Anche il pullman è pronto e carico per il Giro d’Italia

08.05.2022
6 min
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Non solo i corridori si preparano per un grande Giro, ma anche i famigerati bus! In vista delle tre settimane di gara, questi “hotel” viaggianti devono essere pronti e ben forniti. La BikeExchange ci ha aperto le porte del suo pullman e… noi ci siamo entrati!

Da fuori sembra si tratti di un bus normalissimo, con tanti posti a sedere e disposti su due ali di file, non è affatto così. Si tratta di una seconda casa che è pronta a percorrere qualcosa come 3.000 chilometri (rientro da Budapest escluso). E che con i trasferimenti, non pochi neanche quest’anno, assume sempre più valore.

Le “stanze”

Partiamo dall’anteriore. I posti tradizionali si trovano nella parte anteriore. Otto posti per la precisione, quattro da un lato e quattro da un altro, disposti su due file.

Appena dietro iniziano le “panchine” laterali, lunghi divani dove ci si siede con le spalle rivolte al vetro. Tutti sono rivestiti in pelle. Uno dei brand specializzati per questi rivestimenti e per la “ristrutturazione” dei pullman è la ditta Tresca Transformer, di Bologna, Zola Predosa per la precisione.

Nel mezzo del bus, tra le due porte, quella anteriore e quella centrale, c’è in pratica la cucina-dispensa. Un lavandino, un forno a microonde, un frigo, la dispensa e l’immancabile macchina del caffè. Sotto queste panchine ci sono dei vani. Ogni spazio infatti è sfruttato al meglio.

Infine nella parte posteriore, i trova la zona “sanitaria”. Il corridoio si stringe e da un lato c’è il bagno vero e proprio: una struttura minimal con wc e lavabo. 

Nel vano successivo, c’è una cabina con doppia doccia. E’ questo uno degli spazi più importanti e apprezzati dai corridori. Potersi lavare appena terminata la gara farebbe piacere a chiunque, nel caso dei professionisti agevola non poco il recupero.

Nella coda del pullman, infine, c’è una saletta vera e propria. Ancora vani in alto e in basso e una lunga seduta. Questo spazio è il regno degli atleti, ma anche dei massaggiatori. 

Massaggi d’urgenza

L’atleta si può sdraiare infatti e il più delle volte c’è anche lo spazio per un lettino portatile. Va detto che quasi mai i massaggi vengono eseguiti in questo spazio. Per due motivi: primo perché si preferisce farli in un ambiente più tranquillo e ampio, e poi, motivo determinante, perché il muscolo troppo caldo non si può trattare. Meglio aspettare l’hotel.

Il massaggiatore vi opera in casi particolari: un infortunio, la medicazione per una caduta, prima di una crono, un trattamento extra perché magari l’atleta ha una contrattura o un dolore in una zona specifica. Sono giusto degli esempi.

E allora questo vano diventa uno “spogliatoio” pre e post gara. 

Tre settimane

Ma se questa è l’architettura del pullman, cosa c’è di differente tra il bus preparato per una corsa di un giorno e per una a tappe? Sostanzialmente ciò che viene caricato.

Per esempio, in quello della BikeEchange nella stanzetta in fondo c’erano i caschi, che di solito viaggiano con gli atleti. Durante una corsa a tappe, restano sul bus. Non solo, i caschi sono due. C’è quello tradizionale e quello aero. Alcuni sono nuovi, perché non si sa mai. I caschi da crono stanno nelle scatole in stiva o nel motorhome dei meccanici: questo varia da squadra a squadra, anche in base alla tipologia dei mezzi. E lo stesso vale per i caschi in tinta con le maglie di leader delle varie classifiche.

Dai caschi agli occhiali. Nel mondo del total look e dei social media, ogni dettaglio va curato e così ci sono pronti già gli occhiali con i colori delle quattro maglie: ciclamino, rossa, bianca e rosa nel caso del Giro d’Italia.

«Non solo – ci spiega Tom Davies, global sport marketing manager di Giant – ma per ogni modello ci sono diversi tipi di lente a disposizione: trasparente se piove, specchiata, fumè… Quindi per esigenze di meteo o per gusti personali. Abbiamo anche guantini e divise degli stessi colori. E sul bus dei meccanici ci sono i nastri manubrio in tinta».

Stoccaggio

I materiali tecnici vengono caricati sul motorhome dei meccanici, mentre sul bus ci sono i cavalletti per sostenere le bici in partenza, quando i pullman arrivano alla zona del foglio firma. Ci sono i supporti per le “fettucce” mobili, che distanziano il pubblico nel caso non ci siano le transenne dell’organizzazione. Non manca mai una cassetta degli attrezzi.

Ma soprattutto, almeno dal punto di vista degli atleti, è qui che viene riposta gran parte degli integratori (che comunque vengono riforniti dall’esterno nei giorni di riposo). Varie tipologie di barrette e gel “esplodono” da un apposito dispencer. Accanto, c’è anche un foglio illustrativo riassuntivo che ne indica le qualità e le caratteristiche, cosicché l’atleta ancora una volta sappia quando è meglio assumere questa barretta o quel gel.

Barrette, gel e frutta (comprata quasi quotidianamente): una parte è pronta all’uso, una parte negli scaffali e una parte nei vani bagagli
Barrette, gel e frutta (comprata quasi quotidianamente): una parte è pronta all’uso, una parte negli scaffali e una parte nei vani bagagli

Anche gli autisti di altri team confermano che gli ordini vengono effettuati qualche settimana prima. In alcuni casi sono loro stessi che fanno la spesa. Obiettivo: riempire le scorte. Scorte che sono costituite principalmente da acqua e bevande, shampoo e caffè. «Ma anche borracce – dice Davies – Ne consumiamo circa 2.500 in un grande Giro».

Federico Borselli, in questo caso ci spostiamo in casa Astana Qazaqstan, spiega ad esempio di aver caricato qualcosa come 22 flaconi di shampoo da 400 millilitri, 2.000 cialde di caffè che poi verranno integrate nella seconda metà del Giro visto che se ne consumeranno ben oltre 3.000». 

Ma le scorte primarie sono quelle relative all’acqua e alle bevande. Mediamente sul pullman si caricano 400 bottigliette (tra naturale, la maggior parte, e frizzante), ma nei giorni di riposo sono previsti dei rifornimenti ulteriori per tutti i team. E lo stesso discorso vale per le bibite. Ben 350 lattine di Coca Cola, 200 di aranciata e 150 di chinotto. Lattine nella versione più piccola da 25 millilitri. Il tutto senza contare le scorte che preparano i massaggiatori e che vengono stipate nella parte anteriore del camion dei meccanici, dove si trovano le lavatrici.

E a proposito di lavatrici. Una volta queste erano nel pullman, adesso sono nel camion dei meccanici che spesso è diviso appunto in due reparti. Un tempo esso ospitava anche una piccola area cucina per la preparazione dei rifornimenti, ora quasi tutti i grandi team hanno un furgone/camion cucina. Anche in questo caso dipende dai mezzi che si hanno a disposizione.