Il fitting per Pozzovivo? Ne parliamo con Nalini

09.03.2022
8 min
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Una battuta di Pozzovivo tra le cose da fare prima di sentirsi completamente a posto alla Intermarché-Wanty-Gobert. «L’aspetto dei materiali. Il fitting dell’abbigliamento con Nalini, che per me non è banale, incluso il body da crono». Non basta una maglia con cui correre e Dio solo sa questa volta che fatica ci sia voluta per trovarla. Bisogna anche che sia perfettamente calzante. E Nalini cosa dice? In che modo lavorano con le squadre che seguono?

L’occasione per parlarne è una videoconferenza con Alessandra Agostini, responsabile marketing dell’azienda mantovana – lo sguardo severo ma la grande propensione al sorriso – e Martina Manzalini che segue direttamente i gruppi sportivi. Che cosa si fa quando la dotazione ai singoli corridori è completa e le linee di produzione si sono rivolte ad altro e di colpo arriva un atleta dell’ultimissima ora?

Da destra, Alessandra Agostini e Martina Manzalini a una prova del Nalini Road Series (foto Facebook/Nalini)
Da destra, Alessandra Agostini e Martina Manzalini a una prova del Nalini Road Series (foto Facebook/Nalini)

«Il lavoro con le squadre – spiega Agostini – inizia da lontano. Si comincia a parlare. Si valutano gli impegni economici e se si trovano l’accordo e la volontà di collaborare, è immediato e necessario un incontro in cui si parla di materiali. Abbiamo una gamma di modelli che viene rinnovata ed è dedicata all’uso dei pro‘, cui si aggiungono capi creati quasi da zero per le squadre. Vanno conciliate le esigenze tecniche e gli spazi commerciali. Posizionare tutti i marchi non è semplice. Non è semplice alla Intermarché perché sono tanti. E neppure al Team Dsm, dove si stavano provando tessuti nuovi e non facili da lavorare. Se la squadra vende gli spazi agli sponsor garantendo una determinata superficie, non è detto che starci dentro sia così semplice. Se gli interlocutori sono flessibili e capiscono che la qualità del prodotto viene prima delle esigenze commerciali è un conto. Altrimenti c’è da sudare…».

Si individua una collezione e si parte con la personalizzazione?

Si prepara prima un set di taglie, poi si raggiunge la squadra per prendere le misure. Martina con il Team DSM, Stella con la Intermarché. Un paio di giorni di lavoro per raggiungere la customizzazione corridore per corridore. Ogni squadra fa le sue scelte. Ci sono quelle che danno un prodotto ai professionisti e uno alle altre categorie. E altre, come la DSM che per far sentire tutti sullo stesso piano, ha previsto la stessa collezione per WorldTour, donne e continental.

I corridori non sono tutti uguali…

E’ complicato, ma abbiamo l’esperienza necessaria. C’è quello che ha bisogno della maglia S e del pantaloncino M. Ogni corridore ha i suoi capi su misura. Abbiamo sviluppato un software che elabora le misure ed è un bel vantaggio. Il problema semmai è che nella fase dell’anno in cui si fa il fitting, non sono tirati come quando iniziano le corse. Non tutti sanno valutare e accettano una maglia più stretta a dicembre. Alcuni sono bravi, altri li definiamo “capricciosi”.

Chi sono i corridori capricciosi?

Quelli che se un capo va bene per gli altri 25, loro chiedono comunque l’eccezione. Alla Intermarché c’è un italiano che chiedeva una modifica sul gambale. Voleva meno tessuto dietro al ginocchio e più spessore davanti. La modellista ha tentato in tutti i modi di fargli capire che per ottenerlo, avrebbe dovuto prevedere una cucitura dietro al ginocchio che gli avrebbe dato fastidio. Ma lui insisteva e alla fine glielo abbiamo fatto lo stesso.

Pozzovivo parla di body da crono: il vostro impegno passa anche per la galleria del vento?

Ad ora, viste le limitazioni Covid, abbiamo prodotto il body e lo abbiamo affidato alle squadre che hanno fatto i test in galleria del vento.

La necessità di accontentare un corridore come Pozzovivo in qualche modo crea difficoltà all’azienda?

Possiamo essere anche molto veloci. Lo dimostriamo, ad esempio, se uno dei nostri atleti vince una maglia importante e c’è da prepararla alla svelta. Per cui possiamo produrre due o tre kit completi anche in una sola settimana, ma sono operazioni che inchiodano l’azienda. Hai macchine da taglio che devono fermarsi da un lotto di 3.000 maglie per farne solo 6. Magari qualche consegna programmata potrebbe saltare. Il corridore che viene preso all’ultimo richiede una serie di considerazioni e una gestione moto attenta.

Quindi l’ideale è aver finito con le squadre prima della stagione agonistica e poi tornare alla produzione di tutti i giorni?

Esatto. Il fitting si fa normalmente a ottobre, anche se ad esempio la DSM è stata presa all’ultimo e lo abbiamo fatto a dicembre. Il primo kit deve essere pronto proprio per dicembre, quando c’è la presentazione della squadra. Poi ci sono le prime consegne per quando, ad esempio, si comincia a correre a gennaio.

Qual è l’utilità di avere delle squadre pro’ in termini di sviluppo?

I professionisti sono degli ottimi tester. Se un fondello va bene a loro, andrà bene anche agli amatori. Un capo che resiste ai tanti lavaggi di una maglia da pro’, non avrà problemi nella lavatrice di casa. Sono attenti al colletto e a dettagli che magari a un cicloturista non servono, ma accrescono il nostro know how.

Pozzovivo ha ricevuto un kit standard, la personalizzazione verrà semmai in primavera
Pozzovivo ha ricevuto un kit standard, la personalizzazione verrà semmai in primavera
Gli utenti cercano ancora le maglie replica dei team?

Sempre meno, purtroppo, anche perché forse manca il campione carismatico che renda la sua maglia un oggetto di culto. L’amatore si sta scollando dall’ambiente delle gare e non è un caso che ci siano grandi marchi di tendenza che non hanno squadre, ma fanno numeri molto alti.

Allora qual è la convenienza di avere queste squadre?

Il nostro titolare, Claudio Mantovani, ha un’affezione particolare per il mondo delle corse, perché anche suo fratello è stato corridore. Per questo investiamo sulle squadre, forse più per un aspetto sentimentale che per un effettivo ritorno.

Quanto materiale riceve un corridore?

Tutti i tipi di maglie, tre giacche, accessori, tutto quello che serve per le diverse tipologie di situazioni. Usano poco la calzamaglia. E non è detto che quel che ricevono a inizio anno basti per tutto l’anno. Per il consumo, ma anche perché magari prima del Tour si studia un cambio di grafica.

Avete le schede dei corridori con cui avete lavorato, come i telaisti hanno le loro misure?

Teniamo tutte le schede, ma il cambio dei modelli spesso rende necessario riprendere tutte le misure.

Quindi cosa si fa con Pozzovivo?

Per ora ha ricevuto la prima fornitura di materiale. Per il seguito, aspettiamo le indicazioni del team.

Sorride. Nonostante la grande concretezza della professionista, si capisce che far parte di questo mondo richieda elasticità e capacità di far fronte con immediatezza a situazioni imprevedibili. E tutto sommato uno scricciolo come Domenico non sarà una salita così dura da scalare.

Nalini Adventure Jacket: calda, traspirante e comoda

15.12.2021
3 min
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Nalini ha creato un nuovo capo d’abbigliamento: la Adventure Jacket. Un indumento pensato per essere versatile e confortevole sia in allenamento che a riposo. Il marchio fondato da Vincenzo e Claudio Mantovani nel 2022 vestirà i corridori del team DSM. La sua grande esperienza nell’abbigliamento tecnico ha permesso di creare una giacca adatta a tutti gli amanti dei pedali, che non si fermano nemmeno in inverno.

La giacca Nalini è studiata per resistere e mantenere il corpo al caldo anche alle più basse temperature
La giacca Nalini è studiata per resistere anche alle più basse temperature

Tecnica e alla moda

Il dettaglio che risalta subito agli occhi è la parte anteriore della Adventure Jacket, infatti, è stato usato il piumino Primaloft. Un tessuto isolante capace di mantenere il busto al caldo garantendo comunque una buona aerazione.

Le maniche sono cucite con tessuto termico garzato e con trattamento acquazero, per mantenere l’atleta asciutto in caso di maltempo. Sulla schiena, dove solitamente i capi da ciclismo subiscono maggiore stress, il tessuto usato è il comfort stretch.

Nei minimi dettagli

Lo sappiamo bene, sono i dettagli che fanno la differenza. Per questo Nalini ha curato la progettazione della Adventure Jacket in maniera minuziosa. La zip è lunga e facile da chiedere ed aprire anche con indosso i guanti, in più all’interno è presente un flap antivento.

Le tasche sono due: una davanti ed una sulla schiena. Quella anteriore ha una dimensione tale da contenere gli oggetti più piccoli (come documenti e telefono). La tasca posteriore, invece, ha una zip verticale sul lato destro. Facile da aprire e con una capienza maggiore per accogliere tutti gli altri oggetti che portate durante le vostre escursioni.

Obiettivo sicurezza

La sicurezza è diventato un tema centrale. Per questo Nalini ha deciso di rendere rifrangenti i loghi disegnati sulla sua nuova giacca per rendere il ciclista più visibile in mezzo al traffico. L’Adventure jacket è in vendita al prezzo di 199 euro.

Nalini

La storia di “Cencio” e quella del Memorial Mantovani

29.03.2021
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C’erano una volta due fratelli, Vincenzo detto “Cencio” classe 1941 e Claudio, il più piccolo, del 1943. Di cognome fanno Mantovani e a Castel d’Ario dove nascono e crescono si capisce subito che vogliono andare lontano.

Vincenzo è il primo da sinistra, per nulla contento dell’argento a Tokyo 1964
Vincenzo è il primo da sinistra, per nulla contento dell’argento a Tokyo 1964

Bici e pallone

Vincenzo ha la bici nel sangue e in casa lo capiscono presto. Alto, elegante e moderno nello stare in sella, comincia a correre fra strada e pista. E nel 1964, da dilettante come s’è usato fino al 1992, partecipa alle Olimpiadi di Tokyo e centra l’argento nell’inseguimento a squadre.

Claudio alle due ruote preferisce invece il rotolare del pallone. E mentre Vincenzo diventa professionista con la gloriosa maglia della Excelsior Milano, lui diventa portiere. Gioca prima in squadre minori fra Lombardia e Piemonte e poi approda al Milan di Nereo Rocco in cui gioca dal 1964 al 1967. Da qui si sposta al Bari, all’Atalanta, al Perugia e poi al Cesena. La sua carriera si ferma per un problema al ginocchio. Per cui nel 1974 appende gli scarpini al chiodo ed entra in azienda.

Nel 2019 il Memorial fu vinto da Attilio Viviani, qui premiato da Claudio Mantovani
Nel 2019 Claudio Mantovani premia Attilio Viviani

L’azienda di famiglia

Già, l’azienda di famiglia. L’ha creata nel frattempo “Cencio”. La carriera da professionista non è forse quello che fa per lui. E pur rimanendo in gruppo fino al 1969, i suoi ricordi più belli restano quelle Olimpiadi e altri due argenti, ancora nell’inseguimento a squadre, ai mondiali di Parigi 1964 e San Sebastian 1965. Nel 1968 partecipa al Giro d’Italia e si piazza terzo nella tappa di Napoli. Nel frattempo però si è messo a disegnare maglie e calzoncini per sé e per gli amici.

Il laboratorio Nalini nasce così, precorrendo, attraversando e vestendo la storia del ciclismo. E portando alcune innovazioni di rilievo. Il primo fondello in fibra sintetica, che mandò in pensione quello di daino. Le tecniche più evolute per lo stampaggio e la cucitura di tessuti sempre più leggeri.

I loro campioni

Quando Claudio entra in ditta, ha 31 anni e trova un’impresa già ben lanciata, ma il suo contributo le conferisce un passo anche più rapido. E così a partire dagli anni Novanta, il marchio Nalini veste alcuni dei campioni più illustri del ciclismo mondiale. Sono Nalini e diventano l’oggetto del desiderio degli amatori di allora i calzoncini di Bugno in maglia rosa. E’ Nalini la maglia di Pantani delle prime vittorie al Tour. Ed è Nalini anche quella di Indurain e negli anni a seguire di Contador. Purtroppo però Vincenzo detto “Cencio” non riuscirà a godersi appieno il successo della sua azienda, perché nel 1989 precipiterà con il suo ultraleggero, lasciando Claudio al suo dolore e con la gestione dell’azienda.

Fra i campioni vestiti Nalini, anche il primo Pantani della Carrera
Fra i campioni vestiti Nalini, anche il primo Pantani della Carrera

Il memorial

Da quel momento, Claudio Mantovani diventa una presenza fissa e discreta nel mondo delle corse. E a partire dal 1996 inaugura una corsa, il Memorial Mantovani, vinto la prima volta da Roberto Zoccarato e l’ultima da Attilio Viviani

«L’evento – dice Claudio Mantovani – ha un grande valore affettivo per noi, perché è dedicato al nostro fondatore, assume un valore ancora più profondo in un anno in cui gli stravolgimenti in atto ci fanno sentire ancora più pressante il bisogno di valorizzare e restare legati alle nostre radici. Esse possono darci la forza per avere la resilienza e la flessibilità che servono a fronteggiare momenti come questo che viviamo oggi».

Al via 33 squadre

Si corre il 3 aprile. La corsa da qualche anno la manda avanti Simone Pezzini, presidente della Sc Ceresarese che organizza l’evento, che lo scorso anno non volle saltare l’edizione e si convertì in prova per allievi.

«Però quest’anno – dice – abbiamo tutte le autorizzazioni. Correremo sul percorso classico e siamo già al completo, con 33 squadre da 7 corridori ciascuna. In realtà si voleva partire da Ceresara, ma non è stato possibile e allora va benissimo partire dalla Nalini, che è sponsor e ideatore della gara. E poi Claudio quel giorno è uno di noi, dà sempre una grande mano. Non ci sarà una vera e propria bolla, ma predisporremo alcune zone in cui potranno entrare soltanto corridori e tecnici».

Anche Elia Viviani correrà a Tokyo e ha un conto da regolare…
Anche Elia Viviani correrà a Tokyo e ha un conto da regolare…

Ritorno a Tokyo

Fra le curiosità a margine di questa storia, c’è che oggi le divise Nalini sono indossate dalla Total Direct Energie di Niccolò Bonifazio, dalla Premac Isolmant di Martina Fidanza e Francesca Baroni e soprattutto dalla Cofidis di Elia Viviani che alle Olimpiadi di Tokyo, come pure Vincenzo Mantovani 57 anni fa, andrà per l’oro nell’inseguimento a squadre. E siamo certi che quel giorno, se Elia farà parte del quartetto azzurro, avrà da lassù anche i consigli di “Cencio” che a suo modo potrà mettersi finalmente l’oro al collo e togliersi quell’espressione di disappunto sul podio di allora.

Nalini Bahrain Victorious 2021

Nalini firma la nuova divisa della Bahrain Victorious

22.12.2020
3 min
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Grandi novità in casa Bahrain-McLaren per la stagione 2021. Dal prossimo anno infatti il team si chiamerà Bahrain Victorious. Un nome che vuole rappresentare un segnale di ottimismo al di là dei risultati sportivi da raggiungere. Le novità però non si fermeranno al solo nome. Cambierà infatti anche il fornitore dell’abbigliamento tecnico della squadra. Nella prossima stagione a vestire Mikel Landa, Pello Bilbao, Mohoric, Sonny Colbrelli e compagni sarà Nalini, un brand di riferimento a livello mondiale per quel che riguarda l’abbigliamento ciclo.

Nalini vuol dire passione

Nalini è da sempre sinonimo di Made in Italy di alta qualità e la partnership con la nuova Bahrain Victorious rappresenta per la storica azienda mantovana, da mezzo secolo al fianco dei professionisti, la conferma sempre più forte della passione che lega il nome Nalini al mondo del ciclismo.

Maglia Nalini Bahrain Victorius
La nuova maglia della Bahrain Victorious
Maglia Nalini Bahrain Victorius
La nuova maglia della Bahrain Victorious firmata Nalini

Le parole di Patron Mantovani

Claudio Mantovani, patron di Nalini ha voluto così sancire la nuova sponsorizzazione: «In un anno difficilissimo per il ciclismo professionistico, in cui la scelta più facile sarebbe stata quella di fare un passo indietro, Nalini, marchio che storicamente è sempre stato accanto al mondo del professionismo, ha deciso, ancora una volta, di essere presente e diventare il nuovo partner di una squadra di altissimo livello come Bahrain Victorious. Lo spirito che ci anima si traduce continuamente in quella attitudine del ciclismo che è la resilienza e la tensione ad aspirare al traguardo nonostante gli ostacoli. Il nostro vuole essere un messaggio per tutti: guardiamo avanti con ottimismo e sosteniamo con autentico spirito di squadra questo straordinario sport».

Pantaloncini Bahrain Victorius
Pantaloncino scuro per la Bahrain Victorious
Pantaloncini Bahrain Victorius
Pantaloncino scuro per la Bahrain Victorious

Abbigliamento per ogni situazione

L’abbigliamento sviluppato da Nalini in collaborazione con la squadra è stato realizzato in tempi eccezionalmente rapidi. Comprende tutto il necessario per gara ed allenamento al fine di far fronte alla varietà più ampia di situazioni termiche possibili. Questo significa varie tipologie di maglie, pantaloni, giacche ed accessori tra cui l’intimo, le calze e le sacche per il rifornimento. Le taglie sono state personalizzate per ciascun atleta, in modo da ottenere perfetta ergonomia, aerodinamicità e massimo comfort. Non va dimenticato che Nalini pone grande cura dei dettagli e mette a disposizione le più elevate competenze tecniche per realizzare i capi destinati ai professionisti, le medesime che il marchio riserva anche al mondo amatoriale e ai suoi appassionati.

Un po’ di blu

Per ricordare lo spirito combattivo racchiuso nella parola “Victorious”, e nello stesso tempo per valorizzare il forte legame della squadra con il Bahrain, sono stati inseriti dei tocchi di blu chiaro del nuovo design della divisa. Ricordiamo infatti che il blu è il colore nazionale dello stesso Bahrain.

nalini.com