Volpi: «A Landa do 7, ma d’ora in poi lo voglio più coraggioso»

21.05.2022
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Non saranno ancora le grandi montagne delle Alpi, ma di fatto oggi con la Santena -Torino, si comincia a salire. E quando si parla di salite Mikel Landa è a suo agio. Il suo direttore sportivo, Alberto Volpi, lo sta guidando alla grande.

E Landa, lo diciamo senza troppe riserve, ha bisogno di una guida. Anche domenica scorsa ha rischiato di mandare tutto all’aria. E’ caduto. Però è riuscito ad arrivare davanti. Volpi dovrà tenerlo a riparo da se stesso. Ma il ragazzo e il suo motore non si discutono.

Nella crono di Budapest Landa ha “incassato”, per Volpi tutto secondo la norma
Nella crono di Budapest Landa ha “incassato”, per Volpi tutto secondo la norma

L’insidia di Torino

«Sì, l’altro giorno Landa ha rischiato, ma sapete anche voi che nell’economia di un Giro capita sempre la giornata più o meno fortunata – dice Volpi – e per fortuna nostra, non è stato niente di grave. L’anno scorso è stato molto peggio. Diciamo che il conto con la sfortuna lo abbiamo saldato». 

«Sono fiducioso perché il percorso del Giro è adatto a lui. E lo è già da questo weekend che propone due tappe impegnative. E sono preoccupato soprattutto per quella di Torino, che è meno dura, ma anche meno lineare. E’ una frazione insidiosa adatta non a scalatori, ma a gente che pedala forte in salita. E c’è una bella differenza».

Volpi la sa lunga e il fatto che sia più preoccupato per questa frazione e non per quella di Cogne “fa scopa” con quello che abbiamo sostenuto: le insidie planimetriche (e tattiche).

Per Mikel Landa davvero una brutta caduta. Per fortuna nulla di grave
Per Mikel Landa davvero una brutta caduta. Per fortuna nulla di grave

Verso la terza settimana

Ma sarà soprattutto la terza settimana quella che deciderà tutto e che ci dirà davvero se Landa ha compiuto questo salto di qualità. Dal Tour of the Alps, Mikel ha parlato pochissimo, come se volesse starsene sulle sue e non attirare troppi i riflettori. Anche le mattine prima del via, in zona mista, è alquanto telegrafico.

«A partire dal giorno di riposo – spiega Volpi – l’ultima settimana è davvero severa e credo che i giochi si decideranno prima. Ma la penultima tappa (quella della Marmolada, ndr) potrà ancora dire qualche cosa, nel caso uno volesse rimediare o allungare un po’ sugli avversari. Per cui credo che per noi e per il nostro corridore sia un percorso strutturato bene.

«Rispetto agli altri anni arriviamo a questo punto bene direi, nonostante le cadute appunto. E credetemi, per come è caduto poteva andare molto peggio. E’ caduto in malo modo. Poi nel rientrare, in discesa, credo abbia fatto una curva troppo all’interno trovando dello sporco ed è caduto ancora, stavolta rompendo la tacchetta della scarpa. Però non ha perso la testa».

E questo punto lo hanno sottolineato in molti. Era facile saltare di testa. Affrontare una salita così dura, potenzialmente decisiva, con una scarpa diversa non è facile (un diesse avversario ci ha fatto notare che lo scarpino di Landa non fosse il suo, ndr). Segno davvero di un grande stato di forma.

Scarpe diverse per il basco nella salita del Blockhaus
Scarpe diverse per il basco nella salita del Blockhaus

Più coraggio

«Se dovessi dargli un voto? Finora gli do un sette perché è stato bravo, ma non di più perché spero possa avere più coraggio».

E questo a dire il vero un po’ ci ha stupito. Di solito il problema di Landa è che attacca un po’ troppo, si espone molto. Volpi lo vorrebbe più aggressivo. 

«Sì, sì… spero che possa avere più coraggio perché lui le gambe per fare certe azioni ce le ha. Ma per fare delle cose che da buone diventano eccezionali serve coraggio. Mi aspetto un po’ più di spregiudicatezza».

E per essere spregiudicati serve anche la squadra e a Landa proprio non manca. La Ineos-Grenadiers forse è un po’ più forte nel complesso, ma non in salita. Due scalatori come Buitrago e Pello Bilbao non li ha nessuno.

«Siamo attrezzati bene – dice Volpi – ma anche la Bora Hansgrohe, per esempio è molto forte ed anche imprevedibile. Hanno vinto due tappe, corrono con serenità… Magari non hanno il super scalatore, ma messi insieme fanno la differenza. E comunque anche la Ineos Grenadiers resta sempre una grande squadra. Mi aspetto di avere un giro di grande equilibrio, vincerà uno che è forte forte in salita».