Nelle corse italiane il problema dei ventagli è meno frequente che nel Nord Europa o ancor più in Francia, dove nella prima settimana del Tour si registrano spesso distacchi importanti e fratture decise nel gruppo anche in frazioni apparentemente poco influenti sulla classifica. E’ però una variabile pur sempre presente, un rischio del quale bisogna tenere conto anche in una frazione come quella da Modena a Cattolica, in presenza di forte vento.
Andrea Pasqualon (Intermarché Wanty Gobert) ha costruito tutta la sua carriera all’estero, in Belgio e sa quanto i ventagli siano pericolosi e come affrontarli: «E’ un fattore che richiede grande concentrazione, per questo quando corri gare come il Tour non puoi distarti un attimo. I ventagli nascono da folate di vento laterali: se sei anche parzialmente coperto rimani attaccato a chi è davanti, ma se c’è anche poca luce si forma un vortice che ti costringe a fare il doppio della fatica, così ti stacchi».
Come fare per evitare problemi?
Molto intanto dipende dall’ampiezza della sede stradale: più è larga, più sono i corridori che riescono a rimanere nella prima parte, ma il problema resta se c’è anche un buco di pochi centimetri nella fila tra una ruota e l’altra, se l’aria passa, allora si forma la frattura. Con il vento trasversale è fondamentale intanto avere una buona gamba e poi iniziare a girare, controllare sempre la propria posizione nel gruppo. Se sei fuori ventaglio, non riesci mai a recuperare e esaurisci rapidamente le energie, per questo si accumulano distacchi importanti.
Può capitare anche al Giro?
Sì, anche se da noi le strade sono meno strette e quindi ci si fraziona di meno – sottolinea Pasqualon – ma una giornata ventosa può esserci, costeggiando il mare, dipende da che direzione ha il vento. In Belgio, Olanda e Francia è più frequente. Se capita è possibile che i primi due gruppi si ricongiungano, già per il terzo è molto più difficile.
Tu come ti trovi con il vento?
Bisogna saperlo domare, saperci giocare e io ho acquisito sufficiente esperienza per farlo. Non bisogna mai essere impreparati, soprattutto se c’è qualche corridore che punta alla classifica non può distrarsi, rischia di compromettere tutto. Ora comunque, con le strumentazioni in possesso dei direttori sportivi, c’è maggiore possibilità di controllo.
In che modo?
Sui loro apparecchi elettronici hanno app che segnalano la direzione del vento praticamente in tempo reale, possono quindi basare le strategie in tal senso e comunicarle alla squadra tramite le radioline. Il vento diventa così un ulteriore motivo tattico.
Questo è il tuo primo Giro?
Sì – risponde felice Pasqualon – per me è l’obiettivo della stagione, il momento più importante, dopo una lunga carriera all’estero tenevo ad esserci, finalmente la nostra squadra è nel World Tour e quindi posso coronare questo sogno.