Formolo e Moro per la nuova Movistar di Unzue

20.10.2023
4 min
Salva

COMO – Eravamo alla partenza del Giro di Lombardia e in quel momento la Movistar (in apertura foto Gettysport) aveva in rosa per il 2024 solo otto corridori. Eusebio Unzue non si era tirato indietro alle nostre richieste di avere qualche informazione in più in vista della nuova stagione della sua squadra.

Unzue, patron storico della Movistar, alla partenza dell’ultimo Giro di Lombardia
Eusebio Unzue, patron storico della Movistar, alla partenza dell’ultimo Giro di Lombardia

Rivoluzione a metà

Erano stati accostati tanti nomi allo storico gruppo spagnolo. Nomi che poi non si erano concretizzati. Uno su tutti quello di Carlos Rodriguez. Su di lui, Unzue ci è parso davvero dispiaciuto per non essere riuscito a portarlo a casa.

“Ci sarà una rivoluzione”. “No, si continua con la linea storica dei corridori per le corse a tappe”, ci dicevano anche i colleghi iberici in tempi non sospetti. Fatto sta che tutto era ancora per l’aria.

«Pochi corridori? Io dico di no – spiega Unzue – abbiamo tutti quelli che servono, ma saranno annunciati al momento opportuno. Aspettiamo il termine della stagione per comunicarli». E così è stato.

«Abbiamo una squadra che è abbastanza simile direi a quella dell’anno passato – va avanti Unzue – Ne abbiamo 6-7 che vanno (in realtà sono stati dieci, ndr) e 6-7 che arrivano. Un po’ come tutti i team. Io dico che va bene. Spero molto nei giovani. Sia nei nostri giovani, che hanno fatto una bella stagione con noi, che in quelli che arrivano. L’idea è che continuino a crescere». 

Niente rivoluzione dunque, almeno non totale. Semmai più un cambio generazionale, anche se la Movistar resta abbastanza “anziana”. 

«Saltato Carlos Rodriguez – è chiaro che “Enrique” (Enric Mas, ndr) sarà il nostro capitano per i grandi Giri. Mentre Fernando Gaviria il leader per le volate… lui continua con noi. Io sono convinto che ci potremmo godere il prossimo anno».

Pelayo Sanchez (classe 2000) spagnolo, viene dalla Burgos-BH. Ha firmato fino al 2025
Pelayo Sanchez (classe 2000) spagnolo, viene dalla Burgos-BH. Ha firmato fino al 2025

Giovani ed esperti

«L’idea è quella di rinforzare la squadra maschile puntando su qualche nome importante», con queste parole Unzue ci aveva liquidato all’ultimo Tour de France.

Crescere e creare una squadra che potesse raccogliere anche un buon numero di punti: anche questo era un obiettivo. La Movistar infatti in questa stagione ha vinto 16 corse e ha chiuso al dodicesimo posto nella classifica a squadre. Non è a rischio, ma neanche così tranquilla visto che nelle retrovie i distacchi sono corti.

E allora come rinforzarsi? Persi in tutto dieci corridori, tra cui Gorka Izagirre che ha seguito il fratello Ion alla Cofidis. Jorgenson e Verona passati rispettivamente alla Jumbo-Visma e alla Lidl-Trek e con Erviti che ha chiuso la carriera, servivano dei begli innesti. Serviva gente affidabile e vincente. «Gente che ha fame e ancora voglia», ci ha detto Unzue. Corridori chiusi da tanti campioni nei rispettivi team di provenienza. Ma anche giovani in cerca di progetti che lasciassero loro più spazi personali.

E così ecco Davide Formolo e Remi Cavagna. «Credo che una squadra come la Movistar – ha dichiarato il veronese – sia ideale per il tipo di corridore che sono. Posso svolgere un ruolo importante nel supportare i leader nei grandi Giri e allo stesso tempo cercare risultati nelle corse di un giorno o ovunque sia necessario per la squadra».

Ma lo stesso vale anche per i “novellini”. Manlio Moro, Ivan Romeo e Pelayo Sanchez, quest’ultimo una delle rivelazioni dell’ultima Vuelta.

E alcune voci dicevano di una certa vicinanza anche di una grande (ex) stella, Nairo Quintana. «Non prendiamo Nairo – sottolinea Unzue – non in questo momento».

Classe 2002, Manlio Moro è ormai uno dei vagoni più importanti per il quartetto azzurro. Sarà in Movistar fino al 2026
Classe 2002, Manlio Moro è ormai uno dei vagoni più importanti per il quartetto azzurro. Sarà in Movistar fino al 2026

Moro e il Dna del team

Alla luce dei fatti però la squadra spagnola non cambia poi troppo il suo Dna. Si ritrova con un leader per le corse a tappe, Mas, due uomini veloci, Gaviria e Lazkano, e degli ottimi corridori che possono sia vincere che aiutare come Formolo, Cavagna, Aranburu, Cortina. A tutti questi va affiancata la serie di giovani di cui abbiamo detto… ma è gente su cui bisogna più lavorare che puntare.

Alla fine in questo mercato della Movistar, che è stato costellato soprattutto di rinnovi (ben 12), spicca il nome di Manlio Moro. Lui sì che si discosta un bel po’ dai profili storicamente associati al team iberico. Un pistard, una delle perle del quartetto azzurro tra gli scalatori spagnoli. Se il ruolo di Formolo tutto sommato si può inquadrare, quello di Moro resta un po’ più un’incognita.

«Il prossimo anno – ha detto il giovane pordenonese – sarà speciale per me, con le Olimpiadi. Quello è il mio vero obiettivo. Ma voglio crescere anche su strada e nelle cronometro, che sono la mia specialità e per il futuro fare bene nelle classiche». 

Vedremo, magari ha ragione il “vecchio” Unzue…