Vingegaard non si nasconde: posso battere Pogacar

16.01.2025
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Vingegaard racconta, la presentazione della Visma-Lease a Bike è lo sfondo perfetto. Il danese è ripartito. Ribadisce di aver corso il Tour del 2024 con il grosso handicap dell’incidente di aprile e fa capire di non essere per nulla rassegnato davanti allo strapotere di Pogacar. Dopo la dura lezione della scorsa estate, la squadra olandese rialza il capo e sfida il numero uno al mondo con la consapevolezza di averlo già battuto. A sette mesi dal Tour, il guanto di sfida è stato lanciato.

«L’obiettivo principale della mia stagione – dice Vingegaard, in apertura con Jorgenson – è la terza vittoria al Tour. L’idea di fare il Giro era venuta considerandolo un utile passaggio di avvicinamento, ma ci sono troppi fattori di cui tenere conto. Il tempo, l’energia che devi mettere ogni giorno, troppe cose che non puoi controllare. Quindi abbiamo deciso che la cosa migliore da fare sarà un training camp in altura. E semmai ci sarà un secondo Grande Giro, sarà la Vuelta, ma valuteremo la mia condizione».

Nessun bluff: Vingegaard ha ribadito di essere arrivato all’ultimo Tour quasi per miracolo (foto Instagram)
Nessun bluff: Vingegaard ha ribadito di essere arrivato all’ultimo Tour quasi per miracolo (foto Instagram)

Il ciclismo non è tutto

E’ una presentazione che parla di un’ambizione bella e buona: quella di tornare la prima squadra al mondo. Anche se il boss Richard Plugge ammette nel suo discorso che il primo obiettivo – quello davanti cui l’ambizione della squadra potrebbe finire in secondo piano – è proprio il Tour de France.

Il percorso scelto per il danese prevede il debutto all’Algarve, poi la Parigi-Nizza, il Catalunya, il Delfinato e il Tour de France. Non lo vedremo alla Tirreno-Adriatico in cui lo scorso anno aveva dato spettacolo, perché ogni traiettoria di questa sua stagione finirà nella direzione del Tour. E non ci sarà neppure il Giro dei Paesi Baschi, quello della caduta in cui lo scorso anno poteva perdere ben altro che la sola vittoria del Tour.

«Pensavo davvero che stavo per morire – racconta ancora – e questo mi ha fatto pensare che il ciclismo non sia tutto. Lo sapevo già, ma quando succede una cosa del genere, te ne accorgi anche di più. E’ stato molto difficile uscirne anche mentalmente, ma l’ho gestito bene e mi sento di nuovo bene con me stesso. Mi piace ancora andare in bicicletta, altrimenti non sarei qui con nuove ambizioni».

Al Tour, Kuss tornerà a fare il gregario di lusso: il ruolo che gli si addice meglio (foto Visma Lease a Bike)
Al Tour, Kuss tornerà a fare il gregario di lusso: il ruolo che gli si addice meglio (foto Visma Lease a Bike)

Pogacar si può battere

E’ convinzione in casa UAE Emirates che in realtà il Vingegaard del Tour sia il migliore mai visto sinora: una tesi che il diretto interessato respinge con decisione e, tutto sommato, si sarebbe portati ad essere d’accordo. Se si è preso per buono il disagio di Pogacar per la frattura dello scafoide nel 2023, perché non credere che le tante fratture del danese possano averne rallentato la preprazione?

«E’ stato un miracolo – dice lui – essere arrivato secondo al Tour dietro Pogacar. Ho dovuto aspettare fino a metà maggio prima di potermi allenare nuovamente con intensità. Il fatto di essere arrivato alla partenza del Tour è stato oltre ogni aspettativa. Per questo il secondo posto è un risultato di cui sono molto orgoglioso. L’anno scorso tra noi ci sono stati più di sei minuti e se fossi stato in grado di prepararmi senza problemi, adesso avrei molti più dubbi e sarebbe stato un duro colpo alla mia fiducia.

«Ma io so da dove vengo e so che quando sono arrivato in ottima forma, l’ho battuto per due volte e sono determinato a farlo ancora. Chiaramente so che per riuscirci, il mio livello dovrà aumentare ancora. Quando hai già sconfitto qualcuno, sai che ne sei capace e sei disposto a fare qualsiasi cosa pur di riuscirci di nuovo. Mi sembra normale che un grande atleta abbia questa sensazione».

Campenaerts, appena arrivato, ha le stesse misure di bici di Vingegaard (foto Visma Lease a Bike)
Campenaerts, appena arrivato, ha le stesse misure di bici di Vingegaard (foto Visma Lease a Bike)

La squadra più forte

Sulla sua strada ci sarà anche Remco Evenepoel, che i giornalisti belgi (non solo loro) considerano una minaccia concreta per gli aspiranti alla maglia gialla. Vingegaard risponde convinto, perché aver duellato con Remco sulle Alpi nel 2024 gli ha fatto intravedere le sue potenzialità.

«Remco è stato molto forte per tutto il 2024 – dice – e non solo al Tour. Alle Olimpiadi ha vinto due medaglie d’oro e poi nella crono dei mondiali ha replicato la vittoria dello scorso anno. Se lo incontreremo al Tour, sarà sicuramente un avversario che terremo in considerazione. Sono anche certo che la nostra squadra sarà attrezzata per contrastare anche lui».

La Visma-Lease a Bike non ha fatto misteri: alla Grand Depart di Lille porterà l’organico più potente. Con Vingegaard ci sarà Simon Yates, preso proprio per questo, con Kuss, Van Aert, Laporte, Jorgenson, Benoot e Campenaerts. «E’ una squadra molto forte – dice Vingegaard – sia in montagna sia nelle tappe di pianura. Senza dubbio la squadra più forte che abbiamo avuto. E’ importante provare a progredire anche collettivamente e penso che siamo a un ottimo livello».

Vingegaard appare molto sicuro di sé e calmo: è certo di poter battere ancora Pogacar (foto Visma Lease a Bike)
Vingegaard appare molto sicuro di sé e calmo: è certo di poter battere ancora Pogacar (foto Visma Lease a Bike)

Tre mondiali di fila

L’ultimo saluto alla stampa, Vingegaard l’ha dato parlando dei prossimi tre mondiali che gli si addicono come guanti. Quelli del Rwanda, come pure quelli canadesi e a seguire i mondiali in Alta Savoia, sulle strade in cui al Tour del 2023 demolì Pogacar con la celebre cronometro di Combloux, alla vigilia dell’altrettanto aspra lezione di Courchevel. Se tutto va come deve, si annuncia un Tour di altissimo livello, con tre uomini che si stagliano sopra alla media e altri pronti ad approfittare di eventuali passi falsi. Ogni duello di qui in avanti sarà un anticipazione di futuro.