Milesi e la corsa rosa: «Tutto come mi aspettavo e che atmosfera»

29.05.2024
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Su carta è il suo secondo grande Giro, in realtà è stato il primo. Lorenzo Milesi ha concluso il suo primo Giro d’Italia. Lo scorso anno la sua vecchia squadra, la Dsm-Firmenich, lo aveva schierato alla Vuelta, ma Lorenzo era stato costretto a fermarsi anzitempo, nonostante fosse partito col botto: maglia rossa dopo la prima tappa, una cronosquadre. Tuttavia alla sesta tappa era a casa.

Al primo anno, la Movistar lo ha schierato subito nella gara di casa. In ballo c’erano due crono importanti per il campione mondiale di specialità under 23 e un percorso che tutto sommato non era impossibile per un ragazzo del 2002. Lorenzo era tra i più giovani in assoluto al via.

Milesi in azione in pianura al servizio di Gaviria. Per la Movistar un corridore duttile come lui è stata una risorsa
Milesi in azione in pianura al servizio di Gaviria. Per la Movistar un corridore duttile come lui è stata una risorsa
Lorenzo, sei arrivato a Roma: come stai?

Bene direi. Avevo fatto una settimana alla Vuelta l’anno scorso e devo dire che questo primo Giro d’Italia è stato fantastico. Fantastico tutto il contorno, l’atmosfera…  la gara. Che è stata dura, ma noi siamo qua. Le gambe le sento come il primo giorno!

Un altro esordiente come te qui al Giro, Lorenzo Germani, ci diceva che in effetti ci sono dei momenti in cui si respira, ma quando si va forte il ritmo è incredibile. Anche per te è così?

E’ vero, è vero. Anche se poi a me sembra che qui tra i pro’ si vada forte in tutte le gare, alla fine. Sono le corse WorldTour che hanno queste caratteristiche.

Ti aspettavi che il Giro fosse più o meno duro?

Più o meno così. Mi aspettavo di non poter competere tutti i giorni sin da quest’anno. Immaginavo che non sarei stato lì davanti a sgomitare. Ma per questo mi dicono, servirà del tempo.

Nelle due crono (tra l’altro lunghe) del Giro, Lorenzo ha ottenuto un 12° e un 11° posto
Nelle due crono (tra l’altro lunghe) del Giro, Lorenzo ha ottenuto un 12° e un 11° posto
Come ti sei gestito durante queste tre settimane?

Ho cercato di fare bene soprattutto le cronometro. Di queste sono abbastanza soddisfatto. Ho mancato la top 10… però di poco. Per il resto cercavo di risparmiare il più possibile e fare il mio compito.

E qual era il tuo ruolo?

Nelle tappe piatte dovevo cercare di aiutare Fernando Gaviria, in quelle in salita dovevo stare vicino ad Einer Rubio. Quindi anche per questo non ho provato spesso ad andare in fuga. Ci sono andato solo nel giorno del Mortirolo, quando si arrivava a Livigno, però alla prima salita sono rimbalzato! Si andava a tutta e davanti eravamo ancora tantissimi, quindi c’era poco da fare…

Cosa ti porti via da questo Giro d’Italia?

Più che altro quello che spero di portare via, cioè una buona gamba per poter fare bene nelle prossime gare. Ovviamente ho imparato anche a come gestirmi nelle varie settimane, a dosare gli sforzi, a capire il recupero… Un esperienza un po’ generale direi.

Cimolai e Milesi, compagni di stanza al Giro: tra i due ballano 13 anni di differenza
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Hai detto che speri in una buona gamba per le prossime corse, ebbene quali saranno queste gare?

Non so ancora di preciso, bisogna decidere appunto in base a come finisco il Giro e a come recupererò. Quindi si vedrà nei prossimi giorni cosa fare. Sicuramente farò i campionati italiani, sia su strada che a cronometro.

Con chi hai parlato di più durante questo Giro d’Italia?

Degli avversari con Piganzoli. Eravamo tutti giorni là in coda al gruppo a chiacchierare! Dei compagni di squadra con Davide Cimolai. Cimo è mio compagno di stanza, è italiano ed è anche più facile confrontarmi con lui.

Quando abbiamo incontrato Milesi, lui e la sua squadra stavano per andare al foglio firma, proprio in quel momento ci raggiungeva Davide Cimolai.  Quale occasione migliore per una foto insieme e per chiedergli qualcosa di Lorenzo. E Davide: «E’ un po’ testone perché parla poco e potrebbe domandare di più, ma ha un motore che neanche lui sa quanto è grande! Potrà fare molto bene».