ALTEA (Spagna) – Con la partenza di Pozzovivo, Tonelli e Zoccarato e con Gabburo in cerca di una squadra, Filippo Fiorelli è diventato il corridore più anziano ed esperto della VF Group-Bardiani. Il palermitano lo sa bene, tanto che quando glielo dici fa un sorriso sconsolato da… povero vecchio e ammette di averlo realizzato da poco, anche se la sua carriera è iniziata tardi e probabilmente le vere potenzialità non è ancora riuscito a esprimerle. Il garage dell’Hotel Cap Negret è diviso in stanzoni ed ha una parete piena di quadri con le maglie dei tantissimi campioni che sono venuti qui per allenarsi. Ogni squadra ha i suoi box e quello (doppio) della squadra emiliana contiene le nuove De Rosa 70 per i tanti corridori presenti in ritiro (in apertura Fiorelli accanto a Marcellusi, foto Gabriele Reverberi).
Anche la compagine dello staff è nutrita e, fra meccanici e direttori sportivi, riconosciamo e salutiamo con piacere Alessio Nieri. Il toscano ha smesso di correre per i problemi alla schiena dopo la caduta al Giro di Turchia, ma è rientrato nella sua ex squadra come massaggiatore. Fiorelli intanto è già dentro. Il team è diviso in base all’attività del giorno e il siciliano è nel gruppo di quelli che oggi faranno i test. E’ sceso un po’ prima per parlare con noi e quando esce, ha il bavero sollevato per ripararsi dal freddo nell’unica giornata di vento e pioggia della settimana.
Come si riparte?
Meglio rispetto all’anno scorso, con meno fatica. Mi sono fermato per molto più tempo, perché a fine ottobre mi sono dovuto operare al setto nasale. Avevo fatto già una Tac a metà anno e avevano riscontrato il problema, per cui abbiamo organizzato tutto per il fine stagione. Ho ricominciato ad andare in bici il 20 novembre. Prima con grande calma, perché ancora non ero proprio al 100 per cento. Poi tutto è andato a posto e ho iniziato a lavorare per bene. Quindi sono fresco e con i giusti chilometri nelle gambe.
Nel 2024 ti abbiamo visto molto più brillante in salita, restando alla larga dalle volate di gruppo. La linea resta quella?
Direi di sì. Spero magari di riuscire a fare qualcosa di meglio rispetto all’anno scorso, anche a livello di risultati per me e per la squadra. Però conto di rimanere quel tipo di corridore. Abbiamo visto che nelle volate di gruppo compatto non riesco a vincere, a meno di non avere una botta di fortuna. Quindi è meglio cambiare stile di corsa, provare ad arrivare in un gruppetto più ristretto e lì giocarmi il mio spunto che comunque di base resta quello di velocista. Da dilettante facevo questo tipo di lavoro, diciamo che per certi versi è un ritorno alle origini.
Sei uno dei veterani della squadra…
Sì, adesso sono il più vecchio anche se ci sono giovani che hanno iniziato a correre prima di me, quindi in realtà non so quanto io possa trasmettere come esperienza. Però sicuramente quel poco che ho imparato sono disposto a riproporlo anche a loro. Quando li osservo e penso al primo Fiorelli, li vedo molto più preparati di quando sono passato io, dalla consapevolezza nell’allenamento al livello di nutrizione in gara.
Un esempio?
Quando correvo io da dilettante, non c’erano mica tutti questi discorsi sui 90-120 grammi di carboidrati per ora. C’erano i vecchi paninetti con il miele e col prosciutto, poi negli ultimi 20 chilometri prendevi un gel e ti sentivi rinato. Oggi si è capito che per supportare la prestazione bisogna mangiare e non solo rincorrere l’essere magri.
Però i paninetti erano più buoni.
Sicuramente.
Continui ad allenarti con Andrea Giorgi?
Come nel 2024, mi trovo bene quindi spero di riuscire a fare le stesse cose che ho fatto l’anno scorso se non meglio. Sto facendo il mio percorso passo dopo passo, quindi a livello di crescita personale sono arrivato ai livelli di adesso nei tempi corretti. Con Giorgi c’è un filo diretto e costante. Parliamo di tutto, aggiustiamo il tiro se piove, se non mi sento un granché, se ho necessità di cambiare qualcosa. Ho aumentato la forza e la resistenza per stare al passo di chi va forte.
Hai un obiettivo già chiaro nella testa?
L’anno scorso proprio con voi espressi delle preferenze. Quest’anno invece non si fa per il sottile. Voglio vincere, qualsiasi sarà la corsa. Mi manca alzare le mani, passare la linea prima di tutti e sentire, almeno per quel giorno, di essere stato il migliore.