Leonardo Basso, da qualche settimana diesse della Ineos Grenadiers, ci risponde direttamente dalla Coppi e Bartali. La breve corsa a tappe che da Ferrara arriva a Forlì dopo cinque giorni insidiosi e pieni di ricche occasioni, golose prede per corridori coraggiosi. Uno di coloro che era chiamato a fare bene per confermare l’ottimo periodo di forma era lo statunitense Magnus Sheffield. Uscito con una vittoria di tappa all’ultima occasione buona alla Parigi-Nizza, nella quale ha conquistato anche un quarto posto nella generale. L’inizio di stagione dello spilungone di Coon Rapids, cittadina del Minnesota, ci ha mostrato un altro Sheffield, o così sembra. Ne parliamo con lo stesso Leonardo Basso, che in questi primi mesi del 2025 ha diretto tante volte dall’ammiraglia.
«Arrivavamo da un mese abbastanza buono – racconta Basso – dopo la Parigi-Nizza, la Tirreno e il grande risultato della Sanremo volevamo fare bene anche alla Coppi e Bartali».
La giusta via
La stagione di Sheffield, che a quasi 23 anni (li compirà il 19 aprile) è al suo quarto anno nel WorldTour, è partita molto bene. L’americano sembra aver trovato il giusto equilibrio per riuscire a emergere dal pelo dell’acqua mostrando il suo talento e le sue doti naturali.
«Ho avuto modo di conoscerlo bene – continua Basso – e devo dire che Sheffield è un ragazzo molto intelligente e sensibile. Non dico che lavorare con lui sia facile, però è uno che recepisce subito ciò che gli si vuole dire ed è in grado di fornire feedback accurati. E’ un corridore serissimo e molto dedito al lavoro. Nel 2022 da neo professionista aveva inanellato una serie di grandi risultati, poi nelle due stagioni successive ha faticato un po’ ma ci sta. Fa parte dell’essere giovani, non sempre è facile gestire il tutto».
Cosa hai potuto ammirare da quando lo segui in corsa?
Abbiamo iniziato con il Trofeo Laigueglia, che ha chiuso al sesto posto. Sheffield è un atleta al 100 per cento e lavora in maniera seria sempre. Il suo modo di fare è uno di quelli che prima o poi ripaga. Fisicamente ora si trova in una buonissima condizione e se contiamo che questo è il suo quarto anno in Ineos allora va da sé che ci sia stata anche una maturazione ulteriore.
In che senso?
Nel ciclismo moderno i ragazzi sono chiamati a essere maturi prima rispetto agli anni passati. Un corridore di ventidue anni, o anche di venti, accelera determinati processi e questo porta ad avere maggiori responsabilità.
Ora sembra aver trovato una maggiore solidità, è così?
Da fuori è più facile giudicare le carriere dei corridori, noi che viviamo tutti i giorni a contatto con questi ragazzi vediamo quanti sacrifici fanno. E’ più difficile emergere ora. Sheffield da quanto ho visto è uno che si impegna al 300 per cento su ogni fronte. Da quanto mi hanno detto è un corridore che ha sempre avuto questa grande dedizione al lavoro. Poi non tutti gli anni sono uguali, ci sono dei fattori esterni e si deve trovare la formula giusta.
Quali sono le sue qualità su cui si può puntare?
Sheffield è capace di leggere la corsa e impostarla. Con lui si riesce ad avere un confronto aperto, recepisce bene quelli che sono i segnali di noi diesse ed è in grado di offrire idee e opinioni utili ai fini della corsa. Riesce a seguire il piano tattico al 100 per cento e quando si trova nella situazione cruciale sa capitalizzare.
Ci fai un esempio?
Al Laigueglia, che è stata la prima gara in cui ero in ammiraglia al suo fianco, conosceva perfettamente il percorso e nell’avvicinamento sapeva cosa fare e cosa pretendere dai compagni. Anche alla Parigi-Nizza ha dato prova di grandi qualità. Avevamo una squadra di assoluto livello e quando si creano determinati meccanismi corri in maniera più aggressiva. Questo ha portato alla vittoria nell’ultima tappa. Quel giorno ho visto tanto lavoro di squadra e l’istinto del corridore, insomma tutto il bello del ciclismo.
Tatticamente come lo hai visto?
Forte. Ha grandi qualità a cronometro (al Giro del 2024 a Foligno è arrivato terzo alle spalle di Pogacar e Ganna, ndr) e questo gli permette di essere costante sul passo. Inoltre il suo fisico gli permette di essere presente anche nelle Classiche del Nord. Lo scorso anno ha fatto sesto al Fiandre, mentre nel 2022 al suo primo anno nel WT ha vinto la Freccia del Brabante. Anche quest’anno ha in programma la Dwars Door Vlaanderen e il Giro delle Fiandre.