ExtraGiro, un 2023 di novità: Italia.it e Museo 2.0

31.01.2023
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ExtraGiro è una società di comunicazione che con il lavoro svolto negli ultimi anni sta dimostrando di saper unire i puntini. Marco Pavarini e Marco Selleri hanno mosso i loro intenti per comporre un puzzle che racchiude più fronti. Sport, mobilità, promozione del territorio e una narrazione storica delle due ruote in digitale. 

Sarà infatti ExtraGiro a raccontare i territori del cicloturismo sul portale ufficiale del Ministero del Turismo, Italia.it. Un’opportunità per racchiudere quello che rappresenta il ciclismo e mostrarlo a tutto il mondo.

In parallelo a questo progetto c’è la nuova versione 2.0 del Museo Digitale Diffuso del Ciclismo, una App realizzata con Len Service Onlus, che consente di scoprire i territori d’Italia attraverso la lente del ciclismo e delle sue storiche sfide. Il tutto arricchito dalla collaborazione con l’Archivio Luce che permetterà di ripescare filmati e immagini che vanno dagli anni ’20 al dopo guerra.

Nell’applicazione è possibile trovare i file GPX per poter percorrere gli itinerari
Nell’applicazione è possibile trovare i file GPX per poter percorrere gli itinerari

Museo 2.0

La fondamentale esperienza di organizzazione del Giro d’Italia Giovani, dal 2017 al 2022, ha consentito a ExtraGiro di percorrere la Penisola per raccogliere storie di ciclismo che meritano di essere raccontate a tutto il mondo. Esperienze in linea con il nuovo format di Italia.it, che si basa su una serie di valori di unicità, appartenenza e rispetto del territorio che guidano la creazione di contenuti di valore e le collaborazioni.

«La collaborazione con Archivio Luce – spiega Marco Pavarini, direttore di ExtraGiro – così come la partnership editoriale con il Ministero del Turismo per contenuti ad hoc sul portale italia.it, rappresentano la nostra mission. Veicolare la promozione del territorio attraverso uno sport popolare e dalla storia epica come il ciclismo è il nostro scopo.

«Siamo orgogliosi del lavoro svolto fino ad ora e rilanciamo, con la convinzione che la piattaforma del Museo Digitale Diffuso possa essere sempre più uno strumento a disposizione delle amministrazioni pubbliche per raccontare il proprio territorio attraverso lo sport e il cicloturismo».

Museo Digitale Diffuso del Ciclismo racconta i territori anche attraverso le corse
Museo Digitale Diffuso del Ciclismo racconta i territori anche attraverso le corse

Attraverso Italia.it

Per Pavarini e Selleri, l’accordo con il Ministero del Turismo è un ulteriore passo avanti verso la propria mission di utilizzare la potenza narrativa della bicicletta per raccontare e promuovere il territorio. Il portale rappresenta lo strumento principe del Ministero per lo sviluppo dell’offerta turistica a livello internazionale: una piattaforma che racconta l’Italia con una narrazione moderna e semplice, creando nuovi collegamenti tra gli utenti e le proposte sul territorio.

«C’è una strategia del Ministero del Turismo – dice Pavarini – avviata dal precedente governo per muovere i territori italiani attraverso Italia.it. Parlandone con loro abbiamo appurato che il cicloturismo ha un valore importante. Siamo quindi diventati i loro interlocutori per raccontare i territori attraverso il ciclismo. Ossia pubblicare su questo portale per poi essere distribuito nel mondo, l’angolatura che appartiene al ciclismo in determinate terre. Siamo partiti dalla nostra storia, con la conoscenza che abbiamo maturato attraverso il Giro d’Italia Giovani, più la raccolta dei contenuti del Museo Digitale Diffuso del Ciclismo e ci siamo candidati come partner comunicativi e di narrazione. 

«Il nostro intento è quello di fissare quei luoghi che hanno un legame forte con il ciclismo. Ma anche quello di legare i territori con quello che sono gli eventi. Quindi una promozione per gli eventi futuri come possono essere gare ciclistiche o passaggi di corse come Giro o Tour. L’unione d’intenti è stata chiara fin da subito. Tutto nasce dalla strategia di ExtraGiro di organizzare gare ma anche raccontare i valori delle terre che ci ospitano».

Italia.it è un portale del Ministero del Turismo per la promozione del territorio
Italia.it è un portale del Ministero del Turismo per la promozione del territorio

Nuovi progetti 

Tra gli intenti di ExtraGiro c’è sicuramente quello di rendere sempre più profondi i propri contenuti con nuove edizioni e progetti più solidi, sia sportivi che culturali.

«Organizzeremo il Trofeo Laigueglia – afferma Pavarini – utilizzeremo una doppia narrazione, sia con il portale del Museo sia con il portale Italia.it. Abbiamo un anno davanti con tanti progetti rivolti a cicloturismo, gare gravel e mountain bike, sia invece agli eventi più amatoriali e festosi che annunceremo a breve. Nuovi format di manifestazioni che lanceremo a marzo sempre legati alla bici e alla promozione del territorio».

«C’è una domanda dei territori enorme al momento. Si sta iniziando a percorrere questa direzione da parte delle comunità e delle amministrazioni che hanno capito il potenziale di questo sport. Gli investimenti sono sempre più importanti, figli di un PNRR che ha fornito i mezzi per costruire ciclovie e percorsi cicloturistici. Il territorio sa che l’infrastruttura non basta e ha quindi bisogno anche della parte di promozione».

Il cicloturismo è un mezzo di promozione su cui ExtraGiro e Italia.it puntano molto (foto di ExtraGiro)
Il cicloturismo è un mezzo di promozione su cui ExtraGiro e Italia.it puntano molto (foto di ExtraGiro)

Giovani al centro

Investire sui giovani al giorno d’oggi rappresenta più che un’opportunità una necessità. Su questo concetto ExtraGiro non si è tirata indietro e ha deciso di rafforzare il proprio impegno anche in questa direzione.

«Stiamo guardando il ciclismo – spiega Pavarini – per renderlo più facile e accessibile per tutte l’età. A breve annunceremo un progetto anche per i giovanissimi. Un percorso di avvicinamento per loro. L’esperienza sportiva deve essere sempre più festosa. Dal punto di vista ludico questo è il nostro impegno. Invece in ottica mobilità ci siamo posizionati su questo tema del mobility management, così come su quello sportivo su cui stiamo continuando a lavorare. I giovani sono la nostra prossima sfida per investire su nuove generazioni. Il logo “Bici Imparo” che abbiamo regalato alla Federazione cinque anni fa ci rende orgogliosi perché sta aumentando il suo valore e aiutando i più piccoli. Stiamo già lavorando ad un altro progetto in questo senso. 

«La sicurezza – conclude – è un altro tema imprescindibile. I genitori hanno paura di mettere in bici i propri figli. Mamma e papà sono i primi da coinvolgere e tranquillizzare. Il sistema si deve muovere per mettere in campo i mezzi perché questa garanzia di sicurezza sia messa in pratica. Noi ci proviamo rendendo le cose accessibili e sicure con messaggi e comunicazioni chiare. La chiave di tutto rimane il cicloturismo».

Museo Digitale Diffuso del Ciclismo, incontro fra narrazione e territorio

13.05.2022
5 min
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Il ciclismo è parte integrante del patrimonio culturale italiano e ha contraddistinto passaggi fondamentali della storia e del senso di comunità che oggi ci rende un’unica nazione. La mission del Museo Digitale Diffuso del Ciclismo parte proprio da qui. Con la volontà di salvaguardare il patrimonio narrativo e immateriale delle due ruote. Allo stesso tempo promuovere il territorio e le “micro zone” d’Italia (per il turismo di domani) utilizzando la narrazione della storia del ciclismo (il patrimonio di ieri). 

Percorsi e storie che rappresentano stanze in cui passeggiare, prima scorrendo sullo schermo del proprio smartphone, per poi andare sul posto e assaporarne sensazioni e tradizioni. Museo Digitale Diffuso del Ciclismo è un’app dov’è possibile immergersi nella storia, attraverso archivi video, foto, altimetrie e planimetrie che racchiudono l’essenza del territorio che li ospita.

Lanciato alla fine del 2020 da ExtraGiro in joint venture con Len Soc. Coop. Onlus, oggi viene riportato al centro delle strategie di sviluppo con l’obiettivo di metterlo a disposizione dei territori a vocazione cicloturistica, per avere uno strumento comune di narrazione. Per questo 2022 infatti è previsto l’inserimento nel database di 15 nuovi segmenti e il collegamento diretto con i Tour Operator del mondo Bike distribuiti su tutto il territorio italiano.

Nell’applicazione è possibile trovare i file GPX per poter percorrere gli itinerari
Nell’applicazione è possibile trovare i file GPX per poter percorrere gli itinerari

La narrazione del ciclismo

Per approfondire questo progetto così originale ci siamo affidati a Marco Pavarini, direttore generale di ExtraGiro che ci ha accompagnato alla scoperta del Museo dalla sua creazione al presente.

«Il Museo è nato un paio di anni fa con l’obbiettivo di avere due livelli di narrazione intorno al ciclismo. Uno per il cicloturismo, raccontandone i territori, partendo da quanto è successo di importante in quel determinato luogo.

«Dall’altra parte, andando a recuperare qual patrimonio narrativo fatto da persone che hanno vissuto l’epica del ciclismo negli anni precedenti fino a recuperare archivi storici di foto, video e interviste. Consiste quindi nell’andare sul territorio a intervistare quelle persone che sono ancora tra di noi e ci possono raccontare quanto epico è stato il ciclismo in quegli anni e di come abbia parlato dell’Italia. 

«Quella era l’idea, recuperare un patrimonio narrativo che era sparpagliato negli archivi personali, senza una casa vera e propria. Siamo partiti due anni fa in epoca Covid. Quest’anno lo abbiamo rilanciato e rinnovato».

Il Museo crea un legame tra racconto e scoperta del territorio
Il Museo crea un legame tra racconto e scoperta del territorio

Per il territorio

Attraverso la narrazione l’obiettivo del Museo è quello di creare un assist per il territorio che a sua volta deve tradurre in accoglienza e promozione di se stesso.

«Il ciclismo turistico – spiega Pavarini – è un asset su cui l’Italia sta puntando per il futuro. Noi vogliamo prenderlo e rilanciarlo per metterci dentro altri segmenti, quindi stanze, e recuperare altri materiali per legare sempre più quello che è il Museo ai singoli territori. Una trade union tra le singole stanze (una stanza del museo è un percorso, ndr).

«Dalle ricerche che abbiamo fatto, ad oggi ogni territorio promuove se stesso. Si crea quindi una battaglia impari con i grandi operatori. Questo progetto vuole essere un po’ la casa comune per aggregare più territori e non essere così, sciovinista di sé. Più è micro, più la battaglia è isolata. Noi crediamo invece che più territori si incontrino, più la storia del grande ciclismo unisce. Questo è quella che è l’anima di Museo Digitale Diffuso del Ciclismo».

Nell’app è presente una linea del tempo per poter fruire dei contenuti in sequenza storica
Nell’app è presente una linea del tempo per poter fruire dei contenuti in sequenza storica

Il rilancio del progetto

Nato alla fine del 2020, questo progetto ha riscosso sempre più successo tra gli addetti ai lavori e tra gli appassionati di ciclismo. ExtraGiro ha deciso di rilanciarlo per dare ancora più valore e spazio ai sani valori che questo sport è in grado di regalare a chi lo pratica. «Nei prossimi sei mesi – racconta Pavarini – l’obiettivo è andare sui territori a intervistare e conoscere i protagonisti del passato ma anche del presente

«L’idea piace. Alcune città che ospitano arrivi di tappa del Giro d’Italia, ci hanno chiamato perché avevano voglia di fare mostre con i nostri contenuti storici. Noi quindi risultiamo per loro la fonte di approvvigionamento per i temi dei territori. Stiamo diventando un’estensione narrativa del ciclismo anche di altri eventi. Il pubblico pian piano sta arrivando. 

«Un altro nostro obiettivo è mettere in connessione l’utente con il territorio. Sono poi le APT locali e le offerte delle strutture a cogliere l’occasione per ospitare e promuoversi. Quello che stiamo costruendo è questa relazione».

Marco Pavarini, direttore generale di ExtraGiro e ideatore del progetto
Marco Pavarini, direttore generale di ExtraGiro e ideatore del progetto

Non a scopo di lucro

Il Museo Digitale Diffuso del Ciclismo è un progetto che non ha scopo di lucro: le risorse raccolte e investite sono infatti destinate all’inserimento di lavoratori svantaggiati provenienti dal mondo del ciclismo. 

«E’ una sorta di legacy – spiega Pavarini – della potenza narrativa del ciclismo, per questo non abbiamo scopo di lucro. Se riusciremo a costruire e raccogliere risorse, le investiremo per portare all’interno di questo progetto delle persone con disabilità che ci aiutino per lo sviluppo editoriale.

«Len Service è il nostro socio, ed è proprietario di alcuni asset e tecnologie digitali che in futuro implementeremo. Una di queste è la realtà aumentata, che permette di avere un’esperienza immersiva comodamente dal proprio divano. Abbiamo fin da subito trovato una mission comune che è quella dell’essenza del progetto».