Eva Lechner, Coppa del mondo Namur, 2020

Meglio strada o Mtb? A lezione da Eva Lechner

28.12.2020
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E’ una situazione particolare, quella in cui si trova Eva Lechner. Gareggia nelle principali prove internazionali. E’ regolarmente in Coppa del mondo, qualche piazzamento arriva (compatibilmente con la sua ripresa dopo la brutta caduta di Tabor), ma è come se fosse un po’ alla finestra, a guardar battagliare le sue “nemiche di sempre”, le olandesi che tutto vincono. Un osservatorio privilegiato, che le consente di esprimere un’importante analisi sul loro comportamento. E andando un po’ più in là, sulle differenze fra le puriste del cross e chi invece si dedica anche alla strada e alla mountain bike.

Lo spunto di discussione arriva dalle ripetute vittorie di Lucinda Brand, una delle più esperte dell’ambiente, che rispetto alla maggioranza delle sue avversarie abbina al ciclocross le classiche su strada.

Lucinda Brand, Coppa del mondo Namur, 2020
Lucinda Brand ha potenza da vendere grazie alle tante corse su strada
Lucinda Brand, Coppa del mondo Namur, 2020
Brand sfoggia potenza da stradista

«Lucinda è sempre stata un’atleta fortissima – dice Eva – la ricordo nelle file della Rabobank, ha vinto anche due campionati nazionali e classiche di WorldTour, insomma è una stradista affermata. Solo che negli ultimi anni ha spostato decisamente il baricentro verso il ciclocross. Ultimamente aveva avuto problemi fisici, ma ora che è in condizione è quasi imbattibile. Per ora…».

Che cosa le dà di più la sua esperienza sulla strada?

Si vede che ha più fondo e che sui percorsi molto scorrevoli riesce a sviluppare maggiore velocità, come accade a tutte le atlete che lavorano molto su strada. Come tecnica non è tra quelle che spiccano, ma va anche detto che sa imparare dai propri errori.

Chi viene dal ciclismo su strada in che cosa invece è inferiore alle specialiste pure?

La tecnica, che sui percorsi più duri e articolati è un’arma in più: dove serve capacità di guida e cambio di ritmo. Ad esempio, chi abbina al ciclocross la Mtb è avvantaggiato, perché quello è il suo pane. Il biker ad esempio è abituato a fare discese difficili e quando le condizioni climatiche e del terreno sono impervie, la differenza emerge ancora di più.

Marianne Vos, X2O Cyclocross Badkamers 2020, Herentals
Marianne Vos ha tanta forza e una buona tecnica, anche se i percorsi sono cambiati
Marianne Vos, X2O Cyclocross Badkamers 2020, Herentals
Vos ha forza e una tecnica da… aggiornare
Adesso sta rientrando nel giro anche Marianne Vos…

Lei è una campionessa che rispecchia un po’ tutte queste caratteristiche. E’ una stradista, ma da giovanissima aveva praticato anche la Mtb. Il problema è che nel frattempo le bici sono cambiate com’è cambiata conseguentemente la tecnica di guida e la Vos rischia di pagare qualcosa. 

Questo significa che il suo bagaglio di esperienze non l’aiuterà?

Non del tutto. Faccio un esempio: un’atleta junior di adesso, che pratica ciclocross e Mtb, ha un livello tecnico più alto di quello che aveva Eva Lechner alla sua età. Anche perché si trova a confrontarsi su percorsi diversi. Una volta, nella mountain bike si affrontavano salite più corte, ora gli sforzi sono prolungati e questo ha effetti anche in altri ambiti.

Ceylin Del Carmen Alvarado, X2O Cyclocross Badkamers 2020, Herentals
Ceylin Del Carmen Alvarado, iridata, la sintesi perfetta tra forza e capacità guida
Ceylin Del Carmen Alvarado, X2O Cyclocross Badkamers 2020, Herentals
Alvarado, l’identikit del crossista moderno
Abbiamo parlato di Brand, Vos e chi viene dalla strada. Inizialmente però la stagione sembrava più favorevole alle atlete con un presente offroad, come Alvarado e Blanka Vas…

Attenzione: non vanno identificate come biker tout court. Anche loro fanno tanta strada – sottolinea Lechner – anche se i risultati li ottengono e li cercano soprattutto nella Mtb, probabilmente anche per fini olimpici. La differenza principale rispetto alle altre, rispetto anche a me, è che sono giovani. Sono l’espressione di quel ciclismo multidisciplinare di oggi che è tanto in voga e inoltre hanno enormi capacità di recupero, sicuramente superiori alle nostre.

Le gerarchie attuali saranno secondo te le stesse fra un mese quando ci saranno i mondiali?

Spero proprio di no… In un mese può succedere tanto e io stessa spero per allora di essere un’altra Eva Lechner. Ora sono in crescita, ma non sono ancora a un livello molto alto. Devo lavorare e aspettare, d’altronde la caduta di Tabor ha influito molto. Ma devo dire anche che dopo la stagione di Mtb ero stanca. Intanto gareggio e mi riabituo al ritmo gara, poi tra un mese vedremo…

Ethic Sport 2020

Bertolini e Lechner testimonial di Ethic Sport

01.12.2020
2 min
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Gioele Bertolini e Eva Lechner sono loro i top testimonial EthicSport per quanto riguarda il mondo del ciclismo e del cross in modo particolare.

La stagione di Coppa del mondo è appena partita e i due azzurri hanno vissuto il debutto di Tabor, fronteggiando qualche imprevisto e lanciandosi però nella lunga rincorsa che li porterà ai mondiali di Oostende, in Belgio, in programma per il 30 e 31 gennaio 2021.

Gioele Bertolini 2020
Gioele Bertolini dopo Tabor punta dritto su Namur
Gioele Bertolini 2020
Bertolini dopo Tabor punta su Namur

Da sempre EthicSport è molto vicina alle esigenze degli atleti, con l’obiettivo di creare maggiore consapevolezza sulle problematiche alimentari nella pratica sportiva. L’esperienza EthicSport nasce sul campo e cresce giorno dopo giorno grazie al continuo contatto con squadre professionistiche, federazioni sportive, staff medici e Università.

Eva Lechner
Anche Eva Lechner, purtroppo caduta a Tabor, testimonial di Ethic Sport
Eva Lechner
Lechner, debutto sfortunato a Tabor

Gli integratori professionali EthicSport – questa va considerata una vera e propria “mission” aziendale – sono stati sviluppati per ottimizzare il rendimento in tutte le fasi delle discipline sportive, con un’attenzione particolare agli sport di endurance. Ogni nuovo prodotto nasce difatti da un attento studio delle letterature scientifiche, sempre nel rispetto dell’organismo dell’atleta. E la stessa produzione viene proposta utilizzando esclusivamente le migliori materie prime e seguendo i più alti standard realizzativi. 

Il risultato? Ogni differente prodotto offre all’atleta la miglior resa, sia in allenamento che in gara.

www.ethicsport.it

Lechner sesta, soddisfatta a metà

07.11.2020
2 min
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Il campionato europeo di ciclocross femminile si è concluso da poche ore. Ha vinto la stella di casa, Celyn Alvarado, che ha preceduto altre tre sue connazionali. Per Eva Lechner un buon sesto posto a 1’18” da colei che è anche l’iridata in carica.

Una corsa veloce

«E’ andata così, così – commenta Lechner – il percorso era davvero velocissimo. Tutto piatto. Anche oltre le attese. Sono partita bene. Ero davanti con le migliori, poi nel corso del secondo giro sono rimasta un po’ troppo dietro e in quel momento davanti hanno accelerato. Qualche spallata di troppo con le olandesi. Succede. Sono momenti».

Secondo Eva qualcuna ha fatto anche un buco. Alla fine con tutte quelle orange là davanti un minimo di gioco di squadra è stato fatto. 

Alvarado tra le compagne nelle fasi di avvio
Alvarado tra le compagne nelle fasi di avvio

Vigilia nervosa

Non tutte le bici della Lechner e anche di altre ragazze erano arrivate a destinazione venerdì. Di certo questa mancanza non ha agevolato l’approccio alla gara. 

«Sinceramente non voglio neanche entrare nell’argomento – spiega in modo laconico Eva – per fortuna la mia bici ce l’avevo e quello che mancava era il muletto. Ho sperato che non mi servisse. Era un telaio più grande rispetto alle mie misure. Lo abbiamo sistemato un po’ alla vigilia. Per fortuna non c’è stato fango in corsa».

Adesso è già tempo di guardare avanti. Il prossimo big goal è il mondiale. Ma già mercoledì si tornerà in gara per una tappa di Superprestige.

«L’obiettivo – conclude Lechner – è crescere in vista del mondiale di Ostenda a fine gennaio. Le sensazioni di oggi non sono state brutte e io sono abbastanza soddisfatta della mia gara anche se speravo di raccogliere qualcosa in più».

Lechner pronta a graffiare in Olanda

06.11.2020
3 min
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Ancora poche ore e in Olanda andrà in scena il campionato europeo di ciclocross. L’Italia tra le donne elite può giocare una carta molto interessante. L’asso in questione è Eva Lechner. L’altra azzurra è Maria Alice Arzuffi.

L’altoatesina è la campionessa italiana in carica. Ha ripreso la sua stagione del cross piuttosto bene e soprattutto esce dall’annata in Mtb con un argento iridato al collo. Segno che quando Eva sta bene ed è serena può ancora mordere.

Materiali al top

E il merito di questa seconda giovinezza è anche di Luca Bramati, che la segue nella preparazione e nel supporto tecnico. Sulle bici Trinx, sia nel Cx che nella Mtb, c’è molto del tecnico lombardo.

«Sono uscita bene dalla stagione in Mtb e sono ripartita subito con il ciclocross. All’inizio ho pagato un po’. Adesso sto bene. 

Lechner in azione al Koppenbergcross, chiuso al 5° posto
Lechner in azione al Koppenbergcross, chiuso al 5° posto

«Per quel che riguarda i materiali devo dire che mi trovo molto bene. La nuova bici è stata fatta praticamente da Bramati. Lui sapeva come e dove intervenire. Inoltre quest’anno sono tornata a Shimano. Mi trovo benissimo con questo cambio. Ho un feeling particolare. Abbiamo ruote Miche, che sono affidabili. Mentre i tubolari Challenge sono gli stessi che ho sempre usato».

Ondata arancione

Domenica si corre a ‘s-Hertogenbosch, uno dei templi del ciclocross. Di solito correre lassù se non si è di casa è come finire nella fossa dei leoni. Stavolta però non ci sarà il pubblico e magari le padrone di casa potranno essere meno affamate.

«Magari senza pubblico perdono qualcosa chissà – commenta Eva – però sono sempre in cinque. Non dico che nel ciclocross ci si aiuti con il gioco di squadra, ma in cinque ci si fa forza. Insomma restano le favorite. 

«Il percorso di domenica non lo conosco. Due anni fa quando si corse qui non ero stata convocata. E’ un tracciato veloce, c’è anche un po’ di sabbia. Non è un terreno che può essere un mio punto di forza, ma neanche mi ci trovo così male. Più che altro se non sei brava sulla sabbia dovresti correre forte a piedi, così riesci a salvarti».

Con i nuovi materiali Eva si trova a suo agio
Con i nuovi materiali Eva si trova a suo agio

Fino ai mondiali

Per adesso si pensa agli Europei, ma Lechner tirerà dritto fino ai mondiali di Ostenda a fine gennaio. Potrebbe forse saltare una gara o due di Cx.

«L’idea è di arrivare ai mondiali. Ricordiamo però che io faccio il ciclocross anche per allenarmi. Dopo la corsa iridata riposerò un po’». Eva infatti è chiamata poi alle Olimpiadi di Tokyo in Mtb, tanto più dopo l’argento iridato.

Ha parlato con Celestino, tecnico azzurro della Mtb, per il programma?

«Con Mirko – dice Eva – ci parla Luca. E’ lui che fa i programmi e ne discutono insieme».