Due passi sulla spiaggia con Zambanini che racconta…

12.12.2023
4 min
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ALTEA (Spagna) – Fare due passi sulla spiaggia è uno dei modi migliori per parlare. Il suono dei ciottoli trascinati dalla risacca è rilassante e crea decisamente la giusta atmosfera perché Edoardo Zambanini metta in ordine le idee ai nostri “microfoni”.

Il corridore della Bahrain-Victorious si appresta ad affrontare la terza stagione da professionista. E quasi non se ne rende conto. «Il tempo – dice il trentino – sta veramente volando. Dico davvero, c’è da pensare: sono già all’inizio del terzo anno. Almeno posso dire che questi due anni sono passati come un fulmine, forse per l’emozione, forse perché mi sono divertito molto. Insomma l’ho vissuta in un bel modo».

Prima del ritiro e della totale ripresa, Zambanini si è goduto la neve dei suoi monti con lo sci alpinismo (foto Instagram)
Prima del ritiro e della totale ripresa, Zambanini si è goduto la neve dei suoi monti (foto Instagram)
Come archivi il tuo 2023?

E’ stato un anno di alti e bassi anche dal punto di vista fisico. Ho preso due volte la bronchite: la prima poco prima della Tirreno e poi nel finale di stagione. Quella prima della Tirreno ha scombussolato il programma per il Giro d’Italia. Ho saltato l’altura e ho fatto i Baschi anziché la Tirreno appunto. Però dai, alla fine è stata una stagione d’esperienza che mi ha fatto crescere. 

E cosa hai capito?

Che non è sempre tutto come si pensa. Bisogna mettere in conto anche qualche difficoltà. Diciamo che nel mezzo del viaggio, non ci sono solo i programmi e la bici, ma anche altri fattori.

Quest’anno da dove riparti?

Riparto da un passo più avanti. Difficile magari dire in percentuale quanto sia migliorato. Ma credo che in questi due anni abbia accumulato quell’esperienza che solo il correre con i pro’ ti dà. Sapere quando è il momento di stare più coperti, il momento in cui bisogna osare, quando bisogna aiutare la squadra… 

Zambanini (classe 2001) ha buone doti da scalatore e di recupero, caratteristiche ideali per i GT
Zambanini (classe 2001) ha buone doti da scalatore e di recupero, caratteristiche ideali per i GT
C’è qualcuno che ti ha tirato un po’ le orecchie in corsa? Qualche maestro?

Dopo le tappe facciamo sempre un breve “recap” e analizziamo il tutto. Ma avendo visto sempre il mio massimo impegno, le orecchie non me le hanno tirate! Ho sempre cercato di stare il più possibile vicino ai capitani e alla squadra. Poi magari qualcosa è andato anche storto, ma non mi sembra di aver fatto grandi errori.

Quale sarà il tuo programma per il 2024?

Di preciso ancora non lo so, ma spero più o meno un programma simile a quello del 2023: mi sono trovato bene. Sono partito alla Ruta del Sol, Paesi Baschi, Tour of the Alps, una gara che mi piace molto, e il Giro. Ricordo dopo il Giro non sono neanche tornato a casa, sono stato 4-5 giorni, da mia nonna a Padova e sono filato al Delfinato.

Poi però d’estate hai tirato il fiato?

Sì, ho ripreso a luglio con l’altura a Livigno, quindi Burgos, Plouay e Canada. Il Canada mi è piaciuto tantissimo. E’ stata una trasferta bellissima in cui mi sono divertito molto. Era la prima volta che andavo lì. Poi erano corse di un giorno e non sapevo bene cosa aspettarmi. Da lì, poi ho concluso la stagione con le classiche italiane e la Japan Cup.

Al Giro il trentino si è goduto l’abbraccio della sua gente, specie nella tappa del Bondone
Al Giro il trentino si è goduto l’abbraccio della sua gente, specie nella tappa del Bondone
E quindi questo è quel che ti piacerebbe fare l’anno che verrà. E alle Ardenne non ci pensi?

Sì, quello sarebbe un altro passo in avanti. E infatti coi diesse ho “alzato il braccio”! Non so se ci andrò quest’anno, ma nei prossimi mi piacerebbe. Quelle delle Ardenne sono gare belle e che mi si addicono. Sono anche per gli scalatori.

Scalatori: dopo due anni da pro’ sapresti definire meglio che corridore è Zambanini?

Un corridore da corse a tappe, quelle di una settimana ma anche per un grande Giro. L’anno scorso alla Vuelta, per esempio, mi sono trovato bene. Ero al primo anno e non pensavo di finirla. E invece non solo l’ho finita ma anche bene, specie negli ultimi giorni. E anche quest’anno al Giro è stato simile. Sono partito così, così per via di quell’avvicinamento non ideale, ma l’ultima settimana è stata quella in cui mi sono divertito di più. Quando sono arrivate le tappe alpine mi sentivo in forma. Ero in crescita.

Quale potrebbe essere un obiettivo concreto per il prossimo anno?

Cercare qualche buon risultato, strappare un podio o comunque avvicinarmi alla vittoria.

Magari al Tour of the Alps che è la corsa di casa…

Eh sì! Ci punterei molto. Essendo in casa ho anche quello stimolo in più. Ad esempio quest’anno al Giro d’Italia, la tappa del Bondone è stata un’emozione immensa. Io sono nato lì e a partire dalla prima salita ho avuto persone che mi hanno urlato, tifato. Ho un fans club, con amici, familiari, che sul Bondone ha fatto un “casino” micidiale. Salivo con la pelle d’oca.