Regioni partito e Scappini ci mette subito la firma

29.09.2025
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La prima tappa del Giro delle Regioni, allestita a Corridonia, è stata una sorta di antipasto prima delle tre gare in rapida serie allestite in Friuli: domenica 5 ottobre a Tarvisio, il 12 a Osoppo e il 19 sullo Zoncolan, con la coda torinese di Cantoira il 22 novembre. Il primo appuntamento in terra marchigiana ha un po’ confermato le aspettative della vigilia. Pochi Elite, visto che la stagione su strada è ancora nel pieno, e un numero consistente di Under 23, con atleti che hanno messo l’inverno nel mirino sacrificando anche le ultime classiche della stagione.

Non è un caso se alla fine a vincere è stato Samuele Scappini. L’umbro è sempre emerso di prepotenza a inizio stagione, raccogliendo successi importanti, ma questa volta la vittoria ha significati particolari, è una tappa di passaggio, un primo approccio con la specialità dopo aver staccato la spina già da un mese.

Per l’umbro Scappini subito una vittoria al Regioni, tenendo fede alla sua tradizione come lo scorso anno (foto Paletti)
Per l’umbro Scappini subito una vittoria al Regioni, tenendo fede alla sua tradizione come lo scorso anno (foto Paletti)

Stagione su strada chiusa in anticipo

«Dopo Capodarco mi sono fermato del tutto in pieno accordo con Matteo Belli, il mio preparatore al Team Cingolani Specialized. Mi sono concentrato sulla preparazione per la stagione dei prati, ma passare le settimane solo in allenamento è un po’ alienante, non ti dà quella sensazione che viene dal confronto. Per questo aspettavo l’esito di Corridonia con particolare tensione, anche più che negli scorsi anni».

Per il corridore umbro, due volte campione italiano da junior e secondo lo scorso anno tra gli U23 dietro Viezzi, iniziare alla grande, con una vittoria non è una novità: «E’ un po’ una mia caratteristica. Riesco a raggiungere rapidamente una buona forma, soprattutto nel ciclocross, dedicandomi appieno ad esso. Sentivo di avere una buona gamba, d’altronde le ultime gare su strada, anche se con un esito non eccezionale, mi avevano mostrato di avere una buona forma. C’era la base sulla quale lavorare».

Vittoria e maglia rosa per Scappini, che teneva particolarmente all’appuntamento di Corridonia, quasi di casa (foto Paletti)
Vittoria e maglia rosa per Scappini, che teneva particolarmente all’appuntamento di Corridonia, quasi di casa (foto Paletti)

Ciclocrossista prima che stradista

L’impressione è che, a differenza di tanti altri ragazzi che spesso devono mettere da parte la bici invernale, Scappini voglia privilegiare quest’attività: «E’ così, io mi sento innanzitutto un ciclocrossista, perché mi è sempre piaciuto, sin da piccolo. E’ la specialità che dà maggiori benefici, mi trovo meglio nella guida quando vengo dall’inverno. Per me la strada è utile per il ciclocross, non viceversa…».

Quella del corridore umbro su strada, non è stata in effetti una stagione piena di soddisfazioni, con soli 14 giorni di gare nazionali o internazionali e più della metà non portate a termine: «Non è stata molto fortunata, ma ci ho messo un po’ del mio. Lo ammetto, non è una specialità che mi fa impazzire, ho un rapporto di amore/odio. Ho interpretato le gare con la Sam-Vitalcare-Dynatek mettendomi soprattutto a disposizione dei compagni. Paradossalmente posso dire che la migliore è stata l’ultima gara a Capodarco, anche se mi sono fermato prima perché non ne avevo più. Ma a quel punto ho pensato che era inutile insistere ed era meglio girare pagina e dedicarmi alla preparazione per l’inverno».

Carlotta Borello, reduce dall’europeo gravel, ha subito messo in chiaro la sua superiorità (foto Paletti)
Carlotta Borello, reduce dall’europeo gravel, ha subito messo in chiaro la sua superiorità (foto Paletti)

Vittoria in progressione

La gara marchigiana come si è sviluppata? «All’inizio sono partito un po’ circospetto, non a tutta perché volevo vedere a che punto erano gli altri e anche la mia condizione. I segnali erano buoni ma come detto una cosa è l’allenamento, un’altra la gara. Intorno a metà corsa vedevo che nessuno prendeva l’iniziativa e ho provato ad andar via, senza un particolare scatto, andando in progressione e nessuno ha tenuto il mio passo. L’ultima parte l’ho semplicemente gestita, mantenendo sempre un vantaggio intorno al mezzo minuto su Cafueri e Folcarelli (primo Elite, ndr)».

Scappini è fortemente affezionato alla challenge di Fausto Scotti e anche quest’anno ne seguirà lo sviluppo: «Domenica a Tarvisio sfoggerò la maglia rosa, poi sarò anche alle altre due tappe friulane, a quel punto verificheremo la situazione. Alla maglia ci tengo e vorrei fortemente portarla a casa ma siamo solo alla prima tappa, la stagione è lunga. Se la condizione cresce, spero che i miei risultati portino il mio team e il cittì Pontoni a darmi una chance per gli europei, ma andiamo un passo per volta…».

I due Cingolani insieme a Valter Vaglio: la sfida junior del Regioni è stata subito di elevato livello (foto Paletti)
I due Cingolani insieme a Valter Vaglio: la sfida junior del Regioni è stata subito di elevato livello (foto Paletti)

E intanto attenti ai Cingolani

Corridonia ha incoronato gli specialisti puri (anche se poi tutti quanti abbinano il ciclocross ad altre specialità) e soprattutto ha fatto ottenere il pieno di soddisfazioni al Team Cingolani-Specialized, che a livello femminile ha visto la tricolore Carlotta Borello, vincitrice della maglia rosa lo scorso anno mettere subito il suo sigillo precedendo due ragazze, Sabrina Rizzi del Team Sogno Veneto e Ilaria Tambosco della Sanfiorese che potrebbero essere protagoniste nel corso della stagione.

Un cenno a parte lo meritano i fratelli Filippo e Tommaso Cingolani che hanno fatto accoppiata nella prova junior e che dopo essere stati protagonisti assoluti nell’estate nella categoria allievi hanno subito dimostrato di voler seguire la stessa via anche nella categoria superiore. Intanto nel ciclocross…

Parte il Giro delle Regioni e Scotti fa l’appello dei big

27.09.2025
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Ultime ore di attesa e si comincia. Domani il Giro delle Regioni di ciclocross scatterà da Corridonia, sorta di “antipasto” della challenge prima delle sue tappe centrali, tutte previste in Friuli, anzi per meglio dire in provincia di Udine. Sono già oltre 400 gli iscritti (secondo il controllo effettuato una settimana fa) ma c’è da scommettere che fra le varie categorie saranno molti di più. Per Fausto Scotti il lavoro è però già entrato da giorni nel pieno, considerando i continui spostamenti in settimana fra le Marche e la sede romana della società.

Tocca all’organizzazione di Fausto Scotti con il suo Giro delle Regioni aprire la stagione del ciclocross
Tocca all’organizzazione di Fausto Scotti con il suo Giro delle Regioni aprire la stagione del ciclocross

Di attese, ormai l’ex cittì del ciclocross ne ha vissute tantissime. L’immediata vigilia è però sempre carica di incognite e dubbi, in crescita inversamente proporzionale alle ore di sonno: «Rispetto agli anni scorsi, essendo la prima tappa che sempre si accavalla con il pieno della stagione su strada, ci si chiede sempre come sia l’atmosfera, se ci sarà abbastanza gente, anche se il movimento è abbastanza preparato. La tappa iniziale darà già importanti risposte, a prescindere da chi ci sarà».

Le prime 4 di 5 tappe si svolgeranno fino al 19 ottobre, quindi praticamente tutte accavallate con la stagione su strada. Non è una penalizzazione per te e per il tuo gruppo?

Ormai ci abbiamo fatto il callo. Basti pensare che noi saremo sullo Zoncolan il 19 ottobre, a 1.300 metri di altezza, non è che il clima ci consenta di andare oltre. E comunque la stagione è sempre portata ad essere in anticipo oramai perché già a inizio novembre hai un rendez-vous importante come gli europei e servono prove di verifica per formare la squadra azzurra. Anch’io come tecnico azzurro cercavo di fare più gare nel periodo di ottobre proprio per selezionare una squadra da portare avanti almeno per europei e le prime di Coppa del mondo. Non tutti possono andare all’estero e si possono permettere di fare degli scontri diretti con i più forti. Serve un teatro di ragionamento.

Dopo Corridonia tre domeniche in Friuli fino al 19 ottobre. Chiusura il 22 novembre a Cantoira (TO)
Dopo Corridonia tre domeniche in Friuli fino al 19 ottobre. Chiusura il 22 novembre a Cantoira (TO)
Con la ripresa dell’attività, ti ritrovi ad aver a che fare con la situazione solita del ciclocross italiano: tanti talenti nelle categorie giovanili che poi però non si traducono in tanti elite di livello…

Lo so e il problema non si pone solo a livello maschile. Guardate quante donne di altissimo livello vengono dal ciclocross e ormai fanno solo strada. Continua solo chi entra in team esteri e fa la doppia attività andando di pari passo. Ma per farlo i team hanno alzato il livello anche degli stipendi. E non credo che un prestito temporaneo possa dare quei soldi. Mettiamoci anche che il periodo di sosta effettiva è sempre più breve, anche chi va su strada poi riprende presto tra ritiri e prime gare. O sei in un team con un progetto come l’Alpecin o la scelta che hanno fatto gli Agostinacchio, o ti trovi presto a dover scegliere ed economicamente non c’è partita…

E’ diverso il discorso scendendo di categoria?

Sì, io penso che le gare juniores saranno di buon livello. Anche gli under 23 si trovano spesso a dover tappare qualche buco di fine stagione su strada. Per questo le gare di ottobre non sempre possono offrire un parco atleti di vertice, completo. E’ anche vero però che ci sono degli specialisti che già da un mese si preparano per incominciare l’attività ora. Già alla prima vogliono essere in grande spolvero per giocarsi le proprie chance anche per l’azzurro. Oppure scelgono di gareggiare dietro spinta dei propri team perché vogliono sfruttare il ciclocross per poi essere subito brillanti nell’apertura delle stagioni su strada o in mtb.

Un’immagine dall’alto del percorso di Corridonia al Giro delle Regioni. Attesi almeno 500 partecipanti
Un’immagine dall’alto del percorso di Corridonia al Giro delle Regioni. Attesi almeno 500 partecipanti
Hai detto che anche quest’anno avete avuto tante richieste. Vi trovate però a ottobre tre tappe, tutte e tre in provincia di Udine. Non è che poi questo penalizza la challenge? Si dice Giro delle Regioni, ma poi le regioni alla fin fine sono solo tre…

Io come organizzatore devo garantire la qualità dell’evento. Posso mettere dentro gare nuove pian pianino, ma dopo averle già testate. Lo Zoncolan, la novità di quest’anno, ha fatto un buon evento e allora l’abbiamo inserito. Noi dobbiamo fare il calendario, far crescere gli atleti, offrire loro la possibilità di fare punti attraverso gare organizzativamente qualificate. In passato siamo stati in tutta Italia, al Nord come al Centro e andando anche al Sud, l’attività per un anno l’abbiamo fatta quasi tutta nel Centro-Sud, quest’anno invece siamo tre volte in Friuli appoggiandoci su team molto qualificati.

Quali sono i criteri di scelta?

C’è il rispetto verso chi ci è sempre stato vicino, poi se un domani avrà problemi vedremo come aiutarli e se proprio non potranno faremo altre scelte. Io devo guardare anche l’aspetto economico. Da molte sedi di tappe passate dobbiamo ancora ricevere contributi e non mi va di tornare dove ci sono crediti da riscuotere. Perché si tratterebbe di aumentarli continuando ad anticipare…

La novità di quest’anno è che nelle gare internazionali le juniores gareggeranno da sole, non con le Open
La novità di quest’anno è che nelle gare internazionali le juniores gareggeranno da sole, non con le Open
Sentendo le varie società e la risposta dell’ambiente, l’appuntamento dello Zoncolan è atteso un po’ come il fulcro di questa stagione…

E’ così, ma non vorrei che questo facesse passare in secondo piano le tappe precedenti. E’ una novità relativa. Sullo Zoncolan si è già gareggiato e poi in rete è possibile trovare tutti i riferimenti relativi. Nessuno arriverà digiuno di quel che si troverà ad affrontare.

Che numeri ti aspetti, non solo a Corridonia?

La media del 2024 è stata sui 600 partenti, proprio nella prima tappa di Corridonia. Dopo siamo andati sempre sulle 400 unità. Parliamo di numeri importanti se si pensa che tante gare su strada faticano a toccare i 100 partenti. Poi, riallacciandoci anche a quanto detto prima, oggi la situazione è molto cambiata anche rispetto a solo un decennio fa. Oggi l’attività di un corridore non la decide tanto il team, quanto il procuratore e il preparatore atletico, che decidono quali gare fare e non fare.

L’attesa principale è per la tappa del 19 ottobre sullo Zoncolan, a quota 1.300 metri
L’attesa principale è per la tappa del 19 ottobre sullo Zoncolan, a quota 1.300 metri
Pensi che saranno ancora le categorie giovanili a catalizzare l’attenzione, nella tua challenge come più in generale nel movimento?

Sì e dico che la Federazione dovrebbe premiare queste società che oramai da più di trent’anni continuano a fare sacrifici e attività e si sobbarcano tante spese. Che fanno un sacco di trasferte anche meno importanti, pure con poche risorse, fanno tanti viaggi lunghi. Ogni volta che arrivano sono veramente felice di fargli i complimenti per i sacrifici che fanno.

Tornando un attimo al discorso dello Zoncolan, parlando con lo Scotti tecnico più che organizzatore, il fatto di gareggiare a 1.300 metri influirà non solo sui campioni, ma anche sul ciclocrossista medio.

Questa una domanda veramente valida, interessante. Saranno già pochi quelli che arriveranno il venerdì sera e non basterà quel tempo per ambientarsi. Una differenza c’è. Parecchi si troveranno in difficoltà per questo, soprattutto dopo la metà gara, perché comunque il consumo di ossigeno è molto più elevato, il recupero è diverso. Essendo poi all’inizio della stagione un po’ di problematiche si possono avere, pur considerando sempre il fatto che molti sono giovani e a questi dislivelli ci sono abituati.

Selle SMP e QRED partner di settore del GIC 2022

13.10.2022
2 min
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Sono Selle SMP ed il brand QRED i principali sponsor di settore partner dell’edizione 2022 del “GIC”, il Giro Italia Ciclocross: la consueta rassegna agonistica 100% dedicata al movimento cross nazionale organizzata dall’ASD Romano Scotti e giunta quest’anno alla quattordicesima edizione. Sei le tappe in programma in questa stagione, dislocate in 5 regioni differenti: Corridonia (Macerata), Buja-Osoppo (Udine), Sant’Elpidio a Mare (Fermo), Follonica (Grosseto), Ferentino (Frosinone) e l’ultima, domenica 18 dicembre, in Salento e lungo la spiaggia della meravigliosa Gallipoli (Lecce).

Per Selle SMP, la presenza a titolo di partner nella disciplina del cross è davvero una costante. Sono difatti tantissimi gli eventi italiani supportati attivamente dal brand veneto produttore di selle per il ciclismo. Ed il sodalizio con l’ASD Romano Scotti, e con il GIC in modo particolare, non poteva certo essere da meno! Per QRED si tratta invece di una bella novità, ed è proprio lo stesso marchio d’abbigliamento cycling ad avere l’onere e l’onore quest’anno di vestire con la propria maglia rosa i diversi leader delle classifiche generali del Giro d’Italia Ciclocross

QRED e Selle SMP sono partner del Giro d’Italia Ciclocross 2022
QRED e Selle SMP sono partner del Giro d’Italia Ciclocross 2022

Nel ricordo di Mauro Valentini

«Non vi nascondo la grande emozione che ho dentro – ha dichiarato a bici.PRO Fausto Scotti, lo storico organizzatore del Giro d’Italia Ciclocross – perché dopo aver concluso la scorsa edizione 2021… ricoverato per Covid allo Spallanzani di Roma, e ancora con qualche strascico, oggi sono di nuovo qui con voi alla guida di questo bellissimo evento. Siamo davvero circondati da tanto affetto, e questo è bellissimo».

«Per questo GIC 2022 – riprende – abbiamo ricevuto ben 19 richieste di tappa, ma ne abbiamo potute selezionare per regolamento appena 6. Ripartire, quest’anno nel ricordo di Mauro Valentini (il figlio dell’ex tecnico azzurro Mario, molto impegnato a sua volta nello sport paralimpico, scomparso prematuramente a febbraio 2021, ndr), è sinonimo di rivincita per tutta l’Italia, e questo ci spinge ad andare avanti sostenuti dalla forza e dall’affetto di tutti i comitati locali. Aggiungo poi che è stato bellissimo tornare a consegnare, sul palco e nel corso delle prime prove che si sono già disputate, le maglie dei diversi leader di categoria. Maglie che quest’anno hanno per me un sapore diverso in quanto a fornirle è un brand di un mio caro amico d’infanzia: la QRED di Paolo Piacentini».

Giro d’Italia Ciclocross

Selle SMP
QRED

Corridonia, Giro d'Italia Ciclocross 2020

Corridonia a quota mille

11.10.2020
< 1 min
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Corridonia, facciamo il punto. Trovarsi a gestire quasi 1.000 concorrenti di questi tempi non è cosa facile. Gli impegni legati alla gestione della sicurezza in tempi di pandemia impongono grandissima attenzione. La seconda tappa del Giro d’Italia di Ciclocross a Corridonia è stata un successo proprio perché non si è mai derogato dalla rigida applicazione delle regole.

«Però posso dire che mi sono divertito – afferma il responsabile Alfio Caccamo – anche il meteo altalenante alla fine ci ha consentito di andare avanti per tutta la giornata e con tantissime gare in calendario. Il minimo intoppo avrebbe portato a uno slittamento. Ma così non è stato, tutto ha funzionato bene».

Entusiasta anche il responsabile della kermesse, nonché responsabile tecnico della nazionale Fausto Scotti.

«Sono state tutte gare entusiasmanti, rispetto a una settimana prima c’è stata una crescita generalizzata. C’è grande voglia di correre, speriamo che la crescita dei contagi e i nuovi Dpcm non portino a un nuovo stop, non nascondo che il timore c’è».

Parlando con Scotti, non si può non toccare l’argomento Eva Lechner, dopo l’esaltante medaglia d’argento conquistata dall’azzurra ai Mondiali di mountain bike.

«Ho parlato con Eva all’indomani del suo bellissimo risultato, non è un caso se sul percorso austriaco siano emersi gli specialisti del ciclocross. Con Eva siamo d’accordo che già all’indomani dell’Europeo Mtb di domenica prossima inizierà la stagione internazionale del ciclocross con obiettivo l’Europeo di inizio novembre, poi si prenderà un po’ di sosta per affrontare successivamente la seconda parte di stagione sui prati. Il ciclocross le servirà tantissimo per preparare l’appuntamento olimpico e lei lo sa bene».

Lorenzo Masciarelli

Masciarelli, belga d’Italia

11.10.2020
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Rispetto all’esordio di Jesolo, Corridonia ha evidenziato una variabile impazzita: l’abruzzese Lorenzo Masciarelli (Callant Pauwels), alla prima gara stagionale in Italia.

Masciarelli, che vive, si allena e gareggia in Belgio, inizialmente ha preso il largo insieme alla coppia del Team Terenzi formata da Ettore Loconsolo e Vittorio Carrer. Poi ha sfruttato un passaggio particolarmente tecnico per guadagnare il minimo vantaggio che ha saputo amplificare, resistendo ai tentativi di rimonta di Carrer. Tentativi che sono costati al pugliese molte energie, venute a mancare nel finale di fronte alla rimonta veemente di Enrico Barazzuol (Team Rudy Project) che gli ha strappato il secondo posto e soprattutto la maglia rosa.

«Su un percorso così veloce il rischio di una caduta al minimo errore è alto – ha raccontato all’arrivo il vincitore Masciarelli – per questo ho preso subito l’iniziativa. Poteva sembrare semplice, invece il tracciato di Corridonia, proprio per la sua scorrevolezza, è difficile da interpretare. Come inizio comunque non c’è male, sono contento soprattutto per il forte tifo che ho sentito».

Le pari età come sempre hanno gareggiato insieme alle colleghe più grandi. La migliore questa volta è stata Alice Papo (DP66 Giant SMP) che si è presa la rivincita sulla compagna di colori Elisa Rumac, terza Romina Costantini, ancora del team friulano vero serbatoio di talenti rosa. La maglia di leader resta sulle spalle della Rumac, ma il cammino per la vittoria finale è ancora lungo.