Manifattura Valcismon, il gruppo industriale bellunese al quale fanno capo i brand Castelli, Sportful e Karpos, ha recentemente inaugurato a Seren del Grappa (presso il Rondò Santa Lucia) un bellissimo quanto… avveniristico “megastore”. All’evento inaugurale, rigorosamente su invito, hanno partecipato istituzioni, autorità, giornalisti, personaggi del mondo della televisione e dello sport, oltre ad amici veri della famiglia Cremonese.
A tagliare simbolicamente il nastro di questo store multi-brand è stato Giordano Cremonese – il fondatore – mentre a fare gli onori di casa ci hanno pensato i figli Alessio e Alberto. I due sono rispettivamente Amministratore delegato e Presidente del gruppo Manifattura Valcismon. Assieme a Massimiliano Monti, membro sia del CdA quanto di Equinox: il Fondo entrato nel capitale societario dal 2019.
All’inaugurazione era presente anche il fondatore Giordano CremoneseAll’inaugurazione era presente anche il fondatore Giordano Cremonese
Il sogno diventa realtà…
«Finalmente – ha dichiarato Alberto Cremonese, Presidente del Gruppo Manifattura Valcismon – quello che dieci anni fa sembrava un sogno oggi si realizza e diviene realtà. Nata come semplice filanda, e localmente conosciuta come La Sportful, in 75 anni di attività Manifattura Valcismon è divenuta un riferimento globale per quanto riguarda l’abbigliamento tecnico sportivo per il ciclismo.
Oggi siamo presenti in 75 paesi nel mondo, con oltre 250 dipendenti e attraverso sei partecipate. Ci è sembrato doveroso esprimere questo percorso di crescita anche attraverso una nuova immagine corporativa».
«Uno dei driver di questa crescita – ha ribattuto Massimiliano Monti, advisor del Fondo Equinox – è la strategia del gruppo. In cui si inserisce il progetto del nuovo MVC Store. Quest’ultimo rappresenta sia un vero e proprio hub per gli sportivi quanto un luogo ideale per promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio feltrino».
Col tempo a Sportful si sono affiancati altri due brand di assoluto valore come Castelli e KarposCol tempo a Sportful si sono affiancati altri due brand di assoluto valore come Castelli e Karpos
Un punto d’incontro per gli sportivi
Come anticipato, hanno approfittato di questa importante occasione per salutare la famiglia Cremonese anche alcuni importanti campioni dello sport. Tra cui: Juri Chechi, Gabriella Paruzzi, Silvio Fauner, Antonio Rossi, l’alpinista Marco Confortola, oltre a personaggi della televisione come Red Canzian e Marino Bartoletti.
Il nuovo MVC Store – progettato e realizzato con criteri di sostenibilità ambientale ed energetica – è stato concepito, anche in virtù della sua posizione strategica, per diventare un vero e proprio punto d’incontro interregionale per gli appassionati di sport all’aria aperta: ciclismo, alpinismo, arrampicata e sci di fondo su tutti.
All’interno dello store è presente “il corner” dedicato all’abbigliamento Castelli
Il punto di ristoro rende lo store perfetto come luogo di incontri
Qui, invece, lo spazio dedicato a Karpos
Nello store è presente “il corner” dedicato all’abbigliamento Castelli
Il punto di ristoro rende lo store perfetto come luogo di incontri
Ecco anche lo spazio dedicato a Karpos
La superficie complessiva del “negozio” è di 1.500 mq (!), sono state previste docce e spogliatoi e addirittura delle colonnine per la ricarica delle e-bike. Il MVC Store è aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 fino alle 20. Il sabato e la domenica orario continuato, dalle 9 fino alle 20.
La nuova salopette Classic di Sportful adotta delle caratteristiche tecniche comuni ai prodotti di alta gamma. Ha un taglio moderno ed un fitting ergonomico, ma senza costrizioni
IL PORTALE DEDICATO AL CICLISMO PROFESSIONISTICO SI ESTENDE A TUTTI GLI APPASSIONATI DELLE DUE RUOTE:
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Dieci anni di contratto tra Sportful e Peter Sagan. Quando mai si è visto un accordo di sponsorizzazione così lungo? Qualcuno pensa che fra dieci anni Peter sarà ancora in sella? Decisamente no, la data del ritiro pare sia stata già stabilita e non è così lontana. Il discorso va spostato davvero sulla sfera dell’amicizia, come si legge nel comunicato attraverso le parole di Dario Cremonese e quelle che abbiamo raccolto di suo fratello Alessio?
«Il rapporto con Peter è sempre stato prima umano e poi professionale – dice Dario Cremonese – legarci a lui è un passo importante ma del tutto naturale per chi sa che tipo di relazione Peter ha con l’azienda, tanto con la proprietà quanto con i suoi dipendenti. E’ sempre un piacere accoglierlo fra di noi e sapere che potremo farlo per i prossimi dieci anni è un orgoglio e un privilegio».
«Peter – gli fa eco Alessio, Ceo dell’azienda – sta rappresentando ed ha rappresentato un modo di vivere il ciclismo dove si può essere vincenti pure quando non si è vinto. Questo lo ha fatto arrivare sia al pubblico del ciclo, ma anche ai meno vicini al nostro mondo. Credo che anche una volta sceso dalla bici, possa continuare a mandare questo bellissimo messaggio».
La collaborazione (qui Peter con Alessio Cremonese), è iniziata nel 2015 con la Tinkoff (foto Sporful)
Durante la visita in azienda dopo il primo mondiale, Giordano Cremonese come guida (foto Sportful)
Sin dai primi tempi, accolto in azienda come uno di casa (foto Sporful)
Peter con Alessio Cremonese, è iniziata nel 2015 con la Tinkoff (foto Sporful)
Durante la prima visita in azienda, con Giordano Cremonese (foto Sportful)
Sin dai primi tempi, accolto in azienda come uno di casa (foto Sporful)
Un po’ di storia
Sportful come pure Castelli fanno capo alla Manifattura Valcismon, di proprietà della famiglia Cremonese. Un po’ di storia non guasta. Il gruppo nasce nel 1946 dall’idea di Olindo e Irma Cremonese, che partono dai filati di lana per approdare negli anni alla produzione di intimo di qualità. Nel 1972 la prima svolta. Giordano Cremonese, figlio dei fondatori, prende in mano l’azienda ed essendo appassionato di sci di fondo, ma non avendo l’abbigliamento giusto, crea una tenuta elasticizzata che supera gli standard di comfort e prestazione dei capi in lana. Il marchio Sportful nasce proprio così e già l’anno successivo viene messa a punto una linea di abbigliamento per lo sci di fondo. La prima disegnata appositamente per il ciclismo è invece datata 1985. L’acquisizione del marchio Castelli è più recente ed è datata 2003.
L’azienda, in cui nel 2019 è entrato al 40 per cento il fondo Equinox, è oggi gestita e amministrata dai quattro figli di Giordano Cremonese – Alessio, Alberto, Dario e Gioia – e nonostante numeri da prima della classe ha mantenuto al centro la crucialità dei rapporti umani. Per capirci, pare che alla base della chiusura della collaborazione fra Castelli e il Team Ineos, che negli anni ha dato vita a risultati importanti di cui ha beneficiato anche la nazionale italiana, ci sia stata proprio la scarsa empatia fra i vertici del team britannico e l’azienda-famiglia.
Sagan presta da anni la sua immagine al brand, che ne ha colto la credibilità (foto Sportful)Sagan presta da anni la sua immagine al brand, che ne ha colto la credibilità (foto Sportful)
Visite in azienda
Alla luce di questo, è credibile che dietro la scelta di legarsi a Sagan per così tanto tempo ci sia davvero l’affinità personale. Eravamo presenti a Feltre quando venne lanciata la linea di abbigliamento intitolata allo slovacco ed era evidente che Peter fosse davvero nel suo ambiente. E non stentiamo a credere che amicizia e solidarietà siano valori importanti per dirigenti che nel periodo del lockdown hanno raccolto circa 200 mila euro dalle risorse personali, intervenendo così in appoggio ai dipendenti.
«Quando abbiamo fatto l’accordo – spiega Federico Mele, Head of Global Marketing dell’azienda – non abbiamo guardato agli affari. Non si va avanti soltanto con i numeri, ma anche guardando il lato umano. Peter era già un nostro testimonial, ma soprattutto fa ormai parte della famiglia. Quando viene in azienda si ferma a parlare con tutti, con i Cremonese ma anche con i dipendenti. Vive momenti molto familiari. Il suo contributo inoltre è anche tecnico. I suoi feedback sono importanti. Uno che ha vinto tre mondiali, un Fiandre e la Roubaix sa quali indicazioni dare».
Concluso il contratto con la Bora, Sagan si sposta con bici e abbigliamento alla TotalEnergies (foto Sportful)Concluso il contratto con la Bora, Sagan si sposta con bici e abbigliamento alla TotalEnergies (foto Sportful)
Sagan e sponsor
L’aspetto più interessante e singolare della vicenda è tuttavia legato alle sponsorizzazioni di squadra. Prendere Sagan ha un costo. Si paga il suo ingaggio, si prendono gli uomini del suo entourage e poi ci sono i suoi sponsor. Il passaggio alla Team TotalEnergies ha visto lo spostamento contemporaneo delle bici Specialized e ovviamente di Sportful. Ma cosa succede se ad esempio la nuova squadra ha già un contratto in essere con un fornitore di abbigliamento?
«Peter ha un contratto con Sportful – spiega Federico Mele – per cui la squadra che lo vuole sa che dovrà prendere anche il suo sponsor. Nel ciclismo i contratti di sponsorizzazione tecnica durano di solito un paio di stagioni, non sono mai lunghissimi. Ma è chiaro che se vogliono Sagan e hanno un contratto in essere, starà alla squadra trovare il modo di risolverlo o comunque gestire la situazione».
Una situazione ben strana, a pensarci bene, che ribalta i rapporti tecnici all’interno delle squadre. Non è più il corridore a doversi adattare ai materiali offerti dal team, ma il team e tutti i suoi atleti a passare su quelli portati in dote dal nuovo corridore.
Colpo d’occhio alternativo per la Roubaix vinta nel 2018. Anche Sportful sul podioColpo d’occhio alternativo per la Roubaix vinta nel 2018. Anche Sportful sul podio
Come Contador e Cancellara
La singolarità del contratto Sportful-Sagan, si diceva, sta anche e soprattutto nella durata decennale.
«Non abbiamo alcun rapporto così lungo – aggiunge Federico Mele – anche se con alcuni, come Paolo Bettini l’azienda ha una relazione che si protrae da anni. C’è una bella amicizia anche con Daniel Oss. Allo stesso modo, nello sci di fondo c’è un rapporto molto importante con Dorothea Wierer e con Federico Pellegrino. Ci teniamo molto a tenerli vicini, perché sono portatori degli stessi valori in cui crediamo come azienda. E tornando a Peter, i dieci anni sono una dimostrazione di fiducia e la conferma che non si guarda solo al lato della prestazione sportiva, ma anche e soprattutto al lato emozionale dello sport. Ci sono campioni che non passano mai, come Contador e Cancellara, che hanno smesso ma hanno ancora una voce potente. Crediamo che Peter sia uno di loro».
Così nel 2019 ha festeggiato la settima maglia verde del Tour (foto Sportful)Così nel 2019 ha festeggiato la settima maglia verde del Tour (foto Sportful)
Lo sbarco in Francia
E poi c’è l’aspetto legato al marketing, perché si tratta pur sempre del rapporto fra un’azienda e un testimonial, il cui ruolo è diffonderne il nome grazie alla sua popolarità.
«Ma non abbiamo scritto l’elenco dei suoi impegni – chiarisce subito Federico Mele – non abbiamo la necessità di farlo, vista la disponibilità che ha sempre dimostrato. Tolto il periodo del Covid in cui gli atleti erano irraggiungibili, nell’ultimo mese ci siamo visti tre volte, poi inizieranno le corse e rispetteremo i suoi tempi. Sbarcare con lui in Francia significa entrare in uno dei cinque mercati per noi più interessanti, dove dobbiamo e possiamo crescere. Il team francese, che peraltro ha anche interessi in Spagna, è un’opportunità, dopo essere stati con lui in uno tedesco. Ma ripeto, dietro questo accordo c’è la voglia di avere Peter con noi a prescindere da quello che ci potrà dare. Sembrerà anche strano, ma quando si è proposto di fare questa cosa, lo scopo era ed è ancora esattamente questo».
Peter Sagan ha passato la Tirreno stringendo i denti. Andrà alla Sanremo. E' ammirato da Van der Poel. E andrà al Catalunya per essere in forma al Nord