Porte 2022

Porte, si avvicina l’addio per il tasmaniano sfortunato

08.06.2022
4 min
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Scena: scorso gennaio, casa di Richie Porte a Lanceston in Tasmania. Un giornalista australiano lo sta intervistando per telefono per parlare della sua nuova stagione: a un certo punto Richie si interrompe, la sua voce poi è concitata e sembra quella di uno che ha appena vinto una classica: «Eloise ha appena iniziato a camminare, questa sì che è una vittoria…».

Per Richie quel momento ha significato molto, lo ha anche portato a riflettere. Forse è nato proprio in quell’attimo speciale il suo proposito di chiudere la sua carriera a fine stagione. A 37 anni suonati, dopo 13 da pro’, Porte è pronto a dire basta, per cambiare lavoro e rimanere sì nel ciclismo, a patto però che possa avere più tempo per la famiglia e per crescere i suoi figli, Luca e proprio quella Eloise nata senza di lui, che doveva scappare verso il Tour de France del 2020.

Porte Felino 2009
Un giovanissimo Porte vincitore al GP Città di Felino 2009
Porte Felino 2009
Un giovanissimo Porte vincitore al GP Città di Felino 2009

Il messaggio della moglie…

Sua moglie Gemma, in procinto di partorire, fu comprensiva e allo stesso tempo chiara, sapendo quanto suo marito teneva a quell’appuntamento, anzi a quegli appuntamenti così diversi: «Vai pure, Richie, ma non farti vedere in fondo al gruppo, non farmi sapere che le cose non vanno, non voglio vedere in tv il tuo viso imbronciato. Vai e vinci». Sarà un caso, ma da quel Tour è arrivato il primo e ultimo podio di Porte in un grande giro.

Facciamo un passo indietro: Porte si affaccia fra i professionisti nel 2010 e subito si mostra estremamente competitivo nelle corse a tappe, conquistando da neofita il 7° posto nella classifica generale del Giro d’Italia aggiudicandosi la maglia bianca di miglior giovane. Quello sembra un preciso segnale: considerando le sue eccellenti qualità di passista con cronometro vinte in serie e un’ottima predisposizione per le salite, il suo futuro è assicurato.

Porte Pogacar 2020
L’australiano insieme a Pogacar sul podio del Tour 2020, il culmine della sua carriera
Porte Pogacar 2020
L’australiano insieme a Pogacar sul podio del Tour 2020, il culmine della sua carriera

Il migliore nelle corse brevi

La sua carriera andrà così avanti perennemente in equilibrio fra due estremi: da una parte l’australiano diventa sempre più specializzato per le corse a tappe medio-brevi, anzi molti addetti ai lavori lo considerano il migliore al mondo in quel particolare settore e il bilancio corrobora questo giudizio: Parigi-Nizza nel 2013 e 2015; Giro di Catalogna e Giro del Trentino sempre nel 2015; Tour Down Under (la gara di casa) nel 2016 e 2020; Romandia ancora nel 2016; Svizzera nel 2019; Delfinato nel 2021. A ben guardare, manca solo la Tirreno-Adriatico e quest’anno ci ha provato a portarla a casa, finendo quarto.

Dall’altra però c’era la perenne attesa di un suo exploit in un grande giro. Per anni viene accreditato come uno dei favoriti al Tour, soprattutto dopo essersi liberato dei compiti di gregariato al Team Sky passando alla Bmc pronta a investire molto su di lui. Ma qualcosa non va mai come si deve: nel 2016 perde quasi 2 minuti già alla seconda tappa, riesce sì a risalire, ma non dà mai l’impressione di poter impensierire Froome e così finisce 5° a 5’17”. L’anno dopo cade in discesa nella nona tappa quand’era quinto e curiosamente accade lo stesso, allo stesso numero di frazione, l’anno successivo.

Porte Giro 2022
Il Giro di Porte è finito due giorni prima della conclusione, dopo tanto lavoro per Carapaz
Porte Giro 2022
Il Giro di Porte è finito due giorni prima della conclusione, dopo tanto lavoro per Carapaz

Un grande aiuto per Carapaz

Passa alla Trek-Segafredo, è 11° dopo tre settimane anonime, poi finalmente, nel 2020, la conquista del podio dopo una corsa costante, culminata con un’ottima prestazione nella crono di Planche des Belles Filles, quella della rivoluzione firmata da Pogacar. Quel giorno Gemma, guardandolo alla tv, ha sorriso, il suo messaggio era stato recepito…

Ci teneva particolarmente, Porte, all’ultimo Giro d’Italia. Voleva chiudere il cerchio, l’ultimo grande giro dove aveva vissuto il primo. Non aveva ambizioni di classifica, ha corso esclusivamente per Carapaz, anzi era un po’ il regista in corsa e finché c’è stato lui, l’ecuadoriano sapeva di potercisi appoggiare e controllare la corsa. Sarà un caso, ma con lui fuori, la Ineos si è sbriciolata e il giorno dopo il suo ritiro di Castelmonte, Hindley ha portato l’affondo decisivo.

Porte famiglia 2021
Richie con la famiglia, alla consegna delle chiavi della città di Lanceston
Porte famiglia 2021
Richie con la famiglia, alla consegna delle chiavi della città di Lanceston

Alla ricerca di talenti aussie

E ora? Ora per Porte, sbrigati gli ultimi impegni (in agenda per adesso c’è solo il Giro di Gran Bretagna a settembre, al Tour sicuramente non andrà) si profila un’altra vita. Il suo proposito è restare nel mondo del ciclismo per aiutare i giovani australiani a trovare spazio nelle fila dei professionisti. La Ineos è già disposta a farne un suo osservatore, Richie dal canto suo programma di fare un’attenta disamina della situazione del ciclismo giovanile per scovare nuovi talenti. Senza però togliere spazio a Luca, Eloise e sua moglie Gemma, che hanno già dato…