Roglic dal capolavoro all’inferno. Il racconto di Remco

06.09.2022
4 min
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Un gran casino, altro non si può dire della tappa della Vuelta. Doveva essere affare per velocisti, ma Roglic ha lanciato la bomba attaccando secco sull’unico strappo. Il tempo di rendersene conto e anche Evenepoel ha realizzato di avere una ruota bucata, senza che si vedesse arrivare l’ammiraglia. E mentre il belga dietro aspettava flemmatico la bici di scorta, davanti lo sloveno faceva il diavolo a quattro.

Pedersen vince la tappa, sullo sfondo si intravede Roglic che si rialza
Pedersen vince la tappa, sullo sfondo si intravede Roglic che si rialza

Caduta in volata

Non restava che la volata per dare una dimensione al vantaggio, quando Roglic si è toccato con Wright ed è caduto rovinosamente a terra. Escoriazioni, sangue e lo sguardo stordito.

Primoz è rimasto sull’asfalto per un tempo eterno. Poi si è rialzato, mentre accanto sfilavano quelli che aveva staccato. Ha raggiunto faticosamente il traguardo cercando di spingere l’undici. Poi si è seduto nuovamente per terra. Ha bevuto. E ha dato a lungo la sensazione di essere sotto shock.

Roglic ha appena attaccato, quando Evenepoel si accorge di aver bucato: l’ammiraglia non arriva
Roglic ha appena attaccato, quando Evenepoel si accorge di aver bucato: l’ammiraglia non arriva

Giuria al lavoro

La giuria ha impiegato un tempo altrettanto eterno per riscrivere la classifica. Essendo caduto negli ultimi 3 chilometri, Roglic è stato accreditato del tempo del gruppo in cui si trovava: quello dei primi. Per lo stesso motivo, Evenepoel è stato cronometrato con i primi inseguitori.

Per cui Roglic ha guadagnato 8 secondi sul leader, ma c’è da scommettere che avrebbe preferito mantenere il distacco di prima, senza farsi male. Le prime analisi escludono fratture, ma colpi del genere lasciano segni profondi. E domani si arriva in salita.

«Avevo un po’ paura degli ultimi cinque chilometri – racconta Evenepoel – abbiamo fatto la ricognizione nel giorno di riposo e sapevo che le strade erano davvero scivolose. La corsa negli ultimi tre chilometri è stata molto frenetica. Nella discesa siamo arrivati anche a 90 all’ora. Non è stato divertente. Ho perso alcune posizioni, poi ho scoperto che la mia gomma posteriore era a terra. Non stavo davvero guardando i chilometri, quindi non sapevo dove fossi rispetto al traguardo. In ogni caso sono contento che esista la regola dei 3 chilometri, altrimenti oggi avrei perso molto tempo».

Dopo l’arrivo, lo sloveno si siede nuovamente a terra e sembra sotto shock. Lo puliscono dal sangue
Dopo l’arrivo, lo sloveno si siede nuovamente a terra e sembra sotto shock. Lo puliscono dal sangue

Un capannello giallo

Di Roglic ovviamente non ci sono dichiarazioni e anche l’ufficio stampa della squadra non ha ancora fornito aggiornamenti. Sta di fatto che quando Evenepoel ha tagliato il traguardo, si è accorto del capannello di corridori Jumbo Visma davanti a una transenna e si è accostato per guardare. Capendo subito la portata del problema.

«Ho visto che Primoz è caduto – dice – spero che stia bene e che possa continuare la gara. Dopo il traguardo l’ho visto seduto per terra. Gli ho chiesto se stava bene, ma sembrava un po’ sotto shock per l’incidente e non ha risposto subito.

«Mi aspettavo il suo attacco. Tutti sanno che è molto esplosivo. Il finale era fatto per lui, anche più che per Pedersen. Nel momento in cui ho sentito che stava attaccando, ero piuttosto stressato. Solo il mio direttore sportivo Klaas mi ha confermato che avrebbero applicato quella regola. E allora mi sono calmato un po‘».

Dopo l’arrivo Evenepoel si avvicina e chiede come stia il rivale: gesto di grande sportività
Dopo l’arrivo Evenepoel si avvicina e chiede come stia il rivale: gesto di grande sportività

La notte dei dubbi

Ora le attenzioni si spostano sulla tappa di domani. Un Roglic così pimpante sarebbe stato una mina vagante, il rischio ora è che come al Tour tutto sia finito qui.

«Spero che possa partire – dice Evenepoel – anche se a prima vista non sembrava messo molto bene. Non è divertente per lui. Soprattutto con le salite in arrivo. La caduta è stata simile alla mia la scorsa settimana in discesa. Improvvisamente ti ritrovi per terra. Chissà, forse anche lui ha perso la concentrazione per un momento e il momento dopo sei messo così male…».

Poi, dopo aver confermato di essere di nuovo vicino a una buona condizione, il leader della Vuelta si è dedicato alle formalità del protocollo che ogni giorno gli portano via tempo prezioso. Sapremo nel corso della notte se ci saranno novità per lo sfortunato Roglic e se domattina sarà al via o sarà nuovamente costretto ad alzare bandiera bianca…