L’avventura di Luna Rossa. Simion ha voglia di riprovarci…

15.10.2024
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Mentre a Barcellona Team New Zealand e Ineos Britannia si giocano l’edizione 2024 della Coppa America, Paolo Simion prepara le valigie per il ritorno a casa. La trasferta catalana è stata tanto esaltante nella sua costruzione, nel suo “viaggio” quanto deludente nel suo epilogo sfortunato, con la netta sensazione che il risultato non rispecchi il valore della barca e dei suoi uomini. La sconfitta con i britannici guidati dal 4 volte campione olimpico Ben Ainslie fa male, ma col passare dei giorni emergono sempre più i lati positivi di quella che è stata a tutti gli effetti un’avventura, soprattutto per uno che veniva dal mondo del ciclismo.

Il veneto, 32 anni, ha corso fra i professionisti dal 2014 al 2021 (foto ufficio stampa Luna Rossa)
Il veneto, 32 anni, ha corso fra i professionisti dal 2014 al 2021 (foto ufficio stampa Luna Rossa)

Ora è il momento di guardare avanti e Simion si trova davanti una pagina vuota tutta da scrivere: «Ci sono tante possibilità davanti a me. Ho iniziato a correre da giovanissimo e sono sempre andato avanti alla giornata, ma mi sono sempre inventato qualcosa, quindi il futuro non mi fa paura. Mi piacerebbe restare in questo mondo, questo è sicuro. Vedremo che cosa verrà stabilito per la prossima edizione, quando e dove si disputerà, che regole verranno imposte e quindi se i cyclor avranno ancora posto in barca, ma ci vorrà qualche mese. Non mi dispiacerebbe neanche tornare a lavorare con Rcs Sport come regolatore, il ciclismo d’altronde è e sarà sempre il mio mondo».

Ora che passano i giorni dalla grande sbornia di emozioni della Louis Vuitton Cup, che cosa ti resta?

E’ un caleidoscopio di sensazioni. E’ chiaro che in tutti noi c’è la delusione per come sono andate le cose perché siamo convinti che qualche piccolo episodio abbia fatto girare l’esito della sfida a nostro sfavore. Tutto il percorso compiuto però è stato fantastico. Mi sono ritrovato a fare parte di un gruppo unito ed enorme, avevi davvero la sensazione che in barca fossimo tutti e 130 componenti la spedizione a navigare. Poi c’è l’esperienza lavorativa: io avevo sempre corso in bici, mi sono ritrovato a imparare tantissime cose, gli impieghi più diversi, dall’elettronica all’idraulica alla logistica. Sono un’altra persona rispetto a quando ho iniziato.

Tra le possibilità future anche un ritorno sulla moto RCS come regolatore
Tra le possibilità future anche un ritorno sulla moto RCS come regolatore
Un ciclista come te che cosa ha ritrovato del suo background in questo mondo?

Più di quanto si pensi. Innanzitutto lo stakanovismo: è veramente un lavoro nel quale metti tutto te stesso, devi avere metodo e costanza, essere sempre pronto altrimenti rischi il flop. E’ un mondo altamente specializzato, ma a ben guardare anche il ciclismo lo sta diventando sempre di più e questo comporta che ci si chiude. Ma eventi come questo servono anche per aprirsi a nuovi spazi, farsi conoscere.

E che sapore hanno vittoria e sconfitta, lo stesso di quello che hai assaporato sulle strade?

Bella domanda. Qui ci sono differenze sostanziali. Questo evento si vive una volta ogni 2 o 4 anni, lavori mesi, anni e poi ti giochi tutto in pochissimo tempo. E’ un po’ il principio delle Olimpiadi ed è questo che attribuisce tanto fascino a questa competizione. Il feeling è completamente diverso da una qualsiasi corsa ciclistica, salvo forse proprio quella olimpica. Poi c’è anche qualche aspetto strano, unico. Ad esempio l’importanza del vento: si può regatare solo entro un certo range di velocità del vento. Ti trovi così a stare fermo lì alla partenza anche mezz’ora abbondante e devi essere bravo a non pensare, a non stressarti troppo nell’attesa, ma essere pronto quando scatta il momento buono.

Avete dovuto gestire una pressione enorme, quando c’è l’America Cup tutti diventano esperti di vela…

E’ vero, sentivamo che c’era un’attesa incredibile, ma in barca eravamo tutti sportivi. Oltre a me c’erano velisti, canottieri, rugbysti. Tutta gente che ha affrontato mondiali, Olimpiadi e grandi avvenimenti. Sapevamo come sdrammatizzare, l’importante era fare quel che si è abituati, saper gestire ogni frangente.

Come gestisci la delusione?

Il dispiacere c’è, inutile negarlo, anche se le vittorie delle ragazze e anche nella competizione giovanile hanno dimostrato che il gruppo era davvero valido e di primissimo livello. Perché abbiamo perso? Al di là delle contingenze, abbiamo avuto un avversario forte, abbiamo pagato la legge dello sport come sempre avviene. Ma se guardiamo a com’è andata la Louis Vuitton Cup resta una prestazione enorme, la capacità di risalire sempre dopo ogni colpo. Lo sport insegna che dopo ogni avversità ti rimbocchi le maniche e risali ed è quello che abbiamo sempre fatto.

Per Simion il futuro su Luna Rossa dipende dalle nuove regole che verranno stabilite dai vincitori
Per Simion il futuro su Luna Rossa dipende dalle nuove regole che verranno stabilite dai vincitori
A te però perdere da Ineos deve aver dato una sensazione diversa, dopo tante corse vissute contro quel marchio anche nel ciclismo…

In questo senso i parallelismi ci sono. Ineos investe sempre sul progresso tecnologico, lo ha fatto per anni anche nel ciclismo, era naturale che una sua creatura velica andasse veloce, utilizzando anche i migliori specialisti in ogni campo, da Ainslie in poi. Sono stati bravi a progredire piano piano, a lavorare, magari hanno anche scoperto qualche alchimia tecnologica che ha cambiato i valori in campo. Noi comunque ora dobbiamo voltar pagina e pensare alla prossima sfida, per prenderci la rivincita perché sappiamo che possiamo farlo.

Cetilar e Luna Rossa Prada Pirelli: insieme all’America’s Cup 2024

14.09.2024
3 min
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L’edizione 2024 della Coppa America, la numero 37, ha preso ufficialmente il via dalle acque antistanti il porto di Barcellona. Tra i protagonisti di questo evento leggendario – la prima edizione data 1851… – c’è il team italiano Luna Rossa Prada Pirelli, che gareggia con il supporto di un “alleato” d’eccezione: Cetilar, un brand specializzato in integrazione alimentare sportiva. Questa importante collaborazione ha portato alla creazione di un’iniziativa unica e innovativa, volta a massimizzare le prestazioni fisiche e mentali dell’equipaggio. Proprio in occasione di questa edizione della America’s Cup, Cetilar ha difatti introdotto una promozione speciale dedicata a tutti gli appassionati di sport e sostenitori del team Luna Rossa rendendo disponibile uno sconto del 25% su una selezione di prodotti della linea “Nutrition“: una serie di integratori considerati essenziali per chi pratica sport ad alto livello.

Questi prodotti sono stati utilizzati dagli atleti di Luna Rossa durante la loro preparazione per la Coppa America, sostenendoli lungo il percorso che li ha portati a competere nelle acque di Barcellona.

Luna Rossa Prada Pirelli e Cetilar hanno instaurato una collaborazione in vista dell’America’s Cup 2024
Luna Rossa Prada Pirelli e Cetilar hanno instaurato una collaborazione in vista dell’America’s Cup 2024

Il progetto “Human Performance”

Il cuore della collaborazione tra Cetilar e Luna Rossa Prada Pirelli è rappresentato dal progetto “Human Performance”, un programma innovativo e ambizioso creato per ottimizzare la condizione psicofisica dell’equipaggio italiano. Questo percorso ha coinvolto per due anni gli atleti del team, offrendo loro un approccio completo che ha spaziato dalla nutrizione alla preparazione atletica, passando per il “mental training” e i “check-up” medici.

Il progetto “Human Performance” non si è limitato a fornire integratori alimentari della produzione Cetilar, ma ha coinvolto altresì un team di preparatori fisici ed esperti di altissimo livello che hanno lavorato a stretto contatto con gli atleti di Luna Rossa. L’obiettivo era migliorare non solo la resistenza fisica, ma anche la capacità di gestire la pressione mentale e le emozioni, elementi fondamentali in una competizione impegnativa come la Coppa America.

L’equipaggio potrà contare sui prodotti della linea Cetilar Nutrition
L’equipaggio potrà contare sui prodotti della linea Cetilar Nutrition

Adesso, dopo due anni di preparazione intensa, il team è sceso in acqua per dare il massimo in questa sfida leggendaria. Il fisico, la mente e il cuore dell’equipaggio di Luna Rossa sono stati… “allenati” per raggiungere la massima prestazione possibile, e il supporto di Cetilar è stato fondamentale in questo percorso.

La Coppa America è uno degli eventi più prestigiosi nel mondo della vela, e Luna Rossa Prada Pirelli, con Cetilar al proprio fianco, è in lotta per la vittoria: una sfida lunga che non riguarda solo la forza fisica, ma anche la resilienza mentale, il lavoro di squadra e la determinazione. Cetilar e Luna Rossa Prada Pirelli sono insieme all’America’s Cup 2024, pronti a scrivere un nuovo capitolo nella storia della vela…

Cetilar

La nuova avventura di Simion, in barca su Luna Rossa

03.06.2024
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E’ vero, siamo in pieno clima preolimpico, ma nel mondo della vela si guarda già oltre, alla Coppa America che riempirà l’immediato periodo dopo Parigi. Una Coppa America che per la prima volta sarà “vicina” anche al ciclismo, vista la presenza dei cyclor, responsabili con la forza delle proprie gambe e con le proprie pedalate di dare energia sostenibile alla barca per effettuare importanti manovre come issare elettronicamente le vele o anche spostarle di direzione in base al vento. Molte delle sfide in gara hanno previsto la presenza di ciclisti, come l’olimpionico francese Pervis sulla barca nazionale. Anche Luna Rossa avrà un ciclista, un ex professionista come Paolo Simion.

Com’è nata la sua presenza sulla barca più amata da tutti gli italiani? «Nel 2021 avevo deciso di smettere con le corse e mi stavo guardando intorno. Lessi sulla Gazzetta di questa nuova figura del cyclor per la Coppa America, i responsabili erano alla ricerca di figure da coinvolgere e così provai a mandare una mail. Venni chiamato a fare una serie di test, sia a casa che in presenza, poi feci uno stage a Cagliari e da lì l’avventura è iniziata».

L’ex corridore della Bardiani con il resto dei cyclor durante la preparazione sui rulli
L’ex corridore della Bardiani con il resto dei cyclor durante la preparazione sui rulli
Che differenza stai trovando rispetto alla tua precedente attività e quindi che modalità di adattamento hai dovuto mettere in pratica?

Per certi versi si parla sempre di ciclismo, ma con una declinazione completamente diversa, che non è sostanzialmente paragonabile a nulla di ciò che riguarda quel che facevo prima. L’adattamento principale è stato anche un adattamento biologico agli orari imposti da questo tipo di attività. Non siamo solo atleti, siamo molto coinvolti in tutta una serie di iniziative a latere, di lavoro per la barca ma anche di impegni burocratici, tecnici, insomma un lavoro molto complesso del quale la preparazione atletica e la prestazione in regata sono solo una parte.

Tu che conoscenze avevi dal punto di vista velico?

Nulla se non la semplice visione delle edizioni precedenti in televisione. Non ero mai salito su una barca a vela. E’ stata una prima volta assoluta, qualcosa di completamente nuovo.

Paolo Simion ha 31 anni e viene da Castelfranco Veneto. Ha chiuso la sua carriera nel 2021
Paolo Simion ha 31 anni e viene da Castelfranco Veneto. Ha chiuso la sua carriera nel 2021
Parlando con Pervis, il campione francese sottolineava come l’impegno fisico duri dai 20 ai 30 minuti a regata, quindi è molto diverso per un pistard com’era lui.  Rispetto a lui il tuo passato ti avvantaggia, anche dal punto di vista organico e della preparazione?

Come picchi di potenza, lui li ha molto più alti dei miei. Io però penso di essere avvantaggiato dal punto di vista della resistenza. Poi molto dipende dal vento che si trova, dalle situazioni giornaliere e anche da quante manovre vengono fatte durante la regata: se vengono fatte tre manovre, può farlo chiunque. Se cominciano a esserne fatte 10-15-20 comincia a essere molto pesante. Ci sono occasioni nelle quali arrivi al traguardo completamente finito, peggio che per un tappone dolomitico.

Il fatto di aver affrontato gare anche di tre settimane quanto può essere utile?

Molto, soprattutto nella gestione dello sforzo, nel riuscire a capire i tuoi limiti, perché quando di manovre ce ne sono parecchie da fare, bisogna gestire le energie. Poi conta anche l’adattamento e la capacità di adattarsi a nuove tipologie di allenamento. Riuscire a capire il modello di prestazione più efficace per poi mettere in atto la tabella allenamento adatta, penso sia fondamentale. Le competizioni sono articolate su più giorni, con la componente climatica decisiva, che può richiedere giorni di sosta forzata e poi magari anche due regate nello stesso giorno.

Le regate inizieranno il 22 agosto. Detentore è Emirates Team New Zealand che nel 2021 sconfisse Luna Rossa
Le regate inizieranno il 22 agosto. Detentore è Emirates Team New Zealand che nel 2021 sconfisse Luna Rossa
Ma quanto è cambiata la preparazione rispetto a quando correvi?

Tanto, anche perché è cambiato il volume di ore. Se è uno sforzo breve non richiede di fare ogni giorno quattro ore di allenamento continuo. Ma logicamente non si può prescindere dal farle almeno una volta a settimana, perché la resistenza è una delle capacità condizionali di base, quindi di conseguenza bisogna affinarla. Prevalentemente sono allenamenti brevi con continui cambi di ritmo e allenamenti svolti a secco. Palestra con squat, pressa o crossfit per portare il fisico ad avere una maggiore forza fisica proprio perché andiamo a pedalare contro la residenza idraulica e non contro una ruota che poi deve creare velocità, quindi uno sforzo molto più muscolare rispetto a quello che si faceva normalmente.

Quanti cyclor ci sono in barca?

4 in una rosa di più del doppio.

Con te c’è anche Mattia Camboni che tre anni fa sfiorò la medaglia olimpica nel windsurf. Chi dei due può insegnare di più all’altro, venendo da due esperienze sportive così diverse?

Diciamo che io tutto il mio bagaglio sportivo riguardo al ciclismo lo sto dando a tutti quanti. Mattia però ha un’eccezionale capacità nel leggere il vento, capire dove ce n’è di più, solo guardando le onde sul mare. Noi, mi ci metto io ma anche chi viene dal canottaggio, veniamo da un mondo completamente diverso e queste nozioni ci portano a capire meglio cosa sta succedendo quando stiamo andando in barca, magari anche a prevedere certe azioni.

L’unica vittoria di Simion da pro’, nel 2018 al Giro di Croazia
L’unica vittoria di Simion da pro’, nel 2018 al Giro di Croazia
Mancano ancora settimane, com’è l’atmosfera, comincia a crescere la tensione in vista dell’appuntamento principale?

Le prime regate saranno il 22 d’agosto. Mancano ancora tre mesi, siamo ancora in una fase di allenamento, di modifiche della barca, capire cosa si può migliorare e cosa no, quindi sostanzialmente siamo già mentalmente coinvolti tantissimo, anche perché è una squadra che comprende 130 persone e tutti spendono tantissimo tempo per la costruzione del sogno. E’ adesso che si capirà se potremo fare una Coppa America da protagonisti.

Da neofita, che sensazioni ti dà questa esperienza?

E’ qualcosa di fantastico, anche perché sono entrato proprio dal nulla in uno sport che non conoscevo, sto imparando tantissime cose e poi anche dal punto di vista lavorativo sto facendo tante esperienze che non avrei mai sognato, imparando a fare anche dei lavori che un anno fa non avrei mai pensato, ad esempio saper leggere i disegni degli ingegneri per l’idraulica. Davvero un’esperienza che ogni giorno mi dà qualcosa di nuovo.

Pervis, un oro olimpico verso l’America’s Cup di vela

29.12.2023
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Può sembrare strano, ma la vela può diventare un nuovo approdo per i ciclisti. Lo sa bene Paolo Simion, che ha trovato posto come cyclor su Luna Rossa e lo sa anche François Pervis, suo acclamato collega francese pronto ad affrontarlo nella prossima estate di Coppa America nell’equipaggio di Orient Express, la sfida francese al più importante trofeo velico della storia.

Anche Pervis vestirà i panni del cyclor (o meglio power sailor), questa nuova figura che pedalando dovrà dare energia alla barca, per attivare tutti i meccanismi necessari a dare pieno vento alle vele. Pervis non è certo uno sconosciuto: su pista ha vinto tutto quel che si poteva, compreso l’oro olimpico nel 2016 e ha detenuto il record del mondo nel chilometro da fermo fino a poche settimane fa, quando Hoogland gliel’ha strappato nell’aria rarefatta di Aguascalientes.

Pervis in allenamento con gli altri cyclor della sfida francese (foto Keruzore/Orient Express)
Pervis in allenamento con gli altri cyclor della sfida francese (foto Keruzore/Orient Express)

Una sfida per rimettersi in gioco

Tra un allenamento e l’altro di giornate intensissime, con Orient Express che anche durante le feste natalizie ha lavorato nelle acque di Barcellona, Pervis ha trovato il tempo per raccontare questo nuovo e per certi versi inaspettato capitolo della sua carriera.

«Sono stato contattato dallo staff della squadra – ci ha detto – mi hanno chiesto se fossi interessato a partecipare al progetto, mi sono informato e l’ho trovato molto interessante, così ho accettato la sfida. Tutto molto semplice, era l’occasione giusta per rimettersi in gioco».

Il 39enne di Chateau-Gontier ha detenuto per 10 anni il record mondiale del chilometro con 56″303
Il 39enne di Chateau-Gontier ha detenuto per 10 anni il record mondiale del chilometro con 56″303
Lo sforzo che viene richiesto è più adatto a un pistard o a uno stradista?

Questa è un’ottima domanda e per il momento nemmeno noi possiamo rispondere, non lo sappiamo ancora perché non abbiamo ancora la barca quindi non ci siamo testati appieno. Ma anche in corso d’opera, non sono certo di poter rispondere perché in questo mondo si lavora moltissimo sotto copertura e ci sono tanti segreti che non possono essere svelati.

Quali sono i tuoi compiti?

Lavoro per creare l’energia che attiva i foil e le vele. Abbiamo poco lavoro di squadra fuori dalla barca, a terra. Ci sono piccoli compiti di coordinamento tra i corridori e poi con i media o tra i corridori e lo staff. Ognuno di noi ha anche un piccolo lavoro a parte. L’impegno principale è durante le regate, abbastanza contenuto nel tempo (tra i 20 e 30 minuti, ndr), ma molto intenso e importante ai fini del rendimento generale.

Per lo sprinter transalpino la preparazione è molto cambiata, come anche l’alimentazione (foto Orient Express)
Per lo sprinter transalpino la preparazione è molto cambiata, come anche l’alimentazione (foto Orient Express)
Come è cambiata la tua preparazione rispetto a quando correvi?

E’ vero che quando ero in pista facevo sprint e allenamento con i pesi tutti i giorni. Lì, ovviamente, è cambiato un po’. Ho dovuto impegnarmi di più sulla resistenza perché la gara dura 20 minuti. Mentre per me, solitamente prima era un minuto di fatica. Diciamo che attingo alle mie riserve. Ottengo molta resistenza estendendo i miei sforzi. Ho una formazione specifica, ovviamente, che è simile a quella che potremmo fare in barca.

Quanto è importante la squadra in questa esperienza? E i rapporti con il tuo compagno di squadra sono diversi rispetto a quando correvi?

Oh sì, molto. Siamo davvero nella stessa squadra, condividiamo tutto nel corso della giornata, quello che avviene in barca è figlio della coesione che dev’esserci al di fuori, per questo passiamo un sacco di tempo insieme. Quando ero in pista correvo ed era uno sport individuale. Qui pensiamo tutti insieme a migliorare le cose. Per me è decisamente diverso, ma è nuovo ed è anche bello vedere qualcos’altro.

Nel team è fondamentale fare gruppo, in barca ma anche fuori (foto Orient Express)
Nel team è fondamentale fare gruppo, in barca ma anche fuori (foto Orient Express)
Simion ha detto che da quando fa parte di Luna Rossa è aumentato di 13 chili. E’ successo lo stesso a te?

Sì, anzi sta avvenendo. Sono troppo leggero e devo ingrassare. Quindi mangio molto. E’ un bene perché per un ciclista è sempre difficile il rapporto con il peso. Dobbiamo sempre migliorare il rapporto peso/potenza quando sei un ciclista. Essere il più potente possibile, ma anche il più leggero possibile. Qui è tutto diverso, mi alleno e mangio molto perché servono chili.

Che aspettative hai per questa avventura?

Noi francesi abbiamo una grande barca perché è la stessa dei detentori neozelandesi. La Francia ha acquistato i progetti, quindi sappiamo che la barca sarà fantastica. E’ chiaro che vogliamo andare in finale, per poi vivere un’avventura eccezionale, scoprire, perché per me e per i miei colleghi sarà una scoperta, venendo tutti da uno sport diverso dalla vela. Quindi diamo il massimo, diamo il massimo e alla fine non rimpiangiamo nulla.

In carriera Pervis ha vinto 7 titoli mondiali. Nel 2014 ha fatto tris: keirin, sprint a squadre e chilometro
In carriera Pervis ha vinto 7 titoli mondiali. Nel 2014 ha fatto tris: keirin, sprint a squadre e chilometro
Quanta attenzione c’è in Francia per la vostra partecipazione?

E’ una competizione che in Francia è poco conosciuta dal grande pubblico. Quando dico che ho partecipato all’America’s Cup, la maggior parte delle persone mi chiede: che competizione è? Non se ne rendono conto davvero. Ma il nostro obiettivo è anche sviluppare l’immagine dell’America’s Cup in Francia grazie al nostro team.

Se ti guardi indietro, sei soddisfatto di quel che hai ottenuto in sella a una bicicletta?

Sì, sicuramente. Sono molto contento di quello che ho fatto in passato. Tutti i miei titoli, tutti i miei record mondiali, è fantastico. Ho avuto il record del mondo per dieci anni, attraverso i quali gli ingranaggi, le corone e i pignoni utilizzati sono diventati sempre più grandi. Non mi dà fastidio che sia stato Hoogland a batterlo perché attualmente è il più forte del mondo. Ma io l’ho avuto, per tanto tempo.

La tecnologia di Campagnolo per la Coppa America

10.11.2023
2 min
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Campagnolo è da sempre sinonimo di innovazione ed è una delle massime espressione del Made in Italy riconosciuta a livello mondiale. Grazie alla collaborazione con il team di Luna Rossa Prada Pirelli (in apertura foto Facebook), oggi l’azienda vicentina compie un ulteriore importante passo nella sua storia superando i confini della bike industry “salendo a bordo” di uno dei più importanti team velici mondiali.

L’esperienza di Campagnolo 

In vista dell’edizione 2024 della Coppa America di vela il team di Luna Rossa Prada Pirelli ha deciso di affidarsi all’esperienza di Campagnolo per sviluppare un nuovissimo sistema di trasmissione ad alte prestazioni dedicato ai “ciclisti” del team. Il nuovo Protocollo della Coppa America prevede infatti l’introduzione sugli yacht classe AC75 di una nuova figura chiamata “cyclors”. Si tratta di veri e propri ciclisti che muoveranno l’imbarcazione con gli arti inferiori, andando a sostituire i “grinders” che fino ad oggi lo facevano con le braccia. 

Questa decisione ha innescato una vera e propria rivoluzione tecnica in preparazione alla prossima Coppa America. Proprio da qui è nata la scelta di Luna Rossa Prada Pirelli di coinvolgere Campagnolo per sviluppare un nuovo sistema di trasmissione. 

«Siamo felici – ha dichiarato Gilberto Nobili, Operations Manager & Mechatronics Coordinator di Luna Rossa – che Campagnolo affianchi il nostro team per la 37^ Coppa America. Campagnolo è una storica azienda italiana, nonché una delle più prestigiose al mondo nel campo dei componenti per biciclette da corsa e vanta numerosi successi nelle più famose gare internazionali. Le sue nuove trasmissioni studiate ad hoc per il team, renderanno più efficiente il lavoro dei ciclisti, potenziando le loro performance e quelle della barca». 

In foto Nicola Baggio, Chief Sales & Marketing Officer di Campagnolo
In foto Nicola Baggio, Chief Sales & Marketing Officer di Campagnolo

Il punto di Campagnolo

Nicola Baggio, Campagnolo Chief Sales & Marketing Officer ha così commentato questa prestigiosa collaborazione: «Siamo lieti di essere Official Supplier di Luna Rossa Prada Pirelli. La tecnologia utilizzata nel sistema di trasmissione è molto simile a quella che si usa nel ciclismo d’elite. Dove possiamo contare su un know-how dato da 90 anni di esperienza e 43 vittorie al Tour de France. La nostra esperienza ci ha permesso di collaborare con Luna Rossa Prada Pirelli per sviluppare un prodotto innovativo. Ora siamo in grado di offrire le massime prestazioni e di eccellere, mettendoci a servizio di alcuni degli atleti più potenti al mondo». 

Ricordiamo che la Coppa America è considerata il top delle regate veliche internazionali. La prima edizione risale al 1851 ed è il più antico trofeo a livello internazionale ancora disputato. Rimane una delle competizioni più difficili e Luna Rossa Prada Pirelli mira ad essere il primo team italiano a vincerla, sfruttando anche l’utilizzo della nuova tecnologia che Campagnolo ha messo a sua disposizione. 

Campagnolo