Quando è stato chiaro che Citracca non lo avrebbe ripreso e che le altre parole sarebbero rimaste tali, davanti alla prospettiva di smettere nuovamente, Manuel Bongiorno ha deciso di fidarsi di James Mitri, compagno neozelandese molto giovane con cui aveva legato durante la stagione.
«Del mio progetto di creare una squadra nel 2022 sai già tutto – gli ha detto James ai primi di dicembre – allora perché non anticipare i tempi e partire subito con una continental?».
Ventuno anni sono pochi per fare quello che aveva in mente, ma cosa avevano da perdere? Sul mercato c’erano e ci sono ancora schiere di corridori in cerca di una maglia. Così Bongiorno ha accettato. In tre settimane la documentazione è stata pronta e a seguire è arrivata la registrazione Uci.
«Ne parlavamo da tanto – spiega Bongiorno – il Covid ha anticipato tutto. Siamo stati per un mese ad allenarci e parlare fino alle due di notte. Ha 21 anni, ma si è preso tutto sulle spalle. Io gli sto dando una mano per passione e per l’opportunità che tutto questo può costituire. Si è circondato di persone in gamba, che lo aiuteranno tantissimo quando si comincerà a correre. Perché lui comunque vuole ancora correre».
Nato a Londra
James Adriano Mitri è nato a Londra da genitori neozelandesi il 28 febbraio del 1999, è alto 1,78 e pesa 60 chili. Dato che due zii hanno rappresentato la Nuova Zelanda nell’hockey, scrivono le cronache locali che la sua ambizione sia sempre stata arrivare alla nazionale di ciclismo. Scalatore, da dilettante ha corso con la britannica JLT Condor, quindi è passato professionista in Spagna nel 2018 con la Burgos BH e da qui nel 2020 è approdato alla Vini Zabù-Ktm.
«L’idea o il sogno di fare una squadra – dice in una videochiamata a tre – ce l’avevo da tempo. Tutto sommato, il passaggio continental andrà bene per togliere pressione dai giovani. E siccome sono giovane anche io, farà bene anche a me. Attorno a me ho costruito un management che possa supportarmi e andare avanti in autonomia. Gli sponsor saranno annunciati la prossima settimana e lo stesso il nome delle bici con cui correremo».
Zaugg in ammiraglia
La rosa sarà annunciata poco per volta. Mitri racconta pieno di entusiasmo e con la leggerezza dei vent’anni.
«Ci saranno due corridori sudamericani – dice – uno portato da Paolo Alberati. Ci saranno pistard giovani e molto forti. Avremo corridori italiani e altri del Nord Europa. Saremo un mix di nazionalità e proprio in onore ai Continenti del mondo ci chiameremo Global6 Cycling.
Bongiorno sarà corridore per i risultati e un riferimento per i meno esperti. La base operativa sarà a Lugano e il nostro primo direttore sportivo sarà Oliver Zaugg, che ho conosciuto quando era ancora alla Iam Cycling e io avevo 15 anni».
Regista in corsa
I corridori saranno annunciati a scaglioni, seguendo lo schema che è stato anche della Eolo-Kometa.
«Stiamo decidendo proprio in questi giorni per gli italiani – dice Bongiorno, che nel progetto si sente ben coinvolto – ma per ora preferisce non fare nomi. Avevamo una lista quasi definitiva, ma quando James ha fatto l’annuncio sui social, se ne sono fatti avanti altri. Il progetto interessa e siamo grati a chi ha scelto di aiutarci da subito, fosse anche con un messaggio. Per me tutto questo può diventare anche un traghetto per il dopo. Potevo anche dire di no, ma quali prospettive avrei avuto? Sono consapevole che non ho più 25 anni e che non potrei non avere più la chance di fare grossi risultati, ma di certo posso aiutare i più giovani».
Ritiro a Mallorca
Dice Mitri che il programma, Covid permettendo, prevede il ritiro a Mallorca per febbraio. I vent’anni possono essere anche forieri di un eccesso di entusiasmo: creare una squadra non è semplice e ci sono stati tanti tentativi, più o meno limpidi, che negli anni hanno lasciato di colpo schiere di corridori senza bici, dal progetto ungherese al più recente Team Monti.
«Capisco lo scetticismo – dice Mitri – ma noi vogliamo creare un gruppo per sviluppare il talento. Creare una squadra secondo un modello sostenibile e impegnarci a diventare professional nel 2022 e poi lavorare sodo per guadagnarci le wild card in vista del 2023».
Chiudiamo la chiamata con il suo sorriso e il ciuffo che sventolano d’oltre Manica. Bongiorno saluta con l’accento toscano. Rimaniamo con qualche domanda e l’accordo, per questo, di risentirci presto.