Il talento di Chantal Pegolo, a quota quattro fra le juniores

23.06.2024
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Ha già 4 vittorie in carniere e quando sei appena entrata nella dimensione junior non è cosa da poco. Di Chantal Pegolo si sente parlare da tempo, già da allieva era emersa come un talento puro, un diamante grezzo che aveva solo bisogno di essere lavorato e le prime avvisaglie sono davvero più che positive.

Non è solamente questione di risultati. La sensazione che si ha parlandoci è quella di una ragazza che a dispetto della giovanissima età sia già davvero sul pezzo, concentrata su quel che potrà fare e soprattutto conscia delle grandi possibilità in suo possesso, se saprà lavorarci sopra nulla è precluso.

Già da allieva Chantal Pegolo si era messa in chiara evidenza come ciclista fra le più complete
Già da allieva Chantal Pegolo si era messa in chiara evidenza come ciclista fra le più complete

«Non mi aspettavo certamente di iniziare così, già alla prima gara ho chiuso seconda e da lì ho sempre avuto risultati buoni. Quando mi sono avvicinata alla nuova categoria pensavo che dovevo imparare, che avrei dovuto avere pazienza, invece è venuto tutto molto naturale. Mi sono ambientata in fretta, anche, anzi soprattutto dal punto di vista tecnico».

Rispetto alla tua attività da allieva che differenze hai trovato?

I percorsi sono sicuramente più impegnativi, ma soprattutto quello che mi ha impressionato sono le medie, si viaggia costantemente oltre i 40 all’ora quando nella categoria inferiore difficilmente ci si arriva anche in tratti brevi. C’è un cambio abissale, poi devo dire che è molto divertente poter correre con le più grandi, quelle della categoria superiore perché s’impara tanto.

L’ultima sua gara sono stati i tricolori a cronometro, chiusi al 25° posto (foto Frantz Riva)
L’ultima sua gara sono stati i tricolori a cronometro, chiusi al 25° posto (foto Frantz Riva)
Gareggiare con la categoria superiore sarebbe utile secondo te anche per le allieve?

Io penso proprio di sì, magari in pochi selezionati eventi per acquisire esperienza. Lo si vede quando ci confrontiamo con quei Paesi esteri dove una cosa simile viene fatta, hanno un background superiore che certamente aiuta molto. Sii acquisisce un altro modo di correre.

Che tipo di atleta sei, quali sono i percorsi dove ti trovi meglio?

Me la cavo un po’ dappertutto, in pianura come in salita, sono poi abbastanza veloce. Diciamo che mi devo ancora scoprire appieno, ma non dimentico mai che sono appena all’inizio del mio percorso di crescita quindi c’è tutto il tempo per capire quali sono le mie vere caratteristiche.

La volata vincente della friulana a Gossolengo, precedendo la Bulegato
La volata vincente della friulana a Gossolengo, precedendo la Bulegato
Sin da quando eri allieva però, di te si diceva già che sei un elemento molto duttile e soprattutto capace di fare squadra…

Questo mi fa piacere e vedo che si sta ripetendo anche nella mia squadra juniores dell’Uc Conscio Pedale del Sile. Siamo un bel gruppo, ci diamo una mano e abbiamo legato molto anche con lo staff, infatti ogni vittoria singola è una vittoria di tutto il gruppo.

Qual è stata finora la tua più bella gara?

Se devo essere sincera, al primo posto non metto una mia vittoria, ma la partecipazione al Tour du Gevaudan in Francia. Anche se non è andata benissimo o almeno non come io speravo: il primo giorno sono andata obiettivamente male, il secondo mi sono un po’ ripresa centrando la Top 10, ma avevo altre speranze. Tra quelle vinte metto al primo posto le due gare di Gossolengo, il Trofeo Burzoni a cronometro e il GP di Gossolengo dove, su un percorso che era davvero adatto alle mie caratteristiche, sono entrata nella fuga decisiva con una decina di atlete battendo la Bulegato allo sprint.

La friulana ha già fatto parte della nazionale juniores in due prove di Nations Cup
La friulana ha già fatto parte della nazionale juniores in due prove di Nations Cup
Come sei arrivata al ciclismo?

Ho avuto un esempio e un maestro d’eccezione in un mio vicino di casa, Manlio Moro. Lo vedevo vincere e volevo fare come lui finché a casa non si sono convinti e mi hanno portato a gareggiare, da lì non mi sono più fermata.

Hai seguito le sue gesta anche su pista?

Non proprio spinta da lui. Nel mio team tutte fanno la doppia attività proprio perché ritenuta utile per la strada, così anch’io faccio le gare nei velodromi, preferisco le specialità di endurance, quelle che fanno parte dell’omnium, tra le quali devo dire non ho preferenze particolari. Mi piacciono tutte…

Chantal con la Sanarini, oro agli Eyof 2023 e con l’altra azzurra Rapporti
Chantal con la Sanarini, oro agli Eyof 2023 dove la friulana ha chiuso sesta
Tu lo scorso anno eri con la Sanarini agli Eyof: che esperienza è stata?

Bellissima, davvero entusiasmante. Io sono portata a fare nuove conoscenze, a parlare e soprattutto mi era piaciuto potermi confrontare con le mie coetanee in inglese. E’ stata un’esperienza bellissima, ma a me piace molto poter gareggiare all’estero, infatti sono sempre contenta quando sono convocata in nazionale, poi vestire la maglia azzurra ha sempre un grandissimo valore che va onorato dando il massimo.

Magari potrai conquistarne un’altra nelle prove titolate…

Io lo spero e intanto conto di far molto bene ai campionati italiani di fine mese a Casella. Proprio per potermi guadagnare una maglia azzurra per i mondiali. Non è proprio il percorso ideale per me, troppo duro ma posso mettermi a disposizione delle compagne e lavorare per loro.

Hai una ciclista di riferimento?

Non proprio, il mio riferimento è Moro, non vedo l’ora di seguirlo a Parigi…

Triveneto in trasferta: 7 ragazzine al Tmp Jugend Tour

21.05.2023
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E’ già qualche anno che i comitati regionali delle regioni del Triveneto si mettono insieme per portare le proprie ragazze a gareggiare in Germania. Si dice spesso della necessità di far fare esperienze alle più giovani fuori dai confini nazionali, senza aspettare che “mamma Fci” provveda, mettendoci insomma del proprio. Al TMP Jugend Tour la presenza delle allieve italiane è ormai una tradizione e dietro la loro esperienza c’è una vecchia conoscenza del ciclismo italiano, Giovanna Troldi.

Per chi non la ricordasse, Giovanna è stata una protagonista del ciclismo femminile italiano a cavallo d’inizio secolo, rappresentando l’Italia ai mondiali di Zolder nel 2002 e chiudendo la carriera nel 2003 con all’attivo tre titoli italiani a cronometro. Poi è rimasta legata al ciclismo, anche se progressivamente sempre meno in sella e più a guidare gli altri.

«Ormai non riesco quasi più a salire in bici – racconta – il tempo manca sempre ma quando ho l’opportunità, qualche trasferta per una bella gran fondo non me la faccio mancare. E quando metto il numero sulla schiena, improvvisamente mi torna su lo spirito agonistico, evidentemente è insito in me».

Le ragazze al riscaldamento: Giovanna Troldi è davanti a loro, per gli ultimi consigli prima del via
Le ragazze al riscaldamento: Giovanna Troldi è davanti a loro, per gli ultimi consigli prima del via
Uno spirito che trasmetti alle più giovani…

Sì, sono da anni tecnico del comitato regionale veneto della Fci, occupandomi prevalentemente del settore femminile. Entrando in questo ambito, ho visto che c’era già una stretta amicizia con la Federazione tedesca, così è nata l’idea di formare una rappresentativa triveneta da portare a quella che per la Germania è una delle principali prove giovanili del calendario. Io mi occupo della parte strettamente tecnica, coadiuvata da Francesco Cecchin che cura soprattutto la parte logistica.

Com’è nata la selezione?

Da inizio stagione verifichiamo come vanno le ragazze, stiliamo una classifica a punti e le più meritevoli entrano nella rappresentativa, che comprende atlete venete, trentine, altoatesine e friulane. Erano tantissime che volevano entrare nella squadra, c’è stata una lotta serrata, alla fine abbiamo tirato le somme. Abbiamo a disposizione un’ammiraglia e un pullmino per portare su le ragazze, è una vera e propria avventura.

Proviamo allora a riviverla e raccontarla nei dettagli…

Due ragazze, Sommarini e Pegolo avevano già fatto questa esperienza lo scorso anno e hanno fatto un po’ da chiocce per le altre. Siamo partiti che era ancora notte, per affrontare un viaggio che si è rivelato lunghissimo, 14 ore abbondanti. Un po’ per il maltempo, un po’ per continui incidenti sulla strada, neanche tanto grandi, ma che rallentavano la nostra corsa. Siamo arrivati che le ragazze erano davvero stanche e il giorno dopo c’era già la prima gara.

Cena di gruppo nell’hotel del Triveneto, con telefoni messi da parte e tanta voglia di socializzare direttamente, come una volta…
A cena nell’hotel del Triveneto, con telefoni messi da parte e tanta voglia di socializzare
Chi partecipava alla corsa?

Non c’erano solo le atlete di casa. Intanto partecipava la nazionale tedesca, poi le rappresentative di Polonia, Lussemburgo e Austria, oltre a tanti club locali. Ne è venuta fuori una corsa molto qualificata, un confronto che alla fine si è rivelato molto costruttivo per le ragazze, ma più che sull’aspetto agonistico, c’è un altro aspetto che mi ha colpito.

Quale?

C’è stata una socializzazione fra le varie ragazze davvero eccezionale. Ho notato una grandissima voglia di conoscere, di scambiarsi esperienze fra italiane e straniere. Si scambiavano continuamente numeri di telefono, contatti sui social e anche quando la gara è finita, nel viaggio di ritorno erano lì a chattare e scriversi con le ragazze. Sono nate belle amicizie e questo mi sembra un aspetto importante, che va al di là del discorso sportivo.

Parlavi di telefoni e social. A questo proposito come vi regolavate fuori corsa, a cena, lasciavate libertà di utilizzo degli smartphone?

Non è nella mia natura imporre nulla, ma devo dire che erano le stesse ragazze a cercare di socializzare fra loro, tenendo il telefono da parte. La cosa che faceva ridere è che a cena si sentivano praticamente solo le nostre ragazze, le tedesche erano molto più timide e silenziose… Poi è chiaro che ci sono le più estroverse e quelle un po’ più timide, ma devo dire che si è creato un bel gruppo, sembrava che fossero amiche da sempre quando invece si erano appena conosciute.

Il bilancio delle ragazze del Triveneto è stato molto ricco, a dispetto di un’ultima giornata difficile
Il bilancio delle ragazze del Triveneto è stato molto ricco, a dispetto di un’ultima giornata difficile
Com’era strutturata la corsa e come l’avete affrontata?

Partiamo dal venerdì, che comprendeva un criterium al tardo pomeriggio che consisteva nel giro di un breve circuito. Noi al mattino abbiamo previsto una sgambata sul percorso delle gare del sabato, in modo da far imparare alle ragazze il tracciato da affrontare che era più impegnativo di quello del criterium. Tra l’altro il tracciato del sabato coincideva per larghissima parte con quello della domenica. Al sabato era in programma una cronometro al mattino, poi ho portato le ragazze in hotel per mangiare un breve riposo prima di tornare sul luogo di gara per la prova in linea del pomeriggio. Domenica stesso programma e alla fine premiazioni e poi di nuovo sulla strada.

Dal punto di vista tecnico, la corsa che cosa ti ha detto?

Che il nostro livello è più avanzato rispetto alle avversarie, ma alla fine abbiamo raccolto meno di quanto si poteva. Alla domenica le ragazze, soprattutto per stanchezza, non sono riuscite a mettere in pratica quanto avevamo stabilito e così ci sono sfuggite sia la vittoria di tappa che la classifica generale e quella a punti, che erano tutte alla nostra portata, ma abbiamo conquistato comunque la classifica a squadre. E’ stato comunque importante anche aver perso: nel pullman al ritorno abbiamo analizzato quel che era successo, le ragazze hanno detto la loro, hanno imparato. Queste esperienze servono anche per questo.

Sanarini e Pegolo, vincitrici di una tappa ciascuna e con una maglia di leader. Per il Triveneto, una tappa vinta anche dalla Rossignoli
Sanarini e Pegolo, vincitrici di una tappa ciascuna e con una maglia di leader. Una tappa vinta anche dalla Rossignoli
Il bilancio finale qual è?

Abbiamo vinto 3 tappe, Matilde Rossignoli ha chiuso terza in classifica generale e prima fra le giovani; Chantal Pegolo, settima in classifica, ha portato a casa la maglia di migliore nei Gpm. Quarta invece Linda Sanarini. Vorrei ricordare anche le altre del gruppo: Matilde Cenci, Clarissa Laghi, Linda Rapporti e Silvia Pirrone.

Ripeterete l’esperienza?

Sicuramente, ma non solo il prossimo anno. Contiamo infatti di ricevere l’invito per un’analoga prova che si svolge a fine agosto parallelamente al Giro di Germania per professionisti, nelle ultime tre giornate affrontando i tratti finali delle tappe. Sarà a ridosso del Mare del Nord, una trasferta ancora più lunga, ma le ragazze non vedono l’ora e vogliono tutte essere selezionate. Staremo a vedere, devo dire che anch’io non vedo l’ora che arrivi agosto…