A Saitama, Cav chiude del tutto. E il suo amico Renshaw cosa fa?

03.11.2024
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Ieri si è consumata l’ultima uscita pubblica “ufficiale” di Mark Cavendish  al Saitama Criterium. In Giappone, il re delle tappe al Tour de France ha chiuso la carriera e lo ha fatto con un terzo posto… giusto, giusto per salire sul podio e ricevere l’omaggio del pubblico. In Giappone, però, mancava uno dei protagonisti del “progetto 35”, ovvero la 35ª vittoria di tappa al Tour de France che ha consacrato il record assoluto dell’inglese dell’Astana-Qazakstaan. E l’assente era l’altro Mark, Renshaw, direttore sportivo che ha sostenuto la missione francese, per lui un po’ vacanza dopo la essersi sciroppato, Langkawi e Guangxi.

Avevamo incontrato Renshaw proprio al Tour de Langkawi, in una calda mattinata malese. Con lui avevamo chiarito alcuni aspetti sulla sua permanenza in Astana, visto che era arrivato proprio per supportare Cavendish.

Mark, sei venuto in Astana per aiutare il tuo amico Cavendish. Cosa puoi dirci di questa avventura, di questo progetto?

Tutto è iniziato l’anno scorso, a gennaio, quando ho visto la notizia, come tutti, che avrebbe firmato con Astana, così mi sono messo in contatto con loro. Ho detto: «Conosco bene Cav, se c’è la possibilità di aiutarvi, fatemelo sapere». Ho avuto l’opportunità di farlo. Avevo anche corso con Dmitry Fofonov, oggi uno dei direttori di Astana, ai tempi della Crédit Agricole. Conoscevo bene anche lui e da lì abbiamo stabilito alcuni contatti. Poco prima del Tour de France dello scorso anno, si è presentata l’opportunità di venire in Europa e lavorare con la squadra ed è stato davvero bello.

E tu hai colto la palla al balzo…

Già nel 2023 ci siamo andati vicini, ottenendo un secondo posto. A quel punto Alexander Vinokourov mi ha chiesto se potevo diventare direttore sportivo della squadra. E’ stato un grande obiettivo, ma richiedeva anche un impegno notevole. Non avevo la licenza UCI, quindi ho dovuto ottenerla e imparare molto in fretta.

Però hai imparato in fretta, visto che poi siete riusciti nella vostra missione…

Quest’anno è stata una stagione davvero positiva. Abbiamo raggiunto l’obiettivo del Tour de France con Cav. Come squadra, non abbiamo ottenuto tutte le vittorie o i risultati che desideravamo, ma l’obiettivo con Cavendish è stato davvero un grande successo.

Una foto storica. Tour 2009, a Parigi Renshaw tira la volata perfetta (con tanto di “buco”) a Cav. E’ festa per due (foto Getty Images)
Una foto storica. Tour 2009, a Parigi Renshaw tira la volata perfetta (con tanto di “buco”) a Cav. E’ festa per due (foto Getty Images)
Avete lavorato tecnicamente sul treno: tu sulla parte tattica e Anastopoulos su quella della preparazione. È così?

Sì, certo. Vasilis si occupa dell’allenamento e delle prestazioni, mentre io mi sono concentrato soprattutto sull’aspetto tecnico, mettendo insieme la squadra il giorno della gara, analizzando la tappa e il risultato, e in particolare studiando come organizzare i corridori nel finale. È proprio su questo che ho lavorato: l’anteprima della tappa, l’analisi e le tattiche per la giornata.

Mark, guardiamo avanti, al 2025: ora che Cavendish ha detto basta, qual è il tuo obiettivo?

L’idea è di restare in Astana. Spero di ottenere un contratto di due anni con la squadra e rimanere qui. C’è un bel progetto e l’anno prossimo avremo corridori molto interessanti, atleti nuovi per la squadra. Ci sono tanto lavoro e tanto entusiasmo.

Senza più Cav, la squadra kazaka non ha un super velocista. Gleb Syritsa è bravissimo e lo abbiamo visto proprio in Malesia, ma almeno per ora non sembra poter lottare con i Philipsen, i Milan o i Merlier…

Per me Syritsa è molto interessante. Mi piace lavorare con lui. È un atleta molto potente e fisicamente imponente, quindi posso aiutarlo tecnicamente, specialmente nel momento dell’uscita dal treno. Se riusciamo a migliorare su questo aspetto, penso che potrà raggiungere il livello alto dei velocisti. Questo, per me, è già un bel progetto. Siamo ancora nella fase iniziale, ma credo – ha aggiunto Renshaw dopo una breve pausa – che avremo più velocisti oltre a Gleb.

Syritsa e Malucelli: avversari in Malesia, compagni di squadra ora. Sarà interessante vedere come Renshaw, Zanini e gli altri tecnici li metteranno insieme
Syritsa e Malucelli: avversari in Malesia, compagni di squadra ora. Sarà interessante vedere come Renshaw, Zanini e gli altri tecnici li metteranno insieme

E in effetti, qualche giorno dopo le parole di Renshaw, queste hanno avuto un seguito, con l’ingaggio di Matteo Malucelli. Ora, quindi, l’australiano ha due ottimi sprinter su cui poter lavorare.

Mark, sei stato nei treni più importanti, tra cui quello per Cavendish. E tu stesso eri un ottimo velocista. Come fai a trasmettere questa alchimia ai tuoi ragazzi?

Non è facile trasmettere certe sensazioni ai ragazzi. In Malesia, per esempio, avevamo solo sei corridori, quindi è molto diverso da un Tour de France. Anche il livello, ovviamente, è molto diverso, ma ho visto un buon impegno. Rudy Selig ha una grande esperienza come leader, e lo stesso vale per Ide Schelling. Insieme sono riusciti a creare un bel “lead out” per Syritsa. E poi, visto che per gli sprinter i materiali sono molto importanti, sapere che il prossimo anno avremo tutto nuovo è molto interessante e sarà emozionante mettere tutto a punto.

In Astana c’è anche Davide Ballerini: lui può essere utile per le volate?

Ballerini è veloce, ma è più di un velocista. È un corridore da classiche, un velocista da classiche, un vero coltellino svizzero! Può fare un po’ di tutto. La squadra ha grandi obiettivi per lui. L’anno prossimo, per le classiche, avremo dei buoni corridori (il riferimento è chiaramente ad Alberto Bettiol, ndr).