Castelli lancia la nuova Gabba R, dove “R” sta per Race

29.04.2024
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In principio fu la Gabba. Una giacca diventata nel tempo un oggetto di culto, utilizzata da amatori e professionisti come una coperta di Linus, come uno scudo e una bandiera. Sembrava difficile poter fare di meglio. A quanto pare però, con Gabba R Castelli c’è riuscita.

Aerodinamica

E’ chiaro che l’aerodinamica è fondamentale per creare una Gabba che faccia dell’aspetto race il suo punto forte.  Castelli in questo non si è risparmiata e ha sottoposto il nuovo gioiellino a diverse prove in galleria del vento.

Attraverso due distinti test, integrati da prove su strada, si è visto che in alcune posizioni e velocità la Gabba R è addirittura più veloce del body Sanremo BTW.

In una posizione stradale “normale”, la Gabba R risulta più veloce di circa l’1% a velocità comprese tra 37 e 50 km/h, mentre in una posizione bassa estremamente aggressiva, la Gabba R è più lento solo di circa l’1% rispetto al body  Sanremo BTW.  Non male, per quella che è nata come una giacca antipioggia, seppur di altissimo livello.

Vestibilità e impermeabilità

La nuova Gabba R porta il tradizionale obiettivo di  comodità e protezione dalle intemperie ad un livello superiore, introducendo il concetto di “funzionalmente impermeabile”. Proviamo ad approfondire questo concetto. 

Il tessuto utilizzato, una membrana esterna elettrofilata, ha un rating di resistenza idrostatica di oltre 5.000 mm.  Si tratta di una membrana di poliuretano idrofilo elettrofilato microporoso, elaborata da Castelli con ITTTAI, con piccoli pori che lasciano passare una piccola quantità di aria attraverso la membrana, consentendo la fuoriuscita di più umidità di quanto sia possibile con la maggior parte delle membrane di poliuretano.

Il valore di resistenza idrostatica potrebbe sembrare basso rispetto a marchi outdoor che cercano di prevenire qualsiasi ingresso di umidità, ma qui stiamo parlando di ciclismo, non di un trekking in Himalaya, e aumentare l’impermeabilità spesso comporta una diminuzione della traspirabilità potenzialmente controproducente. Durante i suoi test Castelli ha scoperto che un rating di 5.000 mm è il perfetto equilibrio.

Maniche corte e maniche lunghe

La versione precedente della Gabba era solo una giacca a maniche corte, mentre l’analoga Perfetto Jacket era una giacca per le stagioni fredde. Come già anticipato, la Gabba R riassume queste due anime, proponendo due versioni per ogni esigenza. 

La Gabba R a manica corta resterà il capo ideale per le corse sotto la pioggia a temperature fresche, mentre la Gabba R a manica lunga potrà sostituire la mantella antipioggia ed essere la prima scelta per le gare e gli allenamenti in condizioni di freddo quando la pioggia è alle porte. E la Gabba normale? E’ finito il tempo della mitica Gabba? No, per fortuna, i grandi classici resistono.

La Gabba RoS 2 standard e la Perfetto RoS 2 Jacket sono e saranno ancora disponibili fino all’inverno 2024/2025. Quanto costa? Questi i prezzi al pubblico indicati nel sito di Castelli: Gabba R: 259,95 euro; Giacca Gabba R: 299,95 euro.

Castelli

Soudal-Quick Step, il Nord e lo studio dell’abbigliamento

19.02.2023
7 min
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Alvin Nordell risponde da Fonzaso, dalla sede di Castelli, ma lo slang è tutto americano. Dallo scorso anno, Alvin è la figura di raccordo tra l’azienda che produce abbigliamento per la Soudal-Quick Step e il team.  Ed è proprio questo il punto. Che cosa significa lavorare per una squadra che ha nelle classiche il fulcro dell’attività?

«Fortunatamente – sorride Alvin – abbiamo un catalogo piuttosto completo. Quindi lo scorso anno abbiamo iniziato con gli articoli che già avevamo. Abbiamo proposto il nostro body Sanremo, i giubbini Gabba, Perfetto e Gavia e anche la giacca Slicker Pro. Tuttavia, parte del motivo per cui sponsorizziamo le squadre è che ci piace sviluppare costantemente nuovi prodotti. Quindi dopo avergli consegnato il primo kit, li abbiamo incontrati in piccoli gruppi e li abbiamo fatti parlare».

Lo avete già fatto anche nel 2023?

C’è stato un primo giro a Bruxelles a fine stagione, mentre fra un paio di settimane andrò in Belgio e mi vedrò proprio con la squadra delle classiche. Chiederò il loro feedback, per capire se vorrebbero cambiare qualcosa. Il 2022 è stato il nostro primo anno con loro e già quest’inverno abbiamo inserito due nuovi articoli nel nostro catalogo per l’inverno 2023.

Di cosa si tratta?

Due capi che provengono direttamente dai feedback della Soudal. Un nuovo guanto in neoprene, molto più leggero di quello che avevamo prima. Ora c’è molta più libertà di movimento e non fa sudare così tanto, perché è più leggero. E poi il nuovo Arrow, un copriscarpe aerodinamico che tiene gli spruzzi della strada, l’acqua e la pioggia lontani dalle scarpe, anche quelle bianche. Entrambi finiranno nel catalogo del prossimo inverno.

I corridori sono tutti in grado di dare buoni feedback? 

Il migliore è Kasper Asgreen, che è molto bravo. Ma devo dire che ognuno di loro sa dare il suo contributo. Ho ricevuto buoni feedback da Yves Lampaert e anche Remco è fantastico, perché spinge sempre per diventare più veloce. Anche lui ha fatto delle buone domande e ha ricevuto delle buone risposte (ride, ndr). Non possiamo accontentarli su tutto, ma facciamo del nostro meglio. E se la stessa cosa ce la chiedono in due o tre, allora ci guardiamo e diciamo: «Dovremmo provarci».

Per Van Vilder, vincitore in Algarve, dopo l’arrivo una mantellina antivento, di solito la Slicker Pro
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E’ cambiato qualcosa passando da Ineos a Soudal?

Di base il materiale è simile, però Ineos è più concentrata sui grandi Giri. Quindi alcune delle loro richieste erano indirizzate verso questo aspetto, come quando presentammo il body da crono con il tessuto a palline che l’UCI vietò. Dagli sviluppi successivi però nacque il body di adesso che è ancora più veloce. In Soudal invece si concentrano maggiormente sulle classiche, quindi quei due prodotti che abbiamo in arrivo, i guanti e i copriscarpe, sono la risposta alle loro richieste. Ma ovviamente ora hanno Remco che può vincere i grandi Giri, quindi la loro attenzione si sta spostando. In fin dei conti, tutti corrono quando fa caldo e sotto la pioggia, quindi tutti hanno le stesse esigenze.

Hai parlato di piccoli gruppi: fate tante lavorazioni personalizzate?

Su un paio di articoli e per un paio di corridori si fanno misure custom, specialmente sui body da crono, perché quelli sono davvero importanti. Altrimenti, l’unica personalizzazione riguarda la lunghezza dei pantaloncini. Abbiamo la versione standard e poi una speciale più lunga per i corridori, ma scegliendo l’X2 Air copriamo il 90-95 per cento delle taglie.

Qualcosa di particolare per le classiche?

I capi sono quelli, cambia l’assortimento. Ci sono il body Sanremo, che abbiamo da molto tempo, e il BTW che è più sottile e adatto alle velocità elevate. Nelle classiche usano più che altro il BTW, perché non ci sono salite, ma dipende anche dal meteo. E’ tutto un fatto di velocità e quei piccoli guadagni possono salvarti le forze per giocarti meglio lo sprint.

Body con manicotti, la Gabba con i manicotti: ogni corridore della Soudal-Quick Step gestisce le temperature scegliendo i suoi capi
Body con manicotti, la Gabba con i manicotti: ogni corridore della Soudal-Quick Step gestisce le temperature scegliendo i suoi capi
Parlando delle giacche, preferiscono la Gabba a manica lunga o corta?

Per l’allenamento, generalmente usano il giubbino a maniche lunghe. Invece in gara, a meno che il tempo non sia davvero brutto, useranno la Gabba a manica corta, con i manicotti Nano Flex. Questo perché man mano che la corsa va avanti, a seconda del tempo, possono intervenire. Si parte con la Gabba e i manicotti. Poi quando si è già caldi, possono togliersi i manicotti e verso il finale anche la Gabba, in modo da restare con il body e diventare aerodinamici.

E per la biancheria intima?

Dipende da molti fattori. Hanno una bella scelta. C’è una maglia professionale, che è quella blu e che indossano tanto. Poi hanno l’intimo Flanders, la maglia Prosecco e l’intimo Miracolo. In queste corse, la preferenza di solito è di vestirsi a strati, usando i più leggeri sulla pelle e poi sempre più pesanti. Così possono controllare la temperatura mentre si avvicinano al traguardo.

C’è qualcuno di Castelli che li seguirà nei giorni delle classiche?

Tocca a me. Ho un doppio ruolo: uno è il collegamento fra l’azienda e la squadra e poi sono anche Product Marketing Manager. Due ruoli che si incontrano bene quando ci sediamo con la squadra e loro propongono un prodotto. Sono il primo filtro. Quindi fra un paio di settimane sarò alla Strade Bianche. A metà marzo sarò con il team per fare alcune prove al Nord. Potrò vedere davvero cosa indossano in corsa e se hanno qualche richiesta. E poi ad aprile dovrei essere al Giro delle Fiandre. Nelle prossime 6 settimane sarò con la squadra per almeno 10 giorni.

Fate parte del team, ormai?

Ci conoscono, quindi possiamo entrare e uscire come riteniamo necessario. Di sicuro cerchiamo di passare più tempo possibile con loro. Per questo andrò poi in ritiro con il gruppo Giro e la stessa cosa farò prima del Tour.

E tu da dove vieni?

Dagli Stati Uniti e sono in Castelli dal 2012. Prima lavoravo presso Castelli USA, sempre a contatto con i team, poi seguendo alcuni progetti speciali. Ho ripreso questo lavoro a marzo scorso proprio con la Soudal-Quick Step e mi sono subito schiantato con la bici durante un’uscita all’ora di pranzo, restando per un po’ in ospedale. Ho iniziato a correre negli anni del liceo e mi sono fatto strada scalando le classifiche negli Stati Uniti. Poi ho trascorso una stagione in Belgio e un altro anno e mezzo correndo in Austria, Ungheria e in quella zona.

Un corridore vero?

Ho molti chilometri nelle gambe, ho iniziato a correre quando alcuni dei ragazzi del team non erano ancora nati. Quindi sono cresciuto con vestiti orribili per andare in bicicletta, prima che tutto diventasse davvero tecnico. Ho sofferto il caldo e il freddo più di quello che capita a loro.

Vivi in Italia?

Esatto, a Bassano del Grappa con la mia famiglia. Un buon posto dove vivere. Peccato solo che il mio italiano sia ancora messo piuttosto male…