Zanini: «La squadra conta, ma serve il capitano forte»

03.04.2021
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Ad Anversa si è da poco conclusa la riunione dei direttori sportivi. Al via del Giro delle Fiandre manca una notte e qualche ora. In questo stesso parcheggio, dove incontriamo Stefano Zanini, diesse dell’Astana Premier Tech, alle 8 di domattina si raduneranno i bus delle squadre.

Diesse in riunione, le ammiragli attendono lungo la Schelda
Diesse in riunione, le ammiragli attendono lungo la Schelda

Vigilia insolita

La gente qui in Belgio gira abbastanza. Sarà anche perché siamo alla vigilia di Pasqua, ma il centro è abbastanza affollato. Certo, però, manca quel solito appeal, quella sana tensione che accompagnava questa corsa.

«Io – racconta Zanini – ho seguito anche il Fiandre scorso e sì: ammetto che è un po’ triste. L’atteggiamento della gente mi sembra un po’ diverso e spero che almeno tutto finisca presto. Questa corsa è veramente diversa senza il pubblico. Qui c’era quasi un milione di persone a bordo strada».

Per i belgi, i fiamminghi specialmente, la Ronde vale un mondiale. Una volta si parlava di “settimana santa”: chissà se l’assenza di pubblico può togliere qualcosa ai corridori di casa?

«”Ni”. Qualcosa sì, perderanno in termini di tifo, ma loro hanno sempre una voglia enorme di lottare per queste bellissime classiche. E poi secondo me belgi e olandesi hanno una marcia in più su queste strade. Le conoscono troppo bene».

Luis Leon Sanchez e Lutsenko, oggi rispettivamente terzo e secondo al Gp Indurain
Luis Leon Sanchez e Lutsenko, oggi rispettivamente terzo e secondo al Gp Indurain

Astana mina vangante?

Si parla poi dell’Astana con Zanini. La squadra turchese non arriva al Fiandre al top. Zazà è ben consapevole di non avere il team per vincere, ma chissà che proprio per questo motivo i suoi ragazzi non possano essere delle mine vaganti. Alla fine correranno senza pressione.

«Noi ci arriviamo così, così… Purtroppo siamo stati abbastanza sfortunati che Lutsenko, il quale sarebbe dovuto essere il capitano, si sia fatto male alla Parigi-Nizza. Perciò abbiamo dovuto cambiare programmi perché non era in forma (per la cronaca esattamente mentre parlavamo il kazako arrivava secondo al Gp Indurain, ndr). O meglio, era pronto, ma dopo quella caduta non lo era più per queste gare. Ci doveva essere Aramburu, ma dopo la Sanremo era parecchio stanco e così abbiamo cambiato il loro calendario».

Vigilia del Fiandre, sui quotidiani è già sfida tra Van Aert, Alaphilippe e Van der Poel
Vigilia del Fiandre, sui quotidiani è già sfida tra Van Aert, Alaphilippe e Van der Poel

Zazà punta su Van Aert

Zanini su queste strade è stato spesso protagonista. Qui serve limare, avere gamba e cattiveria agonistica, tutte qualità che lui aveva. E per questo ha l’occhio lungo.

«Che corsa mi aspetto? Una corsa controllata da due o tre squadre come al solito, Deceunick-Quick Step, Jumbo Visma e Alpecin-Fenix e non credo anche che assisteremo ad una Milano-Sanremo 2.0 in cui resteranno tutti bloccati fino alla fine. Si tratta di una corsa diversa. Senza nulla togliere alla Sanremo, che è la mia gara preferita, qui non ci potrà essere tutto quel controllo. Ci vogliono molte, molte più gambe e secondo me guardando chi ha riposato e chi no, ci saranno delle differenze. Qui la squadra conta è vero. Avere uomini forti capaci di muoversi su queste strade, di portare il meglio possibile il proprio capitano fin dove devono è importante, però alla fine ci deve essere il capitano stesso che viene fuori. Sono strade troppo particolari. Il pavè ti consuma. E anche lo stress per prendere i muri davanti… Sono tanti i fattori che ti svuotano le gambe. Mi aspetto i big».

E allora se si parla di grandi corridori e non solo di squadre, buttiamo sul piatto dei favoriti due nomi: Sagan e Matthew.

«Van Aert – risponde secco Zanini – perché è più più forte».

Okay Zazà, tra meno di 24 ore vedremo se avevi ragione!