Un guizzo di Thomas scopre la (piccola) crisi di Roglic

23.05.2023
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MONTE BONDONE – La rosa è tornata. A un certo punto, quando Roglic sembrava davvero in palla e non si capiva perché non attaccasse, si è ipotizzato che non volesse conquistare il primato, per non dover sottostare alle formalità che esso implica. Ma siamo al Giro d’Italia, è appena iniziata la terza settimana e i grandi della classifica hanno cancellato con un colpo di spugna tutto l’attendismo delle prime due settimane. Così è successo che Bruno Armirail ha potuto indossare il sogno rosa per tre tappe, riposo compreso. Ma quando a 10 chilometri dall’arrivo le sue gambe e il suo povero cuore hanno detto basta, la corsa è finalmente finita in mano ai grandi. E per Thomas non è stato certo un peso indossare nuovamente il simbolo del Giro.

Thomas aggancia Almeida, il portoghese prende fiato e insieme vanno all’arrivo
Thomas aggancia Almeida, il portoghese prende fiato e insieme vanno all’arrivo

L’intuito di Thomas

E’ stata la sua intuizione a spingere giù Roglic. Il gallese della Ineos-Grenadiers si era accorto di qualcosa e ha voluto metterlo alla prova. Perciò ora che lo racconta, il suo finale di tappa assume tutto un altro significato.

«Ho avuto la sensazione che Roglic non fosse al 100 per cento – racconta Thomas – e il ritmo di Kuss non fosse insuperabile. Mi sembrava di poter accelerare, quindi ho pensato di tornare su Almeida e vedere se dietro avrebbero reagito o avrebbero continuato allo stesso ritmo. Fortunatamente ce l’ho fatta, ho collaborato bene con Joao verso l’arrivo e abbiamo cercato di guadagnare un po’ di tempo. E andata bene».

Il forcing di Thomas e Almeida ha fatto scoprire la difficoltà di Roglic, che ha perso 25 secondi
Il forcing di Thomas e Almeida ha fatto scoprire la difficoltà di Roglic, che ha perso 25 secondi
Però hai perso Sivakov, caduto ancora una volta…

Ovviamente non è l’ideale, perché Pavel stava crescendo di condizione ed era una grande risorsa per la squadra. Sembra la storia di questo Giro, con cadute, malanni e cose del genere. Speriamo che domani sia una giornata semplice e che finisca allo sprint. Così poi resteranno due grandi tappe di montagna. Avere un uomo in meno inciderà, ma penso che per il modo in cui si stanno comportando gli altri, saremo capaci di difenderci bene.

Si può dire che il Giro sia un affare a tre, fra te, Almeida e Roglic?

Si potrebbe pensarlo, ma so bene che Almeida è vicino e ricordo bene che quando Froome vinse il Giro era indietro di tre minuti. Possono ancora succedere molte cose, soprattutto se il tempo peggiora di nuovo, cosa che penso accadrà. Quindi vedremo, ma posso dire che il Giro è più imprevedibile del Tour. Ci sono ugualmente degli ottimi corridori, ma qui il meteo, le discese e tanti fattori giocano un ruolo decisivo. 

Buona sul Bondone anche la prova di Zana, che ha lavorato per Dunbar e ha chiuso 15° a 3’18”
Buona sul Bondone anche la prova di Zana, che ha lavorato per Dunbar e ha chiuso 15° a 3’18”
La maglia rosa sarà un peso o darà motivazioni in più?

Penso che sia fantastico per la squadra, per il morale e tutto il resto. Siamo super motivati, ci saranno dei giorni in cui dovremo difenderci e poi toccherà alla cronometro. Siamo in un’ottima posizione ma, come ho detto, possono succedere molte cose. Quindi continueremo ad affrontare le difficoltà giorno per giorno.

Che livello vedi in questo Giro?

Alto, di sicuro. Non ho idea di quale potenza io abbia sviluppato, non avevo il misuratore e non riesco a vederlo quando sono in salita, ma sono venuto su certamente a un ottimo passo. Il livello delle corse sembra aumentare ogni anno e il Giro non fa eccezioni. Tutti si allenano meglio, c’è l’alimentazione, è tutto il sistema. Intere squadre sono molto più professionali.

Non aver vinto la tappa brucia, ma Thomas scherzando ha parlato di spunto svanito con l’età
Non aver vinto la tappa brucia, ma Thomas scherzando ha parlato di spunto svanito con l’età
Nelle precedenti vittorie di questa squadra al Giro tutti hanno sempre parlato del grande clima creato da Tosatto e gli altri tecnici.

E’ vero, si respira un’atmosfera fantastica. Andiamo tutti molto d’accordo, abbiamo davvero un bel gruppo ed è un peccato aver perso i ragazzi che si sono ritirati perché erano super forti. Ma per fortuna stiamo andando tutti bene, dobbiamo solo continuare per altri quattro giorni.

Qual era il piano alla vigilia? I due corridori in fuga servivano per puntare alla tappa?

Si trattava più che altro di avere qualcuno davanti insieme ai gregari delle altre grandi squadre. Questo ci ha permesso di non tirare e ha funzionato davvero bene. La Jumbo-Visma ha lavorato per tutto il giorno, hanno controllato molto bene la corsa e l’hanno impostata. E hanno speso tante energie.

Nella conferenza stampa, un Thomas molto ottimista, preoccupato per i due tapponi che restano
Nella conferenza stampa, un Thomas molto ottimista, preoccupato per i due tapponi che restano
Ti dispiace di non aver vinto la tappa?

Beh, se hai la possibilità di farlo, chiaro che vorresti riuscirci. Non c’è stato in realtà tanto tempo per parlare con Almeida, ma penso che entrambi abbiamo capito la situazione. Entrambi volevamo massimizzare lo sforzo ed entrambi abbiamo lavorato molto bene. Sì, di sicuro sarebbe stato bello vincere la tappa, ma sto diventando un po’ vecchio e mi manca quel cambio di ritmo. Però ci sono altri due tapponi di montagna, magari posso riprovarci.