COMPIEGNE (Francia) – Neanche Oier Lazkano conosce i limiti di Oier Lazkano. E forse neanche li vuol sapere… per ora. Questa è almeno la sensazione che abbiamo avuto parlando con lui. Il corridore spagnolo è una delle rivelazioni di questo inizio di stagione e la cosa stupisce soprattutto perché lo vediamo molto attivo nelle classiche, specie quelle del Nord.
Non capita infatti spesso di vedere uno spagnolo andare forte lassù. Quando accadde Juan Antonio Flecha fu nominato “Van der Flecha”, quasi una rarità insomma.
Ieri nell’Arenberg lo abbiamo visto determinato e concentrato durante la ricognizione per la Parigi-Roubaix, altra corsa che potrebbe vederlo protagonista. E come detto lo è stato parecchio da queste parti, anche se spesso ha commesso degli errori tattici.
Watt e testa
Cerchiamo dunque di conoscere meglio il campione spagnolo in carica. Fisico possente (189 centimetri per 74 chili), Lazkano è approdato alla Movistar tre stagioni fa. Fu il patron Unzue a volerlo per cominciare quel cambio di rotta della sua squadra, non più votata solo e del tutto alle grandi corse a tappe, ma anche ad altre gare.
E infatti in questi tre anni ha messo nel sacco sei successi con la Movistar, ma soprattutto appare in costante crescita. Basta vedere i punti UCI, in questo 2024 è colui che ne ha portati di più in squadra.
Ragazzo di poche parole, Oier va dritto al sodo quando gli diciamo che ormai lotta costantemente con i grandi delle classiche: «Sì, sono consapevole che sto andando forte, ma non sono del tutto sorpreso», per dire come si presenta.
In apparenza Lazkano sembra un tipo sulle sue. Chi lo conosce invece parla di un ragazzo molto sensibile e soprattutto di un vero studioso. Legge i libri di storia e politica e assicura che dopo il ciclismo vorrà continuare a studiare.
Quali limiti?
Questo è uno degli aspetti più interessanti, capire davvero che corridore possa essere Lazkano e dove possa arrivare. Senza dubbio è un corridore potente, anche perché per andare forte da queste parti la potenza non ti deve mancare, ma è anche un ottimo cronoman visto che è stato secondo al campionato nazionale e sempre contro il tempo vanta delle ottime prestazioni.
«Sono da scoprire – ha detto Lazkano – e dovrò capirlo di anno in anno. Però non mi piace scegliere di essere un solo tipo di corridore: o questo o quello».
«Al Nord è molto importante avere esperienza. Bisogna conoscere proprio le strade. Fa molta differenza. Se i grandi sono ormai vicini? Van der Poel è il più forte ma non è impossibile combattere con lui. Nulla è impossibile».
Ed è già mercato
Domenica scorsa, prima del Fiandre ci aveva detto che voleva fare il massimo, di correre davanti e magari di stare nelle posizioni che contano. Voleva stare nel vivo della corsa fino all’ultimo Kwaremont. Se ci fosse riuscito sarebbe stato contento. Ha mancato di poco l’obiettivo, ma nel vivo della corsa c’è stato.
Il cammino di Oier ricalca le tracce del suo ex compagno, Matteo Jorgenson: giovane anche lui, lo scorso anno si mise in mostra e poi cambiò squadra. Quest’anno è alla Visma-Lease a Bike.
Anche su Lazkano girano già delle voci di mercato. Sembra abbia posto gli occhi su di lui la Bora-Hansgrohe e forse anche la Visma stessa. Probabilmente allo spagnolo non dispiacerebbe cambiare aria, stare con squadre che hanno una mentalità più da Nord.
In un’intervista ad un media spagnolo Lazkano ha insistito molto sul quel discorso della conoscenza di queste gare del Nord e dei loro percorsi, ebbene militare in un team che vi è più vicino non solo mentalmente ma anche geograficamente potrebbe dire molto per lui. E per la ricerca di quei limiti.