La Canyon Aeroad “normale” di Van der Poel

19.03.2023
4 min
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In mezzo a tante estremizzazioni tecniche, vince una Canyon Aeroad “standard” e con allestimento convenzionale.

Van Der Poel ha trionfato sul traguardo della Sanremo con la sua Aeroad CFR, dove tutto è semplicemente normale e con una posizione in sella più “scaricata” che in passato. Analizziamo la bicicletta del vincitore della Milano Saremo 2023.

La Canyon Aeroad CFR che vince la Saremo 2023
La Canyon Aeroad CFR che vince la Saremo 2023

Canyon Aeroad CFR taglia L

La bicicletta di Van Der Poel si distingue, rispetto alle altre dei compagni di squadra, per la colorazione rosso/amaranto. Inoltre sulla tubazione dello sterzo è riportato il logo del campione olandese, mutuando la scelta vista sulle bici da ciclocross.

E’ una Canyon Aeroad CFR, quindi un progetto che ha già qualche anno di vita (non ci stupiremmo di vedere ufficialmente una nuova versione al prossimo Tour de France, o subito dopo), con il cockpit integrato Canyon e con un arretramento sella maggiorato, rispetto a qualche stagione a dietro.

Dopo l’incidente di Tokyo

Non è la prima volta che notiamo un arretramento maggiore della sella (Selle Italia Flite Boost Superflow), soluzione adottata diverse volte dopo la caduta in mtb alle Olimpiadi. Cosa può significare: un comfort maggiore e soprattutto uno “scarico” aumentato per la zona lombare, anche in considerazione dei tanti chilometri della Sanremo. Nonostante questo, sempre facendo un confronto con il passato, utilizza un manubrio con stem negativo.

Non solo: nelle ultime uscite, Van Der Poel ha sempre utilizzato le tacchette blu per i pedali Shimano, quelle intermedie che prevedono un minimo di gioco laterale. In passato, per le calzature road, il corridore era solito ad usare quelle di colore rosse (fisse).

Componentistica standard

Una trasmissione Shimano Dura Ace a 12 rapporti, con la guarnitura 54/40 anteriore, power meter di ultima generazione incluso, pignoni con scala 11/30 dietro. Le pedivelle che usa Van Der Poel sono da 172,5.

Anche le ruote sono dell’ultima generazione Dura Ace, sono le C60 tubeless ready, gommate Vittoria TLR (tubeless) con una sezione da 26. L’atleta olandese ha scelto due dischi freno da 140 millimetri di diametro.

Sanremo e tecnica: sempre più un banco di prova

18.03.2023
5 min
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La Milano-Sanremo è diventata a tutti gli effetti una corsa dove mettere in mostra delle chicche tecniche e delle scelte (non usuali) dei corridori.

Dal telescopico di Mohoric visto e vittorioso nel 2022, alla monocorona di Van Aert vista durante la presentazione ufficiale, ma in mezzo ci sono altre curiosità. Ne vediamo alcune.

La Cervélo S5 di Van Aert con il monocorona
La Cervélo S5 di Van Aert con il monocorona

Monocorona alla Sanremo

Che venga utilizzata per l’intero tracciato, oppure solo per un tratto, che sia all’inizio o al termine della competizione, anche l’edizione della Milano Sanremo 2023 entra nella storia della tecnica, proprio come quella del 2022. Quest’anno tocca a Van Aert con il suo monocorona da 52 denti.

Mohoric, ancora il telescopico

Sono la sua prima bici, ovvero la Merida Reacto che l’atleta sloveno predilige, ma c’è pronta anche la Scultura con il telescopico (con un travel di 5 centimetri), la bicicletta vittoriosa alla Sanremo 2022. Mohoric si è riservato di decidere all’ultimo istante con quale bici correrà. Da notare anche il plateau “bello grande” con una combinazione 56/42.

Su entrambe le biciclette ci sono le nuove Vision SL60, con mozzi e cerchi completamente rinnovati. Lo shape del cerchio è particolarmente panciuto ai lati e arrotondato nella parte centrale. Nel complesso è studiato per interfacciarsi con i tubeless da 28 e 30. Tutto nuovo è anche il mozzo con il suo meccanismo interno.

Tubeless più veloci

Sono quelle che stanno testando i corridori del Team Tudor Cycling, tubeless che si presentano con una vistosa banda blu vicino al tallone. Reigo Rosenberg, giovane meccanico del team ci ha spiegato:«il concept del Pro One di Schwalbe, noi usiamo esclusivamente la versione tubeless, non cambia, così come la forma ed il design del battistrada.

Rispetto al modello Pro One convezionale, questo blu è più veloce per via di una mescola differente. I nostri corridori inoltre, utilizzano la combinazione tra una sezione da 28 posteriore e 25 anteriore, con pressioni comprese tra le 5 e 5,5 bar».

Il manubrio Pro Vibe Evo
Il manubrio Pro Vibe Evo

Pro Vibe Evo alla Bora

E’ quello scelto dall’irlandese Ryan Mullen ed è un modello full carbon integrato. E’ il Pro Vibe Evo, presentato nel 2021 al pari dell’ultimo Shimano Dura-Ace a 12 rapporti.

Si tratta di un manubrio particolarmente ergonomico, versatile e rigidissimo, ma anche squadrato nelle forme con diverse zone grippanti per agevolare anche l’appoggio dei polsi.

Svettamento enorme

E’ quello di Nils Politt, che vede sulla bici anche un attacco manubrio da 140 millimetri. Di sicuro il corridore tedesco dalla Bora-Hansgrohe non ha problemi di schiena e di elasticità

Inoltre proprio nel giorno che anticipa la corsa più lunga tra le classiche, Politt ha chiesto di alzare ulteriormente la sella di 2 millimetri.