Gazprom RusVelo, dopo 9 anni di Colnago ora c’è Look

13.01.2022
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Il valzer delle aziende che hanno ufficializzato le partnership con i team è iniziato. Dopo aver sondato la sponda Giant, che è rientrata nel WorldTour al fianco del Team Bike Exchange Jayco, di fatto prendendo il posto di Bianchi, ora vediamo Look che affianca la compagine Gazprom RusVelo.

Abbiamo intervistato Imerio Cima, meccanico del team ed ex corridore che ha militato nel team di matrice russa e ha dovuto arrendersi lo scorso anno per un brutto infortunio. La squadra non ha la licenza WorldTour, ma è presente in molte delle corse di primissima fascia dove ben figura e si fa notare grazie ai suoi uomini. Nell’accordo con il sodalizio russo rientra anche Corima, che fa parte dello stesso gruppo industriale di Look.

Imerio Cima con la divisa del corridore alla Tirreno 2020, ora meccanico del team
Imerio Cima con la divisa del corridore alla Tirreno 2020, ora meccanico del team
Imerio quale è il fattore che ti ha colpito di più nel passaggio da Colnago a Look?

Mi ha colpito molto la disponibilità dell’azienda, che praticamente ci ha messo a disposizione una persona fin da subito. Questo rappresentante di Look ha affiancato lo staff, noi meccanici e ovviamente i corridori, cercando di ricevere quanti più feedback possibili. L’intento è stato chiaro, ovvero quello di migliorare dove possibile ed evolvere, nelle soluzioni e nei materiali. In poco tempo è stata raccolta un’infinità di dati. Questo mi ha fatto, ma in generale a tutto il team, un’eccellente impressione e credo che sia sinonimo di serietà.

Da Colnago a Look, un cambio che fa parlare e che avviene dopo anni di collaborazione. Tutto facile?

Non è stato un cambio semplice, perché siamo passati a Look, dopo l’esperienza Colnago che è durata 9 anni. Inoltre il periodo che stiamo vivendo non ci ha aiutato in questa fase di transizione, anche se ora siamo a buon punto. Mi riferisco ai ritardi, in cui tutti sono coinvolti. Una cosa che mi preme sottolineare è che con Look siamo entrati in una dimensione quasi futuristica, dove si vede e percepisce molta tecnologia. Non voglio dire che Colnago fosse un passo indietro, ma avevamo un modello di bici più tradizionale, la C64. Qui abbiamo due modelli strada e la crono, biciclette con i dischi e tanta integrazione dei componenti.

Quante biciclette sono arrivate, tra le tradizionali e le crono?

Non ricordo il numero esatto, perché l’azienda francese ha fornito uno stock di materiali e noi abbiamo suddiviso l’equipaggiamento. Indicativamente sono 3-4 bici a testa, oltre a quella da crono. I corridori hanno l’opportunità di scegliere tra la più leggera 795 Huez RS e la aero 795 Blade RS, entrambe con i dischi. E poi c’è anche il mondo nuovo, per noi, delle ruote Corima, mentre abbiamo le trasmissioni Campagnolo che avevamo già in precedenza con Colnago. Ora nella versione disco ovviamente.

Un particolare del 795 Blade RS, che utilizza un cockpit semi integrato e aero concept (© LOOK Cycle/Focal77)
Il 795 Blade RS utilizza un cockpit semi integrato e aero concept (© LOOK Cycle/Focal77)
I mezzi sono arrivati completi grazie anche alla collaborazione che esiste tra Look e Corima?

Il materiale non è ancora arrivato tutto, credo che avremo la quasi totale disponibilità nei prossimi giorni. No, il materiale è arrivato con differenti slot di consegna, poi sta a noi montare le bici e assegnare i mezzi ai corridori. Ad esempio le ruote da gara non sono state ancora utilizzate, ma è questione di giorni.

Le bici sono equipaggiate con il power meter? Quale modello?

Sì, le biciclette hanno il Power Meter SRM Origin, quello con le pedivelle in carbonio. Ne sono stati forniti due per ogni corridore, una per la bici da allenamento e uno per quella da gara. Mentre il computerino è Garmin.

Mediamente, quanto tempo impiegate per montare una bici?

Con le bici disco ci vuole più tempo rispetto alla tradizionale. La Look Huez è più facile e ha bisogno di una tempistica inferiore, rispetto alla Blade. Questa ha un’integrazione maggiore, soprattutto per quello che riguarda il manubrio e la zona dello sterzo e bisogna prestare una maggiore attenzione. Si tratta comunque di un’oretta circa, per ogni singola bici con i freni a disco, inclusa l’operazione di spurgo dell’impianto idraulico.

Il modello aero è tra quelli più apprezzati e richiesti, anche da alcuni scalatori (© LOOK Cycle/Focal77)
Il modello aero è tra quelli più apprezzati e richiesti, anche da alcuni scalatori (© LOOK Cycle/Focal77)
Quali sono i primi feedback che ricevi dai corridori in merito ai nuovi materiali? Ci puoi dire il commento che ti ha colpito maggiormente?

Non c’è stato un solo commento che ha fatto la differenza, ma l’unanimità dei consensi. In fatto di performance e per i primi feedback, ha colpito positivamente la velocità della Blade, a detta dei corridori, molto, molto veloce e non solo in pianura. Tutti entusiasti e motivati. Partire per una nuova stagione e avere a disposizione dei materiali al top, non è cosa da poco!