Un oro annunciato? Grigolini non si ferma certo a quello…

Un oro annunciato? Grigolini non si ferma certo a quello…

13.11.2025
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Lo aveva promesso sin dalla sua prima uscita, peraltro vincente, sui prati e Filippo Grigolini è uno che solitamente le promesse le mantiene. A Middelkerke il corridore udinese ha conquistato il titolo europeo juniores succedendo nell’albo d’oro a Mattia Agostinacchio, con il quale aveva occupato il podio degli ultimi mondiali. Quel bronzo era stato completamente inaspettato, questa volta invece sapeva di correre con il peso del pronostico addosso, quanto meno per la conquista di una medaglia.

L'arrivo solitario di Grigolini, un successo costruito nelle settimane scorse puntando l'obiettivo
L’arrivo solitario di Grigolini, un successo costruito nelle settimane scorse puntando l’obiettivo
L'arrivo solitario di Grigolini, un successo costruito nelle settimane scorse puntando l'obiettivo
L’arrivo solitario di Grigolini, un successo costruito nelle settimane scorse puntando l’obiettivo

Il friulano è sempre più in vista, tanto che su di lui hanno messo gli occhi anche le squadre del WorldTour e infatti è nell’orbita della Decathlon AG2R. Ma intanto c’è da festeggiare un oro al quale teneva particolarmente: «Lo avevo detto, dopo la prima vittoria al Giro delle Regioni che quello era il mio primo obiettivo e stavo lavorando per quello. Di sicuro è stata una grande emozione, qualcosa che mi porterò sempre dietro perché rappresenta il primo coronamento del lavoro svolto».

E’ stato più facile o difficile di quello che pensavi?

Devo dire che la corsa è andata rispecchiando abbastanza le mie aspettative. Ero convinto che, anche se non avevamo avuto occasioni per gareggiare all’estero, il nostro livello doveva essere alto e potevamo giocarcela. Non avevamo stabilito nessuna tattica alla vigilia, ma il cittì Pontoni ci aveva detto che dovevamo fare una corsa di testa e mettere al sicuro le medaglie perché potevamo conquistarla entrambi. Poi ci saremmo giocata la vittoria a viso aperto e così abbiamo fatto. Io ho avuto sicuramente un po’ di fortuna in più, ma il fatto di essere insieme sul podio è stato davvero eccezionale.

Nato a Udine il 7 ottobre 2008, il friulano in stagione vantava già 3 vittorie e 2 secondi posti
Nato a Udine il 7 ottobre 2008, il friulano in stagione vantava già 3 vittorie e 2 secondi posti
Nato a Udine il 7 ottobre 2008, il friulano in stagione vantava già 3 vittorie e 2 secondi posti
Nato a Udine il 7 ottobre 2008, il friulano in stagione vantava già 3 vittorie e 2 secondi posti
Quindi avete corso, almeno nella prima parte, aiutandovi, facendo gioco di squadra?

Per certi versi sì, infatti proprio tirando prima Pezzo Rosola e poi io abbiamo fatto selezione e siamo andati via insieme al belga. Io poi ho allungato perché volevo arrivare da solo ed essere sicuro.

Il percorso ti è sembrato più difficile del previsto, come ti sei trovato sulla sabbia?

Il tracciato mi piaceva molto, anche se non sono certo uno abituato alla sabbia. I percorsi italiani sono molto diversi, ma ormai abbiamo una certa abitudine a gareggiare all’estero, in Belgio dove spesso capita di trovare tracciati di questo genere e quindi non ci facciamo trovare impreparati. Non ho mai fatto un allenamento quest’anno sulla sabbia, ma diciamo che mi sono trovato bene.

Il percorso belga era caratterizzato dalla sabbia, con un lungo tratto a piedi nella fase finale
Il percorso belga era caratterizzato dalla sabbia, con un lungo tratto a piedi nella fase finale
Il percorso belga era caratterizzato dalla sabbia, con un lungo tratto a piedi nella fase finale
Il percorso belga era caratterizzato dalla sabbia, con un lungo tratto a piedi nella fase finale
Quanto ha influito anche la parte a piedi? C’era una porzione molto lunga dove si andava di corsa.

Sì, l’ultimo tratto sulla sabbia era tutto a piedi e ha influito molto. Possiamo anche dire che è stato lì che sono riuscito maggiormente a fare la differenza quando sono partito e ho ampliato il mio vantaggio. Credo che la corsa a piedi faccia sempre parte del bagaglio tecnico di un ciclocrossista e io amo profondamente questa disciplina, quindi anche tecnicamente voglio sfruttare tutte le opportunità.

Sei sul punto di passare alla Decathlon, quando sarà il tuo primo ritiro con loro?

Questa domanda mi consente di spiegare bene la mia situazione. Il prossimo anno, il secondo da juniores, vado alla Autozai Contri, venendo però comunque seguito dallo staff di Decathlon AG2R, per poi entrare nel devo team francese nel 2027. Con i transalpini farò comunque alcune gare già nella prossima stagione all’estero, ma per tutto il calendario italiano vestirò la maglia della Autozai. Per quanto concerne i ritiri, io farò quello iniziale con la Decathlon a fine febbraio, sarà un’importante presa di contatto con l’ambiente anche in funzione futura. Al ritiro della Autozai invece non ci sarò perché si svolgerà nella fase finale della stagione di ciclocross.

28 giorni di gara su strada con 9 Top 10, un bottino di buon livello per la sua prima stagione (foto Instagram)
28 giorni di gara su strada con 9 top 10, un bottino di buon livello per la sua prima stagione (foto Instagram)
28 giorni di gara su strada con 9 Top 10, un bottino di buon livello per la sua prima stagione (foto Instagram)
28 giorni di gara su strada con 9 top 10, un bottino di buon livello per la sua prima stagione (foto Instagram)
Quindi sei concentrato sul ciclocross con il benestare delle tue squadre…

Sì, infatti farò tutta la Coppa del mondo chiudendo la stagione al mondiale. E’ importante che possa dedicarmi al 100 per cento all’attività. Alla strada tengo moltissimo, ma avrò tempo e modo per pensarci, ora ci sono impegni pressanti che mi attendono.

A maggior ragione ora, visto che al mondiale guarderanno tutti a te: terzo posto all’ultima edizione, sei il campione europeo, presentarti alla gara iridata da uomo di riferimento per te è un vantaggio o uno svantaggio?

Io credo che sia un bene, innanzitutto mentalmente perché questa vittoria, per come è arrivata, per come l’ho costruita nei giorni e nelle settimane prima mi dà la consapevolezza che posso farcela, quindi sono contento così. E’ chiaro che tutto riparte da zero, ogni gara è a sé stante, ma intanto ho una maglia prestigiosa e sono tra i pretendenti a quella iridata.

Il podio dei mondiali di febbraio, con Grigolini bronzo a 30" dall'iridato Agostinacchio
Il podio dei mondiali di febbraio, con Grigolini bronzo a 30″ dall’iridato Agostinacchio
Il podio dei mondiali di febbraio, con Grigolini bronzo a 30" dall'iridato Agostinacchio
Il podio dei mondiali di febbraio, con Grigolini bronzo a 30″ dall’iridato Agostinacchio
Nel tuo approccio con la formazione francese, hai parlato anche del ciclocross?

Sì e l’ho scelta per questo. E’ la squadra di Sparfel, che ha vinto l’europeo nel 2023 ed è stato protagonista anche a Middelkerke, ma intanto ha fatto grandi cose durante la stagione su strada. Poi ci sono altri, c’era anche un francese tra i miei avversari che mi ritroverò come compagno di squadra. Sono convinti assertori della doppia attività, per me è la soluzione migliore per continuare a crescere.

Il bilancio di Pontoni e l’equilibrio con i devo team

Il bilancio di Pontoni e l’equilibrio con i devo team

11.11.2025
5 min
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In sede di presentazione degli europei di Middelkerke, il cittì Daniele Pontoni non aveva nascosto le sue ambizioni, parlando di almeno 4 carte da podio in altrettante categorie. Le sue previsioni si sono rivelate esatte. 4 medaglie in tre prove con il rammarico del quarto posto della Casasola scaturito da una caduta, ma con due ori che portano l’Italia al secondo posto nel medagliere.

Grigolini al traguardo. Il titolo europeo arriva dopo il bronzo mondiale d'inizio febbraio
Grigolini al traguardo. Il titolo europeo arriva dopo il bronzo mondiale d’inizio febbraio
Grigolini al traguardo. Il titolo europeo arriva dopo il bronzo mondiale d'inizio febbraio
Grigolini al traguardo. Il titolo europeo arriva dopo il bronzo mondiale d’inizio febbraio

Il Re Mida dell’offroad italiano

Pontoni sta diventando un po’ come il Re Mida dell’offroad italiano, seguendo le orme di Villa su pista. Come il suo collega non è solito esaltarsi di fronte alle vittorie come anche abbattersi nei momenti difficili, ma è chiaro che il bottino di Middelkerke rappresenta per certi versi uno spartiacque per il movimento nazionale del ciclocross che aveva preso nelle sue mani con ben poche certezze e un livello internazionale molto inferiore.

«La gara di un giorno poi vive su tanti fattori, in principal modo serve sempre la fortuna – afferma Pontoni al suo rientro in Italia – Dispiace per Sara, però le gare vanno così. Usciamo consapevoli che adesso ci guardano tutti in un’altra maniera. Abbiamo alzato il nostro livello, i nostri atleti hanno preso tanta consapevolezza con risultati importanti che ci fanno guardare al proseguo della stagione con le prove di Coppa del mondo, ma soprattutto adesso il nostro obiettivo saranno i mondiali. In Coppa ci saranno delle rotazioni tra gli atleti che aspirano a buoni risultati, questo ed il prossimo anno perché voglio vedere tanti atleti fare esperienza a questi livelli».

Grigolini e Pezzo Rosola, autori di una straordinaria doppietta fra gli juniores
Grigolini e Pezzo Rosola, autori di una straordinaria doppietta fra gli juniores che ha esaltato Pontoni
Grigolini e Pezzo Rosola, autori di una straordinaria doppietta fra gli juniores
Grigolini e Pezzo Rosola, autori di una straordinaria doppietta fra gli juniores che ha esaltato Pontoni
Quando avevi iniziato il lavoro avevi detto che per i giovani c’era un po’ da ispirarsi all’esempio francese. Adesso però è il tuo l’esempio che è d’ispirazione anche per gli altri Paesi…

All’inizio avevo bisogno innanzitutto di conoscere l’ambiente, di capire come le società e gli atleti agivano e si poteva trovare un equilibrio anche con il mio gruppo di lavoro. Ritengo di avere uno staff fondamentale durante le fasi di preparazione, la programmazione di tutto l’anno, la valutazione degli atleti con il team performance. E’ tutto un qualcosa in più che ci ha portato ad ottenere anche questi risultati.

Agostinacchio diceva che adesso lo aspetta il primo ritiro con la sua squadra, col suo devo team e lo stesso toccherà a Grigolini. Quanto è importante aver trovato un giusto equilibrio per i ragazzi anche con i loro team di appartenenza del WorldTour?

E’ un passaggio fondamentale – sentenzia Pontoni – Devi trovare un giusto compromesso anche con loro. Adesso Mattia andrà a farsi il primo ritiro e non farà la prima prova di Coppa. Questo l’abbiamo concordato assieme anche dopo il risultato di sabato, quindi è giusto che lui segua anche le indicazioni del team. Noi lo avremo per tutte le altre 5 prove e poi per il mondiale, quindi è giusto trovare anche dei compromessi programmando assieme. Questo, soprattutto sull’onda lunga, è importante.

Dopo il titolo europeo, Agostinacchio ora andrà al ritiro con la EF Education EasyPost, saltando la prima di Coppa
Dopo il titolo europeo, Agostinacchio ora andrà al ritiro con la EF Education EasyPost, saltando la prima di Coppa
Dopo il titolo europeo, Agostinacchio ora andrà al ritiro con la EF Education EasyPost, saltando la prima di Coppa
Dopo il titolo europeo, Agostinacchio ora andrà al ritiro con la EF Education EasyPost, saltando la prima di Coppa
C’è concorrenza tra i ragazzi, ad esempio tra Agostinacchio che ha vinto il titolo e Viezzi che ha chiuso dodicesimo? come vivono questo rapporto, questa concorrenza interna nelle varie categorie?

Io direi una sana concorrenza che deve esserci, dove però ognuno si mette a disposizione dell’altro e in questo weekend ne abbiamo avuto la dimostrazione totale. Tutti si sono messi a disposizione di tutti e tutti i team hanno lavorato per tutti. L’obiettivo è comune e può portare anche a sorprese non pronosticate, come il bronzo di Nicole Azzetti che alza ancora il nostro livello nella categoria juniores aggiungendo un’altra freccia a Pellizotti e Bianchi, ora c’è anche lei che può competere ad alto livello. Come son sicuro che arriveranno a breve altri juniores che metteranno in difficoltà anche i due atleti di punta  che hanno alle spalle già un anno di esperienza, con Grigolini campione e Pezzo Rosola che ha fatto una super gara nelle condizioni in cui si è trovato, ha preso l’argento, ma un argento che vale un altro oro.

Le juniores al lavoro. A livello giovanile il bilancio azzurro è il migliore della rassegna continentale
Le juniores al lavoro. A livello giovanile il bilancio azzurro è il migliore della rassegna continentale
Le juniores al lavoro. A livello giovanile il bilancio azzurro è il migliore della rassegna continentale
Le juniores al lavoro. A livello giovanile il bilancio azzurro è il migliore della rassegna continentale
Era la stessa competitività che c’era tra te e Luca Bramati?

Erano altri tempi. Questi ragazzi sono ancora alle fasi iniziali, si divertono. La cosa importante è che tutti si son messi a disposizione della nazionale a 360°. Il plauso mio va a tutti i ragazzi, ma tutti, dal primo all’ultimo, per quello che hanno fatto in questi giorni e soprattutto per come si sono comportati, perché quella è la cosa per cui vado più orgoglioso, il nostro comportamento, il nostro decoro, la nostra educazione e il nostro modo di essere. Sai cos’è la differenza più grande rispetto a prima?

Quale?

Quando siamo arrivati in questo ambiente, fuori dalla nostra area c’era qualche fotografo e nulla più. Nel weekend c’era il pienone, eravamo completamente circondati dal pubblico e dalla gente e questo sicuramente fa molto piacere per i ragazzi, ma soprattutto per noi e per il nostro movimento.

Tanta gente intorno al box azzurro, a conferma del completo rilancio d'immagine della nostra nazionale
Tanta gente intorno al box azzurro, a conferma del completo rilancio d’immagine della nostra nazionale
Tanta gente intorno al box azzurro, a conferma del completo rilancio d'immagine della nostra nazionale
Tanta gente intorno al box azzurro, a conferma del completo rilancio d’immagine della nostra nazionale
Quando vedremo questo stesso livello anche fra gli elite?

Tre cose secondo me saranno fondamentali perché ciò avvenga. La prima è la crescita naturale dei ragazzi. La seconda è mantenere con i team un rapporto che permetta a loro di continuare questa specialità, e perché ciò avvenga sarà fondamentale dal 2027 l’introduzione dei punti UCI anche in questa specialità come anche in tutte le altre. La terza la sapremo fra qualche mese, se questo sport avrà l’ufficialità di diventare olimpico. A quel punto anche per noi diventerà più facile mantenere i Viezzi, gli Agostinacchio, i Pezzo e i Grigolini. E non è detto che si avvicini qualcun altro di quelli che “abbiamo perso”, mi riferisco ai Paletti di turno. Adesso a livello elite lo sappiamo, siamo in difficoltà, ma credo che alla fine di questo quadriennio non saremo più molto lontani dal vertice.

Grigolini

A Osoppo riecco Grigolini, bronzo mondiale con grandi progetti

13.10.2025
6 min
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Terza tappa al Giro delle Regioni dalla quale emerge tutto il meglio del ciclocross nazionale. Un test fondamentale un po’ per tutti e per tutte le categorie, tanto è vero che il cittì Daniele Pontoni ha riempito il suo ideale taccuino di appunti in vista del primo grande appuntamento stagionale, gli europei del secondo weekend di novembre. Da una parte emerge un livello qualitativo alto in quasi tutte le categorie assolute (i giovani di ieri premono e stanno cominciando a rimescolare le carte anche fra gli Elite), dall’altra si rivedono anche corridori che avevamo lasciato lo scorso inverno con una grande gioia e tante prospettive, come il bronzo mondiale Filippo Grigolini.

L'arrivo vittorioso di Grigolini, con 13" su Tommaso Cingolani e 18" su Dell'Oglio (foto Paletti)
L’arrivo vittorioso di Grigolini, con 13″ su Tommaso Cingolani e 18″ su Dell’Oglio (foto Paletti)
L'arrivo vittorioso di Grigolini, con 13" su Tommaso Cingolani e 18" su Dell'Oglio (foto Paletti)
L’arrivo vittorioso di Grigolini, con 13″ su Tommaso Cingolani e 18″ su Dell’Oglio (foto Paletti)

Si parte dal bronzo mondiale

Battuto nettamente a Tarvisio dal campione d’Italia Patrick Pezzo Rosola, Grigolini si è preso una sonora rivincita sempre in terra friulana, su un percorso che conosce a menadito, traendo dalla gara quelle rassicurazioni sulla sua forma che cercava: «Siamo partiti e subito con il mio compagno di squadra Filippo Cingolani abbiamo fatto il vuoto. Io già dopo la prima curva mi sono messo in testa e non l’ho più lasciata. Al terzo giro Filippo si è staccato e il resto della gara l’ho fatto da solo. Ho un po’ riscattato quel pizzico di delusione vissuto a Tarvisio: lì stavo bene, ma nevicava, pioveva, col freddo sono andato in crisi».

Grigolini è al secondo anno nella categoria, ma chiaramente la nomea di bronzo mondiale in carica lo porta alle gare con un carico d’attenzione addosso che gli avversari non hanno: «A me non pesa questa pressione, è anche normale che ci sia. Il fatto del podio mi dà una motivazione in più per trovare quest’anno tutti gli strumenti per provare a vincerlo, il mondiale…».

Il friulano insieme a Tommaso Cingolani, poi staccato. Grigolini punta deciso al mondiale di Hulst 2026 (foto Paletti)
Il friulano insieme a Tommaso Cingolani, poi staccato. Grigolini punta deciso al mondiale di Hulst 2026 (foto Paletti)

Dalla strada una nuova dimensione

Dopo il mondiale, il friulano ha vissuto una stagione su strada, la sua prima in assoluto, senza troppe gare, ma vissuta con grande attenzione e risultati di un certo peso: «Non avevo mai corso prima, è stata un’esperienza bella. Mi sono anche trovato bene, anche se con il mio team, il Borgo Molino Vigna Fiorita non si è instaurato il giusto feeling. Ma è stata un’esperienza positiva che mi aiuterà anche molto per questa stagione di ciclocross».

26 giorni di gara con alcune Top 10 di qualità, sia nelle corse di un giorno che nelle classifiche dei giovani delle corse a tappe. Qual è allora la tua dimensione ideale? «Io credo di essere andato soprattutto forte nelle corse di più giorni. Anche se magari ho avuto una giornata storta e perdevo tempo senza quindi riuscire a consolidare bene la classifica ed è su questo aspetto che voglio lavorare perché vedo che ho grandi margini».

Uno sconsolato Grigolini al Giro del Medio Po, ripreso a 10 metri dal traguardo
Uno sconsolato Grigolini al Giro del Medio Po, ripreso a 10 metri dal traguardo (foto Instagram)
Uno sconsolato Grigolini al Giro del Medio Po, ripreso a 10 metri dal traguardo
Uno sconsolato Grigolini al Giro del Medio Po, ripreso a 10 metri dal traguardo (foto Instagram)

Una vittoria sfuggita per… 10 metri

Qual è stata la tua gara migliore su strada? «Al Giro d’Abruzzo devo dire che mi sono divertito e ho fatto anche bene con due Top 10 e il 6° posto finale, ma la mia gara migliore secondo me è stata al successivo Giro del Medio Po, non tanto per il 5° posto finale, miglior risultato della mia stagione quanto perché me la stavo giocando alla grande per la vittoria, mi hanno ripreso proprio sul traguardo. Ero andato via in salita e credevo davvero di avercela fatta, fino agli ultimi 10 metri…».

Ma ora Grigolini possiamo considerarlo un ciclocrossista o uno stradista? «Entrambe le cose, io voglio fare bene in ambedue. Per questo ho messo da parte la mtb per concentrarmi su queste due discipline che per me sono bellissime».

28 giorni di gara su strada con 9 Top 10, un bottino di buon livello per la sua prima stagione (foto Instagram)
28 giorni di gara su strada con 9 Top 10, un bottino di buon livello per la sua prima stagione (foto Instagram)
28 giorni di gara su strada con 9 Top 10, un bottino di buon livello per la sua prima stagione (foto Instagram)
28 giorni di gara su strada con 9 Top 10, un bottino di buon livello per la sua prima stagione (foto Instagram)

Già nel mirino di un devo team

Tanti obiettivi nel corso dell’inverno e non solo: «Ora si lavora per gli europei, poi ci sarà il lungo avvicinamento alle gare titolate di gennaio e come ho detto la mia mente è focalizzata sul mondiale e quei gradini del podio da scalare. Poi ci sarà la stagione su strada, in un nuovo team per le gare in Italia, ma farò anche alcune prove estere con un devo team internazionale con il quale poi conto di passare direttamente da Under 23. Non sarò stagista, avrò proprio un doppio tesserino, uno per le gare italiane e uno per quelle all’estero, fra pochi giorni dovrebbe essere annunciato il tutto».

Il podio della prova Open con Bertolini (3°), Scappini al secondo successo e Ceolin (foto Paletti)
Il podio della prova Open con Bertolini (3°), Scappini al secondo successo e Ceolin (foto Paletti)
Il podio della prova Open con Bertolini (3°), Scappini al secondo successo e Ceolin (foto Paletti)
Il podio della prova Open con Bertolini (3°), Scappini al secondo successo e Ceolin (foto Paletti)

Giornata no per Viezzi, sì per Scappini

La domenica di Osoppo, allestita con la consueta perizia dal Jam’s Bike Team Buja è stata importante anche per altre categorie. Appassionante la prova Open maschile dove le gerarchie della domenica precedente si sono ribaltate e Scappini è tornato a ruggire, aggiudicandosi la gara questa volta con tutti i migliori contro. Viezzi, trionfatore a Tarvisio ha pagato una pessima partenza ma peggio è andata a Mattia Agostinacchio, al suo esordio fra gli U23, caduto al primo giro insieme a Bertolini e poi alle prese con una doppia scollatura alla ruota posteriore che l’ha costretto al ritiro. Alla fine Scappini ha avuto la meglio in volata su Ceolin contenendo il ritorno furioso di Bertolini.

Secondo successo nel circuito per la Casasola, qui alle spalle della Borello sempre leader (foto Paletti)
Secondo successo nel circuito per la Casasola, qui alle spalle della Borello sempre leader (foto Paletti)
Secondo successo nel circuito per la Casasola, qui alle spalle della Borello sempre leader (foto Paletti)
Secondo successo nel circuito per la Casasola, qui alle spalle della Borello sempre leader (foto Paletti)

La salita a tutta birra della Casasola

Seconda apparizione e seconda vittoria invece per Sara Casasola, andata via al penultimo giro e unica donna capace di superare la rampa più ripida del percorso senza mettere piede a terra. Un dato importante, che l’ha confortata anche più della vittoria su Elisa Ferri (all’esordio fra le U23) e la leader di classifica Carlotta Borello, sulla strada verso la miglior condizione da mostrare già nelle prime prove del Superprestige.

Il bronzo di Grigolini, travolto dalla festa di Mattia

08.02.2025
5 min
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C’era anche lui, sul podio di Lievin. Certo, forse tanti guardavano al centro, a Mattia Agostinacchio con la sua sgargiante maglia arcobaleno, ma al suo fianco faceva bella mostra di sé anche la medaglia di bronzo di Filippo Grigolini. In un’altra edizione quell’impresa avrebbe forse avuto ben altra eco, in quegli anni di vacche magre per il ciclocross italiano. Ma forse proprio quel bronzo arrivato in quella che è stata un’autentica festa azzurra assume un significato ancora maggiore.

Il podio mondiale con il friulano al fianco dell’amico-rivale Agostinacchio e del francese Bruyere Joumard
Il podio mondiale con il friulano al fianco dell’amico-rivale Agostinacchio e del francese Bruyere Joumard

A distanza di qualche giorno, quel che si nota parlando con Filippo è come un cambiamento in atto, la consapevolezza di quel che davvero vale e può fare. D’altronde, alla vigilia del mondiale anche lui ambiva a un posto sul podio e averlo centrato è sinonimo di grande qualità.

«Io sapevo che poteva essere nelle mie corde, sono partito con quell’ambizione. E non mi sono scoraggiato neanche quando al secondo giro sono caduto. Ero 12°, stavo risalendo, ho dovuto ricominciare tutto da capo. Ma non mi sono lasciato andare, mi sono detto che potevo ancora rimettere a posto i pezzi del puzzle, c’era tempo».

Per Filippo il finale di mondiale è stato molto duro, ma a dispetto della stanchezza ha vinto il duello con Noval
Per Filippo il finale di mondiale è stato molto duro, ma a dispetto della stanchezza ha vinto il duello con Noval
Una medaglia vinta quindi innanzitutto di testa…

Io penso di sì, la concentrazione è stata l’elemento in più. Dopo la caduta non ho più commesso errori tecnici, perché una caduta è sempre figlia di un errore di guida. Sono andato avanti sapendo che la corsa era ancora lunga e si poteva arrivare dove volevo.

Che gara è stata, diversa dalle altre che hai effettuato all’estero in questa stagione?

Non direi, gli avversari ormai impari a conoscerli dopo le varie prove di Coppa del Mondo e aver seguito la challenge è stata secondo me fondamentale per i nostri risultati. Sai che si parte sempre a tutta, che molto si gioca già all’inizio e non devi perdere il treno dei più forti. E soprattutto che devi stare lì con la testa prima di tutto.

A Benidorm (ESP), nella prova di Coppa prima del mondiale Grigolini aveva chiuso 6°, ma in grande crescita
A Benidorm (ESP), nella prova di Coppa prima del mondiale Grigolini aveva chiuso 6°, ma in grande crescita
Tu sei stato anche davanti, a vedere da vicino la leadership. Ci hai sperato?

Per un attimo, quando il francese è caduto. Io ero dietro con Mattia e lo spagnolo, a quel punto ero secondo, lo vedevo poco davanti. Ma poi sentivo che ero affaticato, che la stanchezza si faceva sentire e dovevo sapermi gestire. Quando Mattia è partito non avevo le gambe per tenerlo, ho pensato che dovevo badare all’iberico per giocarmi il podio e così è stato.

Mattia primo, tu terzo, Patrick Pezzo Rosola che senza la caduta sarebbe stato anche lui a lottare per le prime piazze. Quanto ha contato essere abituati a confrontarvi fra voi?

Io credo che sia stato decisivo, perché ogni gara nazionale era tirata. Lo abbiamo capito dopo che Mattia ha vinto l’europeo, se io finivo secondo vicino a lui significa che anche fra gli stranieri erano pochi a quel livello. Mattia è stato uno stimolo continuo, credo di essere cresciuto molto insieme a lui.

Grigolini si era già messo in luce al Giro delle Regioni, ha vinto il Guerciotti ed è salito sul podio tricolore
Grigolini si era già messo in luce al Giro delle Regioni, ha vinto il Guerciotti ed è salito sul podio tricolore
Sui social hai raccontato l’emozione vissuta il giorno prima, allenandoti con Mathieu Van der Poel…

Sì, è stato qualcosa di magico essere al suo fianco, vederlo da vicino io che ero abituato ad ammirarlo in Tv. Dal vivo fa ancora più impressione, lo vedi imponente, che trasuda potenza. Ti dà la sensazione dell’invincibilità. Siamo stati vicini un giro, tenergli la ruota è stata una sensazione enorme.

Ora la stagione è finita e ti attende la strada, che per te è un po’ una novità visto il tuo passato, anche tricolore nella mountain bike.

Nel 2024 ho fatto una decina di gare, ma mi sono divertito più lì che nelle prove offroad. Voglio provarci per quello, mi attira di più, voglio vedere dove posso arrivare anche sull’onda di questa nuova consapevolezza. Entro in un team di primo livello come il Borgo Molino, io parto per divertirmi innanzitutto, poi vedremo che cosa uscirà fuori.

Su strada il friulano nel 2024 ha corso da allievo, centrando quasi sempre la Top 10 con il 3° posto alla Julium Classic
Su strada il friulano nel 2024 ha corso da allievo, centrando quasi sempre la Top 10 con il 3° posto alla Julium Classic
E’ chiaro però che ora le aspettative su di te sono aumentate…

Lo so, ma devo intanto capire che corridore sono e posso essere. Io credo di avere caratteristiche da passista-scalatore, ma le salite mi piacciono tanto e voglio scoprire soprattutto lì quali possono essere i miei limiti considerando anche la mia leggerezza fisica, ideale per quel tipo di percorsi.

Ti hanno fatto feste a casa?

I miei genitori erano lì, quando sono arrivato li ho visti ed erano anche più emozionati ed entusiasti di me. Loro mi hanno sempre favorito e appoggiato su tutto, mi hanno sempre incoraggiato a fare quello che volevo. Questa medaglia è anche un po’ loro, non potrò mai ringraziarli abbastanza. So che non è facile sapere che tuo figlio si allena su strada, soprattutto al giorno d’oggi, ma io sono sempre molto attento. Pedalo prevalentemente sulle strade che da Udine portano verso Gemona e Buja, uso sempre le luci, faccio grande attenzione. Ma è la mia vita e loro questo lo rispettano.

Un altro junior da seguire. Grigolini in rosa a Cantoira

11.11.2024
5 min
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Udinese classe 2008, Filippo Grigolini è uno dei nomi emergenti del ciclocross italiano. Al primo anno nella categoria juniores il friulano aggiudicandosi la quinta tappa del Giro delle Regioni di ciclocross a Cantoira è balzato al comando della classifica. E’ l’ennesima dimostrazione dell’effervescenza della categoria, illuminata dal trionfo continentale di Filippo Agostinacchio e che aveva inaugurato l’anno con le imprese di Stefano Viezzi, oggi Under 23 ma a gennaio trionfatore in Coppa del Mondo e poi impossessatosi del titolo mondiale.

Grigolini quest’anno ha colto 6 vittorie nella mtb e il podio alla Julium Classic su strada
Grigolini quest’anno ha colto 6 vittorie nella mtb e il podio alla Julium Classic su strada

Il ciclocross prima di tutto

Un amore, quello di Grigolini per il ciclocross che sovrasta quello per le altre discipline ciclistiche anche se il sedicenne è pienamente inserito nel novero dei multidisciplinari: «E’ la specialità che prediligo, adoro i percorsi veloci, con curve tecniche dove rilanciando fai la differenza. Quest’anno ho fatto un po’ di tutto, anche mtb dove ho vinto il titolo nazionale allievi 2° anno e su strada, ma dalla prossima stagione privilegerò quest’ultima perché fare tre discipline è troppo dispersivo e al ciclocross invernale non rinuncio, ma posso abbinarlo con la preparazione di una sola disciplina».

La passione di Grigolini per il ciclismo ha radici antiche: «Devo dire grazie a un amico, un mio coetaneo che quando avevo 6 anni mi spinse a imitarlo e andare in giro in bici con lui. Da allora non ho più smesso è ho fatto tutta la trafila delle varie categorie per i giovanissimi, appassionandomi soprattutto all’offorad come spesso avviene dalle mie parti».

Per il friulano i percorsi preferiti sono quelli tecnici con curve secche, dove rilanciare l’azione
Per il friulano i percorsi preferiti sono quelli tecnici con curve secche, dove rilanciare l’azione

Su strada è uno scalatore puro

La scelta dell’udinese di privilegiare la strada oltre al ciclocross ha precise radici tecniche, legate soprattutto alla sua conformazione fisica e parlando con lui si nota come anche abbia ben chiare le sue idee: «Io sono molto leggero e vado bene in salita. Posso considerarmi uno scalatore puro e so che nel ciclismo moderno, soprattutto nella mia generazione una figura così specifica latita ma mi dicono che proprio per questo potrei avere un futuro. Questo però mi impone delle scelte: già dal primo anno junior voglio crescere e affrontare gare impegnative e con molte salite, per dimostrare quello che so fare».

Grigolini fa parte di quel pacchetto di atleti che Pontoni ha iniziato a coinvolgere da giovanissimi nel team azzurro e i risultati, come nel caso della medagliata europea Pellizotti, si vedono: «Il cittì mi ha iniziato a convocare per i ritiri azzurri già quand’ero al primo anno allievi. Sono state esperienze importanti, condividevamo l’ambiente, ci ha dato le basi per le nostre esperienze attuali. Anch’io ero agli europei e sinceramente mi dispiace non aver potuto fare di più del mio 12° posto, ma ho pagato a caro prezzo una foratura in partenza. Da lì però sono stato contento della mia prestazione perché ho rimontato molte posizioni e dimostrato che avrei potuto fare molto di più con un po’ più di fortuna».

Per l’udinese anche la gioia del titolo italiano Allievi 2° anno in mtb a Chies d’Alpago
Per l’udinese anche la gioia del titolo italiano Allievi 2° anno in mtb a Chies d’Alpago

Agostinacchio? Non è lontano…

D’altronde per tutta la stagione il friulano non è mai stato molto lontano dal campione europeo Agostinacchio e anche nella prova internazionale di Torino, successiva a quella di Cantoira, la sfida fra i due è stata appassionante: «Era un percorso molto veloce nel quale sono rimasto attaccato al campione europeo per quasi tutta la durata pur se caduto nella prima parte. Poi Mattia è andato via nell’ultimo giro e ha vinto per 20”. Nella parte finale non avevo più energia nelle gambe, forse per l’impegno di Cantoira di 24 ore prima o per la rimonta dopo la caduta, ma non ci ho neanche pensato troppo».

Ci sarà a Gallipoli?

Ora l’udinese avrebbe la possibilità di cogliere un traguardo prestigioso come la conquista della maglia rosa al Giro delle Regioni: «Ma è molto difficile che ciò avvenga. La squadra non ha in programma la trasferta a Gallipoli per l’ultima tappa del 22 dicembre, ma tra tricolori e altre prove internazionali non mancano le occasioni per mettermi in luce, pensando anche ai mondiali».