Pinarello torna dalla Turchia con nuove consapevolezze

13.02.2024
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Il viaggio di ritorno dalla Turchia per Alessandro Pinarello è durato praticamente tutta la giornata di lunedì. Dal Tour of Antalya il corridore della Vf Group-Bardiani CSF-Faizanè ha messo in valigia un secondo posto nella classifica generale. Lo ha conquistato sulle strade della terza tappa, quando ha tagliato il traguardo posto in cima alla salita di Tahtali. Quello che è uscito da quella frazione è un podio tutto italiano con Piganzoli, Pinarello e poi Zambanini. Ordine che si è rispecchiato anche nella classifica finale il giorno successivo. 

«Il viaggio è stato lungo – dice Pinarello appena messo piede alla Tenuta il Cicalino, in Toscana – rimarremo qui per il ritiro di squadra, fino al 22 febbraio. Un bel blocco di allenamento e domani sarò già in bici, il giorno di riposo era oggi».

Secondo nella tappa regina, alle spalle dell’amico e rivale Piganzoli
Secondo nella tappa regina, alle spalle dell’amico e rivale Piganzoli
Che cosa provi se ripensi al Tour of Antalya appena concluso?

Penso al secondo posto nella tappa più impegnativa e sono felice. Era la prima gara della stagione, ho avuto delle belle risposte, ma sono tranquillo. La strada per la stagione è ancora lunga, ma questo è un buon inizio.

Ti sei giocato la tappa, e la classifica, con altri due italiani giovani…

E’ sicuramente una cosa davvero bella, che da un lato ci dà, e mi darà, tante motivazioni. Con Piganzoli ho condiviso tante esperienze, tra cui il Tour de l’Avenir del 2023. Anche “Zamba” (Edoardo Zambanini, ndr) lo conosco molto bene. Trovarci a lottare sulla salita finale della tappa più dura è stato bello. 

Il confronto tra i due alla fine della tappa, uno scambio di battute e la consapevolezza di essere stati forti
Il confronto tra i due alla fine della tappa, uno scambio di battute e la consapevolezza di essere stati forti
Raccontaci la tappa, come l’hai vissuta?

Partivamo per la Turchia senza un vero capitano. Sapevamo che la terza frazione avrebbe fatto la differenza e sulla salita finale avevamo carta bianca. La Tudor ha tenuto la corsa in mano per tutto il giorno, anche sulle prime rampe dell’ultima salita. Il ritmo è stato alto ma regolare per tutto il giorno, quindi di fatica ne abbiamo fatta. 

E nel finale com’è andata?

La selezione è arrivata man mano, chilometro dopo chilometro. Piganzoli è stato il primo a provarci, l’ho seguito e siamo rimasti fuori noi due per un chilometro. Zambanini è rientrato assieme a Badilatti. Ai meno tre chilometri “Piga” ha fatto un secondo scatto, che sinceramente non mi aspettavo, ed è stato bravo a tenere il vantaggio. Secondo me non ci credeva troppo nemmeno lui, ma gli va dato atto di aver portato a termine l’azione. 

A completare il podio giovane e italiano ecco Zambanini, i tre si conoscono da tempo
A completare il podio giovane e italiano ecco Zambanini, i tre si conoscono da tempo
Cosa vi siete detti alla fine?

Eravamo consapevoli di essere andati forte, ci siamo parlati e confrontati. Alla fine siamo avversari in gara, ma fuori dalla bici siamo amici. Per quanto mi riguarda ero anche sorpreso di aver fatto determinati valori a inizio stagione. 

Hai cambiato qualcosa durante questo inverno?

Un po’ nella preparazione e nel peso. A inizio inverno ho lavorato tanto sulla forza e sull’esplosività sia in bici che in palestra. Nella seconda parte ho fatto tanti allenamenti alla soglia, cosa utile per andare forte in salita, come si è visto (dice con una mezza risata, ndr). 

Il peso come lo hai curato?

Con il mio nutrizionista abbiamo capito che c’era la possibilità di dimagrire. Ora ho una dieta calibrata giorno per giorno in base agli allenamenti e all’intensità. Era un obiettivo perdere qualche chilo, volevo arrivare ad un peso forma che voglio tenere costante per tutta la stagione. Forse qualcosina posso perdere ancora, ma vedremo passo per passo. 

Dopo il ritiro al Cicalino hai già un programma?

Il 28 febbraio corro al Laigueglia, poi Istrian Trophy, Coppi e Bartali e poi vedremo il calendario italiano. Qualche gara da under 23 la farò ancora, ma sempre meno rispetto alle passate stagioni.

Il Giro, con la banda dei giovani italiani, è una possibilità?

No no, penso che farò ancora un passo intermedio con il Giro Next Gen. C’è tempo per fare tutto, ma con calma.