Sanremo, amore a prima vista. E ora Milan torna al Nord

22.03.2022
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Dopo la Sanremo e la vittoria di Mohoric, c’è stato appena il tempo per un po’ di baldoria sul pullman, poi gli uomini del Team Bahrain Victorious si sono sparpagliati verso le rispettive destinazioni. Jonathan Milan ha… vinto un viaggio di due settimane in Belgio, con il menù che comprende De Panne, Harelbeke, Gand-Wevelgem e Giro delle Fiandre. Il tutto dopo la prima Sanremo della carriera (in apertura è con Van der Poel), in un inizio di primavera che per il biondo friulano ha davvero degli splendidi colori.

«Sono uscito dalla Sanremo con una buona gamba – dice – contento per come mi sono gestito, soprattutto sul piano alimentare. Avevo le mie consegne e cose da fare e credo di essere riuscito a svolgere i compiti che mi hanno dato».

Johnny ha il tono entusiasta. Domenica non si è allenato, lunedì invece la squadra ha messo le ruote nuovamente sul pavé e fatto un lavoro più consistente in vista della prima corsa, domani a De Panne. Nonostante un oro olimpico e vari altri titoli in pista, Milan ha soltanto 21 anni ed è logico che il suo primo obiettivo sia mettere insieme le esperienze per diventare grande un po’ più in fretta.

Al sole accanto a Damiano Caruso all’interno del Vigorelli. In fondo c’è Mohoric
Al sole accanto a Damiano Caruso all’interno del Vigorelli. In fondo c’è Mohoric
Quali compiti avevi alla Sanremo?

Dovevo tenere Caruso davanti sul Turchino e lo abbiamo fatto quasi tutto intorno alla decima posizione. Poi avrei dovuto aiutare i capitani, anche andando a prendere qualche borraccia. Infine il compito più delicato era portarli a prendere la Cipressa nelle prime posizioni e penso di essere andato bene. A un certo punto mi sono ritrovato a tirare parallelamente a Ganna, ma dopo quella trenata ero davvero finito.

Perché sei contento della gestione alimentare?

Perché la Sanremo è una corsa dal chilometraggio importante. Mi chiedevo se si dovesse mangiare più o meno di una gara di 200 chilometri. Ho ascoltato le dritte del nutrizionista e poi la palla è passata a me. Ho mangiato i miei gel, i paninetti, le ricecake e sono arrivato ai piedi della Cipressa senza il mal di stomaco che mi viene quando prendo troppe maltodestrine.

Lavoro ben riuscito, visto che alla fine avete vinto…

Sono contentissimo per Matej (Mohoric, ndr), credo che tutti abbiamo fatto un ottimo lavoro.

Quest’anno per Milan, prima il Saudi Tour e poi UAE Tour, nella foto
Quest’anno per Milan, prima il Saudi Tour e poi UAE Tour, nella foto
E adesso dunque sei in Belgio…

Pronto per mangiare pane e pietre, ma tutto sommato mi diverto a stare quassù. E soprattutto a De Panne cercherò di fare la volata per ottenere il miglior risultato possibile.

E poi si torna nei ranghi?

Per dare una mano ai capitani e fare una buona esperienza. Sono giovane, ho già fatto le classiche l’anno scorso. Ieri abbiamo visto qualche passaggio e ho scoperto che alcuni li riconoscevo. Sto costruendo gradualmente la mia esperienza. Tutto serve.

Anche per le scelte meccaniche, no?

Provare i settori di pavé e dare i primi feedback è un lavoro che mi piace. Dopo ogni tratto ci fermiamo, sistemiamo la pressione e ripartiamo. Anche il rapporto con i compagni che ne sanno di più mi arricchisce, per scegliere ad esempio la pressione in base al mio peso corporeo. Oppure per come gestirsi e prendere i vari settori, con una visione a 360 gradi.

Dopo la Gand, resterai su per una settimana?

Un paio di giorni serviranno per recuperare, poi farò una distanza e almeno un paio di ricognizioni. Siamo in tanti, ci si fa compagnia.

Da campione olimpico del quartetto, uno sguardo al Vigorelli si dà sempre volentieri
Da campione olimpico del quartetto, uno sguardo al Vigorelli si dà sempre volentieri
La Roubaix è sempre la corsa dei sogni?

Ormai devo dire che è una delle corse dei sogni. Adesso ci sono anche la Sanremo, le corse che ho sempre visto da piccolo e che mi piacciono sempre di più. 

Come si passa il tempo per due settimane al Nord?

Ho portato un libro, ma non so se si può dire il nome… (Niente teste di cazzo, edizione Mondadori). Un testo molto motivante, che insegna la lezione di leadership degli All Blacks. Però l’ho appena iniziato e me lo centellino, perché non vorrei rimanere senza troppo presto. Qualche film, massaggi e riunioni. Quando non si pedala, ci riposiamo. Il feeling col pavé? Si riprende subito, impossibile dimenticarlo…