Het Nieuwsblad, da sabato si corre nelle Fiandre

25.02.2021
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La Omloop Het Nieuwsblad in altri tempi era la grande festa di apertura della stagione fiamminga. Sabato prossimo sarà ancora l’apertura, ma difficilmente vedremo la grande festa, al punto che sul sito degli organizzatori non è stato pubblicato il percorso e ai giornalisti accreditati non è stato fornito il roadbook per evitare che, malgrado gli impegni presi, lo pubblichino. Sarà consegnato venerdì in sala stampa. Punto e basta.

Dopo la guerra

La corsa nasce nel 1945, organizzata dal quotidiano Het Volk, che le diede il nome. Era la risposta al Giro delle Fiandre, organizzato a sua volta dal giornale concorrente Het Nieuwsblad e con questa distinzione si è andati avanti fino al 2008, quando Het Volk chiuse e i rivali accorsero in supporto, rilevando la corsa e cambiandole il nome. Da Omloop Het Volk a Omloop Het Nieuwsblad.

Solo campioni

Facile capire che nel Belgio in cui il ciclismo è una vera religione, una corsa così sia presto diventata una grande classica, conquistata da Merckx e De Vlaeminck, Maertens e Planckaert, Van Petegem e Museeuw, Vandenbroucke e Gilbert.

Incredibilmente, solo quattro italiani sono riusciti a vincerla. Furono Ballerini nello stesso 1995 in cui avrebbe vinto la Roubaix, poi Bartoli nel 2001, Pozzato nel 2007 e, come vi abbiamo raccontato ieri, Paolini nel 2013. In realtà anche un certo Fausto Coppi riuscì a vincerla nel 1948, ma fu declassato a 2° posto per un cambio ruote irregolare. Il vincitore uscente è Jesper Stuyven (foto di apertura) che tornerà per difendere il titolo ancora con la maglia della Trek-Segafredo.

Senza diretta

A causa delle cancellazioni delle corse spagnole, per parecchi corridori l’Het Nieuwsblad, che dal 2017 è stato inserito nel WorldTour, costituisce la gara di apertura, con la grande curiosità (in parte già appagata dal Fiandre del 2020) di come sarà correre in totale assenza di pubblico.

Ai nostri lettori, possiamo anticipare che, stante l’assenza di diretta televisiva, saremo lassù per vivere questo evento silenzioso (degli uomini e delle donne) e raccontarlo. La primavera del ciclismo muove i primi passi.