La prima vittoria 2023, Ciccone l’aveva immaginata così

08.02.2023
5 min
Salva

L’aveva vista, immaginata e provata. Quando Giulio Ciccone è uscito dall’ultima curva sull’Alto de Pinos, sapeva che la vittoria non poteva scappargli. Così ha sprintato da dietro e ha battuto Tao Geoghegan Hart, Pello Bilbao e Vlasov nella seconda tappa della Vuelta Valenciana.

«Mi sentivo bene – racconta – e soprattutto conoscevo bene la salita finale. Oddio, non ero l’unico (sorride, ndr), perché d’inverno ci alleniamo tutti lì. Io c’ero stato fino a due giorni prima a fare dei lavori e me l’ero immaginata. Sapevo che dovevo uscire per secondo dalla curva, me l’ero studiata. Non sempre va come te la immagini, però quel giorno ha funzionato. Non sapevo il numero esatto di quanti corridori ci sarebbero stati davanti, però il finale a quel modo, in testa mia lo avevo già visto».

Ciccone ha corso per tre tappe con la maglia gialla di leader sulle spalle. Qui a ruota di Vlasov
Ciccone ha corso per tre tappe con la maglia gialla di leader sulle spalle. Qui a ruota di Vlasov
A Calpe avevi preannunciato che avresti corso più libero…

Lo avevo detto, no? Non avevo mai vinto così presto, anche Laigueglia e la tappa dell’Haut Var sono state dopo. Ho fatto un inverno diverso dal solito, sia a livello di approccio mentale, sia tecnico. Ho stravolto le mie abitudini, ho lavorato di più e soprattutto, cosa fondamentale, mi sono allenato senza intoppi. Ti ammali e perdi una settimana. Se poi ti succede qualcos’altro ne perdi un’altra. Io per fortuna non ho avuto intoppi e questo ha fatto tanto.

Avevi anche parlato di correre nuovamente d’istinto.

Vero, anche se stavolta l’istinto è stato un po’… attendista. Mi sono trattenuto dall’andare da subito ed è stato giusto così. E’ normale che in certe situazioni, in cui magari conosci il finale, ti venga da aspettare. L’istinto un po’ più cattivo e ignorante (ride, ndr), quello viene fuori sempre nelle tappe del Giro, quando arriva il momento di andare in fuga.

Ultima tappa: Ciccone li ha controllati tutti, ma gli è sfuggito Rui Costa, che vince la classifica
Ultima tappa: Ciccone li ha controllati tutti, ma gli è sfuggito Rui Costa, che vince la classifica
Quanto è stato stressante difendere la maglia?

Niente di particolare. Alla fine, nelle corse così brevi vai sempre a tutta. Non c’è un giorno, come nei grandi Giri, in cui puoi stare più tranquillo. Si sapeva che ci sarebbero stati ancora tre giorni a tutta: uno più a tutta dell’altro. Sapevo che stavo bene, quindi me la sono… goduta. Il giorno dopo aver vinto, ho rischiato un po’ perché ho avuto una foratura a 10 chilometri dall’arrivo e sono arrivato con la ruota forata grazie ai tubeless. Lì ho un po’ tentennato (ride, ndr). Un altro giorno sono arrivato terzo e alla fine è stata bella anche l’ultima tappa.

Anche se Rui Costa ti ha fatto lo scherzetto e ha vinto la corsa?

Alla fine non sento di aver fatto errori particolari. Le gambe sono due, gli occhi sono due, quindi non puoi avere tutto sotto controllo. E in quel momento nei miei schemi c’era di guardare il secondo o il terzo della generale, i più vicini. Non il sesto. Però è vero che Rui Costa aveva vinto già la prima corsa a Mallorca ed è ripartito sui suoi livelli migliori. 

Rui Costa lo ha beffato: il portoghese sembra aver ritrovato smalto dopo gli anni alla UAE Emirates
Rui Costa lo ha beffato: il portoghese sembra aver ritrovato smalto dopo gli anni alla UAE Emirates
Intanto l’Italia è ripartita con quattro vittorie in tre giorni.

Non sono mai stato dell’idea che qui non ci siano buoni corridori. E’ ovvio che se uno guarda agli anni dietro, quando si vincevano sempre i grandi Giri e i mondiali erano una partita fra italiani, allora pensi che siamo messi male. Però sappiamo che il ciclismo moderno è totalmente diverso. Ovvio, ci mancano un Pogacar e un Evenepoel, però abbiamo una generazione di atleti con cui secondo me siamo messi molto bene.

Prossime gare?

La prossima sarà l’Haut Var, poi Laigueglia e la Tirreno, quindi per ora dovrei rimanere a casa. Il problema è che a San Marino il tempo non è dei migliori, quindi stavo valutando con la squadra come organizzarmi. E’ possibile che torni al caldo da qualche parte, sono stato già un mese in Spagna, sono qui da due giorni e mi sa che riparto presto. 

Sul podio finale di Valencia, Ciccone per 16″ alle spalle di Rui Costa. Terzo Geoghegan Hart
Sul podio finale di Valencia, Ciccone per 16″ alle spalle di Rui Costa. Terzo Geoghegan Hart
Quanto morale ti ha dato la vittoria?

Quando lavori tanto e poi raccogli i risultati, stai sempre bene. E’ una bella ricompensa. Partire così ti permette di continuare, sapendo che sei sulla strada giusta. E poi fra poco arrivano le corse più belle. Già la Tirreno sarà un primo vero test, peccato per quella crono il primo giorno. La classifica non sarà una priorità, la vedremo dopo la prima tappa. Con dei percorsi così belli nei giorni successivi e la mia buona condizione, sinceramente non vorrei sacrificare una vittoria di tappa per provare a tenere duro. Se la classifica verrà, sarà una conseguenza dei risultati.