La settimana inizia con la Tirreno: attesa per il Carpegna

06.03.2022
5 min
Salva

Un giorno dopo la Parigi-Nizza, la Toscana saluta la partenza della Tirreno-Adriatico che quest’anno cambia pelle e distribuzione, con la conclusione di domenica, anziché il classico martedì. Non solo. Cronometro in partenza a Camaiore, volata finale a San Benedetto del Tronto e al sabato il doppio Carpegna. Non ci sarà l’arrivo in salita, ma la tappa farà comunque male. Non mancano neppure i muri fermani, che richiameranno il pubblico marchigiano nel venerdì che annuncia il gran finale. Eppure, nonostante tutto ciò, la sensazione è che sarà meno dura che in passato. Staremo a vedere…

Difficile dire se la nuova collocazione in calendario farà perdere alla Tirreno la palma di miglior avvicinamento alla Sanremo, che troverà un ultimo test nella Milano-Torino che si correrà di mercoledì.

Lo scorso anno Pogacar corse la crono finale in maglia di leader
Lo scorso anno Pogacar corse la crono finale in maglia di leader

Pogacar su tutti

L’elenco degli iscritti è come al solito sontuoso. E anche se la Parigi-Nizza può vantare quest’anno un parterre decisamente interessante, per caratteristiche del percorso la Tirreno richiama nuovamente gente tosta, con Pogacar a minacciare la doppietta e i soliti show.

Ci saranno uomini di classifica, capitanati appunto dallo sloveno, che arriverà a Camaiore fresco dell‘impresa alla Strade Bianche. Fra gli sfidanti il Mas rigenerato dal lavoro con Piepoli, Vingegaard, Ciccone, Richie Porte, Carapaz, Kelderman, Evenepoel, Mohoric, Caruso, Bardet, Wellens, Uran, Lopez, Fuglsang e Fortunato. Viene quasi male alle dita, scrivendoli tutti.

Poi ci sono i cacciatori di classiche, tirati da Alaphilippe, il solito Pogacar (che gioca da jolly come Van Aert in Francia), Sagan, Cosnefroy, Asgreen, Merlier, Van Avermaet e Kristoff.

E siccome la volata finale li attira di molto, ecco i velocisti: Cavendish, Merlier, Demare, Nizzolo, Viviani, Ackermann, Ewan, Bouhanni, Meus e Dainese.

Le sette tappe

Il percorso conta sette tappe, una meno della Parigi-Nizza, ma con un totale di 1.133,9: appena 62,5 chilometri meno della corsa francese. E a guardare il dettaglio giornaliero, è evidente come la media giornaliera della Tirreno sia di 161,98 mentre quella della Parigi-Nizza si attesti a quota 149,55.

TAPPAGIORNOPARTENZA-ARRIVOCHILOMETRI
1ª tappa7 marzocronometro individuale: Lido di Camaiore-Lido di Camaiore13,9
2ª tappa8 marzoCamaiore-Sovicille219
3ª tappa9 marzoMurlo-Terni170
4ª tappa10 marzoCascata delle Marmore-Bellante202
5ª tappa11 marzoSefro-Fermo155
6ª tappa12 marzoApecchio-Carpegna215
7ª tappa13 marzoSan Benedetto del Tronto-San Benedetto del Tronto159
La tappa dei muri marchigiani nel 2021 fu croce e delizia per Mathieu Van der Poel, quest’anno assente
La tappa dei muri marchigiani nel 2021 fu croce e delizia per Mathieu Van der Poel, quest’anno assente

Volate e muri

Andando nel dettaglio, la crono di apertura ricorda il percorso di quella a squadre a Camaiore, con la differenza del giro di boa collocato prima. Crono totalmente piatta e media stellare. Non a caso fra i cronman al via spiccano Ganna, Asgreen, Evenepoel, Pogacar, Affini e Vingegaard.

La seconda tappa potrebbe già essere occasione per velocisti. Ci sono saliscendi per tutto il giorno, ma è tale il livello dei velocisti al via che, se non va via una fuga, è assai probabile la prima volata della Tirreno 2022. E se così sarà, la rivincita verrà già l’indomani sul traguardo di Terni, prima che i velocisti cedano il posto ai cacciatori di tappe e agli uomini da classiche.

Il circuito finale di Bellante del giovedì, dopo la triste sfilata sulla Salaria del terremoto e della mancata ricostruzione, proporrà tre scalate della salita finale che, dopo 200 chilometri si farà rispettare: 4,7 chilometri con pendenze intorno al 7% e uno strappo all’11% nell’ultimo chilometro.

Il giorno di Fermo, un assaggio di Liegi. Monte Urano. Capodarco. Primo passaggio a Fermo. Madonna d’Ete e ancora Fermo, con quel passaggio al 21% (in tutto 800 metri al 12,6% di pendenza media) che dal fondovalle riporta il gruppo sulla strada principale verso l’arrivo.

Doppio Carpegna

La musica cambia l’indomani con la doppia scalata del Carpegna, salita che deve la sua fama agli allenamenti di Marco Pantani. Sarà affrontata per due volte negli ultimi 45 chilometri, in cui il termine pianura perde di ogni significato. La salita misura 6 chilometri, ha dislivello di 594 metri e pendenza media del 9,9%, con punte del 15% in avvio. A questo punto tutto sarà deciso, con l’ultimo chilometro in leggera ascesa a chiudere le danze.

L’indomani a San benedetto del Tronto, cinque passaggi sul traguardo e poi lo sprint, per un circuito che ricalca il classico e piattissimo percorso della crono. E a quel punto non resterà che sollevare il classico forcone di Nettuno e incoronare il nuovo Re dei Due Mari.