La nuova Cannondale SuperSix Evo generation IV

01.03.2023
8 min
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Una bici Cannondale non è mai banale. Non lo è per i concetti e le soluzioni tecniche porta con sé, non lo è ovviamente per le performance.

La quarta generazione della Cannondale SuperSix Evo è ora ufficiale. E’ molto diversa dalla precedente, anche se il primo impatto estetico la ricorda, ma il suo sviluppo trova ispirazione anche dalla piattaforma SystemSix. Entriamo nel dettaglio con Davide Devine, Product Manager Road della casa americana.

«La quarta generazione della SuperSix Evo – spiega – vuole segnare un cambio di rotta del segmento road. Questa bicicletta, tra i vari obiettivi che si pone, vuole tornare ad essere un punto di riferimento, per leggerezza e aerodinamica, performances in generale e soluzioni tecniche. La cura dei dettagli, fra cui rientra anche la verniciatura, che abbiamo voluto sostenere per creare questa nuova piattaforma è davvero importante e per alcune sezioni della bici abbiamo speso una quantità enorme di ore di lavoro e sviluppo. Ad esempio la scatola del movimento centrale, che ora è una BB68 con le sedi filettate per le calotte dei cuscinetti. Un grande cambio per Cannondale».

Quasi tre anni di lavoro

«Non esiste – spiega Nathan Barry, ingengnere e responsabile dell’aerodinamica – una zona più difficile da sviluppare piuttosto di un’altra. L’aspetto maggiormente complicato è creare un prodotto che diventi anche il giusto compromesso. La nuova Cannondale SuperSix Evo ha poco da condividere con la generazione precedente e la fase iniziale del progetto si ispira in modo marcato alla SystemSix. Perchè la SystemSix? Perché è un mostro di efficienza in fatto di aerodinamica.

Ma per la quarta generazione della nostra bici leggera era necessario combinare l’aerodinamica con il peso ridotto, creando una connessione perfetta tra i diversi componenti in gioco. A questo abbiamo aggiunto anche una cura maniacale dei dettagli. Quando la osservi, a tratti sembra una bici semplice, in realtà ha richiesto quasi tre anni di lavoro duro ed incessante».

Telaio Lab71 da 770 grammi

Alle versioni Hi-Mod e Carbon, si aggiunge la Lab71 con il carbonio Ultralight 0, che diventa il top di gamma ed è quella usata dai pro EF Education-EasyPost. Si tratta di una fibra composita che discende in modo diretto dalla Hi-Mod, ma che utilizza delle nuove resine con nanotecnologia integrata, nuovi orientamenti in fase di costruzione dei tubi e metodi di taglio della fibra stessa.

Per gli amanti dei pesi un telaio Lab71 ha un valore alla bilancia dichiarato di 770 grammi (verniciatura inclusa), l’Hi-Mod di 810 e il Carbon di 930, a parità di taglia 56. La forma e i volumi dei profilati sono i medesimi, a prescindere dalla matrice del carbonio, così come le taglie e le geometrie.

Gomme fino a 34 millimetri

Lo stelo della forcella ha una sorta di forma triangolare, che in parte riprende il concetto Delta già evidenziato in passato per la tubazione piantone. Il passaggio di cavi e guaine è interno e lo sterzo non presenta blocchi che limitano il raggio di sterzata del manubrio. La misura dello stelo è classica, non è oversize, soluzione che permette di montare facilmente gli stem tradizionali. La forcella ed il carro posteriore hanno un’abbondante luce per il passaggio delle ruote/gomme, fino a 34 millimetri considerando anche la tipologia di ruote. I perni passanti hanno dimensioni tradizionali, ma le sedi di alloggio adottano una svasatura rivista (e’ stato abbandonato lo SpeedRelease).

Georg Steinhauser con la bici da allenamento (foto Brazodehierro-Cannondale)
Georg Steinhauser con la bici da allenamento (foto Brazodehierro-Cannondale)

Reggisella aerodinamico

C’è un reggisella aerodinamico con un impatto frontale ridottissimo che è disponibile con off-set zero, oppure scaricato verso il retro di 20 millimetri. Il suo design è specifico per la nuova Cannondale SuperSix Evo, si chiama C1 Aero ed è full carbon. Il blocchetto di chiusura è completamente integrato.

Il nuovo progetto SuperSix Evo include anche le borracce con i lati squadrati, più efficienti (rispetto a quelle rotonde) in termini di impatto contro lo spazio. Ma si possono usare anche le borracce tradizionali.

Tutte le SuperSix Evo sono compatibili con le trasmissione elettromeccaniche e meccaniche, questo spiega anche la presenza dello sportellino in cima al tubo obliquo.

Ritorno al movimento filettato

Scatola larga 68 millimetri, sedi filettate per l’ingaggio delle calotte esterne e abbandono della guarnitura Hollowgram. L’asimmetria riguarda solo i volumi dei foderi bassi ed il seat-tube. La “faccia sotto” della scatola diventa anche la porta d’ingresso della batteria Di2. Non interferisce con il movimento centrale e con la guarnitura, perché s’innesta in una porta alla base del tubo obliquo. Inoltre la Evo supporta un eventuale pacchetto SmartSense, ecco perché c’è una piccola asola sotto il portaborraccia dell’obliquo.

Geometrie e taglie

Le geometrie sono identiche alla generazione precedente, per sette taglie in totale (44 e 48, 51 e 54, 56, 58 e 61). Una delle poche variazioni in merito riguarda le due misure più grandi, che ora sono state raggruppate nella 61.

Sempre interessante il fatto di adottare due rake differenti delle forcelle, in base alle taglie. 55 millimetri per le misure 44/54 e 45 millimetri di off-set per le taglie di telaio 56/61.

Allestimenti e prezzi

La top del listino, la SuperSix Evo Lab71 è disponibile con un allestimento, che si basa sulla trasmissione Dura-Ace, il nuovo cockpit integrato full carbon SystemBar Momodesign e le nuove ruote Hollowgram SL50. La livrea cromatica è una. La Lab71 è disponibile anche come framset, in tre combinazioni cromatiche. Il frameset Lab71 ha un prezzo di listino di 5499 euro, mentre la bici completa costa 14999 (un solo allestimento).

La Hi-Mod è disponibile in due allestimenti. Hi-Mod 1 si basa sulla trasmissione Sram Red AXS, Hi-Mod 2 è con la trasmissione Ultegra Di2. Ci sono sempre le ruote Hollowgram SL50 e in base al prezzo cambiano alcune specifiche legate al cockpit, che comunque non è integrato. La Cannondale SuperSix Evo Hi-Mod si può avere anche come kit telaio, in due combinazioni cromatiche. Il kit telaio HM ha un prezzo di listino di 4199 euro. L’allestimento HM1 ha un costo di 13499, mentre la HM2 di 8999.

Sono due gli allestimenti alla base delle versioni Carbon, tra Shimano Ultegra Di2 e con lo Sram Force AXS. Oltre agli altri componenti, cambiano le ruote, sempre Hollowgram full carbon, ma nella versione 50R-S, con il meccanismo interno del mozzo DT Swiss 350, invece del 240 adottato per le SL. La Carbon1 costa 6999 euro, la Carbon2 6799 euro.

Cannondale SuperSix Evo Hi-Mod Di2, l’ultima colorazione

23.09.2022
3 min
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All’expo di Misano abbiamo visto anche l’ultima novità del cavallo di battaglia Cannondale, la SuperSix Evo Hi-Mod con trasmissione Shimano Dura Ace Di2.

La bicicletta si basa sul frame-kit già esistente. Accattivante l’abbinamento cromatico che prevede una colorazione gunmetal green brillante. Non è un’edizione limitata come quella del Tour de France. L’abbiamo fotografata e ora vediamo i dettagli.

Le forme e il design sono quelli della Evo che già conosciamo
Le forme e il design sono quelli della Evo che già conosciamo

SuperSix Evo, sempre lei

E’ una bicicletta che nel suo percorso di evoluzione è cambiata parecchio, ma ha mantenuto un fascino particolare. Questa che vediamo è la top di gamma tra le SuperSix Evo Hi-Mod, lo è tecnicamente con il carbonio ad alto modulo e lo è per l’allestimento. Il prezzo di listino è di 11.999 euro.

L’allestimento

Il kit telaio comprende anche il seat-post full carbon e il comparto manubrio con la soluzione semi-integrata Save SystemBar, con piega in carbonio e stem in alluminio. L’angolazione della piega è aggiustabile.

Ci sono le ruote HollowGram 45 SL che, a nostro parere, sono il giusto compromesso tra aggressività e gestione durante la corsa, versatili e anche moderne nell’impatto estetico. Sono panciute, hanno un canale interno da 21 millimetri di larghezza e sono tubeless ready. Vestono la bicicletta e non sono “invadenti”. Hanno i mozzi in alluminio che si basano sul sistema Rachet di DT Swiss.

La bicicletta prevede anche il sensore Cannondale montato alla ruota. Questo si connette alla app e contribuisce a tracciare la vita della bicicletta, oltre a fornire un’infinità di dettagli utili all’utilizzatore.

La sella è la Fizik Tempo Argo R3 con rails in carbonio e gli pneumatici sono i Vittoria Corsa da 25.

Al top con il Dura Ace

La trasmissione è Shimano nella sua totalità, significa che c’è anche la guarnitura. La Cannondale SuperSix Evo necessita di appositi adattatori per supportare l’asse passante con 24 millimetri di diametro, quello della guarnitura Shimano. In questo caso abbiamo due ghiere in alluminio con una finitura cromatica che si abbina alla colorazione della bici. La combinazione del cambio è 52/36 e 11/30.

Le taglie previste sono sette, come vuole la piattaforma SuperSix Evo: 48 e 51, 54, 56 e 58, 60 e 62.

Cannondale

La Cannondale SystemSix Carbon Ultegra 2022

19.05.2022
3 min
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E’ stata definita la bicicletta aerodinamica più veloce, tra quelle utilizzate per le corse in linea e che rispettano a pieno le normative UCI. Il telaio è un monoscocca in carbonio costruito con fibra BallisTec e la versione Carbon 2022 adotta il manubrio integrato Cannondale SystemBar. E poi c’è quella app che permette di sfruttare alcuni servizi non secondari, applicazione aggiornata in occasione del lancio della nuova Synapse ed estesa a tutta la gamma. Vediamo i dettagli principali.

Magnus Cort Nielsen, utilizzatore della SystemSix
Magnus Cort Nielsen, utilizzatore della SystemSix

SystemSix, la bici aerodinamica

Il progetto SystemSix rappresenta da sempre innovazione ed estremizzazione, un fattore quest’ultimo che non si riferisce al solo design, ma anche alle tecnologie costruttive utilizzate nel percorso di questa bicicletta.

La prima Cannondale SystemSix combinava le tubazioni in carbonio a quelle in alluminio Alcoa e per molti corridori dell’epoca Saeco è ancora oggi un riferimento in fatto di performance tecnica.

La SystemSix di oggi è molto differente ed è una bicicletta aerodinamica che deve essere prima di tutto efficiente e veloce.

La zona dello sterzo e dell’innesto della forcella
La zona dello sterzo e dell’innesto della forcella

Per corridori potenti

Muscolosa, massiccia e con profilati voluminosi, in questo modo si presenta la SystemSix, con dei foderi obliqui ribassati e tutte le tubazioni marcatamente aero. Le taglie disponibili sono sette, dalla 47, fino ad arrivare alla 62 e a prescindere dall’allestimento ogni misura è caratterizzata da valori di reach e stack contenuti.

Lo si nota anche al primo sguardo, la bicicletta risulta compatta ed aggressiva, con un passo contenuto e il carro posteriore corto. Non parliamo di una bicicletta che è una novità in senso assoluto: è presente nel catalogo già da qualche anno, ma stagione dopo stagione rimane un esempio emulato da molti.

La versione Carbon Ultegra 2022

E’ disponibile con la colorazione candy red (quella delle foto), oppure black pearl (che combina anche il silver), con le ruote Vision SC55 tubeless ready.

Ha la trasmissione meccanica a 11 rapporti, Shimano Ultegra e utilizza il manubrio Cannondale HollowGram SystemBar. E’ una sorta di semi-integrato, con il manubrio in carbonio e lo stem in alluminio.

Anche la guarnitura è Cannondale ed è il modello HollowGram con le corone 52-36. il prezzo di listino di questo pacchetto è di 5.699 euro.

Cannondale

La Cannondale SuperSix EVO del Team FAS messa alla frusta

06.12.2021
6 min
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Questo progetto è la conferma che il ciclocross e il gravel racing possono convivere e condividere una sola bicicletta. La Cannondale SuperSix EVO CX è la versione dedicata agli specialisti del cx, grazie ad un allestimento dedicato e a geometrie (nominate OutFront) che hanno poco da invidiare alle biciclette “cx only” e di sicuro non è un mezzo pensato nell’ottica del bikepacking. Il frame-kit è in comune con la versione SE (gravel) ed è la bici utilizzata in gara da quest’anno dalle ragazze della FAS Airport Services, sponda nel cross della Valcar&Travel Services, su cui corrono quindi Eva Lechner, Alice Maria Arzuffi, Silvia Persico e Lucia Bramati. Entriamo nello specifico del test.

L’angolazione dell’immagine permette di vedere anche le forme delle tubazioni
L’angolazione dell’immagine permette di vedere anche le forme delle tubazioni

SuperSix EVO CX, le sue peculiarità

Il telaio si basa sulla costruzione monoscocca ed è full carbon. Non utilizza il tessuto composito in alto modulo (HM), ma quello standard. L’impatto estetico e il design nel suo complesso, unito allo shape delle tubazioni, ricorda da vicino la sorella stradale Cannondale SuperSix Evo.

I profilati sono voluminosi, mai eccessivi, con un avantreno più muscoloso e un posteriore più “sottile”, un abbinamento mai banale e gratificante. Siamo nel ciclocross e il concept risulta moderno. I tubi hanno la sezione frontale arrotondata (soluzione mutuata dalla versione road), mentre il lato che non impatta nello spazio ha il profilo tronco.

Il fango blocca la ruota? Problema risolto

E poi c’è il carro ribassato, con l’innesto allargato dei foderi obliqui. Tradotto: tanto spazio tra i due pendenti e la gomma. L’ampia luce di passaggio c’é anche nel comparto anteriore, nella forcella (tutta in carbonio). Davanti e dietro scorrono pneumatici fino a 45c di sezione (mica male, pensando ai tracciati con tanto fango e alle gomme larghe che si usano nel gravel). Rimanendo in questa parte della bici e sempre in merito alla forca, ha un rake di 5,5 centimetri: aperto.

In un certo senso contrasta con l’angolo dello sterzo che è piuttosto chiuso (e infatti, la faccia e lo sguardo sono sempre perpendicolari allo sterzo, un bel vantaggio per chi ama la bici reattiva sull’avantreno). Ovviamente la considerazione è da rapportare taglia per taglia. Questa combinazione però, ha dei vantaggi in termini di guidabilità nello stretto e in fatto di stabilità.

Cinque taglie, dalla 46 alla 58

Qui entrano in gioco anche i foderi bassi del retrotreno che adottano il protocollo Save: sono muscolosi e molto corti (solo 42,2 centimetri) sagomati e asimmetrici, dissipano a dovere e si innestano nella scatola del movimento centrale che è larga 83 millimetri. La guarnitura One è in alluminio con perno da 30 di diametro.

La Cannondale SuperSix EVO CX è disponibile in cinque taglie, dalla 46 alla 58, tutte con ruote da 700c. L’allestimento è uno, così come l’accostamento dei colori. Il prezzo di listino è di 4.199 euro.

Le nostre impressioni

Non abbiamo avuto modo di testare la Cannondale SuperSix EVO SE, “solo” la cx in questione, sta di fatto che questa bicicletta ha un carattere racing e non fa nulla per nasconderlo. Race certo, ma con un approccio molto moderno, dove l’estremizzazione della rigidità diventa un limite.

E’ leggera, perché 8,3 chilogrammi (8,27 per la precisione e abbiamo provato la taglia 51) sono pochi, anche in considerazione dell’allestimento (e si può limare ancora molto), è agile davanti ed è parecchio veloce nei cambi di direzione. E’ una bella arma da sfruttare nei passaggi stretti e in quei punti che assomigliano più a singletrack, che non a fettucciati.

Leggera, ma non nervosa

Nonostante questo, non l’abbiamo “sentita” eccessivamente rigida, anzi, la sua capacità di copiare il terreno è un fattore da capire prima e da sfruttare poi. Anche il carro segue questa sorta di fil rouge, deciso nelle forme e mai eccessivamente brioso nelle risposte: il comfort ne guadagna.

Molto buono a nostro parere il valore dell’altezza del movimento centrale da terra: 28 centimetri (28,2 per la misura più grande). I valori di reach e stack sono in linea con le taglie, considerando i moderni sviluppi che prevedono attacchi manubrio ridotti. Questo non è un fattore secondario, che facilità la scelta della taglia più consona anche a chi arriva dalla strada e dal gravel puro.

Noi l’abbiamo testata e messa sotto torchio alla nostra maniera, ma ora sentiamo chi la bicicletta la utilizza nel contesto agonistico di primo piano.

Eva Lechner (a sinistra) con la SuperSix Evo CX
Eva Lechner (a sinistra) con la SuperSix Evo CX

Una 51 per Eva Lechner

Eva Lechner: «Mi trovo davvero bene e non lo dico solo perché è la bicicletta del team. Fin da subito ho avuto delle ottime sensazioni di guida di fitting ottimale in sella. Uno dei grossi vantaggi è il suo peso ridotto, al tempo stesso è stabile. Per darvi un riferimento, io utilizzo una taglia 51 e nella configurazione gara uso i tubolari: dico questo perché anche la geometria e la componentistica sono importanti».

La Persico al Trofeo Guerciotti 2021
La Persico al Trofeo Guerciotti 2021

Persico: «La più reattiva»

«Utilizzo Cannondale da cinque anni – spiega Silvia Persico – per me è una bella fortuna, perché le bici sono belle e performanti. A mio parere, questa SuperSix EVO CX  è la più reattiva della gamma. Sotto alcuni punti di vista è superiore anche alla SuperX che utilizzavo l’anno scorso. E’ molto briosa, reattiva e veloce. Tenete presente che in allenamento uso le gomme con la camera d’aria, mentre in gara i tubolari. La vedo anche in un contesto gravel racing, anche se onestamente non ho dei riferimenti precisi, in riferimento a questa categoria di bici».

Cannondale SuperSix Evo, l’arma in più in salita

25.01.2021
5 min
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Prova su strada della Cannondale SuperSix Evo Team replica, si tratta della stessa bicicletta utilizzata dai professionisti della EF Education-Nippo. Fra questi c'è anche Alberto Bettiol, con cui abbiamo parlato per chiedergli qualche impressione. Il corridore toscano ci ha confermato la sua preferenza per questa bicicletta, in quanto si adatta molto bene alle sue necessità: leggera e reattiva in salita, ma anche molto comoda. Pur essendo votata alla salita. la SuperSix Evo ha dimostrato buone doti velocistiche e una grande facilità di guida in discesa.

Presentata nel 2019, la nuova SuperSix Evo è l’ultima versione di una bicicletta che ha fatto la storia del ciclismo. La versione Team replica che abbiamo avuto il piacere di testare è la stessa utilizzata dai professionisti dell’EF Education-Nippo e proprio per questo ne abbiamo parlato anche con Alberto Bettiol, corridore del team americano e vincitore del Giro delle fiandre 2019.

Progetto nuovo

Questa nuova versione rispetto alle precedenti è figlia di un progetto totalmente nuovo e adotta scelte tecniche in linea con le tendenze attuali. Quello che risalta subito all’occhio è la forma dei tubi: non più tondeggiante, ma più squadrata. Il profilo troncato, ben visibile nel tubo verticale e nel reggisella, migliora l’efficienza aerodinamica. Questo è un punto che si fa apprezzare in pianura, infatti un aspetto che ci ha sorpreso è la relativa facilità con cui si raggiungono e si mantengono velocità elevate. Certo non bisogna pensare di essere su una bicicletta aerodinamica, come la sorella SystemSix.

Tubo verticale SuperSix Evo
Ben visibile la forma tronca del tubo verticale e l’innesto basso dei foderi obliqui
Tubo verticale SuperSix Evo
Ben visibile la forma tronca del tubo verticale e l’innesto basso dei foderi

In due pezzi

Anche il manubrio HollowGram Save in carbonio unito all’attacco HollowGram Knot in alluminio con il passaggio dei cavi interno contribuisce a un’aerodinamica frontale pulita ed efficiente. Il cockpit in due pezzi offre il vantaggio di un’intercambiabilità maggiore fra i due componenti e permette una regolazione dell’inclinazione di 8 gradi, per una migliore personalizzazione. Il design sottile del manubrio smorza bene le vibrazioni e contribuisce a migliorare il comfort.

Carro compatto

Un punto nevralgico del telaio è il carro posteriore, che è molto compatto. Oltre all’attacco basso dei foderi obliqui, il fodero orizzontale ha una lunghezza di 40,8 centimetri. Un risultato molto interessante calcolando che i telai con i freni a disco necessitano di qualche millimetro in più rispetto a quelli con i rim-brake. Questo potrebbe far pensare a una bicicletta molto rigida e per certi versi scomoda. In realtà, la seconda sorpresa è stato il livello di comfort molto elevato.

Il reggisella HollowGram 27 SL Knot in carbonio lavora in sincronia con il tubo verticale e smorza efficacemente le vibrazioni che arrivano dal terreno. Il carro compatto permette allo stesso tempo di avere una bicicletta che reagisce velocemente ai cambi di ritmo in salita. E proprio questo il terreno dove abbiamo avuto le sensazioni migliori, confermate dai tempi di scalata sulle nostre salite abitudinarie, davvero competitivi.

Manubrio HollowGram Save e attacco Knot alluminio
Il manubrio Save in carbonio con l’attacco Knot in alluminio
Manubrio HollowGram Save e attacco Knot alluminio
Il manubrio Save in carbonio con l’attacco Knot in alluminio

Ruote di alto livello

Oltre al peso contenuto della bicicletta, che si attesta a 7,2 chilogrammi, un ruolo importante lo ricoprono le ruote. Le HollowGram 45 Knot SL si sono rivelate molto versatili. Il profilo da 45 millimetri si adatta bene a tutti i terreni, veloci in pianura e leggere in salita. Ma il punto forte è la larghezza del canale interno di 21 millimetri. Questa caratteristica permette ai copertoncini da 25 millimetri di lavorare al meglio, senza creare il famoso effetto mongolfiera, che si ha quando il cerchio è troppo stretto. La differenza sullo smorzamento delle vibrazioni e sulla scorrevolezza è notevole.

Facile da guidare

La Cannondale SuperSix Evo si è dimostrata una bicicletta versatile e facile da guidare anche in discese con asfalto disastrato. Avendola provata per molti giorni, abbiamo apprezzato a fondo l’ottima guidabilità, che permette di correggere eventuali errori di traiettoria senza problemi. Facile da guidare in discesa, veloce in salita, e con un alto livello di comfort, la SuperSix Evo si propone come la bicicletta ideale per i corridori e chiunque ami stare tante ore in sella, su qualunque tipo di percorso.

Cerchi HollowGram Knot 45 con gomma Vittoria
Il copertone Vittoria si inserisce alla perfezione nel cerchio largo delle HollowGram
Cerchi HollowGram Knot 45 con gomma Vittoria
Il copertone Vittoria si inserisce alla perfezione nel cerchio largo delle HollowGram

Più aerodinamica

A confermare le nostre sensazioni c’è l’opinione di Alberto Bettiol, con cui abbiamo parlato proprio di questa sua bici.
«Pedalo su biciclette Cannondale dal 2014 – dice il corridore toscano – e devo dire che l’ultima versione della SuperSix è migliorata sotto molti punti di vista. Per prima cosa il carro posteriore e la forcella sono più rigidi. Ma il grande passo avanti è stato il miglioramento aerodinamico con il passaggio cavi interno e la forma dei tubi più squadrati».

Anche il vincitore del Giro delle Fiandre 2019 si sofferma sul comfort.

«Il canotto sella flette in avanti e indietro smorzando le vibrazioni – ci spiega – però mantiene la rigidità laterale. Conferisce un alto comfort e allo stesso tempo si ha una bella reattività. Questa è una caratteristica voluta dai tecnici Cannondale».

Bettiol ci ha raccontato che alcuni suoi compagni usano un attacco manubrio negativo perché il tubo sterzo a volte risulta troppo alto per le necessità di grande aerodinamica dei professionisti e questo conferma una tendenza di cui avevamo parlato con Angelo Furlan.

Alberto Bettiol tour 2020
Alberto Bettiol con la sua SuperSix Evo all’ultimo Tour de France
Alberto Bettiol Tour 2020
Alberto Bettiol con la sua SuperSix Evo all’ultimo Tour de France

La preferita di Bettiol

Infine, Bettiol ci ha confidato che: «A me piace la SuperSix, anche se i tecnici Cannondale mi dicono che la SystemSix è più veloce. Però per le gare a cui punto io, dove ci sono salite sopra il 6-7 per cento la leggerezza della SuperSix è un valore aggiunto che apprezzo molto».

cannondale.com