«Non sono contento, né del quarto posto di Osimo, né del sesto in classifica», Enric Mas non le manda a dire circa la sua Tirreno-Adriatico. Lo spagnolo è ormai una vera realtà. Sempre più costante, sempre più forte e in prospettiva l’unico che può tentare di reggere le ruote di Vingegaard, Pogacar ed Evenepoel in salita.
Però chiaramente in cuor suo non è abbattuto. Conosce il valore espresso e quale fosse la sua condizione. Semmai il rammarico c’è proprio perché ha preso consapevolezza di chi sia, di quanto sia forte e di cosa avrebbe potuto ottenere nella corsa dei Due Mari.
Mas affamato
In fin dei conti è stato anche un po’ sfortunato. A Sassotetto se non ci fosse stato il vento contro, molto probabilmente avrebbe vinto lui. Il forcing con cui ha chiuso i 19” di vantaggio di Caruso è stato impressionante: un’altra velocità, un altro rapporto, un’altra gamba.
«Bueno, la verità è che non sono soddisfatto – ci ha detto il corridore della Movistar – perché vengo da un buon momento di condizione, tutto filava bene.
«A Sassotetto abbiamo avuto un problema di meteorologia! Con quel vento contro, non si poteva fare davvero di più. E dispiace perché l’ambiente è buono, la squadra stava bene. E ad Osimo ci abbiamo provato. Dentro di me pensavo: “Immaginati di essere alla Liegi e godi, goditi la gara. Goditi la squadra che sta molto bene”.
«In Movistar abbiamo un ambiente molto buono, stiamo tutti abbastanza bene e sappiamo che possiamo raccogliere di più».
In crescita…
La sensazione in questa Tirreno – e non solo in quella – è che Mas sia stato il più forte in salita. Dallo scorso anno ha davvero cambiato marcia. Lo si è visto alla Vuelta, al Giro dell’Emilia e al Lombardia. Quel giorno Pogacar non lo ha staccato…
«Non lo so se è davvero così – ha commentato Mas – Però la verità è che anche se fosse vero, non lo direi! E poi non l’ho dimostrato. Piuttosto per un futuro dobbiamo apprendere e saper affrontare anche le opportunità meno fortunate. Pensiamo di fare bene ai Paesi Baschi che è una gara bellissima e in casa».
Liegi e Tour
Enric Mas punta forte al Tour de France, ma forse mai come quest’anno, con la Vuelta dopo il mondiale, per lui potrebbe esserci la più ghiotta occasione della carriera. Il percorso infatti gli si addice, è più maturo, consapevole e ha una squadra votata alla sua causa. Una cosa è certa è: Mas è pronto per sfidare faccia a faccia i grandissimi.
«Speriamo – sorride Enric – speriamo di riuscirci al Tour de France. Anche lì possiamo fare lo stesso, correre come abbiamo fatto sin qui. Vingegaard, Roglic… ci sono molti corridori bravissimi e per questo dobbiamo sacrificarci molto e arrivare benissimo alle corse».
Il programma del majorchino passerà per i Paesi Baschi, quindi altura e le Ardenne.
«Freccia e Liegi sono due gare che mi piacciono molto. Negli ultimi tre anni ho sempre cercato di farle al meglio e per me è un po’ come se corressi in casa. Anche per il Lombardia è così».