Van Aert, la 1ª tappa per decifrare l’enigma della condizione

09.05.2025
4 min
Salva

TIRANA (Albania) – E’ come se di colpo non gliene andasse bene più una. Anche l’avvicinamento al Giro d’Italia di Wout Van Aert è stato condizionato da un malanno che lo stesso belga ha raccontato sin dal primo impatto con i media alla presentazione delle squadre. E se è vero che a quelli che vincono non succede mai niente – dai problemi di salute alle più banali forature – bisogna riconoscere che al belga quest’anno le cose stanno andando parecchio storte. Così da vincitore predestinato della prima tappa e prima maglia rosa, Van Aert si trova ora alle prese con qualche dubbio di troppo.

«Sono stato molto malato – ha ribadito ieri a margine della conferenza stampaho avuto un’infezione virale e ho dovuto prendere molti antibiotici. Ecco perché ho dovuto apportare molte modifiche alla mia preparazione. Non è stato l’avvicinamento che speravo. Quindi inizio con un po’ di paura. La verità è che non sono riuscito ad allenarmi bene dopo l’Amstel, tranne al mio primo giorno qui in Albania. Quando è così, è difficile andare alla partenza con la fiducia necessaria».

«Per me Wout è più di un semplice corridore – ha detto ieri Roglic – avrà sicuramente le sue occasioni in questo Giro»
«Per me Wout è più di un semplice corridore – ha detto ieri Roglic – avrà sicuramente le sue occasioni in questo Giro»

Il sogno rosa

Il solo allenamento buono è un giro di 63 chilometri nei dintorni della capitale albanese, con una ricognizione del circuito che oggi verrà percorso per due volte nella prima tappa (foto Visma-Lease a Bike in apertura). La salita di Surrel, lunga 7 chilometri e con una pendenza di circa il 4,5 per cento, che a cose normali sarebbe stata per lui un trampolino verso la vittoria e la prima maglia rosa, parrebbe ora motivo di preoccupazione.

«E’ stato utile provare la salita – ha ribadito ieri durante la conferenza stampa riservata ai primi della classe – ma la mia impressione è che sia piuttosto difficile per me. L’inizio è ripido e dopo lo scollinamento sarà solo discesa fino all’arrivo. Vedo una possibilità per gli attaccanti di raggiungere il traguardo. Spero di non dover rinunciare al mio sogno rosa, soprattutto perché ho concluso la primavera con buone sensazioni».

L’obiettivo di crescere

Certo la partenza albanese sarebbe stata l’ideale per il miglior Van Aert, che con la prima tappa e poi la crono, avrebbe avuto il terreno ideale e la squadra giusta per conquistare la prima maglia rosa. Anche se è opinione comune che la tappa di Valona domenica sarebbe un osso troppo duro anche per la miglior versione del Van Aert 2025.

«E’ frustrante – ha spiegato ieri sollevando il velo sui suoi problemi – ma mi ammalo sempre nei momenti meno opportuni. La settimana scorsa avevo persino paura di non riuscire a partire. Ora che sono qui, è un sollievo. Spero di essere in forma, ma vedremo come andrà giorno per giorno. Qualcosa proverò a fare, sono qui per vincere. La cosa più importante ora è superare bene le prime tappe e vedere come reagirà il mio corpo. Di solito in un Grande Giro riesco sempre a crescere, quindi se non sarò al meglio fin dall’inizio, sono fiducioso di stare meglio con il passare delle tappe. Non ho mai avuto ambizioni di classifica, sarebbe bello vincere il maggior numero di tappe possibile».

Alla presentazione delle squadre, Van Aert (accanto ad Affini) ha ammesso come sia un peccato debuttare al Giro solo ora
Alla presentazione delle squadre, Van Aert ha ammesso come sia un peccato debuttare al Giro solo ora

Rompere il ghiaccio

Malattia o no, il belga ha così fugato ogni sospetto su quali siano i suoi obiettivi al Giro d’Italia. Si era arrivati a pensare che non avesse più la sua punta di velocità a causa di una preparazione mirata a fare meglio nelle corse a tappe, ma pare che non sia così.

«Non è mai stata mia intenzione- ha spiegato – vincere il Giro. Siamo qui per conquistare più tappe possibili, mentre il nostro uomo per la classifica generale è Simon Yates. Potrei anche fare una buona cronometro domani. Quest’anno ne ho fatta solo una di 19 chilometri in Algarve ed è andata piuttosto bene (Van Aert si è piazzato al secondo posto dietro Vingegaard, ndr). Ma a questo punto, con tutti i dubbi causati dalla malattia, dovremo aspettare e vedere come andrà il primo giorno. Poi potremo capire quali saranno i miei obiettivi più immediati».