Mancano due settimane esatte all’inizio della stagione, come ogni anno il gruppo partirà ufficialmente dall’Australia, con il Santos Tour Down Under. La prima prova WorldTour del 2025 porta con sé parecchi pensieri. Innanzitutto si deve riallacciare il filo dopo la pausa invernale, inoltre il parterre sarà subito agguerrito. Una delle difficoltà maggiori, come abbiamo visto anche negli ultimi anni, è il caldo estivo che i corridori troveranno nella terra dei canguri. Temperature che vanno dai 28 ai 32 gradi centigradi, nettamente superiori alle medie che troviamo in Europa.
Il peso? Non è un’ossessione
I corridori che faranno il loro esordio in Australia saranno quindi chiamati a fare uno sforzo ulteriore, ovvero quello di acclimatarsi al caldo soffocante. Ma come si arriva pronti a questo appuntamento? Ne parliamo con Francesco Busatto, che ci descrive la sua settimana tipo prima di partire per un lungo viaggio, che lo porterà ad Adelaide. Pronto per iniziare la sua stagione (in apertura foto cycling media agency). Partiamo dal peso, che in questo periodo dell’anno non deve essere un’ossessione.
«In questo inverno – racconta Busatto appena uscito dalla palestra – sono riuscito a prendere quei tre chili che avevo perso in estate a causa di un malanno. Anzi, a essere onesto, ne ho presi cinque. Ma va benissimo. Peso 65 chili e sto bene, ho visto che rendo al massimo quando peso 60 chili. Di questi cinque chili che ho preso ce ne sono tre di muscolo, uno e mezzo di grasso e mezzo di liquidi. Durante la stagione perdo peso abbastanza facilmente, ma vorrei restare intorno ai 62 chili. Vedremo, tanto dipende dal rapporto peso/potenza che riuscirò ad avere».
Partiamo con il descrivere la tua settimana tipo di allenamento in vista del Tour Down Under…
Allora parliamo dei giorni dal 30 dicembre al 5 gennaio, che è stata l’ultima settimana piena di allenamento. Anche perché partiremo il 9 gennaio per l’Australia.
Allora vai, ti ascoltiamo.
Il lunedì ho fatto un’ora e mezza di scarico perché la domenica arrivavo da un lungo. Quando faccio scarico in bici non guardo mai i watt, vado a spasso. In questi giorni che ero a casa dei miei per le feste ho fatto un giro che conosco bene: su per la Valsugana e poi verso Bassano del Grappa. Se sono solo non mi fermo al bar, invece se ho compagnia un coffee break non manca mai.
I lavori iniziano il martedì?
Esatto. Sono stato in bici due ore e mezza con dei lavori di SFR e qualche volata. Le SFR erano tre ripetute da dodici minuti così divise: due minuti in Z4 a 55 rpm e un minuto in Z2 a 100 rpm. Tra una ripetuta e l’altra avevo 10 minuti di pausa in Z2. Le volate, invece, erano cinque alla massima potenza. Una volta tornato a casa ho fatto un’ora di heat training sui rulli.
In cosa consiste?
E’ un modo per adattarsi al caldo. Pedalare al chiuso per alzare la temperatura corporea e abituarsi alle temperature australiane. Per farlo una volta mi sono messo con i rulli davanti alla stufa. Un po’ estremo forse, ma rispetto ai 35 gradi che troverò là non penso sia esagerato. Di solito non faccio lavori particolari, mi metto a far girare le gambe e basta.
Mercoledì?
Avevo riposo, che settimana scorsa corrispondeva all’1 gennaio. Così ho deciso, insieme al mio preparatore, di fare riposo totale, anche per godermi l’ultimo dell’anno senza stress.
Allora passiamo direttamente a giovedì.
Al mattino ho fatto tre ore su strada con lavori fuorisoglia. Quattro serie da nove minuti: 30 secondi in Z6 per simulare un attacco, poi due minuti in Z5 e 30 secondi di recupero. Così per tre volte, in modo da arrivare a nove minuti. Tra una serie e l’altra avevo 10 minuti di pausa in Z1. Tornato a casa ancora un’ora di heat training sui rulli.
Il giorno dopo?
Venerdì avrei avuto quattro ore in bici ma pioveva, così mi sono allenato a casa: due ore e un quarto sui rulli. In questi casi però i lavori si adattano al fatto che pedalo sui rulli, quindi ho abbassato il tutto di 15 watt.
Che allenamento hai fatto?
Simile al giovedì ma con qualche variazione. Sempre quattro serie con: 30 secondi in Z6, sempre a simulare un attacco. Invece che fare una ripetuta in Z5 per due minuti l’ho fatta in Z4 per sei minuti e mezzo. Per concludere una sparata da 20 secondi a 700/800 watt. Il recupero tra le varie serie era di cinque minuti. Infine, la sera, sono andato in palestra per un’ora per fare degli allenamenti sull’esplosività: stacchi, squat, pressa e lavori a corpo libero. Ho fatto meno ripetute ma con carichi più pesanti, apposta per andare a migliorare l’esplosività.
Gli ultimi due giorni?
Sabato un lungo da cinque ore senza lavori. Mentre domenica scarico di un’ora e mezza. Prima di partire (oggi, ndr) ho messo nelle gambe ancora un lungo di cinque ore. Anche perché tra una cosa e l’altra tornerò in bici l’11 gennaio, quando sarò in Australia. E prima di fare ancora lavori intensi avremo da smaltire il jet lag e il caldo.
Per quanto riguarda l’alimentazione hai fatto qualcosa di specifico, considerando che in questo periodo c’erano anche le feste?
Proprio perché mi sto allenando abbastanza in vista dell’esordio al Down Under sto mangiando tanto. In particolare tanti carboidrati per mantenere alta la qualità degli allenamenti. L’obiettivo è non perdere muscolo. Tra Natale e Capodanno non ho fatto cenoni ma ho mangiato tutto, chiaramente in quantità limitate.