Evento "Come Corre la Bike Economy" 2025, Milano, (da sx: Paolo Bellino, Roberto Salvador e Davide Cassani)

Come Corre la Bike Economy: tra eventi e territorio

01.12.2025
6 min
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MILANO – Il quarto appuntamento dell’evento “Come Corre la Bike Economy” promosso dalla Camera di Commercio di Milano Monza Brianza e Lodi, ha portato al centro del dibattito la bicicletta e le possibilità ad essa collegate per costruire un futuro più sostenibile. Il mondo delle due ruote arriva da un quadriennio di crescita costante, e le proiezioni parlano di una progressione sempre più forte e solida. La Bike Economy è una delle economie più dinamiche al mondo, che nel 2019 ha mosso 55 miliardi di euro, mentre nel 2032 si prospetta che il mercato possa arrivare a un valore complessivo di 232 miliardi di euro. 

Il cuore di questo progetto e del movimento legato alla bike economy sono le piccole e medie imprese, attori capaci di rivoluzionare il mercato del lavoro e quello tecnologico. Da sempre la bicicletta è uno strumento antico e allo stesso tempo capace di innovare e rinnovarsi. Le emozioni che ci legano al passato e alle gesta dei grandi campioni ci ricordano che la sua forma non cambia, ma la sua struttura è ormai profondamente mutata. 

Il Giro d’Italia nel corso degli anni ha portato il ciclismo in luoghi iconici del nostro Paese, qui alla Reggia di Venaria nel 2024
Il Giro d’Italia nel corso degli anni ha portato il ciclismo in luoghi iconici del nostro Paese, qui alla Reggia di Venaria nel 2024

Il territorio

Protagonisti di uno dei quattro momenti di confronto, che hanno visto alternarsi sul palco diversi attori della Bike Economy, sono stati Paolo Bellino, CEO e General Manager di RCS Sport & Events, Roberto Salvador, Giro-E Director e Davide Cassani, Ambassador di Suzuki Bike Day (i tre sono insieme nella foto di apertura). 

E’ toccato a Paolo Bellino il delicato compito di introdurre all’interno del contesto quello che è il valore di una corsa come il Giro d’Italia (che proprio oggi presenterà il percorso del 2026). L’evento sportivo che da 108 edizioni porta l’Italia e le sue bellezze in tutto il mondo, diventando una vetrina per i territori attraversati. 

«Il Giro d’Italia – racconta Bellino – è da sempre l’evento più duro al mondo che si corre nel Paese più bello. Nel corso delle edizioni del 2023 e del 2025 abbiamo avuto modo, grazie a Banca Ifis, di constatare il valore di questo evento, che nell’ultima edizione è stato di oltre due miliardi di euro. Il Giro non è solo economia, è anche emozioni e sostenibilità. In ogni città di tappa portiamo avanti dei progetti legati al riciclo e siamo arrivati a numeri superiori al 92 per cento. L’attenzione al territorio è fondamentale per noi, un aspetto importante è quello legato a cosa lasciamo nei comuni attraversati. Abbiamo visto che il passaggio di una corsa come il Giro d’Italia porta un incremento del quaranta per cento dell’utilizzo della bicicletta. Sono numeri incoraggianti, che ci spingono a continuare e proseguire con il nostro percorso».

La Corsa Rosa riversa sulle strade milioni di appassionati ogni anno
La Corsa Rosa riversa sulle strade milioni di appassionati ogni anno

Elettrico e divertimento

Dal 2019, quando fece il suo esordio accanto al Giro d’Italia, il Giro-E è cresciuto a dismisura, diventando un vero evento nell’evento. Pedalare grazie al supporto di un motore sulle strade dove a poche ore di distanza si sarebbero affrontati i grandi campioni si è rivelata una mossa tanto semplice quanto azzeccata. Nel corso degli anni il Giro-E ha toccato tutta la nostra penisola, diventando uno spot per chi non ha mai avuto il coraggio di spingersi oltre la propria immaginazione.

«Il nostro evento – spiega Roberto Salvador – si è rivelato anche un solido test per le biciclette elettriche, dimostrando che grazie allo sviluppo tecnologico portato avanti in questi anni nessuna salita è impossibile. Abbiamo anche vinto quella che era la ritrosia di molti appassionati, la e-bike permette di godere della pedalata e dei paesaggi circostanti. L’utente ha modo di alzare lo sguardo e rimanere incantato dai territori nei quali pedala. Con il Giro-E siamo riusciti a portare soggetti diversi, non tutti ciclisti o appassionati, e la cosa incredibile che abbiamo notato è che chi pedala in certi luoghi torna. Lo stesso vale per gli spettatori a bordo strada o a casa, il ciclismo professionistico e le gesta dei grandi campioni sono uno spot unico capace di valorizzare e rendere iconiche certe aree del Paese». 

Il Giro-E ha preso sempre più piede anche grazie agli ex-ciclisti professionisti, qui Sacha Modolo (foto Instagram)
Il Giro-E ha preso sempre più piede anche grazie agli ex-ciclisti professionisti, qui Sacha Modolo (foto Instagram)

Suzuki

L’ultima parola è toccata a Davide Cassani, figura di riferimento del ciclismo italiano, ambassador di Suzuki Bike Day. Un evento nato cinque anni fa (la prima edizione è avvenuta nel 2021) e volto a promuovere l’utilizzo della bici allo scopo di valorizzare i territori attraversati. 

«Siamo partiti con un ritrovo a Carpegna – racconta Cassani – tra Emilia-Romagna e Marche, con l’obiettivo di radunare chi ama pedalare e trovare un punto di contatto con il territorio. Poi, grazie al supporto di Suzuki ci siamo spostati all’Autodromo di Imola. Il senso era di unire il mondo dei motori con quello della bici. Negli anni il Suzuki Bike Day è cresciuto così tanto che abbiamo deciso di spostarci e arrivare all’Autodromo di Monza. In un territorio che ama la bici ma presenta delle difficoltà maggiori a livello di logistica. Devo ammettere però che vedere tanti appassionati (si parla di 2.500 partecipanti, ndr) ci ha fatto capire di essere sulla buona strada».

Suzuki Bike Day 2025, Monza, Brianza, Davide Cassani, Giada Borgato
Il Suzuki Bike Day ha cambiato location nel 2025, portando il suo format sempre molto apprezzato anche in Brianza
Suzuki Bike Day 2025, Monza, Brianza, Davide Cassani, Giada Borgato
Il Suzuki Bike Day ha cambiato location nel 2025, portando il suo format sempre molto apprezzato anche in Brianza

Momento cruciale

“La bicicletta è il termometro di un Paese”, è un tema che si è ripetuto spesso durante l’incontro avvenuto il 27 novembre scorso presso il Palazzo Giureconsulti a Milano, a due passi dalla frenesia di Piazza Duomo che si prepara ad accogliere le prossime Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026. 

Mai come ora la bicicletta è sinonimo di transizione e di un futuro più attento a quelle che sono le politiche sociali ed economiche di un Paese. E mentre a Roma qualche settimana la protesta contro le ciclabili e le zone 30 nelle città, portata avanti da Fratelli d’Italia, finiva con una partecipazione misera l’Italia continua a pedalare. I passi da fare sono sotto gli occhi di tutti, le politiche portate avanti sono servite come prima spinta a far emergere un’esigenza di una mobilità diversa, dolce. Ma gli avvenimenti degli ultimi giorni, con la morte di Viola Mazzotti a Bologna, investita da un camion mentre stava percorrendo un attraversamento ciclabile, ci fanno capire che molto ancora c’è da fare. 

La bicicletta spinge per emergere, tante realtà territoriali se ne sono accorte e ne stanno facendo il fulcro del proprio turismo. Ora è necessaria una strategia che possa coinvolgere tutti gli attori al fine di realizzare infrastrutture capaci di collegare in modo sicuro, continuo e intermodale i vari snodi turistici ed economici del Paese. 

Come corre la bike Economy, convegno Milano, edizione 2024, Palazzo Giureconsulti (foto Antinori)

Come corre la Bike Economy, 4ª edizione: il futuro delle due ruote

24.11.2025
5 min
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La bike economy non è più un trend, ma un ecosistema industriale, turistico e culturale che sta ridisegnando il Paese. E Milano – con Monza Brianza e Lodi – è il suo epicentro. Per questo la Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi ha scelto di inserire un programma pluriennale dedicato alla filiera della bicicletta nella propria strategia, diventando un attore di riferimento nei processi di innovazione, formazione e sviluppo economico legati alle due ruote.

Un impegno che trova nel progetto Bike Economy la sua espressione più concreta. Misure di sostegno alle imprese, servizi, attività di internazionalizzazione, oltre a Bike Economy – La Scuola, il primo competence center nazionale che in soli tre anni ha formato più di 400 nuovi professionisti, rispondendo al fabbisogno crescente delle aziende. Parallelamente, la Camera ha attivato bandi e contributi per l’innovazione, ha sostenuto il cicloturismo con iniziative di branding territoriale e ha incentivato la mobilità sostenibile attraverso la misura Bike to Work e City Logistics, che ha già finanziato 37 progetti innovativi di ciclologistica e commuting. Tutto questo in un territorio leader in Italia, che concentra il 6% delle imprese nazionali della filiera, il 7% degli addetti e il 10% del fatturato complessivo del settore.

E’ in questo contesto che nasce la quarta edizione di “Come corre la bike economy”, in programma il 27 novembre 2025 alle 14,30 a Palazzo Giureconsulti, curata da Silvia Livoni (in apertura un’immagine Antinori dell’edizione 2024). Un appuntamento pensato come bussola strategica per imprese e operatori. Capace di fare il punto sull’evoluzione della filiera attraverso visioni internazionali, casi studio e testimonianze di chi la bike economy la guida ogni giorno.

Il convegno di Palazzo Giureconsulti sarà condotto da Silvia Livoni Colombo (foto Antinori)
Il convegno di Palazzo Giureconsulti sarà condotto da Silvia Livoni Colombo (foto Antinori)
Il convegno di Palazzo Giureconsulti sarà condotto da Silvia Livoni Colombo (foto Antinori)
Il convegno di Palazzo Giureconsulti sarà condotto da Silvia Livoni Colombo (foto Antinori)

La forza globale della transizione

L’apertura è affidata a un intervento di assoluto rilievo: Manuel Marsilio, tra le voci più autorevoli della bike industry europea. Il suo keynote, “Pedalare la transizione: l’Industria della bicicletta come forza globale per il cambiamento e lo sviluppo sostenibile”, offrirà una visione ampia e aggiornata sul ruolo strategico del ciclismo nella mobilità e nell’economia mondiale.

Dalla forza simbolica della bicicletta alle politiche comunitarie. Dalla necessità di investimenti infrastrutturali nel prossimo MFF europeo (2028-2035) ai programmi globali come la Dichiarazione Europea della Bici e la Decade delle Nazioni Unite sul trasporto sostenibile. Un quadro che evidenzia come i prossimi anni siano decisivi per trasformare la domanda crescente in sviluppo strutturale, economico e ambientale.

Un vero “kick-off” di scenario, pensato per tracciare la rotta che imprese, territori e istituzioni sono chiamati a percorrere insieme.

Come Corre la Bike Economy: un momento di scambio fra operatori del settore (foto Antinori)
Come Corre la Bike Economy: un momento di scambio fra operatori del settore (foto Antinori)
Come Corre la Bike Economy: un momento di scambio fra operatori del settore (foto Antinori)
Come Corre la Bike Economy: un momento di scambio fra operatori del settore (foto Antinori)

Imprese, territorio e istituzioni

Moderati dalla giornalista Valeria Ciardello, i quattro panel affrontano i pilastri del programma strategico della Camera di commercio, mettendo a confronto testimonianze, ricerche e progetti reali.

1) Connessioni che muovono il futuro. Infrastrutture, intermodalità e servizi per una mobilità urbana integrata. Il tema dell’accessibilità e della mobilità intelligente è al centro della discussione. Dall’Hub Intermodale – Smart Mobility Area di Milano Linate ai servizi per i ciclisti urbani, fino al progetto Bike to Uni, la challenge green che coinvolge studenti e lavoratori del Politecnico di Milano e dell’Università di Bergamo. Un panel che mostra come la bicicletta diventi ingranaggio fondamentale nella mobilità urbana contemporanea.

2) Territori in movimento. Cicloturismo e lifestyle come leve di competitività locale. Milano e il suo territorio sono ormai candidati a diventare una delle mete cicloturistiche più dinamiche d’Europa. Ne parleranno i protagonisti del settore, come Bike Division, Bici e Vacanze e realtà nate in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina. Porteranno l’esperienza delle loro offerte – dai day tour ai viaggi multi-day – e illustreranno come il territorio sia pronto per creare un vero “cicloturismo premium”.

3) Eventi, legacy e sostenibilità. Il potere trasformativo delle grandi manifestazioni ciclistiche. Un dialogo d’eccezione con Paolo Bellino (CEO e General Manager di RCS Sports & Events), Roberto Salvador (direttore di Giro-E) e Davide Cassani (ambassador del Suzuki Bike Day).

Manuel Marsilio, per 11 anni alla guida della Confederation of the European Bicycle Industry, aprirà i lavori (foto Conebi)
Manuel Marsilio, per 11 anni alla guida della Confederation of the European Bicycle Industry, aprirà i lavori (foto Conebi)
Manuel Marsilio, per 11 anni alla guida della Confederation of the European Bicycle Industry, aprirà i lavori (foto Conebi)
Manuel Marsilio, per 11 anni alla guida della Confederation of the European Bicycle Industry, aprirà i lavori (foto Conebi)

Il focus è sul valore degli eventi come motori di sviluppo. Sulla capacità del Giro d’Italia di misurare il proprio impatto economico, sociale e ambientale tramite il Legacy Report. E sul ruolo del Giro-E come laboratorio di mobilità sostenibile, capace di promuovere l’e-bike sia come strumento sportivo sia come mezzo quotidiano.

4) Capitale umano, innovazione e investimenti. Le nuove frontiere della bike economy. Dove si muovono oggi i capitali? Come cambiano i bisogni delle imprese? Quali competenze servono?

Il panel analizza i trend che stanno attirando investimenti nel mondo bici – dalla tecnologia al prodotto, dai servizi digitali alle startup – e il ruolo decisivo della formazione, con l’esperienza di Bike Economy – La Scuola, che continua a generare profili professionali richiesti dalla filiera. Questa l’agenda nel dettaglio.

Il convegno sulla Bike Economy di Milano offre anche un punto di vista sull'industria del settore (foto Antinori)
Il convegno sulla Bike Economy di Milano offre anche un punto di vista sull’industria del settore (foto Antinori)
Il convegno sulla Bike Economy di Milano offre anche un punto di vista sull'industria del settore (foto Antinori)
Il convegno sulla Bike Economy di Milano offre anche un punto di vista sull’industria del settore (foto Antinori)

Conclusioni e networking

A chiudere i lavori sarà Sergio Rossi, Direttore Generale di Formaper, Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, che presenterà i risultati della strategia della Camera per la crescita della bike economy e le prospettive per i prossimi anni.

Seguiranno un aperitivo di networking e l’esposizione “La città che pedala il futuro”, una selezione di soluzioni innovative che uniscono design, tecnologia e sostenibilità per immaginare nuove modalità di muoversi, lavorare e vivere la città.

“Come corre la bike economy” è l’occasione per incontrare da vicino i protagonisti della trasformazione e per capire come Milano e il suo territorio stiano guidando l’evoluzione della mobilità sostenibile a livello nazionale e internazionale.

L’appuntamento è il 27 novembre 2025 dalle 14,30 a Palazzo Giureconsulti. Un pomeriggio per chi crede che la bicicletta non sia solo un mezzo, ma un motore di cambiamento. Per informazioni: Bike Economy

Il “nuovo” Laigueglia ad ExtraGiro, esempio di bike economy

02.01.2023
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Quando si parla di ExtraGiro si pensa subito ai grandi eventi sportivi legati al ciclismo… E non si sbaglia. Ma non è tutto. La società guidata da Marco Pavarini e Marco Selleri infatti porta avanti, e crede fermamente, nella mobilità sostenibile, nel cicloturismo e in quella che nel suo insieme è oggi chiamata bike economy. E l’ultimo “colpaccio” è proprio un esempio perfetto di come il ciclismo agonistico possa essere un volano economico per il territorio. Parliamo dell’organizzazione del Trofeo Laigueglia.

Marco Pavarini, direttore generale di ExtraGiro
Marco Pavarini, direttore generale di ExtraGiro

Turismo italiano

La storica classica di apertura del ciclismo italiano però non è stata presa in carico, se così si può dire, “solo” per la gara. Per capirne di più ne parliamo con Pavarini stesso.

«Abbiamo preso in gestione il Trofeo Laigueglia è vero, ma prima è necessario dire un’altra cosa altrettanto importante. ExtraGiro è diventato uno dei partner ufficiali del portale Italia.it. Questa piattaforma di fatto è il mezzo di comunicazione ufficiale dello Stato, del Ministero, per il turismo italiano».

«Turismo ma anche cicloturismo. Ebbene, noi sviluppiamo dei progetti cicloturistici… che poi è la mission di ExtraGiro».

«Si tratta di un accordo gratuito. Questo portale ha riconosciuto le nostre qualità di partner e sviluppatori di progetti che coinvolgono il territorio».

ExtraGiro è partner di italia.it. Il fatto che ci sia Sofia Goggia in home page la dice lunga sulle potenzialità del connubio sport-turismo
ExtraGiro è partner di italia.it. Il fatto che ci sia Sofia Goggia in home page la dice lunga sulle potenzialità del connubio sport-turismo

Esempio Laigueglia

Agonismo e turismo. Il Trofeo Laigueglia è l’esempio calzante. La gara ligure ha una certa storia. Una storia che va fatta riemergere. Una storia fatta di campioni e tradizioni, come appunto quella di essere l’apertura della stagione italiana. Una volta da quelle parti si andava in ritiro e il Trofeo nacque proprio in virtù di un certo fermento ciclistico in Riviera. Che poi è ciò che succede oggi in Spagna tra la costa valenciana e Majorca.

«La nostra idea – dice Pavarini – è quella di legare il Trofeo Laigueglia al cicloturismo. In tanti anni di attività ExtraGiro ha raccolto molte storie. E noi vogliamo raccontare anche le storie che legano quel territorio alla bici». 

Il “progetto Laigueglia” va ad inserirsi nel panorama di Italia.it. «Quando abbiamo preso in mano l’organizzazione della corsa abbiamo parlato con gli amministratori locali esponendo loro la nostra idea che bisognava andare oltre la gara.

«Il Gs Emilia di Adriano Amici ha organizzato e organizzerebbe ancora benissimo la gara, ma bisognava fare di più. Bisognava andare oltre affinché la corsa dei pro’ lasciasse effettivamente qualcosa al territorio. Con noi il Trofeo Laigueglia passa attraverso il primo portale turistico nel mondo che ha l’Italia. 

«Per tornare al Laigueglia, fare la corsa dei pro’ da sola non avrebbe catturato gli stessi trend economici. Una volta qui si allenavano le squadre, oggi vanno all’estero. Noi andiamo ad organizzare le gare dove si possa innescare un processo di cicloturismo. La gara deve essere il punto di partenza di un progetto più ampio. Deve esserne il volano».

La forza della storia

Sembra tutto molto teorico, in realtà è anche molto concreto, quando poi si offrono luoghi dove dormire, percorsi, piatti da gustare e dove gustarli. Su Italia.it le news sono tradotte in diverse lingue. Si parla di gara, di enogastronomia, sport, percorsi, cultura… 

E quindi come si legano agonismo e turismo? La risposta è nel territorio e nella storia. Lo stesso Pavarini riporta l’esempio di Campo Imperatore. Furono loro di Extragiro a riportare il ciclismo di alto livello lassù. E lo fecero nel 2017 con il Giro under 23.

«La tappa finale – continua Pavarini – arrivava lassù e nel preparare quella tappa facemmo una pedalata con Pozzato e Cassani, all’epoca cittì. Uno parlava della scalata da un punto di vista tecnico e l’altro da un punto di vista storico-sportivo. Campo Imperatore infatti è una delle cime sulle quali ha trionfato Marco Pantani. E mentre loro due parlavano di ciclismo, il narratore raccontava il territorio da un altro punto di vista, quello storico-culturale.

«Per il Laigueglia, abbiamo sentito Guido Neri, che è stato il primo vincitore del Trofeo nel 1964, e anche Roberto Schiavon che lo ha ideato. Insomma quando si promuove un territorio, per noi non c’è solo la geografia ma anche la storia… che ha una grande forza».