Gand non era un caso. Capra è tornato a vincere

11.03.2023
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I lettori più attenti ricorderanno come ci occupammo di Thomas Capra lo scorso anno, quando fu autore di uno squillo eccezionale alla Gand-Wevelgem di categoria. Lo ritroviamo domenica scorsa vincitore della prima classica riservata agli juniores, la Medaglia d’Oro Sportivi La Rizza. Che cosa c’è nel mezzo? Un anno di difficoltà di vario genere per quello che a conti fatti è ancora un ragazzino (ha appena compiuto 18 anni) e al suo secondo anno è un corridore ancora tutto da scoprire.

Il corridore della Assali Stefen Makro spiega subito che cosa è intercorso fra una vittoria e l’altra, davvero un pieno di disavventure: «Il Covid mi ha lasciato molti strascichi: preso subito dopo la vittoria in Belgio, non sono più riuscito a ritrovare la forma se non a fine stagione, poi appena mi stavo davvero riprendendo mi sono fatto male a un dito. Per fortuna d’inverno non ho avuto problemi e sono riuscito a effettuare una preparazione senza intoppi e i risultati si sono subito visti».

La volata vincente di Capra a Rizza di Villafranca (VR) su Marchiori e Barbuto (foto Bi.Ci.Cailotto)
La volata vincente di Capra a Rizza di Villafranca (VR) su Marchiori e Barbuto (foto Bi.Ci.Cailotto)
Non sei il primo a segnalare problemi legati al post-covid, Hermans ad esempio raccontava la stanchezza cronica e le difficoltà di recupero…

Esattamente quel che è successo a me, mi sentivo sempre senza forze e faticavo a recuperare tra una seduta di allenamento e l’altra e tra una gara e l’altra. E’ stato un problema che mi sono portato dietro a lungo e sì che la mia età e il mio fisico dovevano avvantaggiarmi in tal senso. Solo a fine stagione ho iniziato a sentirmi bene, come prima.

Veniamo alla vittoria di domenica, che tipo di gara ti sei ritrovato ad affrontare?

Un percorso pianeggiante di 97,5 chilometri, senza grandi difficoltà, adatto all’inizio di stagione, a maggior ragione dovendo convivere con le nuove regole e l’utilizzo maggiore di rapporti. E’ stata una vittoria costruita sfruttando il lavoro di altre squadre più attrezzate, come la Borgo Molino, che avevano approntato i treni per lanciare la volata. Io ho pensato a prendere la miglior posizione possibile per uscire allo scoperto ai 200 metri e vincere.

Il gruppo della Azzali Stefen Makro durante il ritiro prestagionale. Capra è l’ultimo della fila
Il gruppo della Azzali Stefen Makro durante il ritiro prestagionale. Capra è l’ultimo della fila
Hai cambiato qualcosa nella preparazione, anche sulla base di quanto ti era successo nel 2022?

No, è rimasta sempre la stessa, il mio preparatore Paolo Alberati ha voluto mantenere la stessa impostazione in accordo con quello della squadra che è Rocchetti.

La Gand-Wevelgem si avvicina, difenderai il titolo?

Sì, anche se quest’anno non essendo prova di Nations Cup non è più solo per nazionali, ma so che la Federazione vuole comunque mandare la squadra e io sarò della partita. Quest’anno però la sfida belga non sarà l’unica, poi mi aspetta la Roubaix il giorno di Pasqua.

Ti ritroverai sul pavé…

Sì, ben diverso da quello già “assaggiato” lo scorso anno alla Gand-Wevelgem. Lì in fin dei conti è un terreno con le pietre che resta comunque abbastanza uniforme, si pedala senza grossi problemi. Quello di Roubaix è ben altra cosa, sinceramente non so che cosa aspettarmi, posso basarmi solo su quello che ho sempre visto in tv, tra l’altro noi affronteremo gli ultimi 110 chilometri della classica dei professionisti, quindi tutti i pezzi difficili li affronteremo anche noi.

La straordinaria vittoria di Capra alla Gand-Wevelgem 2022, vincendo una volata a 4
La straordinaria vittoria di Capra alla Gand-Wevelgem 2022, vincendo una volata a 4
Sinceramente pensando al pavé quanto c’è di curiosità e quanto di timore in te?

A me le gare “complicate” piacciono molto, che si pedali su sterrato, su pavé, io quando mi trovo a entrare su quei tratti mi esalto, è come se risuonassero dentro di me le note di una marcia trionfale. Non vedo l’ora che venga la Pasqua per mettermi all’opera.

Tu tra l’altro sei ancora impegnato con la scuola…

Sì, sono al quarto anno di Scienze Applicate, gli esami saranno il prossimo anno e questo in qualche modo mi aiuta in questa stagione perché pur dovendo studiare sono ancora abbastanza tranquillo, so che il prossimo sarà un anno complicato da questo punto di vista.

Tra l’altro sarà la stagione di esordio tra gli under 23.

Infatti, è un fattore quello scolastico che influirà sulle mie scelte. So che molti sono allettati dalle sirene straniere, ma a me dover passare in una squadra estera mi preoccupa molto proprio per il problema della scuola, il 2024 sarà un anno delicato. Sarebbe un problema in più da affrontare. Contatti ce ne sono già e penso che per luglio prenderò la mia decisione su dove andare, tenendo proprio in conto il discorso della doppia attività scolastico-sportiva.

Il trentino insieme a Giulio Pellizzari, suo grande amico e spesso compagno di allenamenti
Il trentino insieme a Giulio Pellizzari, suo grande amico e spesso compagno di allenamenti
Sei rimasto nello stesso team rispetto allo scorso anno, non uno di quelli di primissimo piano. Come ti ci trovi?

Siamo molto affiatati e penso che proprio questo affiatamento sia un’arma in più, domenica si è visto chiaramente, abbiamo lavorato bene e se ho vinto lo devo ai miei compagni per tutto quel che hanno fatto lungo la gara. Sono entrati nuovi ragazzi e il gruppo si è coeso maggiormente, io penso che ci potremo togliere belle soddisfazioni. Personalmente vorrei vincere un po’ di più dello scorso anno e magari strappare una maglia per i mondiali. Sperando che a Glasgow non faccia tanto caldo.

Considerate le tue caratteristiche, in quale periodo della stagione e soprattutto con quale clima ti trovi meglio?

Fisicamente non soffro molto né il caldo né il freddo, ma ho notato che vado meglio con temperature più miti, quindi a inizio e fine stagione riesco a dare il meglio di me stesso.