Milan a Qin Zhou ruggisce per la squadra e per la fiducia

13.10.2023
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QIN ZHOU – Come quando sei sottacqua e vedi la superficie là in alto. Il fiato inizia a scarseggiare. Sei sotto da troppo e se non dosi bene il respiro, rischi di passartela male. L’alternativa, che richiede freddezza ed esperienza, è non farsi prendere dal panico. Gestirsi e risalire a un ritmo costante, fino alla luce e l’aria fresca. Dopo la volata di oggi a Qin Zhou, Jonathan Milan aveva la faccia di uno che è appena riemerso da un tempo molto lungo. Ha gridato. Ha inalato aria come se gli mancasse da troppo. E poi si è lasciato andare ad abbracci e festeggiamenti selvaggi e coinvolgenti.

La seconda tappa del Tour of Guangxi 2023 la vince il friulano del Team Bahrain Victorious e alle sue spalle non c’è Viviani, che ieri l’ha infilato giusto alla fine, ma De Kleijn della Tudor e Molano del UAE Team Emirates. Media di giornata 45,823.

Milan ha ringraziato il Team Bahrain Victorious che nel 2024 lascerà per la Lidl-Trek
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C’è differenza rispetto a ieri?

Eh (ride, ndr), non sono partito lungo. Sono partito giusto. Ogni tanto si sbaglia, l’importante è imparare dagli errori. Oggi è andata bene. Devo dire però che i ragazzi si sono comportati in maniera eccezionale. Nel finale mi hanno supportato, mi hanno guidato fino agli ultimi metri e io ho dovuto solo sprintare. Sono contento. Ho detto che avevo buone sensazioni e volevo tornare a correre per vincere.

Si chiude un periodo un po’ storto con questa vittoria?

Un po’ storto… Sì, un po’. Dopo il Giro ho fatto fatica a trovare una condizione accettabile. Ma volevo tornare alla vittoria per fine stagione. Sapevo che ce la potevo fare e ci abbiamo messo tutti il massimo.

Ti dispiace un po’, in fondo, andar via da questo gruppo che funziona così bene?

Certo, non posso dire di no. Ho amici e tutto quello che abbiamo costruito insieme. Da una parte dispiace, dall’altra inizieremo una nuova avventura (Jonathan passerà alla Lidl-Trek, ndr). L’ho detto appena ho saputo che sarei venuto qua. Ho detto alla squadra che avrei voluto finire bene con loro e portare delle vittorie.

Il fatto di cambiare squadra è difficile da gestire?

Non è semplice, l’aspetto mentale conta tanto. Sono contento di aver vinto, perché dopo il Giro c’è stato un periodo un po’ così, però con il giusto allenamento e soprattutto con la calma, sono riuscito a rimettermi in sesto.

E’ importante chiudere vincendo?

E’ importante finire bene. Ed era importante per me mentalmente, perché so che anche per la squadra sarà una bella chiusura di stagione.

Milan è salito per 4 volte sul podio: la vittoria, la maglia a punti, quella bianca e la maglia rossa di leader
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Hai parlato di calma: significa che dopo i mondiali ti sei fermato per fare un reset e poi sei ripartito?

Esatto. Ero stanco, mi sentivo affaticato, appesantito per la fatica. Non mi sono proprio fermato, diciamo che ho calato un attimo con gli allenamenti. Fermato completamente proprio no.

Ieri Viviani ha esultato urlando, tu lo stesso: fa parte della difficoltà di vincere a fine stagione?

Ognuno esulta a modo suo, ma ci sono vittorie e vittorie. Alcune nascono da dentro e hanno motivazioni particolari.