Tao Geoghegan Hart, dove eravamo rimasti?

07.01.2025
4 min
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Ripartire da quei 53 giorni di corsa del 2024. Ripartire dal suo talento: Tao Geoghegan Hart si avvia verso un 2025 cruciale per il proseguimento della sua carriera. Per la maglia rosa “d’autunno”, l’inglese che vinse il Giro d’Italia del 2020 (quello post-Covid), è inevitabile tornare al 17 maggio 2023, quando cadde verso Cuneo, proprio durante il Giro, riportando diverse fratture importanti, tra cui quella scomposta al femore. E adesso?

Il 2024 è stato l’anno del ritorno di Geoghegan Hart. Ed è stato anche il primo nelle file della Lidl-Trek. Tuttavia, non è stato ancora un anno fortunato. Quei 53 giorni di corsa sono stati preziosi, ma decisamente pochi per un professionista. I suoi colleghi hanno messo mediamente 20 giorni in più di gara nelle gambe.

Tao Geoghegan Hart in allenamento sulle strade spagnole durante l’ultimo ritiro. L’inglese è parso in buona forma (foto Lidl-Trek)
Tao Geoghegan Hart in allenamento sulle strade spagnole durante l’ultimo ritiro. L’inglese è parso in buona forma (foto Lidl-Trek)

Oltre la sfortuna

E allora, come procede il cammino di Tao? «Certamente – dice Adriano Baffi, uno dei diesse del team americano – come squadra ci si aspettava qualcosa in più e sicuramente anche Tao si aspettava di più da se stesso. Anche nella passata stagione qualche inghippo se l’è ritrovato di nuovo tra le gambe e di certo non è stato fortunato in questo percorso di recupero.

«Però le aspettative restano alte. Sappiamo che Tao può dare di più e siamo certi che in questo 2025 andrà meglio. Dopo quello che gli è successo, si sapeva comunque che ci sarebbe voluto almeno un anno».

Questo aspetto non va affatto trascurato. Anche per Alaphilippe, Bramati ci disse a suo tempo che gli sarebbe servita almeno una stagione intera. E se ricordiamo bene, un anno per tornare ai livelli siderali che gli competono è servito persino a Remco Evenepoel dopo il volo dal ponte al Lombardia. Va detto, però, che Tao era partito benino: un paio di incoraggianti settimi posti in Algarve al debutto e, soprattutto, il nono posto nella generale al Romandia, quando i motori sono ormai a pieno regime per tutti.

Il prossimo 30 marzo, Tao compirà 30 anni: tra Covid e infortuni ha perso almeno due stagioni piene (foto Lidl-Trek)
Il prossimo 30 marzo, Tao compirà 30 anni: tra Covid e infortuni ha perso almeno due stagioni piene (foto Lidl-Trek)

Tao leader

In questi giorni, gli ultimi di vacanza, Geoghegan Hart ha postato alcune foto di buon auspicio: lui in bici col figlio, lui con la squadra… accompagnate da parole di speranza. L’ottimismo non è mai mancato al londinese, che quest’anno compirà 30 anni. Ma soprattutto, quel che conta è che Tao abbia ripreso ad allenarsi con decisione e convinzione.

«Ammetto – riprende Baffi – che non sono poi così a stretto contatto con lui e non so quanto sia vicino al ritorno al suo potenziale completo. La nostra è una squadra molto grande e durante il primo ritiro spagnolo mi sono occupato di altro. Tuttavia, ci ho parlato un po’ e posso dire che è un trascinatore. Per esempio, io ero addetto alla logistica, cosa non facile quando si è in 180 persone, e lui, nella chat preparando il piano del giorno dopo, mi diceva: “Adriano, metti questo perché è importante”. Oppure: “Facciamo così perché secondo me è meglio”. È un leader.

«E poi è anche un ottimo ragazzo dal punto di vista umano. Mi raccontava di quando vinse il Giro e il suo massaggiatore era mio figlio Piero: qualche aneddoto di quei giorni, un capogruppo».

Alla Vuelta tanta fatica ma anche un ottimo volume, ideale in vista dell’inverno che sarebbe seguito
Alla Vuelta tanta fatica ma anche un ottimo volume, ideale in vista dell’inverno che sarebbe seguito

Più leggero…

Tra pochi giorni si conosceranno i programmi definitivi dell’inglese. Geoghegan Hart, però, è già al lavoro. Pensate che ha terminato il ritiro qualche giorno dopo i compagni e inizia quello che verrà qualche giorno prima. La voglia e la determinazione non gli mancano.

«Tao – conclude Baffi – deve ripartire dalla Vuelta. A prescindere dal suo piazzamento, averla terminata è stato importantissimo. Sapevamo da dove veniva e mettere 21 giorni di gara consecutivi nel sacco dà fiducia per l’inverno. Ricordo che è caduto di nuovo al Delfinato l’anno scorso (frattura alla costola, ndr) e quella caduta aveva procurato un altro stop che ha inciso moltissimo nel suo cammino di recupero. In autunno ha tolto le placche… e sarà più leggero! Scherzi a parte, questo dovrebbe dargli un po’ più di sicurezza e tranquillità. Mi ha detto che si sente più libero anche di testa».

C’è insomma da capire che squadra porterà la Lidl-Trek al Giro d’Italia, ma vederlo sulle strade della prossima corsa rosa potrebbe non essere così impossibile, specie se, come sembra, Pedersen e Milan dovessero puntare forte sulle classiche del Nord. Al Giro d’Italia, la squadra potrebbe essere improntata più per la classifica generale. Magari Geoghegan Hart e Ciccone come una coppia garibaldina.