Intanto Zana incamera chilometri pensando al Giro e non solo

26.03.2024
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Con il 19° posto alla Tirreno-Adriatico, l’ex campione italiano Filippo Zana ha chiuso la prima porzione stagionale. Chi guarda solamente ai numeri potrebbe dire che squilli non si sono sentiti, eppure dei segnali ci sono stati, soprattutto in ottica Giro d’Italia che è il suo vero obiettivo stagionale. Zana ha assommato 14 giorni di gara, appena uno in meno rispetto alla passata stagione, quando la miglior forma era ancora di là dall’arrivare.

Zana ha tenuto un rendimento costante alla Tirreno-Adriatico, senza particolari squilli, chiudendo 19° a 6′ da Vingegaard
Zana ha tenuto un rendimento costante alla Tirreno, chiudendo 19° a 6′ da Vingegaard

Lo stesso si può dire stia succedendo quest’anno, ma Filippo sente che qualcosa è cambiato: «Per me è stato un buon inizio. Qualche gara è cambiata, ad esempio ho saltato le prime classiche francesi e il Catalogna partecipando invece alla Tirreno-Adriatico e il 19° posto finale dice che sono sulla strada giusta perché la corsa a tappe italiana era davvero ben frequentata e con corridori già molto avanti nella condizione, molto più di me. Nel complesso posso dire di stare meglio rispetto allo scorso anno e questo mi rende ottimista».

Sei solito partire abbastanza tranquillo, quasi col freno a mano tirato. E’ parte di un tuo modo di essere, di una tua assuefazione maggiore ai mesi caldi?

Probabilmente è così, la mia condizione cresce proporzionalmente all’aumento dei gradi che percepiamo. A inizio anno non vado mai molto forte, vedremo come saranno le cose con il prosieguo della stagione, ma so che queste gare sono fondamentali proprio per quello, infatti non guardo molto i risultati.

Il successo di Zana al Giro 2023, rimontando Pinot nello sprint a due
Il successo di Zana al Giro 2023, rimontando Pinot nello sprint a due
Dopo il Giro dello scorso anno con la vittoria di tappa e il vederti protagonista anche nei tapponi alpini, molti preventivavano per te un Giro da caccia alla classifica. Sarà così?

No, non parto per la corsa rosa con questo obiettivo dichiarato. Io punterò a qualche tappa, lavorando per Eddie Dunbar che sicuramente può far bene ed è ben attrezzato per cercare un piazzamento di prestigio. Se poi la corsa si metterà in un certo modo vedremo come gestirla, ma io andrò soprattutto a caccia di occasioni e per farlo la forma dovrà essere quella giusta.

Ha colpito la tua prestazione alla Strade Bianche, quel 9° posto finale è stato finora il tuo squillo maggiore. Te lo aspettavi?

La Strade Bianche mi piace moltissimo, probabilmente in quella gara riesco a esprimere le mie radici che vengono dal ciclocross. Mi piace molto e mi esalta correre su quel tracciato così diverso dal solito, infatti riesco sempre a ottenere buoni risultati, pur non essendo al massimo della forma.

La Strade Bianche è stata la sua miglior prestazione fino ad ora: 9° posto a 4’49” da Pogacar
La Strade Bianche è stata la sua miglior prestazione fino ad ora: 9° posto a 4’49” da Pogacar
Cominci a capire che tipo di corridore sei e quindi in quali gare riesci maggiormente a emergere?

Credo che la mia dimensione ideale sia quella delle corse a tappe brevi, quelle fino a 5-6 giorni dove posso puntare anche alla classifica. D’altronde un elemento che vedo è in crescita è la resistenza, anche al Giro d’Italia nella terza settimana stavo bene, avevo recuperato dagli sforzi e tenevo anche i più forti, ma da questo a puntare alla classifica finale ce ne corre, perché in quel caso non puoi avere defaillance e questo non è semplice. Io comunque per indole guardo a qualsiasi gara come a un’occasione per me.

Questo è il tuo secondo anno alla Jayco AlUla, come ti stai trovando?

Con loro mi sono trovato bene da subito, in questa squadra ho i miei spazi, credono in me e nelle mie possibilità e soprattutto mi stanno dando il tempo per maturare, alzando ogni anno l’asticella di un po’. E proprio questa situazione mi sta dando quella tranquillità necessaria per concentrarmi sui miei obiettivi.

L’ultima vittoria del corridore di Thiene è al Giro di Slovenia 2023
L’ultima vittoria del corridore di Thiene è al Giro di Slovenia 2023
A fine marzo comunque 14 giorni di gara non sono molti se confrontati con altri che ambiscono alla corsa rosa…

E’ una scelta che reputo giusta per arrivare il più fresco possibile all’obiettivo, ma se guardate bene anche altri che puntano al Giro, a prescindere dalle finalità, stanno facendo lo stesso. Ad esempio lo stesso Pogacar ha ridotto di molto i suoi impegni. Se vuoi essere competitivo per tutte e tre le settimane devi programmarle per tempo e risparmiare le energie perché ho imparato che il Giro consuma molto. La mia stagione poi non si fermerà certo alla corsa rosa…

A tal proposito, pensi di riprovare con la Vuelta? Lo scorso anno la tua esperienza spagnola è durata poco…

Sicuramente ho una grande voglia di riprovarci. Nel 2023 ero partito con le migliori intenzioni, ma tutta la preparazione è stata buttata via per colpa della caduta e della conseguente frattura della clavicola. La Vuelta per me è ancora da scoprire, uno stimolo molto forte al quale però penserò quando sarà il momento.

Per Zana una Vuelta 2023 sfortunata, appena 5 tappe con una caduta che l’ha estromesso anzitempo
Per Zana una Vuelta 2023 sfortunata, appena 5 tappe con una caduta che l’ha estromesso anzitempo
Prima di quella ci sono però le Olimpiadi. E’ vero che di posti a disposizione ce ne sono appena tre, pensi di poter comunque rientrare nella rosa se avrai prestazioni all’altezza al Giro e al campionato italiano?

Credo che il percorso per la sua conformazione sia più adatto a un altro genere di corridore, ma per ora voglio pensare al Giro. Se si paleserà la possibilità di guadagnarmi un posto mi farò comunque trovare pronto, questo è sicuro. La logica dice che non ho grandi speranze, ma in fondo un pensierino c’è…