Andrea Pasqualon, figlia Joel, Tanja

Pasqualon, questa è vera felicità

04.11.2020
4 min
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Andrea Pasqualon è felice. Sta trascorrendo qualche giorno in montagna con la famiglia, nel paradiso autunnale della Val Casies. Camminando. Mangiando. Staccando dallo stress e dalla bici. Un resort con la Spa annessa, recuperando le energie che serviranno per il nuovo anno. In più un paio di giorni fa, Andrea ha firmato il rinnovo del contratto con la Circus-Wanty Gobert e questo ha significato per lui entrare nel WorldTour. Finalmente. La squadra belga infatti ha comprato la licenza dalla CCC e dal prossimo anno correrà nella massima divisione del ciclismo mondiale. Quando un sogno si avvera, ti senti addosso come un correre di elettricità. Ed è quello che traspare parlando con il trentino, che oltre alla simpatia trasmette anche la sensazione di essere davvero una brava persona. Per questo si comincia scherzando…

Andrea Pasqualon, Gand-Wevelgem 2020
Andrea Pasqualon alla Gand-Wevelgem 2020, chiusa al 20° posto
Andrea Pasqualon, Gand-Wevelgem 2020
Andrea Pasqualon alla Gand-Wevelgem 2020
Certo, fare le vacanze dopo solo due mesi di corse…

Dici bene, ma in due mesi abbiamo fatto la metà delle corse di un anno. Tutto concentrato. Il lockdown sui rulli. Poi la testa di non mollare, perché si sarebbe ripartiti a mille. Praticamente abbiamo fatto due inverni. Quello che ci ha portato al debutto e poi quello del lockdown. Metà anno ad allenarci, senza mai staccare. E adesso pare che ci risiamo…

Purtroppo.

Qui in Alto Adige gli alberghi stanno per chiudere, quando dovrebbe iniziare la stagione invernale. Da me in Val di Fiemme, di solito compensano le spese per l’acqua dei cannoni sparaneve con i soldi dei primi stagionali. Ma nessuno ancora li ha comprati, chi se la sente di farlo se poi chiudono tutto?

E quindi alla fine arrivi nel WorldTour, sei felice?

Ci ho messo 10 anni. Le vittorie più belle sono quelle più sofferte. Ti insegnano a crederci, a fare sacrifici, a non mollare mai. Ero passato professionista con l’obiettivo del WorldTour. Invece dalla Bardiani sono passato a una continental, l’Area Zero. Da avere un lavoro pagato a non guadagnare più. Un colpo difficile da assorbire. Da pensare anche di smettere.

E’ stata dura?

Il momento più difficile della mia carriera, ma è valsa la pena di tenere duro. Anzi, spero che la mia storia possa essere di ispirazione a molti giovani che si trovano nella stessa situazione, si abbattono e mollano. Guardate che le cose si possono far cambiare…

Andrea Pasqualon, figlia Joel
Con la figlia Joel sul lago di Braies, nelle vacanze prima di ricominciare
Andrea Pasqualon, figlia Joel
Con la figlia Joel sul lago di Braies
Come si fa?

Bisogna saper guardare avanti e ringraziare chi ti aiuta. Queste piccole squadre che mi hanno consentito di andare avanti. La mia è la stessa storia di Jacopo Mosca, entrambi all’Area Zero. E’ giusto che queste squadre continuino e diano il loro contributo. Anche se non ho ricevuto tanto, mi hanno comunque permesso di andare avanti.

Come cambia la Circus-Wanty Gobert con il WorldTour?

Rimane la stessa e non mi stupisce. Stanno cercando corridori di livello superiore, mi pare abbiano preso Taaramae e altri della CCC. L’obiettivo è continuare a crescere, abituati come sono sempre stati ad aumentare anno dopo anno. Sono stati intelligenti, non hanno mai fatto il passo troppo lungo.

Arriverà una nuova bici?

Certo, ma sarà sempre una Cube. Perché ci hanno creduto e sostenuto fin dall’inizio e meritano di essere ricompensati. Abbiamo avviato insieme un percorso di innovazione tecnologica con i nostri feedback. I nostri sponsor sono diversi.

Diversi da quali?

Da quelli che giocano soltanto con l’ottica dei soldi, ma ragionano in base a un progetto. Sono come una famiglia, ma è una cosa tipica del Belgio. Ed è bello vedere questo affiatamento. Si ritrovano per cene ed eventi, si aiutano. In Italia non è così.

Andrea Pasqualon, figlia Joel, Tanja
Con la figlia Joel e Tanja sulle Dolomiti
Andrea Pasqualon, figlia Joel, Tanja
Con la figlia Joel e Tanja sulle Dolomiti
Hai corso il Tour, hai fatto le classiche: cosa può dare il WorldTour a Pasqualon?

Il Giro d’Italia (sorride dal cuore, ndr). Sono professionista dal 2011 e l’ho sempre visto in tivù o a bordo strada. Perché se ero a casa, le tappe vicino casa andavo a vederle. Ma correrlo immagino che sia un’altra cosa, come il Tour per i francesi. E francamente non vedo l’ora.

Riassumiamo: vivi in Val di Fiemme, hai la residenza ad Andorra e poi?

E poi ho un appartamento anche a Girona, per i periodi freddi. Amo la montagna, d’inverno quando posso vado anche a sciare, ma andare in bici con due metri di neve è impossibile. E si sa che la stagione si costruisce d’inverno. Per cui entro un paio di settimane cercherò di capire i vari decreti fra Italia e Andorra e poi deciderò.

La famiglia ti segue?

No, la famiglia resta in Italia. Sappiamo che è dura stare tanto tempo separati, ma è anche bellissimo godersi queste settimane solo noi, insieme. Sfruttiamo al meglio il tempo insieme. E quest’anno è anche più bello. Sono felice, si può dire. Sono proprio felice.