Ripartire da quei 53 giorni di corsa del 2024. Ripartire dal suo talento: Tao Geoghegan Hart si avvia verso un 2025 cruciale per il proseguimento della sua carriera. Per la maglia rosa “d’autunno”, l’inglese che vinse il Giro d’Italia del 2020 (quello post-Covid), è inevitabile tornare al 17 maggio 2023, quando cadde verso Cuneo, proprio durante il Giro, riportando diverse fratture importanti, tra cui quella scomposta al femore. E adesso?
Il 2024 è stato l’anno del ritorno di Geoghegan Hart. Ed è stato anche il primo nelle file della Lidl-Trek. Tuttavia, non è stato ancora un anno fortunato. Quei 53 giorni di corsa sono stati preziosi, ma decisamente pochi per un professionista. I suoi colleghi hanno messo mediamente 20 giorni in più di gara nelle gambe.
Oltre la sfortuna
E allora, come procede il cammino di Tao? «Certamente – dice Adriano Baffi, uno dei diesse del team americano – come squadra ci si aspettava qualcosa in più e sicuramente anche Tao si aspettava di più da se stesso. Anche nella passata stagione qualche inghippo se l’è ritrovato di nuovo tra le gambe e di certo non è stato fortunato in questo percorso di recupero.
«Però le aspettative restano alte. Sappiamo che Tao può dare di più e siamo certi che in questo 2025 andrà meglio. Dopo quello che gli è successo, si sapeva comunque che ci sarebbe voluto almeno un anno».
Questo aspetto non va affatto trascurato. Anche per Alaphilippe, Bramati ci disse a suo tempo che gli sarebbe servita almeno una stagione intera. E se ricordiamo bene, un anno per tornare ai livelli siderali che gli competono è servito persino a Remco Evenepoel dopo il volo dal ponte al Lombardia. Va detto, però, che Tao era partito benino: un paio di incoraggianti settimi posti in Algarve al debutto e, soprattutto, il nono posto nella generale al Romandia, quando i motori sono ormai a pieno regime per tutti.
Tao leader
In questi giorni, gli ultimi di vacanza, Geoghegan Hart ha postato alcune foto di buon auspicio: lui in bici col figlio, lui con la squadra… accompagnate da parole di speranza. L’ottimismo non è mai mancato al londinese, che quest’anno compirà 30 anni. Ma soprattutto, quel che conta è che Tao abbia ripreso ad allenarsi con decisione e convinzione.
«Ammetto – riprende Baffi – che non sono poi così a stretto contatto con lui e non so quanto sia vicino al ritorno al suo potenziale completo. La nostra è una squadra molto grande e durante il primo ritiro spagnolo mi sono occupato di altro. Tuttavia, ci ho parlato un po’ e posso dire che è un trascinatore. Per esempio, io ero addetto alla logistica, cosa non facile quando si è in 180 persone, e lui, nella chat preparando il piano del giorno dopo, mi diceva: “Adriano, metti questo perché è importante”. Oppure: “Facciamo così perché secondo me è meglio”. È un leader.
«E poi è anche un ottimo ragazzo dal punto di vista umano. Mi raccontava di quando vinse il Giro e il suo massaggiatore era mio figlio Piero: qualche aneddoto di quei giorni, un capogruppo».
Più leggero…
Tra pochi giorni si conosceranno i programmi definitivi dell’inglese. Geoghegan Hart, però, è già al lavoro. Pensate che ha terminato il ritiro qualche giorno dopo i compagni e inizia quello che verrà qualche giorno prima. La voglia e la determinazione non gli mancano.
«Tao – conclude Baffi – deve ripartire dalla Vuelta. A prescindere dal suo piazzamento, averla terminata è stato importantissimo. Sapevamo da dove veniva e mettere 21 giorni di gara consecutivi nel sacco dà fiducia per l’inverno. Ricordo che è caduto di nuovo al Delfinato l’anno scorso (frattura alla costola, ndr) e quella caduta aveva procurato un altro stop che ha inciso moltissimo nel suo cammino di recupero. In autunno ha tolto le placche… e sarà più leggero! Scherzi a parte, questo dovrebbe dargli un po’ più di sicurezza e tranquillità. Mi ha detto che si sente più libero anche di testa».
C’è insomma da capire che squadra porterà la Lidl-Trek al Giro d’Italia, ma vederlo sulle strade della prossima corsa rosa potrebbe non essere così impossibile, specie se, come sembra, Pedersen e Milan dovessero puntare forte sulle classiche del Nord. Al Giro d’Italia, la squadra potrebbe essere improntata più per la classifica generale. Magari Geoghegan Hart e Ciccone come una coppia garibaldina.