posteriore e la trasmissione dei dati funziona grazie a due batterie CR1632. E’ difficile stabilire la loro autonomia. Si parla di 1,5/2 anni, ma le variabili sono il meteo e le condizioni di utilizzo. I pulsanti laterali sono più sporgenti di 1,5 millimetri, se paragonati alla versione Shimano Dura Ace di vecchia generazione e hanno uno spazio maggiore verso il basso. Questo facilità il raggiungimento e la cambiata quando si è in presa bassa sul manubrio. E’ stato aumentato lo spazio per la mano e il rake della leva è regolabile. L’impianto idraulico è stato implementato ed “arricchito” con il ServoWave (una sorta di servo-assistenza), che migliora la gestione dell’idraulica e della frenata.
  • Il cambio posteriore è anche la sede della centralina e del cervello che smista gli impulsi. La maschera elettronica è perfettamente integrata e protetta. C’é la nuova porta d’ingresso per il cavo per la ricarica della batteria (comune al power meter), collegata a filo e inserita nel telaio. Tecnicamente e dal punto di vista meccanico, il cambio posteriore supporta i pignoni fino a 34 denti.
  • I fili e la batteria. I primi sono mutuati dalla piattaforma EP8, quella delle e-bike, sono più sottili (rispetto alla versione precedente). La batteria è un cilindro con tre uscite ed è inserita nel frame della bici.
  • Il deragliatore è collegato alla batteria tramite filo. Ha le dimensioni ridotte ed ha mantenuto le funzioni di microassestamento automatico e autoallineamento. Le microregolazioni per il fine tuning sono possibili in maniera elettronica: non ci sono più le viti a brugola. Supporta le corone fino a 55 denti.
  • E poi ci sono la guarnitura (54/40, 52/36 oppure 50/34) ed i pignoni (11/28, 11/30 e 11/34). Nelle prime due combinazioni è stato aggiunto il rapporto di “mezzo”, ovvero il 16, mentre la terza soluzione ha il 34. La catena è stata mutuata dalla piattaforma off-road Shimano XTR.

Distrazioni al minimo

Si raggiungono facilmente i pulsanti e le leve del freno e c’é tanto spazio per appoggiare le mani, aspetto utile quando si spinge a tutta e “si tira sul manubrio”. Non ci sono più i fili che dai manettini scorrono nel manubrio e non c’é più la centralina. Per agire sulle funzioni automatiche della trasmissione e sul fine tuning della cambiata bisogna fermarsi e scendere dalla bici. Qui si apre anche un altro scenario, ovvero quello della rinnovata piattaforma Shimano E-Tube, disponibile anche tramite app sullo smartphone. E’ più diretta e semplice da gestire e comunica con la trasmissione Dura Ace Di2 (ma anche Ultegra) senza che questa abbia l’unità di trasmissione D-Fly (che ora è completamente integrata del bilanciere posteriore). Con la nuova app si hanno tutti i componenti Shimano sotto controllo, anche il power meter e si valuta lo sviluppo metrico dei rapporti, per ottimizzare la cambiata.

In conclusione

A tratti paragonabile con la precedente versione, la nuova Shimano Dura Ace Di2 è molto cambiata e guarda ad un futuro sempre più connesso ed accessibile tramite i dispositivi mobili, smart certo, ma anche diretto e che adotta un numero sempre più ridotto di “filtri e di passaggi”. E’ una trasmissione più veloce, se paragonata con quella precedente, risultato che è la combinazione tra meccanica ed elettronica. Il cambio posteriore risponde il 58% più velocemente, il deragliatore il 45%. Questione di centesimi di secondo, ma è l’insieme dei dettagli che fa la differenza.