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La favola di Trainini, pro’ all’improvviso

09.01.2021
4 min
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Il passaggio di Tomas Trainini tra i professionisti è davvero incredibile. E’ anche un piccolo mistero, come il protagonista stesso racconta e come avevamo capito nei giorni scorsi parlando con tutti gli attori della vicenda. Quella che segue è una storia bella e anche incredibile, quasi una favola. 

La scorsa estate Tomas esce in allenamento come tutti i giorni. Torna nella sua casa di Gussago e si mette in giardino a pulire la bici. Nel frattempo gioca anche con Zoe, la sua cagnolina. Lui le tira la pallina e lei gliela riporta quando ad un tratto…

Tomas (20 anni) e la sua cagnolina Zoe
Tomas (20 anni) e la sua cagnolina Zoe

Una telefonata inaspettata

«Squilla il telefono – racconta Trainini – ed è Lorenzo Carera, figlio del mio procuratore Johnny, il quale mi dice: “C’è la possibilità di passare professionista con la Bardiani CSF Faizanè. Se sei interessato ci ci andiamo a parlare”. Restai di stucco. Non ci credevo… tanto più che nel 2020 praticamente non avevo corso. Avevo fatto una gara su strada e qualche altra corsa su pista a Pordenone. Ancora oggi ci penso e credo che loro abbiamo più sposato un progetto che non semplicemente preso un corridore.

«Alla fine essendo così giovane rischio anche. Io spero che possa andare bene, però adesso è anche vero che in tanti stanno facendo il passaggio da junior o da primo anni U23».

Quindi Tomas e Lorenzo vanno a parlare con Reverberi. Il ragazzo a casa però non dice nulla se non: «Mamma oggi non ci sono, mi devo assentare! Non sapeva nulla, neanche della trattativa. Ho firmato e quando sono tornato le ho detto che ero diventato professionista! E’ rimasta di stucco, ma era felicissima».

Da sinistra: Bruno Reverberi, Tomas Trainini e Lorenzo Carera.
Bruno Reverberi e Tomas Trainini.

Scommessa e progetto

Quando Trainini dice che lui e la Bardiani hanno sposato un progetto ha ragione. Alla fine i Reverberi hanno fatto una scommessa. C’è questa giovane speranza che tra gli juniores andava fortissimo e che nella Colpack quasi non corre: tanto vale prenderlo. Se poi deve fare le gare delle continental quelle può farle anche con noi, devono aver pensato i due manager. Ma nel frattempo Tomas impara, conosce e frequenta il mondo dei pro’.

«Sinceramente neanche io – riprende Trainini – so perché alla Colpack di fatto non abbia corso molto. Su strada ho disputato una sola corsa. Loro avevano due squadre, una continental e una U23, e hanno fatto molta attività con quella continental, ed io ero con quella U23.

«Non so se mi abbia adocchiato Bruno o Roberto Reverberi, credo più Roberto. Da juniores ho vinto 7 corse al primo anno e 13 al secondo, oltre alle convocazioni in nazionale, magari si è basato su questi risultati».

Crescita senza fretta

Da quel che che ci ha detto Mirko Rossato, uno dei ds della Bardiani, Trainini sarà affiancato anche agli esperti del gruppo, così che potrà sfruttare la loro esperienza. Cercheranno di fargli fare corse meno dure e magari di farlo viaggiare, soprattutto verso l’Asia, così da prendere confidenza con un certo tipo di mondo e con gare meno stressanti. Proprio Rossato ci disse che per Tomas già un totale di 35-40 corse in tutta la la stagione sarebbe sufficiente.

«Avrò la possibilità di crescere senza pressione, con calma… ma immagino sarà difficile lo stesso. Non conosco ancora il calendario. Dovevo partire per il ritiro in Spagna con il primo gruppo e invece andrò con il secondo».

Intanto però è cambiata e non poco la preparazione.

«E’ cambiata del tutto, no poco. Mi segue Maurizio Mazzoleni e sono passato dal fare massimo 4 ore a farne anche 6. Mi alleno spesso con Tonelli e Garosio, che sono delle mie parti e sono anche compagni di squadra. Loro due sono un po’ i miei punti di riferimento. Giusto ieri abbiamo fatto cinque ore con dei lavori specifici. A fine giornata non ero proprio sfinito e questo già è buono!».

Trainini, ha firmato un contratto triennale con la Bardiani CSF Faizanè
Trainini, ha firmato un triennale con la Bardiani CSF

Un altro Colbrelli?

Trainini ha fatto tutta la trafila delle categorie. Ha iniziato da G1, sulle orme della cuginetta, Giulia, la quale però dopo ha smesso e come spesso accade, colui che segue poi resta e va avanti. Ha fatto gli allievi nella Ronco, squadra che ha chiuso ma la cui dirigenza gli è ancora vicina visto che la sede era a soli 5 chilometri da casa sua. Quindi Lvf e Bardiani.

Voglia di scoprire e un sogno realizzato: davvero quella di Trainini è una piccola fiaba. Il lieto fine, certo, è tutto nelle sue mani o, per meglio dire, nelle sue gambe. Ma per ora l’entusiasmo è quello giusto.

«Sono un corridore veloce, però non velocista puro. Da juniores spesso riuscivo a tenere in salita. Un corridore a cui mi ispiro e soprattutto mi rivedo è Sonny Colbrelli. Anche lui è stato juniores nella Lvf e anche lui è passato nella Bardiani. Magari è una storia che si ripete»